domenica 31 agosto 2008

Lezioni di piano

Il silenzio 
Stato di grazia 
Respiro trattenuto 
Nel pianto disperato 
Dei neonati 
Fonte d'angoscia 
D'ansia nei genitori 
Indifferenza distacco 
Rifiuto del mondo 
Sul pianeta alieno infantile 
Briciole di fuga 
Dei bambini invisibili 
Che si perdono nel bosco 
Gesto d'amore 
Nel tocco della notte 
A conferma d'esser vivi 
Silenzio rivoluzionario.

sabato 30 agosto 2008

La donna di Algeri

Ho comprato l'Unita'. 
Ebbene si' lo confesso, per la prima volta, un po' perche' ce l'ho col Pd e un po' per le edicole chiuse per ferie estive. 
Ma siccome io credo nei segnali, sapevo che oggi dovevo leggerla. 
Dopo aver girato due edicole, mi sono fermata alla terza, ove ho ritrovato piu' che una negoziante una vecchia amica, trascorsi quattordici anni che non ci vedevamo. 
Tanta acqua passata sotto i ponti, tanta storia, tanta vita. 
Ciao mi riconosci, come va? Si resiste. 
E ci raccontiamo di noi, dei nostri figli, di un matrimonio fallito.
Ricordando i tempi in cui lei, allora commerciante di intimo, ci ha visto felici e complici a scegliere insieme biancheria maliziosa.
Del mio divenire suocera e non ancora nonna, della sua figliola che vive un amore balordo, da chiamata telefonica. 
Forse era un segno del destino, che dovessimo litigare, che per ripicca mi decidessi ad acquistare il giornale, che una cara amica mi scrivesse: tu hai ucciso il suo amore pensaci, che l'eutanasia porti a nuova resurrezione. 
E mentre leggevo un articolo: 'La donna di Algeri', sbocconcellando un panino alla mortadella e bevendo birra, poiche' io devo sempre unire il sacro al profano, dalla finestra aperta odo le note di una canzone: 'Roma Roma Roma core de sta citta', unico grande amore de tanta e tanta gente ch'hai fatto nammora', tu sei nata grande e grande hai da resta'...' 
E sull'oceano di parole piccole, che devo comprarmi gli occhiali da presbite, per un attimo scende la pioggia mista ad un sorriso arcobaleno. 

venerdì 29 agosto 2008

Poesia autistica

Tocco di fata non ti rapi' del senno 
casomai dono' una purezza in piu' 
il candore del silenzio sceso a neve 
a tacitare il grido d'offesa 
all'infanzia alla follia umana.
 
Danzi sul ghiaccio del tuo distacco 
con pattini d'argento disegni cerchi 
sulla lastra lucente come luna 
su cui sei lontana.

Volano fili di brina al vento 
nessun sole potra' sciogliere 
la treccia il nodo di parole 
la breccia oltre al muro 
alcun fabbro a fonderne il calore.





- Puoi tranquillamente attribuire a me la colpa del novanta per cento circa di tutti i tuoi guai, problemi, frustrazioni, sfighe e catastrofi. Per il restante dieci per cento prenditela con Maastricht. - 
(Lella Costa) 

giovedì 28 agosto 2008

Rime tempestose

L'Unita' cambia editore e direttore, pare anelando Veltroni ad un direttore donna. 
Forse sarebbe bastato che l'ex Padellaro indossasse autoreggenti per il gaudente Veltroni. 
Scherzi a parte deja vu, medesima cosa successe al settimanale Avvenimenti, quando sono entrate le lunghe mani del Partito con la scusa del sostentamento finanziario.
Ovviamente la linea editoriale non era piu' cosi' gradita, in quanto troppo libera e non conforme ai dettami politici, per cui smembrata la redazione, accantonati validi giornalisti professionisti assieme all'ammirevole stimato Direttore, e fallito il giornale.
Ne resta solo un'edizione odierna dalla patina grigio rosa, color rossetto dimenticato nel cassetto. 
In quanto alla nuova direttrice, non penso sia una questione di genere, perche' come in ogni professione dovrebbe prevalere chi vale e sa farsi valere, e probabilmente ci sono piu' verita', non dette. 
Senza necessitare di carta stampata, editori e direttori, oggidi' coloro che si cimentano con la scrittura possono esprimersi, comunicare - e pubblicare - grazie a Internet. 
E' il fenomeno dei blog, dai personaggi celebri alla gente comune, ognuno puo' avere un proprio spazio, un sito suo di parole. 
Cio' che accomuna i blogger e' lo scrivere libero e gratuito, nessuno paga ne' per scivere, ne' per leggere, tantomeno per promozionare altri blog. 
Gli autori di blog sono anime viaggiatrici un po' falene, con ancora dentro un principio di volo, non sottaciuto.  
Nell'estremo divenire e avvenire sordomuto, figli di un Dio minore. 

