venerdì 31 ottobre 2008

Yatzee

T'ho tenuto in mano 
Talvolta tirandoti 
Talora spingendomi 
Vieni andiamo 
Dove? 
Allo sbaraglio 
Caravanserraglio 
Scalza non accorto 
Illuso del mio seguirti 
Inconscio nel tuo rincorrermi 
Felini a snodar matasse 
Or giunti al bandolo 
Fingo di non trovarne 
Capo 
Continua il gioco stellare 
Lancia i dadi al cielo 
Atterrerai sopra la Luna.

giovedì 30 ottobre 2008

Arco e Luna

Ciao amore mio, trascorsi attimi, secoli, ieri, domani, il nostro appuntamento per la vita. 
Nel viaggio astrale sino a qui, la stella cometa recava auguri cui mai mancavi, forse in ritardo la posta spaziale, o distanza siderale rallenta voci, echi, oppure io muta, cieca, per non capire ne' sapere. 
L'amico comune mi scrisse del mandorlo, ricordi il suo profumo, troncato il ramo piu' giovane, piu' caro. 
Sai amore mio, vi sono mondi dal cuore sano, non malato, guarito. 
Poi un giorno partiremo, giocheremo a raggiungerci, scovarci noi bambini, riderci su mani addosso, occhi dentro, e questo tempo mai sara' passato, bello, innamorato, ora come allora. 
Oggi ti lascio solo per un momento, e ti riscrivo il prossimo anno, fino all'eterno.

Mutatis mutandis

Da piccola leggevo il libro di una principessa che viveva in una soffitta.
Forse era la mia storia, da bambina vivevo in una soffitta. 
E forse da vecchietta, se mai v'arrivero', finiro' codesto mio tempo in soffitta. 
Oggi depongo la maschera ilare, gioconda, solare e indosso quella da Pierrot, con la luna calante sul volto.
Come disse il mio amico studioso delle stelle: solo le dee piangono da un sol occhio. 
La felicita' delle piccole cose. 
Anche per questo mese si dorme sotto un tetto, c'e' caffe' in abbondanza e sessanta zuccherini che divisi per trenta fan ben due zuccherini al di'. 
Cosa barattare per due zuccherini al giorno? 
Un quotidiano, se ne vale la pena, un caffe' se non troppo ristretto, il biglietto del bus per viaggiare prudenti, un pacchetto di sigarette da dieci, un gratta e vinci da Madonna di Lourdes. 
Il denaro non e' tutto, per chi ce l'ha, pero' condiziona la vita. 
Ad esempio non puoi invitare a casa amici o amori, non puoi uscire fuori tra la gente, non puoi se donna mostrarti carina o se uomo offrire una pizza. 
Non sei ospitale, non sei generoso, non sei quel che sei. 
Poverta' ha una sua dignita', pur se qualcuno si suicida dalla vergogna, nervi fragili a reggere l'angoscia fallimentare, smarrita ogni disperata speranza, taluno ancor tronfio d'eleganza in vesti rattoppate. 
Lo scandalo reale d'un Paese, d'un popolo allo sfascio, alla merce' di magnaccia - magnate e magnati - banchieri, faccendieri, avvoltoi pubblici e privati; col pudore d'essere poveri. 
Non miseri come in Congo, v'e' sempre chi sta peggio e genocidi all'angolo del mondo, chi ha piu' sete nel deserto africano che all'acquedotto occidentale, depurato e privatizzato.
Si chiudono le fontane del pianeta e  ciucciatevi il calzino. 
Quando i figli di questo millennio cosi' materiale e ben poco spirituale, accenderanno lumini di misericordia, s'incendieranno i mercanti del tempio. 
La sola ricchezza che resta e' la spoglia verita'.

mercoledì 29 ottobre 2008

Italian Graffiti

Dopo il Pinocchio gigante di legno usato per picchiare in Piazza Navona, dal celebre burattino con orecchie d'asino chi legge, si passa all'asino chi scrive. 
Al prossimo Consiglio dei Ministri verra' approvato il provvedimento che istituisce 'il reato penale per gli imbrattatori dei muri', fonte il Presidente medesimo Silvio Berlusconi. 
Lotta dura per chi ha paura di writers, graffitari e bombolette spray. 
Vietata per decreto l'aerosol art, si attende immantinente la legge anti madonnaro. 
Le riforme volute in nome del popolo italiano.
Inutili quale codesto governo. 

La scuola e' finita

Piazze d'Italia in fermento, pullulano di studenti in protesta contro il decreto Gelmini sulla scuola, approvato oggi in Senato. 
La nota caratteristica di questo movimento e' l'onda anomala, atipica senza schieramenti di parte, colori e bandiere, un no unanime ad una riforma che non piace a nessuno, studenti, insegnanti, genitori. 
In piazza i giovani insegnano la creativita', la non violenza, l'unione per difendere un diritto, un bene comune. 
A Roma militanti dell'estrema destra aggrediscono i manifestanti; la polizia carica anche a Milano. 
Forza ragazzi siamo con voi, come genitori, educatori, ex studenti, pronti a scendere in piazza al vostro fianco. 
La scuola e' finita. 
Domani si veste a lutto. 

Ddl Senato 1108 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1º settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università -
Articolo 2. (Valutazione del comportamento degli studenti). 
1. ...in sede di scrutinio intermedio e finale viene valutato il comportamento di ogni studente durante tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica, anche in relazione alla partecipazione alle attività ed agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni scolastiche anche fuori della propria sede. 
3. La votazione sul comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal consiglio di classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso o all'esame conclusivo del ciclo. ... 
Articolo 3. (Valutazione sul rendimento scolastico degli studenti). 
3. Nella scuola secondaria di primo grado sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline. 
Articolo 4. (Insegnante unico nella scuola primaria). 
1. ...è ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche della scuola primaria costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali. Nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola.

lunedì 27 ottobre 2008

Tracce di trecce

Se il cielo 
ha i tuoi occhi 
voglio entrarci dentro 
i miei son scuri 
ma fermi 
Orbite a distanze infinite 
mai si' affini vicine 
vaghi sospesi 
nel non c'e' 
D'attimo supremo 
l'attesa 
d'un pudico bacio 
d'abbraccio che c'e' 
Gomene di nuda amicizia 
o amore che strappa i capelli
sciogliamo i nodi e le trecce.

