venerdì 27 febbraio 2009

Abissi

Ho fatto un sogno 
ci stiamo perdendo 
in un mare di folla 
che invece d'unire 
sprofonda 
la nostra isola 
lambita accarezzata
mi manca 
quell'essere naufraghi 
prima che giunga 
la zattera.

mercoledì 25 febbraio 2009

Ronda su ronda

Balzana idea! 
Alle ronde si risponda con le brigate Beethoven - e qui mi perdoni l'amico a cui ho rubato il nome - ossia se le ronde perlustrano la citta', si seguano le ronde a suon di piffero.
Ricorda un po' il pifferaio magico che raccoglieva i topi, comunque nessuno vieta di camminare liberi in giro per le citta', magari in gruppo, in allegria e musica. 
Sino agli orari consentiti dal regolamento di polizia municipale in tema di inquinamento acustico. 
Pensionati ed ex forze dell'ordine, se Voi suonerete le vostre dentiere, Noi giovani, fuori o dentro, suoneremo le nostre nacchere! 
E finalmente le citta' saranno pacificamente invase da millepiedi multiformi, variopinti draghi cinesi, serpentoni verde speranza, altro che muffiti biscioni. 

La vita durante

La vera questione etica e morale e', a mio avviso, la vita durante. 
Tutti si preoccupano del prima e del dopo, di quantita' di vita, ma non di qualita' della vita. 
Proprio oggi sentivo la storia di un'adozione, prendi questo no quello, anzi prendili entrambi che sono cosi' carucci, bambini scelti come al mercato, belli lucidati quali pomi. 
Ma forse il verme e' alle radici. 
Se la vita e' sacra, ancor piu' sacro ne e' il suo trascorrere, dignitoso e a pari opportunita'. 
Si nasce uguale, si muore uguale, l'orologio biologico, ma i tempi sono scanditi dal luogo e societa' in cui avviene l'evento, lieto o mesto, secondo il libero arbitrio, qualita' e quantita', incidenti di percorso e stili di vita. 
La misura equa del durante, affinche' il patrimonio esistenziale sia valore e plusvalore di arricchimento individuale e collettivo, dovrebbe essere il metro in eredita' alle nuove generazioni, da trasmettere ai posteri, il lascito di una vita che valga la pena d'essere vissuta.

martedì 24 febbraio 2009

Socmel!

Sorrido quando leggo una sorta di idiosincrasia verso Facebook. 
Ovviamente, tutti preferiremmo guardarci negli occhi, ma risulta un po' difficile considerate le distanze chilometriche. 
Senza contare che e' importante non solo il vedersi, ma oltremodo il 'chi guardare' e il 'come guardarsi'. 
Talvolta anche il perche'. 
Poiche' al di la' degli amici ed affetti, vi e' bisogno pure di interessi comuni, idem sentire, idee condivise. 
Quali propulsori, forza motrice, a spingere il carrellino sui binari. 
Ogni partenza presuppone un arrivo e conseguenti tappe intermedie in fermate e stazioni. 
C'e' chi sceglie di viaggiare in alta velocita' privandosi della vista, dettagli, del paesaggio. 
C'e' chi parte a razzo in astronave in visita di cortesia ai marziani. 
O chi decide di incontrarsi al buio col passamontagna stile Marcos, e si ritrova Fantozzi o la Pina, i piu' fortunati la signorina Silvani. 
Infine ci sono coloro che prenotano un viaggio avventura nella storia - ancora tutta da scrivere - ove prioritaria e' la meta piu' che uno sguardo all'autore e ai personaggi. 
D'altronde, se gli occhi sono lo specchio dell'anima, si rischierebbe nella lettura di svelarne il finale.