domenica 24 agosto 2008

Campioni olimpionici

Si chiudono le Olimpiadi. 
La Cina perfetta padrona di casa ospitale.
Peccato che alla pari di una nobildonna borghese, nasconda scheletri nell'armadio, come la censura su Internet e stampa, e la repressione nel sangue del popolo tibetano. 
Comunque in un mondo in cui si tende a salvare piu' la forma che la sostanza, ogni Paese deve guardarsi in casa propria, che di panni sporchi ciascuno ne tiene tanti da lavare. 
Ad esempio pur deprecando il governo nazionale e l'amministrazione locale romana, e' pur vero che accamparsi nelle campagne laziali alla guisa di nostalgici figli dei fiori qualche rischio lo comporta.
Uguale andare a farsi in qualche localita' di villeggiatura spagnola nota per spaccio e trasgressione. Idem dicasi per chi si reca negli Stati islamici in minigonna o short. 
Della serie tutto il mondo e' paese, indi per cui prima di partire conviene sempre ben informarsi su usi e costumi locali. 
Terminate anche le vacanze, per gli ormai pochi fortunati in regime di liquidita', o clienti rateizzati da banche e finanziarie, ci attende il consueto autunno di aumento dei debiti, salari da fame, incidenti sul lavoro.
Ove invece che foglie caduche, cadono vittime della globalizzazione, veri eroi dei tempi moderni. 
Campioni olimpionici di sopravvivenza.

sabato 23 agosto 2008

E come potevamo noi cantare?

Affermare che il poeta deve lasciare volare cuore e fantasia, liberandosi dalla pesantezza del quotidiano, e' come chiedere a un operaio schiacciato dalla gru di mettersi a cantare.
L'impossibile l'abbiamo gia' dato.
In offerta speciale ora solo il possibile. 

E come potevamo noi cantare 
con il piede straniero sopra il cuore, 
fra i morti abbandonati nelle piazze 
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento 
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero 
della madre che andava incontro al figlio 
crocifisso sul palo del telegrafo? 
Alle fronde dei salici, per voto, 
anche le nostre cetre erano appese, 
oscillavano lievi al triste vento. 

(Alle fronde dei salici - Salvatore Quasimodo)

venerdì 22 agosto 2008

Tiremm innanz

Ancora la gente si fa elucubrazioni mentali sul rassegnarsi a tirare avanti.
Tirare a campare e' gia' un lusso di questi tempi, altro che cinemino o pizza.
Chi paga affitti, mutui, bollette, il film se lo fa virtuale su Internet, e la pizza se la piglia d'asporto. 
Comunque ci si farebbe la firma a rassegnarsi a tirare avanti per i prossimi trent'anni, considerata la durata media della vita umana.
Alfine, nemmeno l'aborigeno suggeritore di balene e' stato in grado di salvare un cucciolo cetaceo attaccato alla poppa di uno scafo. 
Tiremm innanz.