domenica 26 ottobre 2008

Cosa Vostra

La mafia non è un'associazione che abbia forme stabili e organismi speciali... 
Non ha statuti, non ha compartecipazioni di lucro, non tiene riunioni, non ha capi riconosciuti, se non i più forti ed i più abili; ma è piuttosto lo sviluppo ed il perfezionamento della prepotenza diretta ad ogni scopo di male.
(dalla relazione finale della Commissione d'inchiesta Franchetti-Sonnino, 1875/76) 

Abbiamo oggi una mafia più civile e una società più mafiosa. 
Una mafia sempre più in giacca e cravatta e una società che cambiandosi abito troppe volte al giorno sceglie il travestimento. 
Insomma, abbiamo interi pezzi di società che hanno ormai introiettato i modelli comportamentali dei mafiosi. E lo si vede in tutti i campi. 
(Antonio Ingroia) 

La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano.
Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. 
Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione.
(Giovanni Falcone) 

La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. 
(Giovanni Falcone) 

Non ho mai chiesto di occuparmi di mafia. Ci sono entrato per caso. E poi ci sono rimasto per un problema morale. La gente mi moriva attorno. 
(Paolo Borsellino) 

Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola. 
(Paolo Borsellino) 

La mafia è una montagna di merda. 
(Peppino Impastato)

Aridatece Jack!


Un'altra Italia e' possibile. 
No, se si contano due milioni di persone in piazza e alcuna voce sul giornale di chi invoca democrazia dal palco. 
Mi riferisco al Pd, a Veltroni e all'Unita'. 
Il quotidiano ha cambiato grafica e impaginazione; per la seconda volta 'per motivi tecnici' ha cancellato articoli culturali per dare spazio a pubblicita'. 
Sono scelte editoriali, ma non solo, economiche e politiche.
L'Altritalia esisteva gia', negli anni novanta, era una libera casa editrice che pubblicava il settimanale Avvenimenti.
Poi le lunghe mani del partito cambiarono la linea editoriale, aumentarono la pubblicita', e un giornale sino ad allora voce autonoma e indipendente di libera informazione, divenne l'ennesimo tabloid propagandistico.
Con relative obbligate dimissioni - o fuga - dell'ex direttore di Paese Sera. 
La nuova Unita' si riveste di abiti sexy, un deretano degno di Roberta del famoso intimo, quel tocco manageriale femminile che ben sa cosa attira gli uomini, un'ondata - anomala - di telefonia, energia, divani e sofa'.  
In un formato tascabile, per riempire le tasche vuote degli italiani - come una volta ci si imbottiva il reggiseno di carta igienica - e per nasconderlo meglio che non si sa mai, in tempi di razzismo, repressione e censura. 
Oggi e' cambiata la censura, o meglio le modalita', una volta preventiva mentre in tempo odierno si puo' manifestare, esprimere cio' che si vuole, per poi rimuoverlo, di fatto a latere, od occultandolo in una nube tossica d'aria fritta. 
E' la legge non scritta condivisa dalla maggioranza, del branco, di omerta' e mafia, della coperta tirata, butto a mare te e salvo l'amico dell'amico. 
Sono le tecniche, strategie, dinamiche del sistema di potere, a destra come a sinistra, in ogni luogo reale o mediatico; palesi quando trattasi di media, informazione e comunicazione. 
Aridatece le amate storie del folle Jack!

sabato 25 ottobre 2008

Sotto la Mola niente

Oggi giornata nazionale del Linux Day.
Van di moda le celebrazioni stile Vaffa Day.
Ne manca solo una: il Braghera Day. 
Ossia la pettegola pigiatasti di Internet.
Anche il piccolo mondo antico della rete ha i suoi monumenti, dalle mummie del museo egizio alla vecchia signora. 
Ad esempio nel tour virtuale sotto la mole antonelliana, si possono visitare i 'toret' le tipiche fontane a forma di testa di toro con le sue corna simbolo della citta'.
Oppure imbattersi nell'icona folcloristica del Gianduja, burattino di grande successo e maschera di Torino.
Sovente le braghere pigiatasti hanno accento piemontese - o ligure - non chiedetemi il perche'.
Proseguendo il tour virtuale dagli Appennini alle Ande, dalla Mole alla Mola il passo e' breve. 
C'e' una canzone in sardo dell'amato genovese Faber che s'intitola: Sui Monti di Mola; tradotta dice: 
 - Sui Monti di Mola la mattina presto un’asina dal mantello chiaro stava pascolando, un giovane bruno e aitante stava tagliando rami, e gli occhi si incontrarono mentre cercavano acqua e l’acqua sgocciolo' dai musi insieme alle bave, e l’asina aveva gli occhi color del mare, e a lui dalle narici usciva il Maestrale, e lei ragliava incantata ea ea ea, lui le rispondeva pronunciando male ae ae ae... 
Ma nulla si puo' fare nulla in Gallura che non lo vengono a sapere in un’ora, e sul posto una brutta vecchia nascosta tra le frasche piangendo e guardando diceva fra se' con le bave alla bocca, beata lei mamma mia che bell’uomo beata lei giovane e bruno beata lei, io muoio sola beata lei me lo ricordo bene beata lei piu' d’una volta beata lei vecchiaia storta -. 
Tra poco si festeggia Hallowen, la notte delle zucche - vuote - degli zombie, delle streghe, anche della Rete. 

venerdì 24 ottobre 2008

Direzione cielo

Sindrome d'abbandono 
bambina dimenticata 
al nido scarafaggi 
Maschera fragilita' 
distacco leonino d'umano 
dorme di luce diffusa 
Panico sospeso nel vuoto 
trattenuto respiro 
neonato ammutolito 
Fuga da ogni squilibrio 
disarmonia 
maligna follia 
Ricerca punto d'unione 
tra terra e mare 
direzione cielo.