- Perche' io, Pina, ho una caratteristica: loro non lo sanno, ma io sono indistruttibile, e sai perche'? Perche' sono il piu' grande perditore di tutti i tempi. Ho perso sempre tutto: due guerre mondiali, un impero coloniale, otto - dico otto! - campionati mondiali di calcio consecutivi, capacita' d'acquisto della lira, fiducia in chi mi governa e la testa per un mostr... per una donna come te. -
(da Fantozzi) 

lunedì 23 febbraio 2009

In movimento

Ordunque oggi mi tocca fare un discorso serio, ponderato. 
Di fare un movimento e' tanto che si mormora, sussurra in Rete, vediamo di analizzare i punti salienti e critici. Indubbiamente il progetto e' un po' folle, d'altronde senza quel pizzico di magia, utopia, sogno, irrazionalita', la sinistra fallisce. 
La razionalita' d'altro canto impone pragmatismo, realismo, memoria storica, concretezza, un solido ancoraggio al reale pur utilizzando la comunicazione virtuale. 
Per dar voce a chi non l'ha, ci vuole una voce conosciuta, nota, che in breve tempo riesca ad aggregare un elevato numero di persone, e aderire ad un progetto, per provare a intraprendere un'avventura, viaggio, ove si intravede la partenza, il percorso, ma non ancora la meta. 
Vediamo ora i potenziali punti critici, a rischio, che potrebbero compromettere l'impresa. 
In primis l'ammutinamento dei compagni di viaggio, se non ben motivati, stimolati, impegnati in prima persona ad un progetto a medio termine, che non contempla la leggerezza del fenomeno mediatico di moda, e non ne garantisce comunque il risultato. 
Onde per cui chi vi aderisce non dovrebbe aver nulla da perdere, casomai da guadagnare in termini di iniezioni di speranza e fiducia, e non d'illusione e relativa fisiologica delusione. 
Aderire significherebbe inoltre contribuire in prima persona alla realizzazione del progetto, mettendosi in gioco e costituendosi da ripetitore, trasmettitore, ricevente. 
Il rischio e' che un movimento che diviene partito, si trasformi in un ibrido che perde la propria identita', e conseguenti dinamiche implosive di protagonismo, competizione, potere. 
Il modello da seguire dovrebbe essere lo zapatismo di Marcos, ossia multi identita' uguale nessuna identita', ovvero ognuno vale uno, l'unione come plusvalore possibile. 
Senza voler creare isole, oasi, riserve protette, casomai una tribu' orgogliosa e fiera della propria autenticita'.
Raggiungere piu' persone possibili attraverso Internet, amplificarsi quale eco e riappropriarsi dei media tradizionali: radio, televisioni, stampa. 
Prevedere in un futuro prossimo una forma di autofinanziamento, ad esempio donazione, perche' senza contributi non si fa politica e non si arriva alle masse, le sale riunioni si affittano, i manifesti costano, la connessione si paga. 
Si tratta di un grande investimento, coinvolgimento, convogliamento di energie, di risorse, in termini di tempo e impegno.
Aderire comporta forza e resistenza, e' un cammino impervio, privo di bussola, mappa, guida, la strada si delinea, si traccia man mano che si prosegue. 
E' un incedere a passi lenti e scalzi, quasi silenti ma incisivi, cio' che distingue i felini dalle pecore.
Presuppone creativita', abbandonando schemi mentali, luoghi comuni, barriere e confini, inventando e reinventandosi giorno dopo giorno, modi e mezzi penetranti la corteccia sino alla linfa della gente. 
E' una sfida seducente, ove ci si misura con se stessi e nella relazione con l'altro, sulle fondamenta delle questioni sociali, politiche, etiche, ambientali. 
Al di la' di entusiasmi, passioni e fervori, la posta in gioco e' assai alta, non comporta certezze, sicurezze ma dubbi, interrogativi privi talvolta d'alcuna risposta, un continuo mettersi in discussione e a confronto.
D'altronde l'aspetto piu' affascinante di codesto progetto e' costruirlo assieme, per amore e mai per forza, quale storia infinita. 
In movimento. 

domenica 22 febbraio 2009

Facite ammuina!