Il mondo intero 
e' la metafora 
di qualcosa. 
(Il Postino)

martedì 19 agosto 2008

Roxy Bar

Ogni tanto si perde la password o un sito impazza, comunque dopo vari tentativi eccomi qui, dubbiosa se tengo l'Alzheimer io o il sito. 
Allora, sono in ferie da due settimane, la prima passata a non fare nulla, relax e training autogeno.
La seconda a pulire maniacalmente la casa, in attesa dello scontro titanico con l'ex marito e il fisco. 
In aggiunta ho da preparare due lettere che, come ai tempi crepuscolari delle corrispondenze epistolari, mi tocca scrivere a mano poiche' non si trova la cartuccia della stampante. 
Comunque sia sorseggio limoncello e brindo a Franco Sensi sentendomi gli inni della Roma, e come dice il Guccio compagno di bevute uguale al Vasco, a culo tutto il resto. 
A proposito di Vasco, anni addietro va in un locale, ordina da bere, vede una cameriera e fa: 
- Ma quella ragazza poi viene a letto con me? - 
E no, caro il mio fegato spappolato, il Roxy Bar offre vita spericolata, una boccia in compagnia, un tango col casque', ma poi la sbornia te la smaltisci nel letto, solo soletto. 

Tu non devi avere niente a che fare con quella luce rossa 
Tu non devi indossare quel vestito stanotte 
I suoi occhi sul tuo viso la sua mano sulla tua mano 
le sue labbra accarezzano la tua pelle 
La gelosia ti fara' diventare Pazzo!
(Moulin Rouge - Tango de Roxanne)

  

lunedì 18 agosto 2008

Roma Ti saluta

Scusatemi, ma in questa bolgia di casini vari che e' la vita, non puo' mancare il mio pensiero a Franco Sensi.
Il padre della 'mia' Roma, che nonostante tutto mi strappa sempre un sorriso e un momento di svago. 
E alla figlia Rosella un affettuoso abbraccio. 

Grazie nonno Franco.




martedì 12 agosto 2008

Toilette

Oggi sentivo al telegiornale il decalogo del buon cittadino e turista fiorentino. 
Si sa che Firenze e' citta' d'arte e come tutti i fiorentini che se la tirano, l'invisa e schietta Oriana detestava il piscio sui monumenti. 
Ma da li' a deliberare ordinanze del tipo vietato stendere i panni alla finestra - che ricorda tristemente i tempi del G8 a Genova, e il tanto irriso provvedimento berlusconiano per fare bella figura col collega alleato lanciatore di bombe intelligenti - ce ne corre. 
Cio' dimostra come non ci sia piu' separatore, divaricatore, diversita' che fa la differenza, tra destra e sinistra, fra valore e plusvalore; varcata ogni soglia del lecito ed illecito.
Pare essere tornati al salotto borghese d Donna Letizia, ove nella celate alcove si cornificavano coniugi e amanti. 
E allora si sbatte il mostro in prima pagina: gli statali fannulloni; peccato che manchi l'immagine fantozziana di occhi gonfi di emorragia. 
Ma stai bene? No pero' se svengo portatemi al pronto soccorso, cosi' non mi decurtano lo stipendio che tengo famiglia.
Mentre i veri assenteisti, quelli ricchi, quelli raccomandati, quelli del partito, se ne fottono continuando tranquillamente a sciare sulle onde di bava, del mare o sulla neve. 
Come al solito e in ogni guerra dei poveri, si spara nel mucchio, colpendo i civili inermi, e mai il giusto bersaglio. 
I mass media pubblicizzano il turco che si fa il bagno, ecco spiegata la radice etimologica del bagno turco.
Della gente comune che si fa il bidet nessuno parla, fa piu' audience detergersi terga o faccia? 
Sempre ammesso che si noti la differenza.