giovedì 23 ottobre 2008

Occupazione

Scuole occupate, il premier prima invoca la polizia poi disdice, intanto nelle citta' gli studenti occupanti vengono sgomberati dalle forze dell'ordine, mentre la ministra, minestra, maestra, esordisce in aula con una gaffe degna di Giurato: - convoco gli studenti -. 
Ottimo, cosi' si occupa pure il Senato. 
Israele si oppone alla beatificazione di un Papa muto sulle persecuzioni naziste agli ebrei; invece i palestinesi non fanno notizia.
Confessa il successore del kapo' dell'estrema destra austriaca: - era l'uomo della mia vita -. Coming out.
Se a Bologna un barbone, dopo quattordici anni da clochard, riceve una multa di settecento euro per occupazione del suolo pubblico, si attende la sanzione pecuniaria alle banche per signoraggio.
Occupata da pubblicita' e bollette la cassetta della posta, inclusa quella elettronica, non apro non rispondo, nemmeno al telefono. 
Parlando con un'amica e immaginando, dopo il mondo possibile, la fine possibile, si e' optato per la sua idea illuminante.
Un viaggio in dirigibile, una sigaretta accesa che disegna una O, un volo tra le nuvole. 
Occupando il cielo.

martedì 21 ottobre 2008

Sequel


Anch'io voglio il mio sequel. 
Il termine sequel, in italiano sèguito, indica il proseguo della narrazione di vicende e vita di personaggi gia' conosciuti. 
Il termine sequel si e' esteso dall'ambito cinematografico, a quello letterario, videoludico e ad altri media. 
Quando il terzo film e' - o ci si aspetta che sia - l'ultimo, le tre opere insieme costituiscono una trilogia. 
Quando vengono prodotti piu' di due sequel, i fan parlano di saga.
Proiettarsi nel futuro a immaginare un sequel non e' affatto facile.
Ad esempio la notizia di oggi, che un'oasi nel deserto era la pista da ballo dei dinosauri, ove si rilassavano e giocavano, fa pensare all'evoluzione, a Internet. 
Come l'elezione di Frigo a giudice costituzionale, che trova tutti d'accordo, dagli ex democristiani agli ex comunisti, induce alla pantagruelica visione di una tavolata imbandita a tarallucci e vino; perlomeno fresco. 
Restando in tema di saghe.
Draghi sputa fuoco e recessione.
Il Nano vuole fottersi Biancaneve sopra la banca - sotto la capra crepa.
Obama, Cappuccetto nero, va a trovare la nonna malata.
Lapo, Signore degli Agnelli, monologa col fantasma del Signor G: 
- Io mi chiamo G - 
- Anch'io mi chiamo G -
- Non hai capito, sono io che mi chiamo G -
- Sei tu che non hai capito, mi chiamo G anch’io - 
- Ah, io mi chiamo allora Punto G - 
E' nato in un prato un fiore delicato... 
Chi s'e' fumata l'erba gatta? 
Sequel.

sabato 18 ottobre 2008

Squallore

Umanita'.
Facile ostentarla, assai meno possederla, come una bella donna. Maroni ricorda a Saviano di non essere l'unico eroe antimafia.
Ancora vivo, ci mancava aggiunto. 
Schifani se la prende con la classe operaia che va in Paradiso.
Suicidandosi dalle impalcature, dispettosa. 
Il 38 luglio si celebra il Lux Day, giornata nazionale dell'elettrotecnico.
Che non si capisce perche' scelse l'elettrotecnica quando il suo destino era d'inventare la pila. 
Squallore.

venerdì 17 ottobre 2008

Venerdi' diciassette

Oggi e' venerdi' diciassette, e si vede. 
Si sente di sfighe e anatemi, macumbe e wodoo. 
La gente diventa superstiziosa quando non si spiega gli eventi, i fenomeni naturali, gli accadimenti del mondo. 
Perse ragione e logica, quando non si ha altra via di fuga, l'evasione e' nell'occulto o su Internet. 
Il venti per cento della popolazione soffre di solitudine; un altro venti per cento la fame e la sete; un venti per cento campa senza fare o vedere un cazzo; un venti per cento forma la fattoria degli animali, galline e capponi.
Il rimanente venti per cento e' diverso dal restante ottanta per cento, differente, strano, stranito, straniero. 
Il piu' grande bisogno, desiderio, sogno collettivo e' evadere. 
I giovani direbbero sturbarsi; gli anziani masturbarsi; la piccola societa' borghese turbarsi. 
Rushdie, l'autore dei Versetti satanici, dichiara che la camorra e' peggiore della Fatwa, e se e' lui ad affermarlo allora c'e' da credergli.
Mentre Casal del Principe,  luogo natio di Saviano, sentenzia che se l'e' cercata, come d'uopo nei processi per stupro. 
Pure a me dicono che sono peggio di Brunetta, ma se serve a trasmettere, per amore o per forza, consapevolezza e responsabilita', francamente me ne infischio. 
Sto leggendo il Mercante di fiori di Diego Cugia, sulla tratta delle bianche. 
A Bergamo il gestore di un bar, che probabilmente vota Lega e disprezza i neri, senza alcun scrupolo a far lavorare in nero minorenni, costringeva ragazzine anche tredicenni ad avere rapporti sessuali con lui, minacciandole di licenziamento. 
Se amate rose e cuori virtuali, non leggetemi, scrivo di realta', ironica, tragicomica, romanzata. 
Se volete l'apostrofo rosa, baciatevi la luna.

giovedì 16 ottobre 2008

Fai buon viaggio

Oggi chiudo il mondo e parlo con te.
Hai capito bene, proprio con Te. 
Non ne voglio sapere di borse crollate, di menopause incipienti, di andropause celate, di caldane, caldaie, caditoie. 
A Roberto vorrei dire fuggi all'estero finche' puoi, poiche' vivi in un Paese morto, non di uomini e donne ma quaquaraqua.
Forse ti protegge la forza armata piu' che la societa' civile, ma non ti fidare mai, il Che e' stato tradito da un suo compagno. 
Ed io chi sono?
Sono una vetero comunista, non Veltroni democratica.
Una rockettara anni Settanta non indossando gonne a fiori ma calze nere a risaltare ganbe.
E chi non sono?
Non mi sono mai cannata perche' mi drogo gia' di mio con le mie parole, talora con quelle altrui.  
Non racconto di mancati suicidi, poiche' un amico tossico dagli occhi di cielo mi e' morto come topo avvelenato dalla stricnina.
Non ho crisi di panico, poiche' la depressione e' un lusso concesso a chi non ha figli da mantenere.
Io che scrivo non per piacere ma per godere delle mie stesse elucubrazioni mentali; io egocentrica, io bastarda, io ti amo. 
Ti amo perche' amo il coraggio, perche' odio l'ipocrisia, perche' amo spiritualita', realta', verita', perche' in te rifletto me amandoti e odiandoti.
Perche' la nausea che assale sempre piu' forte trovi qualcuno che sorregga la fronte, perche' non c'e' altra musa, al di fuori di noi. 
E se non ti piace questo mio modo d'essere tenera e selvaggia, despota ed anarchica, mistica e sensuale, e' questione amletica tua. 
Prendila come vuoi, io comunque amo. 
Fai buon viaggio.