A Napoli si usa il modo di dire 'far ammuina'
Significa 'agitarsi a vuoto, fare confusione, anche per attrarre la benevola attenzione dei superiori'. 
E' famoso per essere stato usato nel linguaggio marinaro borbonico in un ipotetico ordine della Regia Marina del Regno delle Due Sicilie. 
Ecco che cosa si legge nella Collezione de’ regolamenti della Real Marina, anno 1841: 
- All’ordine 'facite ammuina' tutti chilli che stanno a prora, vann’ a poppa e chill che stann’ a poppa vann’ a prora; chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta; tutti chilli che stanno abbascio vann’ coppa e chili che stanno ‘ncoppa vann’ abbascio; chi nun tiene nient’a ffa, s’aremeni a ’cca e a ‘lla. - 
Da usare in occasione di visite a bordo delle alte autorita' del Regno. 
In realta', nel regolamento della marina borbonica non esisteva una tale voce. 
Si ipotizza che sia stato creato dai piemontesi per screditare il Regno di Napoli e quindi risulta essere un falso storico. 
L'editto di Franceschiello 'Facite ammuina' potrebbe essere il programma politico del nuovo segretario del Pd Franceschini. 
Che poi piu' che franceschino pare francescano, ricorda un po' uno di Comunione e liberazione, senza i brufoli. 
- Una stagione d'unita' ma decidero' da solo - la sua dichiarazione all'elezione al congresso, che suona da estremo appello di foglia caduca d'autunno. 
Come dire nudo con le mani in tasca, ma in cravatta. 
Dal governo ombra al segretario invisibile.

L'amico speciale

- Un bambino autistico e' bello... proprio com’era tuo figlio da piccolo, pero'... 
Un bambino autistico vede, ma e' come se non vedesse... 
Un bambino autistico sente, ma e' come se non sentisse... 
Un bambino autistico capisce, ma e' come avvolto in una corteccia che blocca ogni relazione con gli altri... 
Un bambino autistico non si gode un gelato, ne' un sorriso e neanche un abbraccio della sua mamma... 
Un bambino autistico e' bello come tuo figlio ma e' tanto lontano, tanto solo... - 
(prof. Antonio M. Persico) 

In attesa che l’amico torni 

Tu non sai cosa sia la notte sulla montagna essere soli come la luna; 
nè come sia dolce il colloquio e l’attesa di qualcuno 
mentre il vento appena vibra alla porta socchiusa della cella. 
Tu non sai cosa sia il silenzio nè la gioia dell’usignolo che canta, 
da solo nella notte; quanto beata è la gratuità, 
il non appartenersi ed essere solo ed essere di tutti e nessuno lo sa o ti crede. 
Tu non sai come spunta una gemma a primavera, 
e come un fiore parla a un altro fiore e come un sospiro è udito dalle stelle. 
E poi ancora il silenzio e la vertigine dei pensieri, 
e poi nessun pensiero nella lunga notte, 
ma solo gioia pienezza di gioia d’abbracciare la terra intera; 
e di pregare e cantare ma dentro, in silenzio. 
Tu non sai questa voglia di danzare solo nella notte dentro la chiesa, 
tua nave sul mare. 
E la quiete dell’anima e la discesa nelle profondità, 
e sentirti morire di gioia nella notte. 

(David Maria Turoldo)

giovedì 19 febbraio 2009

Seduta all'orinale

Quando ero piccola mia nonna teneva il vaso da notte nel comodino, il bagno era fuori casa per cui di notte serviva. 
A proposito di anziani e orinali, come nei salotti della sinistra circolano battute e barzellette su Berlusconi, nei salotti di destra circolano battute e barzellette di stampo fascista, nazista e razzista, su comunisti, ebrei omosessuali, rom.
La sai l'ultima sui desaparecidos? 
La gente ride alle une e alle altre, applaudendo l'istrione di turno. 
Non si tratta di gaffe, o tentativi goffi di accaparrarsi simpatie, voti, audience, e' proprio una forma mentis, insita nel DNA, di una maggioranza di eletti ed elettori. 
Quale momento catartico che si potrebbe celebrare col trionfo dell'inno del corpo sciolto, di benigna memoria. 
Ovvero un incontinente scroscio di pioggia dorata. 
Oltremodo se si soffre di prostata. 
Mi si consenta la parentesi scatologica. 
Dal Quirinale all'orinale.