lunedì 11 agosto 2008

Gran Bazar

Dove vanno in ferie i poveri, ossia anziani, extracomunitari, single e famiglie al minimo storico reddituale? 
Al mercato pare di essere a Belleville, il quartiere multietnico parigino di Pennac: indiani, turchi, cinesi, ghanesi, tunisini, marocchini, russi, albanesi, polacchi, qualche italiano. 
Le bancarelle, gestite per lo piu' da emigranti della ex repubblica popolare maoista, espongono tutte la medesima merce, made in Taiwan. 
Io e mia figlia ci soffermiamo davanti a un chiosco alimentare, osservando la varieta' di pizza da scegliere, ma la proprietaria bionda italiana ci apostrofa con uno sgarbato:
- Allora avete deciso? -. 
 Sicche' considerata la scarsa dedizione agli affari della signora dai capelli color mozzarella dei tranci che vendeva, decidiamo appunto di optare per il prossimo chiosco.
Piu' fortunate stavolta, perche' il profumo del kebab e la cortesia sorridente turca ci viene incontro solleticando nari e cuore. 
Facendo il giro del mercato bazar, notiamo il deposito di biciclette ex centro sociale sgomberato, con ancora i graffiti del Che, che mia figlia nonostante la tenera eta' di allora, ricorda in qualita' di bebe' mascotte.
Giunta l'ora di accompagnare la piccola gelataia al suo turno di lavoro, accaldata mi reco all'ipermercato, ove almeno c'e' l'aria condizionata. 
Sosto al bar per uno spuntino, leggendo sulla pagina della cronaca locale, la notizia di un altro centro sociale il 'Libera' sgomberato, all'uopo di trasformare l'area verde adiacente in pista da corsa per bolidi di orgoglioni coglioni. 
E sempre per restare in tema di divertimentifici, giunge voce di un progetto per costruire nel parco naturale polmone della citta' un acquapark, con tanto di onde giganti artificiali per il surf e alla faccia del risparmio idrico. 
In onore della produzione economica locale suina, proporro' che venga intitolato Acquapork. 
D'altronde in attesa della Miami Beach nostrana, si e' gia' famosi in America per il monumento al porco, del quale e' notorio non si butta via niente, goliardicamente collocato in una piazza paesana emiliana.
Altresi' chi esce al casello dell'autostrada, oltre che dagli effluvi campagnoli, viene accolto da un grappolo d'uva gigante troneggiante al centro di una rotatoria, emblema del lambrusco doc. 
Infine chicca artistica sulla torta della citta', avvicinandosi al centro storico, l'antica torre campanaria in ristrutturazione appare rivestita da un grembiale spettrale sul quale paiono rovesciate macchie di sugo al ragu'. 
Una volta, ai tempi illuminati della ragione, delle scienze, dell'arte, delle architetture delle citta', si era orgogliosi di statue, fontane, palazzi.
Oggi invece chi gira l'Italia fotografa pubblici cestini dalla forma fallica; fontane somiglianti a bombe nemmeno intelligenti poiche' l'alto costo idrico consente solo acqua stagnante; panchine disseminate nei luoghi piu' assolati; parchi bui e vicoli luminosi da via Lumiere; rotatorie persino in aie e cortili.
Sovente sono le amministrazioni locali responsabili di oltraggio alla natura, devastando o riducendo aree verdi e spiagge pubbliche, col tacito assenso di ambientalisti complici in maggioranze di giunte cittadine. 
Come educare al rispetto del bene pubblico, alla bellezza, a non sfregiare i monumenti, se non si riesce piu' a distinguere un vespasiano da un'opera artistica? 
E se l'architettura moderna e' figlia dell'interesse a scapito di buon senso e buon gusto, anche la storia subisce lo sberleffo della realta'. 
Mentre sono in corso i giochi olimpici simbolo di pace tra i popoli, scoppia la guerra fra Russia e Georgia. 
Alla cerimonia di apertura il mondo ha assistito al sorriso ilare di Bush e Putin, per poi vedere piangere immantinente la gente georgiana. 
Altamente consolatoria, la commovente telefonata di Berlusconi improvvisatosi spazzino scugnizzo a Putin, incitandolo a smettere e minacciandolo di non giocare piu' a Risiko. 
Pur essendo la guerra affare maledettamente serio, anche il destino talvolta non scherza.
Pininfarina fatalmente muore in un incidente stradale, proprio lui che disegno' le Ferrari.
Non oso immaginare quale monumento alla memoria ci ritroveremo alla prossima uscita d'autostrada.