mercoledì 15 ottobre 2008

B&B dagli Usa con furore

Ma chi sono la Banda Bassotti, i Black Bloc, the Bed and Breakfast, in confronto ai B&B mondiali, il connazionale Silvio e il suo compagno di merende americano George.
No Martini no party. 
E difatti parte il leggio. 
Dopo il lancio del cavalletto, l'inseparabile coppia da prostata e crollo in borsa, si cimenta nella gag 'Anche i ricchi ridono' in un'escalation emozionale orgasmica in mondovisione. 
Mi consenta, that's love. 
Gaffe di Berlusconi alla Casa Bianca.
Trascinato da un impeto di affetto verso Bush, Berlusconi scardina il podio.
- Questo e' cio' che puo' fare il troppo amore - ha dichiarato il Premier tra le risate generali. 
Poi, senza perdersi d'animo, ha brindato all'amico George utilizzando cio' che restava del povero leggio.
Dagli Usa con furore.

martedì 14 ottobre 2008

Bingo Bongo

Bingo! 
In tempi di crisi tutti a correre al botteghino, a grattarsi un sogno. 
Il lato piu' tragicomico della faccenda e' la riscoperta del pronome 'noi' che appariva ormai obsoleto, subissato dall'egocentrico 'io'. Accomunando nello zuppone del panegirico tutti, ricchi e poveri, onesti e ladri, fortunati e sfigati; quel 'noi' cosi' nostalgico e fascista, papalino. 
Ognuno tiene a ribadire quanto sia, e quanto lo siano gli altri: 'di animo buono'.
Paragonandosi a candide suorine di campagna, categoria che personalmente associo a plumbei trichechi, ovvero suoracce baffute, che tirano le treccine alle piccine; ma trattasi di rimembranze infantili mie. 
Sara' che di poverta' ne ho cosi' piene le scatole, che non la trovo per nulla nobile o buonista - amarcord i Brutti, sporchi e cattivi da borgata romana di Ettore Scola - preferirei vedere un mondo di vita dignitosa per tutti. 
Sara' pure che mi riconosco piu' nella crisi delle banche che in quelle da panico, poiche' sono proprio i bisogni primari in gioco, non quelli effimeri che ce li siamo gia' giocati da un pezzo. 
In un mondo cosi' difficile risulta sempre piu' complicato capire cosa la gente voglia davvero sentirsi dire, se realta' o se fantasia, oppure un mix che accontenti tutti. 
Personalmente mi piace ogni argomento, l'economia come l'amore, la politica come la religione, l'arte, la letteratura, la poesia, consapevole che se le parole non risolvono la vita, almeno la consolano, talora. 
Se mi domandassero oggi, a cinquant'anni suonati:  
- Ma tu hai piu' paura o coraggio? -
Risponderei con un ritornello:
- Bingo Bongo voglio andare nel Congo vuoi venire con me ye ye -.

lunedì 13 ottobre 2008

La strada dei fiori

Non sono tempi per baloccarsi con miti, sogni, utopie. 
Quel che rende basiti e' la gente che chiede rose invece di pane. 
Dateci prima il pane poi vi doneremo le rose. 
Senza pane, possiamo offrire solo spine, corona del Cristo. 
Talvolta mi interrogo su come, e cosa, viva la gente. 
Se rifiuta in una sorta di burqa collettivo e protettivo la realta', per rifugiarsi e occultarsi dietro a un velo d'illusione. 
Oppure se in modo egocentrico non esce - non riesce - dal proprio ombelico ad osservare il mondo. 


Manca sempre qualcosa
Per qualcuno il pane
A taluni le rose
O forse 
manca amore
Come le briciole 
di Pollicino
Quali ali 
in Amore e Psiche
Rossi petali American Beauty
Ho perso
la strada dei fiori.

domenica 12 ottobre 2008

Il mondo salvato dai ragazzini

Cordoglio della Lega al nazista austriaco defunto, e duecento euro il costo di un permesso di soggiorno agli extracomunitari. 
I figli della Lega non sono come i figli della Lupa, jene ridens, el condor pasa. 
Piccoli mostri crescono nel bestiario sociale e societario, il capitalismo selvaggio che, sbranate le sue prede, diventa cannibale di se stesso e divora i propri cuccioli. 
Si continua a parlare del Grande Freddo che congela la mela americana e pure la patata, mele guaste che invece di marcire in galera pontificano immuni dai microfoni mediatici, mousse di fichi secchi e pere cotte. 
Dopo venti anni di lavoro in una fabbrica tedesca che produce conserve, un operaio cinquantenne perde un dito nell'ingranaggio, mesi di operazioni per la plastica e ripristinare la funzionalita' manuale a scapito di un dito del piede amputato, e nessuno della ditta si fa vivo, anzi viene sottoposto per sei volte a visita fiscale imponendogli una settimana di lavoro tra un'operazione e l'altra. 
Un'azienda cosi' attenta al profitto sicuramente avra' confezionato in qualche barattolo di sugo anche il dito. 
Un padre di famiglia gestore di bar perde l'attivita' e viene sfrattato per due mesi di affitto del locale non pagato, trova lavoro come uomo delle pulizie, e il figliolo diciassettenne decide di abbandonare la scuola per aiutare economicamente la famiglia. 
I giovani non sono solo cellulare, computer, iPod, sballo, coca, griffe, in gruppo si raccontano, dei soldi che mancano, della vita cambiata, di un futuro che non vedono in un Paese allo sfascio ove nemmeno sono piu' garantiti il diritto allo studio e al lavoro. 
I media dovrebbero far parlare questi ragazzi sulla crisi. 
Se ancora esiste un'ancora di salvataggio, un barlume di speranza nel mare nazionale globale di vergogna, l'isola e' loro. 
Il mondo salvato dai ragazzini?