mercoledì 18 febbraio 2009

Il Paese e' reale

Sovente - io in primis - pensiamo di far parte di una intellighenzia dai gusti raffinati, un po' con la puzzetta sotto il naso da casta eletta. 
Diamo scontate talmente tante cose - da dibattito dopo il cineforum - che ci dimentichiamo di ripartire dall'abecedario della democrazia, e con umilta' dagli ultimi, per istruzione, cultura o manipolazione mediatica. 
E' bellissimo parlare di arte, poesia, massimi sistemi, e godo quando ne converso con amici, ma mi rendo conto che non e' il linguaggio comunicativo che devo usare con chi frequenta altri luoghi, stili, media. 
Se il messaggio non viene captato, non arriva, non e' immediato, in una societa' della comunicazione dove il messaggio e' in tempo reale - Internet docet - segnala errore. 
Ed e' l'errore che spesso compie il Partito Democratico, e tutta l'area della sinistra.
Ora a me viene piu' da ridere che da piangere sulle tragicomiche vicende di questa pseudo sinistra, ove l'opposizione la fa un ex magistrato, e il Papa precedente fu etichettato come cattocomunista, per le omelie sui poveri, emarginati e pace nel mondo. 
Ma alfine ci si ritrova stremati dal ragionare e catalogare il mondo per classificazioni, categorie, il bene da una parte il male dall'altra, l'omologazione di pensiero e politica tanto cari a Pasolini. 
La nutella e' di tutti, a destra come a sinistra, quale l'intelligenza. 
Idem dicasi per Benigni che reciti ad un festival dell'Unita' o a Sanremo, poco tange; la poesia di Alda Merini, dalle stelle alle stalle e viceversa, da un cubo imbottito ad una scatola mediatica. 
Conta che il messaggio giunga, e raggiunga piu' persone possibili.
Penso che la bellezza dell'animo risieda nelle proprie contraddizioni, incoerenze, saper essere colto e ignorante, forte e debole, sicuro e fragile, casto e laido, eccelso e umile. 
Se si sa salire e scendere scale, si impara l'equilibrio. 
Io vi sono precipitata, ma cio' non mi impedisce di tornare a farle. 
Escluse le scale - o le sabbie - mobili.

martedì 17 febbraio 2009

L'isola non trovata

Naufraga l'isola col continente. 
Li capisco i sardi. 
Siamo un popolo di separati in casa, per casa leggasi Paese. 
Dissociati alla deriva. 
Alla ricerca di un amore, benessere, qualcuno lo chiama sogno, ma senza saper voler osare. 
E allora non si mollano le poltrone, mogli e mariti, si forniscono pseudo giustificazioni, in nome dell'altro: bene, beni, figli, interessi; per la propria vilta', o saggezza. 
La follia e' di chi lascia, riparte da zero, si resetta.
Gli altri mediano, senza riserve e a oltranza, venendo a patti con la propria coscienza. 
Poi ci si consola coi feticci, l'arte, la musica, la politica, e i piu' beceri con droghe, alcol, alcove virtuali e reali. 
Vivo una perenne contraddizione, nelle mie certezze e dubbi, incoerenze e sicurezze. 
Amo Alda Merini cosi' come guardo Sanremo. 
Ho bisogno di leggerezza, per non incancrenirmi in fallimenti politici ed esistenziali. 
Non mi bastano le belle parole, gli intellettuali, le dichiarazioni d'intenti e principii. 
Vago come anima persa tra il sacro e il profano. 
E non me ne dolgo. 
Sebbene non mi capaciti di una cosa. 
Parlo con la gente, e tanti la pensano come me, sulla politica, sull'arte, sull'amore, e allora perche' vince sempre Berlusconi? 
Penso che sia poiche' - come diceva mia nonna - dentro le urne e nei letti, ci si riflette allo specchio, traditi e traditori. 
E se n'esce fischiettando: L'isola che non c'e' o L'isola non trovata. 