venerdì 8 agosto 2008

Anellopoli

Cinque anelli furoreggiano mediatici in questi tempi di notizie in rosso, non di comunismo ma di conti in banca. 
Comunque se Dio vuole sono finalmente in ferie, coi piedi in ammollo nella bacinella ghiacciata, alla ricerca di una foto di spiaggia cubana su Google da pubblicare sul blog col titolo: le mie vacanze.  
A proposito di Cuba, Cina, Tibet, olimpiadi e comunismo: non so se stiano peggio i raccoglitori di riso o quelli di pomodori nel sud Italia.
Non so se sia piu’ nocivo lo smog che inquina i polmoni dilatati degli atleti, o i veleni tossici di cisterne nostrane e ciminiere occidentali in India come in Africa.
Non so se i cinesi abbiano tanto da festeggiare con fuochi d’artificio e colombe luminose la repressione dei monaci tibetani mutilati; oppure il carcere duro per chi non libero d’esprimersi viola la censura su Internet.
Cosi’ come Bush prima di appellarsi ai diritti civili e umani, dovrebbe lavarsi la coscienza dal sangue dei bambini iracheni intelligentemente bombardati. 
Per farla breve, semplicemente, so soltanto che al di la’ di bandiere, proclami, ideologie, gli anelli possono essere catene, simboli come ceppi, da infilarsi al dito o altrove. 
In nome di amore, unione, vincolo, liberta’, uguaglianza, fratellanza, potere, mafia, loggia.
Nel nome del Signore degli anelli, Gollum e il suo tesoro.

Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende, 
Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di petra, 
Nove agli uomini Mortali che la triste morte attende, 
Uno per l’Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra 
Nella Terra di Mordor, dove l’Ombra nera scende. 
Un Anello per domarli, 
Un Anello per trovarli, 
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli, 
Nella Terra di Mordor, dove l’Ombra cupa scende.
(Il Signore Degli Anelli - J.R.R. Tolkien)

giovedì 7 agosto 2008

Olimpiadi

Se voi tirerete fuori le vostre dentiere noi tireremo fuori i nostri artigli.
Mi piace la gente schietta e diretta, e mai la censuro, ovvio che ciascuno sul proprio blog pubblica cio' che vuole.
E' come dire a casa mia faccio entrare chiunque, anche chi non si pulisce prima le scarpe, pero' come deploro chi spande fango idem detesto le pattine. 
Meglio pattinare sul ghiaccio senza rompersi il femore, che di questi tempi sarebbe un investimento a perdere. 
Si puo' scrivere qualunque cosa senza timore di venire censurati o querelati, ovviamente si deve essere sottili e arguti, e quanto basta bastardi inside per cogliere l'ironia e la satira, ma si confida nel fatto che politici e compagnia circense varia non lo siano, almeno per le prime due caratteristiche. 
Mi sono fatta un'idea sulla proposta di Alemanno, ossia il divieto di razzolare nell'immondizia, vuole obbligare i barboni romani a trasferirsi a Napoli a rovistare nei cassonetti per la raccolta differenziata e il riciclo, pigliando due piccioni con una fava, ossia pulire due metropoli a costo zero. 
Adesso poi va di moda il decoro delle citta', da destra come a sinistra: vietato bivaccare, vietato rovistare, vietato far l'amore sulla pubblica via. 
E a proposito di fave e fuchi, la cittadinanza e' invitata a fare le proprie sozzerie, corna, trasgressioni al riparo da sguardi indiscreti, come da regolamento di pulizia borghese.
Agli sfigati rimane sempre Internet, la mano benedetta dal proletariato. 
Ma il dubbio amletico che piu' mi preme ora, e' capire perche' l'Agenzia delle entrate deve sempre rompere le scatole ad agosto.
I casi sono due. O l'accertamento fiscale per decreto e' riservato ai poveracci con ritenuta alla fonte talmente spennati da Stato e carovita alias mercato, da non potersi permettere nemmeno una giornata di mare. Oppure solerti funzionari obbligati a garantire il pubblico servizio anche a ferragosto si vendicano sadicamente sui bagnanti contribuenti. 
Comunque sia, smettiamola di fare discorsi comunistoidi che domani iniziano le Olimpiadi e l'Italia si candida per il salto in alto dal cantiere, e il record di immersione nella cisterna tossica.
Poiche' come dice il leghista Castelli le cifre degli infortuni sul lavoro sono gonfiate, e se il popolo del terzo mondo vince nel foraggio del canotto, l'italico eccelle nel lancio del neurone nano.