sabato 11 ottobre 2008

Frittata planetaria

Povero Silvio, dopo la prostata gli crolla pure la borsa. 
Nel globale pollaio planetario d'ova, ovaiole, ovaie e ovaioli data la stagione, la crisi aviaria decima senza pieta' pennuti d'oca e digitali, spargendone piumini al vento. 
La sola notizia eclatante d'oggi e' lo schianto automobilistico del leader xenofobo dell'ultradestra austriaca, li mortacci sua e amen. 
Mi fanno incazzare quelli che - i ristoranti sono comunque pieni cosi' come i luoghi di villeggiatura - perche' sanno contare solo fino a dieci e non si avvedono dei milioni di reclusi in casa, al massimo una pizza d'asporto inclusa una birra omaggio su Internet. 
Se e' pur vero che si vive nella societa' della prenotazione, dalla visita medica al viaggio, all'osteria sino al tombino, solamente la miseria - al pari della morte - non e' prevedibile, e non avvisa mai prima. 
Io,  quale pessima cuoca, so soltanto preparare la frittata che, per la sua buona riuscita, esige l'arte della frusta nello sbatterla e il tocco sapiente della mano nel girarla e capovolgerla. 
 Bisogna saperci fare con l'amore avicolo. 
Wow o Vov?

venerdì 10 ottobre 2008

Di rete e di ratei

Apro la posta elettronica, e trovo una mail di una societa' di comunicazione che mi domanda: 
- Lei esce su tutti i giornali? -. 
Sorry, io che non sono nessuno esco solo sul blog, a gratis come si suol dire dalle mie parti. 
Leggo poi che Google ha messo a punto un nuovo sistema di messaggeria per Gmail ove, ad orari prestabiliti individuati come piu' a 'rischio', e' possibile verificare la lucidita' di chi scrive, e di conseguenza evitare i folli.
Corre voce in rete sul business delle chat, investendo nella registrazione di nick a pagamento; qualcuno ha gia' pensato elemosinando presunti costi esosi dei server, di organizzare una sorta di offerta libera caritatevole per appartenere ad una comunita' virtuale.
A me tutte queste luminose idee ricordano la pesca di beneficenza della parrocchia alla sagra di paese. 
Alla faccia di Internet, giochi senza frontiere. 
Chi scrive di verita' viene appellato come sgradevole, o benevolmente bisognoso di conforto, quasi patetico; sgradevole perche’? 
Perche’ ci si rifiuta di essere complici nel formulare il solito pistolotto tormentone tipico dei blog dell’ipocrita volemose bene o lei non sai chi sono io? 
Ma quanto sono umani quelli che pubblicano in rete di scenette commoventi a cui assistono in real life, augurando loro di non esserne mai i protagonisti. 
Assai piu' concreto e funzionale farsi confortare da braccia non virtuali, ovviamente scusandosi dell'essere ancora reale.
E se - oltre alle borse - colano a picco pure le ovaie.

giovedì 9 ottobre 2008

At

La @, anche detta a commerciale, e popolarmente nota come chiocciola o chiocciolina, conosciuta in inglese col nome at (dal latino ad), e' un carattere tipografico molto adoperato, soprattutto nei paesi del cosiddetto 'Primo mondo'.
Autorevoli stime calcolano che li' essa sia utilizzata in media ogni 500 comuni lettere alfabetiche, differentemente a quanto accade nei paesi in via di sviluppo (ogni 6700 diversi caratteri).
Graficamente, essa rappresenta una a stilizzata con attorno un ricciolo.
Da cio' derivano la somiglianza con il mollusco, di cui riproduce il guscio, e i buffi nomignoli che essa possiede.
(it.wikipedia.org)

La Bardot padana

Ogni citta' e' famosa per la sua cucina, 
Roma con la sora Lella, Genova con la scia' Maria.
La mia citta' aveva la Gina, seppure nota per ben altre doti culinarie, sempre legate ai piaceri della vita. 
Lei, da giovane bollata come la Bardot padana per la sua bellezza, fu frequentata dalla gente piu' facoltosa di tutta la regione, e coi loro soldi ci crebbe la figliola in un collegio svizzero. 
La Gina, bionda con la Spider rossa. per amore dei magnaccia poi fini' in miseria.
Gina ormai anziana abitava sopra casa mia, si dava il rossetto col pennarello, e una notte di Capodanno le offrii champagne perche' mi suono' terrorizzata dai fuochi d'artificio scambiandoli per bombe. 
Ricordo che mi diceva: 
- Ma che bei capell lunghi, ha la parrucca? -.
E mi domandava sempre notizie di mio marito, che invece era il mio figliolo. 
Un giorno mi confido' di avere male alla pancia.
La Gina termino' miseramente i suoi giorni in una soffitta in compagnia di un cane spelacchiato che - primo caso al mondo - si suicido' ad un semaforo rosso gettandosi dal cestino della bicicletta sotto a un tir.
Furono fatti - alla Gina non al cane - funerali a carico del Comune, nemmeno la figlia presenzio' all'estremo saluto. 
Ma un suo vecchio fedele innamorato ex cliente che ancora l'adorava, l'accompagno' nell'ultimo viaggio e le fece costruire una lapide a proprie spese. 
Quando la cucina e' un'arte, i bardi ne tramandano il nome.

mercoledì 8 ottobre 2008

Ma che bonta'

Scusate, ma di questa crisi delirante globale di miseria materiale e morale, mi sono rotta le ovaie. 
E oggi scrivo pane al pane e vino al vino. 
Ne ho piene le ovaie di copia e incolla, di dediche e canzonette, di ipocrisia, volemose bene e la finimo a tarallucci e vino. 
Di gente che si spaccia di sinistra ed e' fascista, razzista, sessista dentro, di pseudoartisti che con una mano scrivono, dipingono, suonano e con l'altra si fanno. 
Ne ho piene le ovaie di persone che sono pecore,  branco, massa, e che solo nell'urlare, nel gridare, nello spintonare cercano di abbagliare di luce riflessa. 
Ne ho piene le ovaie di chiunque vigliaccamente non prende posizione, non si schiera, non si riconosce, identifica, non si educa al bene e al male. 
Ne ho piene le ovaie di indifferenza, di indolenza, ignavia, inettitudine, del tanto non riguarda me, pur se pestano il tuo vicino di casa, purche' non pestino te. 
Mai mi adeguero' alla logica bigotta filo cattocomunista del scambiamoci il segno della pace, crescere significa saper riconoscere amici e nemici, omertosi e coraggiosi, complici e solidali. 
Ora tenetevi tutti i vostri video, le vostre icone, le vostre proiezioni, i vostri amori virtuali, e se proprio non avete nulla di vostro da dire, tacete. 
Ma che bonta', ma che cos'e' questa robina qua?

N.d.A. - Cercanno de sembra' quello che nun semo, finimo de esse' quello che semo.-

martedì 7 ottobre 2008

Auguri Principessa

Piccola Principessa, non sei piu' piccina come un tempo.
Ti auguro per i tuoi diciassette anni un cielo di sogni, un mondo di bene, e un mare di dolcezza. 
La tua forza e' il tuo cuore, non perderla mai e abbi sempre cura di te, che meriti soltanto amore. 
Ti voglio bene, pur se poco te lo dico, oggi te lo scrivo. 
Mille auguri da mamma.

lunedì 6 ottobre 2008

Caravanserraglio

Si legge e si sente dire: - Siamo tutti razzisti -
No, io non lo sono mai stata, sorry. Cosi' come non sono mai stata cornuta - almeno che io sappia - e mai tradito alcuno. 
Ora va di moda l'autogiustificazione collettiva, tutti pronti a salire sul pullman della coscienza in gita scolastica, la dignita' in vacanza da una vita. 
Mi dissocio.
Non siamo tutti uguali, livellati verso il basso come volevano e vogliono tuttora le politiche massificanti e non egualitarie; mai appartenuta a branchi e cori. 
Conservare, salvaguardare la propria individualita' e identita' comporta un costo assai elevato, in termini di coerenza ed isolamento. 
Ma al gioco al massacro tra cacciatore e preda, preferisco e scelgo una sana passeggiata nella natura, osservare il volo delle farfalle e respirare aria pura. 
A proposito di caccia, ricordo che mio suocero mi raccontava che erano piu' i cacciatori a rispettare la natura di coloro che incendiavano distrattamente un bosco col mozzicone di sigaretta od abbandonavano rifiuti in campi e prati. 
Sovente - lui mi narrava - la caccia era solo un pretesto per camminare, chiacchierare da uomo a uomo e godere della natura, come fosse una bella amante da contemplare. 
Il fucile rimaneva cosi' riposto senza sparare alcuna cartuccia. 
Nessuno come i cacciatori rispettavano le regole, l'ecosistema, le razze protette, contribuendo talvolta alla ripopolazione della specie. 
Un tempo. 
Oggi va di moda la caccia grossa, all'esemplare raro, volpi senza pelliccia e signore senza pelo, che ipocritamente firmano petizioni per salvare gli animali e poi martellano il vicino di casa. 
Pur essendo contraria alla caccia, poiche' amo gli animali e desidero sublimarmi nel loro volo o corsa libera piuttosto che farlo sulla pelle d'orso che mi causerebbe incubi notturni, il punto focale sono le regole. 
Valide in Amazzonia come dal contadino dietro casa, se si vuole evitare devastazione, sopruso, abuso, l'assassinio premeditato di Madre Terra, la quale si difende come puo', con eruzioni, terremoti, maremoti e tsunami. 
Mancando il buon senso, il senso della misura e qualsivoglia altra sensibilita' su questo pianeta disastrato e di disastrosi, le regole sono indispensabili. 
Senza se e senza ma. 
Il che non significa reprimere, censurare, vietare, bensi' garantire pari convivenza in quello spazio comune chiamato liberta', che non e' stare sopra a un albero a lanciare noci di cocco a chi vi transita, quali scimmie. 
Rimanendo in habitat animale, un disegno di legge del Pdl prolunga la stagione venatoria e permette di sparare anche a specie oggi protette, in inosservanza alle direttive Ue. 
In Italia si udiranno i primi spari ad agosto, quando ancora il periodo della riproduzione non si e' concluso, e taceranno a fine febbraio, colpendo cosi' i migratori protetti dall'Europa, peppole, fringuelli, corvi cormorani, tutte specie tutelate da Bruxelles. 
Inoltre i cacciatori non saranno piu' limitati al territorio di residenza, ma potranno concentrarsi in aree estese, incluse le zone di passaggio dei migratori. 
La doppietta facile e' comunque appannaggio della destra quanto della sinistra. 
In Liguria, dopo l'avvertimento della Ue di una mega multa per l'autorizzazione della caccia ai fringuelli, i consiglieri Pd hanno glissato col voto a favore di una norma voluta dalla Lega per ridurre da dieci a tre anni il divieto di caccia nei boschi colpiti da incendi. 
Dal regno animale a quello vegetale, sul quesito natura, di seguito i risultati delle consultazioni popolari referendarie.
I vicentini esprimono opposizione all'ampliamento della base Usa.
In Sardegna vince l'astensione sull'abrogazione della legge salva coste e le norme su gestione delle risorse idriche e tariffa unica dell´acqua. 
Da Terra a Cielo e viceversa, mentre Benigni legge la Bibbia informandoci che l'autore e' sempre presente, Papa Benedetto ci comunica che i soldi non sono niente e svaniscono.
E solida e' solo la parola di Dio, amen.