mercoledì 6 agosto 2008

Ferocia d'amore

Ho trovato la risposta del dove si trovi la ferocia dell'amore. 
Non nei mezzibusti televisivi e mediatici, ma in quello che ancora stupisce, sorprende, disorienta, ossia tutto cio' che non si da' per scontato. Scontato e' che Grillo tuoni contro la politica.
Scontato e' che Travaglio appaia in televisione con la sua denuncia antagonista professionale.
Scontato e' un cinquantenne che si lascia prendere dai sensi per una venticinquenne. 
Ovvero se un uomo aitante di trentacinque anni si innamorasse di una vegliarda di settant'anni, allora si potrebbe davvero parlare di ferocia dell'amore. 
Ebbene, la mia ferocia d'amore l'ho ritrovata ieri nella cassetta della posta. 
Una busta indirizzata a mia figlia - anonimo mittente ma col senso materno riconoscendone la calligrafia e comunque fa fede il timbro postale - contenente soltanto un foglio stampato di un articolo del blog che trattava appunto dei miei due figlioli. E a loro - sino allora almeno presumevo - sconosciuto. 
La missiva ha prodotto una tempesta cosmica.
La piccola principessa gelataia a lacrime sciolte nel leggere le mie parole in rete su di lei.
Io commossa mio malgrado dal gesto del primogenito e dalla consapevolezza di essere seguita e in contatto nonostante la distanza.
Il fratello che immagino preso da impulso repentino a stampare e spedire in via prioritaria la lettera alla sorella adorata. 
Senza firma, sicche' sara' pur vero che la ferocia d'amore si riconosce dall'odore.

martedì 5 agosto 2008

La zattera


Oggi scrivo a ruota libera perche' troppo stanca, dopo otto ore di lavoro, per produrre cicisbei discorsi da dama cerebrale.
Allora, le news su Marcos informano che il Subcomandante alias Delegato Zero e' vivo, per quanto che una rinfrescatina gliela darei.
La sua frase che l’autonomia si esercita a partire dal rifiuto della tradizionale idea di presa del potere, la suggerirei a Veltroni e pure a tanta gente comune in modo che pratichi nel quotidiano cio' che predica e razzola male.
Oggi una collega mi ha detto:
- Tu rompi le palle a parlare da sola -. 
E ha ragione, per questo io volevo una stanza tutta per me come Virginia, anche se e' meglio parlare da soli sul lavoro di lavoro, che con altri di pettegolezzi o fatti propri e altrui.
Fatti non foste per vivere come bruti; spesso mi si dice d'essere cinica poiche' non mi commuovo a lacrime di coccodrillo, pero' se cosi' girasse il mondo, allora prima si lancia lo tsunami e a seguire un lieve zefiro consolatorio.
Pongo un quesito: ma dov'e' la ferocia d'amore?
Io odo solo guaiti di cani abbandonati d'estate, si vede che con l'eta' si diventa sordi.
E a proposito di ferie, si prevede oltre al presidio dei militari nelle citta', un esercito di medici fiscali ad accertare lo stato di malattia o fannullaggine dei dipendenti pubblici, in vacanza pare da una vita.
E tutti a domandarsi ma chi li paga, nella consapevolezza che oltre a mantenere un politico, un caso sociale, una foca monaca, tocchera' pure ricaricare i costi del controller statale su tasse e bolli.
Onda su onda dalla zattera in chissa' quale sperduto mare.

domenica 3 agosto 2008

Coccinella

Sono le piccole cose che mi piacciono di lui, ad esempio il suo cervello.
Da coccinella talvolta mi diletto a entrare nelle case virtuali o reali altrui, posarmi per pochi istanti su una mano, percorrere distanze che se per gli umani sono irrisorie per un minuscolo insetto paiono infinite, e osservo.
Colgo dettagli, cio' che di solito sfugge all'attenzione altrui, quel particolare che fa la differenza, captandoli attraverso microscopiche ultrasensibili antenne.
Questione di sensibilita'.
Volando alla ricerca di cotale rara dote, dono di natura, che si esprima in atti minimali, in microcosmi di gesti e fatti, al di la' e oltre le parole dotte, intellettuali, acculturate o mere dichiarazioni d'intenti.
Ciascuno manifesta pensieri sensibili, esigendo e pretendendo un trattamento dei dati da garante istituzionale, cedendo alfine miseramente ad atteggiamenti e comportamenti incoerenti e contraddittori.
La gente deve essere tenuta a capirci cosi' come il rispetto e' dovuto, salvaguardando almeno le formalita', poiche' nella concretezza del vivere e agire quotidiano si e' ben lungi dall'applicare tale principio a quel se stesso sempre pronto all'autogiustificazione.
Ad esempio quanti affermano di amare il proprio coniuge, tradendolo allegramente col sorriso scanzonato da monello, modello boy scout cresciuto in calzoni troppo corti per gambe ormai pelose.
Cinquantenni maturi che rincorrono giovani falene illudendosi di perpetrare il mito di Margherita e il suo maestro, nella disperata caccia al tesoro dell'elisir di eterna giovinezza, pingui Peter Pan un po' sbiaditi e un po' patetici.
Altresi' solari signore da salotto borghese, accantonati chiacchierino e rosolio per l'affascinante ultima moda pigiatasti, seducono in rete improbabili Raul Bova ed Einstein degni di altrettante femmine fatali dall'accento francese; sciami di amanti virtuali non dimoranti in castelli fatati bensi' in vicoli e borgate di case popolari.
In codesto universo che non c'e', il messaggio trasmesso tacito e complice e' di illusione, utopia, miraggio, poiche' nessuno vuole rinunciare o farsi derubare dai sogni.
Nel variegato mondo coleottero, abitato da calabroni, zanzare, mosconi, il cui ronzio ha sostituito l'arcano obsoleto fischio del modem; negli alveari di fuchi e api regine; nei formicai di blog, qualche libellula, farfalla, coccinella si libra ancora.
Accorta su quale rovo o fiore posarsi, a riposarsi.

venerdì 1 agosto 2008

Ue'

Piu' che l'avvelenata talvolta mi sembro la tarantolata, pero' sono giustificata ho il certificato, anzi a proposito di cure ormonali mi scruto allo specchio in attesa di mutazione da Dr. Jekyll a Mr. Hyde.
Sta a vedere che invece d'essere Penelope Ulisse lo divento io!
Comunque, al di la' di sindromi premenopausa latenti, che inficiano l'umore giammai il mio voto di castita', sesso solo per amore, vediamo di fare il punto della situazione, cosi' non annoiamo Nausicaa e le sue ancelle virgulti intelligenti, che grazie al cielo esistono ancora.
Domani e' il 2 agosto, ventotto anni fa l'orologio della stazione di Bologna si fermo' alle ore 10, io ero ad acquistare un monile per festeggiare le nozze appena avvenute, avevo vent'anni e un tesoro che lievitava nel pancino.
Ricordo sirene, tante, urlanti strazianti, poi a pranzo dai miei genitori la notizia della bomba e il gelo addosso, a ibernare quel momento di felice utopia.
Poi le immagini, devastanti come quelle dell'Italicus e di Piazza della Loggia a Brescia, bare bianche bambine, l'anatema lanciato contro la belva umana, il mostro a due teste chiamato Fascio e Servizi Segreti, sovente in laido connubio nuziale.
Domani 2 agosto sull'Unita' riecheggera' la voce di Jack Folla, spero piu' incazzata che mai, perche' va bene l'amore cosmico, ma qui ci stanno sodomizzando alla grande, anche senza il nostro consenso.
Stanno stuprando e deturpando citta', vogliono trasformare un'oasi verde in parco di divertimenti acquatico; un'area campagnola donata alla comunita' a scopi sociali in pista per bolidi di bamboccioni ricchi.
Manca solo che alla prossima ecografia vaginale scoprano una nuova rotatoria finanziata dalla Ue.
Si da' il caso poi che domani quarantanove anni fa modestamente nacqui io.
Ma se io avessi previsto tutto questo...