N.d.A. - svanisse il tesoro del Vaticano per sfamare il Terzo Mondo. -

domenica 5 ottobre 2008

La Pieta'

La Crisi! 
Non v'e' parola piu' magica a far sobbalzare pingui deretani dagli scranni. 
Con maggior potenza di Apriti Sesamo! 
A risvegliare coscienze sopite nelle tiepide case. 
Poiche' nulla accomuna come lo spettro della miseria. 
Tutti ne parlano dall'America all'Europa, dai telegiornali ai quotidiani, dai bar a negozi e uffici, persino dal parrucchiere. 
Per le strade non vedo pero' barboni, extracomunitari, sfrattati, preoccupati.
Con la Crisi ci convivo dalla nascita.
Da bambina fino a otto anni ho abitato in una soffitta, col bidet di plastica portatile - a quei tempi non c'era il computer - e la 'mastella', ossia una grande bacinella ove a turno al sabato si faceva il bagno in cucina, rigorosamente scaldati e scaldando l'acqua sulla stufa a legna, quella coi cerchi. 
Topolino e il gelato solo alla domenica. 
Da ragazza, con un pupetto in lavorazione dentro la pancia, ho imbiancato un appartamento pieno di scarafaggi - per preparare il nido d'amore - e indossavo jeans perche' non potevo comprarmi le calze velate. 
Da madre sono andata in giro con una bimbetta di quattro anni per mano, a vendere oro usato come all'epoca della persecuzione agli ebrei, mangiando pane e mele, dieta consigliata per perdere dieci chili in un mese. 
Da cittadina mi sono ritrovata senza casa, senza soldi, senza giustizia, con uno sfratto esecutivo ed un trasloco fatto in due, io e una ragazzina sotto esame di terza media. 
In eta' matura, fatico a tirare avanti come tutti, tra conti, bollette, maledizioni al fisco, allo Stato, alle banche, alle assicurazioni, ed ai mass media. 
Tutti a titolare a caratteri cubitali La Crisi, ma alcuna trasmissione televisiva, radiofonica, stampa, associazione di consumatori, sindacato, partito, han ritenuto di dar voce a chi chiedeva solo un megafono e giustizia, e non elemosine o carita' pelosa. 
D'altronde l'onesto cittadino che lavora, paga le tasse, cresce i figli non fa audience, ne' splatter. 
E se no non fai la prostituta, non sei tossica, non picchi i figli, e tieni pulita la casa, non sei degna di assistenza sociale.
Cosi' come se hai un misero reddito da operaia o impiegata non hai diritto alle case popolari, scala la graduatoria solo chi ha dieci figli e zero reddito, che ci si domanda quale miracolo li tira a campare, lui e famiglia.
Il mondo finanziario vacilla, il mondo economico trema, chi ancora ha risparmi, BOT, CCT, obbligazioni, non dorme piu' sonni tranquilli. 
Ringrazi il cielo che finora ha dormito. 
Giungono appelli d'ogni donde, a destra come a sinistra, in branco, di aiuto, soccorso, solidarieta', intervento; ma a chi, da chi e per chi? 
Nella Crisi s'impara il distacco dai bisogni materiali, dai feticci, dai ricordi. 
E lo si insegna pure ai propri figli, si trasmette quale DNA. 
Se e' vero che la rivoluzione la fa chi non ha nulla da perdere, oggi sulla Crisi posso solo ridere, il sorriso mi e' gia' stato tolto tanto tempo fa, e nessuno me l'ha ancora reso. 
Chiedo venia se non mi unisco al coro.
Impietosa.

Alla malinconia

Nel vino e negli amici
ti ho sfuggita, 
poiché dei tuoi occhi cupi avevo orrore, 
io figlio tuo infedele ti obliai in braccia amanti,
nell'onda del fragore. 
Ma tu mi accompagnavi silenziosa, 
eri nel vino ch'io bevvi sconsolato, 
eri nell'ansia delle mie notti d'amore 
perfino nello scherno 
con cui ti ho dileggiata.
Ora conforti tu 
le membra mie spossate, 
hai accolto sul tuo grembo 
la mia testa 
ora che dai miei viaggi 
son tornato: 
giacché ogni mio vagare era un venire a te.

(Alla malinconia - Hermann Hesse)

sabato 4 ottobre 2008

Buon onomastico

Questa e' per te, Francesco.
Nel giorno del tuo onomastico.
Con un bacione distante e presente. Volendoti un mondo di bene.
Da mamma e sorella.

L'Olandese Volante

Avevo promesso fuoco e fiamme sulla tua latitanza, ma sarebbe uno sparare alla Croce Rossa. 
Apro il giornale e l'oceano di parole ridotto ad uno stagno, la marea in risacca, ne guadagnano gli occhi con lettere piu' grandi e si restringono i ventricoli del cuore. 
E' come la crisi mondiale che bypassa l'infarto tracciando sul monitor un

elettrocardiogramma da piatto ad angolo giro, da novanta a trecentosessanta gradi. 
Globalmente impecoriti, un mondo collassato. 
Quale sputo in acque internazionali mare nostrum Italia, ove barcaioli alla deriva cantano mi fido di te; sirene guizzanti il colpo di coda fatale in lame'; una sbronza collettiva orgiastica di fiumi di parole spugne; il capitano proteso come salice piangente all'ultimo ramo di corallo.
Nella stiva topi sguaiati ballano con zoccole sciantose prima dell'abbandono immantinente. 
I pirati svuotano la riserva di rhum giocando a battaglia navale sulla cassa da morto. 
Qui giace il forziere dell'Olandese volante. 
Il vascello fantasma destinato a solcare i mari eternamente, senza una meta precisa, e a cui un fato avverso impedisce di tornare a casa. 
Viene spesso avvistato da lontano, avvolto in una nebbia o emanante una luce spettrale. 
I marinai della nave sono fantasmi, che tentano a volte di comunicare con le persone sulla terraferma. 
La leggenda narra che, in una notte di tempesta, il capitano dell'Olandese commise un atto blasfemo insultando Dio e sfidandolo ad affondare la nave. 
Per questo sacrilegio, Dio lo condanno' a navigare in eterno senza mai poter tornare a casa e tramuto' lui e tutto il suo equipaggio in fantasmi. 
Sul mare s'ode solo stridio di gabbiani.

venerdì 3 ottobre 2008

Per il Cuore del Darfur

Pestano un cinese per odio razziale, rottura del setto nasale e profonda ferita in testa, poi chiedono scusa? 
No, che ognuno risponda delle proprie azioni e si assuma le sue responsabilita', se maggiorenne, adulto e vaccinato.
Nel caso di minorenni invece ne rispondano anche le famiglie, come li hanno cresciuti questi figli mostri? 
A Barberino del Mugello tre operai muoiono nel cantiere sulla A1 per un bullone difettoso.
Per colpa di chi? 
Non ho mai visto pubblici amministratori condannati per crolli di edifici, pur percependo indennita' di rischio, cosi' come non ho mai visto privati risarcire le vittime di disastri colposi.
E ogni volta che passo sotto una gru con carico sospeso - come il respiro - mi domando quali leggi tutelino e con quali indennizzi.  
Nonostante questa Italietta cornuta, c'e' chi sta peggio, ad esempio in Darfur. 
Parte la campagna 'Invia un sms al 48587' per dare un contributo alla costruzione di un Centro pediatrico che Emergency realizzera' a Nyala, in Darfur (Sudan). 
Si puo' donare un euro a Emergency, per un'idea di pace. 
Nyala e' abitata da oltre un milione e mezzo di persone, in larga parte profughi in fuga dalla guerra, accampati nei sette campi sorti nei sobborghi della citta'. 
Emergency costruira' proprio a Nyala, capitale del Sud Darfur, un Centro pediatrico e cardiologico che possa assistere i bambini che vivono in citta' o nei numerosi campi profughi che la circondano, ma anche fungere da centro di riferimento cardiologico per l'intera regione del Darfur. 
Tutti i fondi che si raccoglieranno con l’invio di sms solidali saranno utilizzati per l’avvio dei lavori di scavo e costruzione del Centro in Darfur. 
I costi di costruzione, di equipaggiamento e di avvio della struttura sono stimati in circa seicentomila euro; il ruolo delle compagnie telefoniche consiste nella concessione del numero unico.
Servira', non servira'? 
Io penso, credo di si', comunque un euro non ci fa ne' piu' ricchi ne' piu' poveri.
Proviamoci, per una volta diamo i numeri giusti.

giovedì 2 ottobre 2008

Giornata della non violenza?

Oggi vorrei segnalare un articolo, e di conseguenza libri, di mirabili autori, ma soprattutto storie di uomini e donne. 
Si tratta della recensione di Dario Olivero, sul libro: 'Aldo Capitini Danilo Dolci, Lettere 1952-1968, anno della morte del filosofo', a cura di Giuseppe Barone e Sandro Mazzi edito da Carocci.
Raccolta del carteggio sulla terra di Sicilia, narrazione del digiuno del sociologo friulano in protesta alla miseria e morte per fame dei picciriddi di allora; novello Gandhi nostrano.
Sul tema, il giornalista suggerisce pure un altro libro: 'Senzaterra' di Evelina Santangelo pubblicato da Einaudi, dialoghi in dialetto sulla condizione sicula di quei tempi.
'Pcchì lu suli è in cielo e la terra è in terra' 
Perche' il sole e' in cielo e la terra in terra.
Infine, sempre sulla Trinacria, l'ultimo consiglio e' per il libro 'Parole d'onore' di Attilio Bolzoni edizioni Rizzoli, su cupola e mafia. 
I miei complimenti a Dario Olivero, poiche' e' un raro recensore di libri che sa scrivere e invitare alla lettura: 'D'amore e d'onore, conversazioni in Sicilia'. 
Nelle terre del Nord invece, la Procura di Venezia iscrive nel registro degli indagati il vice sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini per istigazione all'odio razziale.
Sotto accusa le frasi pronunciate dal palco alla festa della Lega: 
- Vadano a pisciare nelle loro moschee - 
- Non voglio neri, marroni o grigi che insegnano ai nostri bambini -. 
Nel frattempo in una casa popolare di Treviso arde vivo un bimbo tunisino di sei anni.
L'incendio pare scaturito da una stufa a legna che la madre usava a cucinare, alle fiamme divampanti la mamma e' scappata con in braccio il figlio piu' grande di dieci anni, mentre il piccolo fuggendo terrorizzato in camera, e' rimasto circondato dal fuoco. 
Il padre saldatore era al lavoro. 
Oggi 2 ottobre, anniversario della nascita di Gandhi, si celebra la giornata mondiale della non violenza.
Che dire alla mamma tunisina e alla madre di Gentilini?

mercoledì 1 ottobre 2008

Alexander Platz

La crisi c'e' ed e' mondiale. 
Vivo in uno Stato di schizofrenia. 
Non mia, globale. 
Abito una casa popolare in guerriglia urbana, su un fronte il fisco mi domanda ragione della detrazione d'affitto, sull'altro i condomini che usufruiscono dei benefici da reddito basso mi chiedono un contributo monetario per Sky. 
Sul lavoro opero in ottemperanza alle leggi, senza saper rispondere sul buon senso del legislatore quale padre di famiglia. 
Alla scuola di mia figlia l'anno scorso crollo' un soffitto, ora brucia un quadro elettrico, per sentirsi poi dire che uno studente lavoratore lo e' per sfizio, quale tirarsi una riga di coca.
Leggo sui giornali notizie allucinanti, gente che perde la ragione; capitalisti che vogliono tornare ai tempi cronometrati della catena di montaggio stile la classe operaia va in paradiso; sindacati che han fatto della difesa dei lavoratori il baluardo del salvataggio delle loro terga e di partito, oltre che della loro lauta pensione figurativa immeritata; politici impegnati ventiquattro ore senza mai vedere il sole e decretando il buio di una nazione. 
In rete basita, incredula, stupita, scorro testi deprivati di sostanza, contenuto, sovente anche sintassi e  forma.  
L'utensileria casalinga come da leggenda africana s'e' animata: 'Quando le cose si misero a parlare'. 
Il frigorifero vuoto funge da calamita per bollette inevase. Nel ronzio s'ode un sussurro: attaccati.
Il bidet s'e' otturato da tanto limo. Dai tubi angusti e otturati fuoriesce un orrifico gorgoglio.
I contatori di luce ed acqua sempre piu' veloci e costosi. Fioca l'illuminazione e tiepida la doccia, gemono.
L'auto beve come la botte piena e la moglie ubriaca. In riserva, erutta. 
Persa la bussola, il satellitare con voce stentorea a indicarmi una via. 
Alexander Platz.