lunedì 16 febbraio 2009

In cielo e in terra

Stanotte ho fatto un sogno. 
E' la seconda volta che si ripete, a distanza di tempo.
Col medesimo uomo, che non conosco. 
La caratteristica che mi ha colpito in sogno, tanto da farmelo ricordare nitidamente, di quest'uomo e' nei momenti affettuosi il passar lieve col dito sulle labbra dell'amata. 
Gesto abituale, evidentemente insito in lui, quale impronta indelebile. 
Riconoscere un uomo da codesto dettaglio non e' per nulla semplice, d'altronde sono i particolari ad individuare una persona come quella a se' affine, in sintonia. 
Non e' la prima volta che mi accade di sognare dettagli di persone sconosciute o riferimenti di cui non sono al corrente; credo nella simbologia dei segnali.
Probabilmente non succede a me solamente, di avere determinate percezioni, premonizioni, un sesto senso a distanze astrali. 
Senza voler entrare nel campo minato dell'extrasensoriale, la curiosita' e' comunque innata, nel riconoscere una persona da un gesto mai visto bensi' mnemonico impresso. 
E farsi riconoscere, oltre, al di la' dello stupore. 

- Ci sono piu' cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia. - 
(William Shakespeare)

domenica 15 febbraio 2009

Storie di ordinaria follia

Oggi scrivo un po' cosi', alla Bukowski. 
Dopo due birre slavate e un limoncello, s'apre un mondo e si chiude un portale, nell'era d'internette.
Adoro delirare, consapevolmente demenziale, libera.
Ripreso il lavoro ne ho gia' le palle piene dopo trent'anni, non tanto del lavoro, bensi' delle facce da morto che vedo, zombie viventi. 
In banca pagato l'affitto. fatto donazione pro terremoto, pur dicendomi ma a questi niente gliene fotteva quando t'e' crollato il mondo addosso, e vabbe' mi sono risposta posso essere fessa ma mai stronza. 
A proposito, smettila di entrarmi nei sogni, gia' vaneggio di mio, per un punto martin perse la cappa, ed io che credo nei viaggi astrali, rischio di perderci il senno, oltre al sonno. 
Stanca d'essere immaginata bella, lo specchio spietato di Alice riflette la nonnina di cappuccetto rosso, cercasi lupo spelacchiato un po' imbolsito dagli anni nelle pieghe della pancia. 
Avrei voglia di fare all'amore, senza senza e senza ma, un amore possibile, pingue non atletico, morbido come il cuore di cui abbisogno. 
Trapanarsi sino all'osso. 
Il viaggio si fara', di rimando come e quando, dove lo si sa, con chi sara'. 
Noi poeti maledetti.

venerdì 13 febbraio 2009

La pinguina single

Roxy e' una pinguina single arrivata allo zoo di Londra tre anni fa. 
Nel precedente zoo distruggeva le uova degli altri pinguini. 
Per il caratteraccio bisbetico e dispettoso come il suo ciuffo, e' la piu' amata. 
Ora si attende allo zoo di Londra che il giorno di San Valentino finalmente Roxy trovi il proprio pinguino gemello.
E difatti piovono bigliettini romantici e amorevoli missive. 
Riuscira' Roxy a scovare colui che le domera' il ciuffo? 
Ammesso che lei sappia leggere e il suo amato scrivere. 
Una pubblica dichiarazione d'amore.

El condor pasa?

Egregi Onorevoli, esiste un'isola - che c'e' e non c'e' - si chiama Internet. 
Ove scorrono fiumi di vino, birra, rhum, piantagioni di tabacco, montagne sacre, flora, fauna, colonie di pinguini. 
Di sera e di notte l'isola s'illumina al fuoco dei bivacchi, s'odono note musicali poetiche, sensuale manto trapuntato di stelle al benevolo sorriso della luna. 
E' un'isola amata, protetta, curata dagli indigeni, il nuovo mondo l'altro - I have a dream - l'attesa, l'avvento, l'eletto - Matrix. 
L'isola e' autarchica, governata e retta dalla comunita' tutta, non vige legge bensi' etica, i rei isolati, emarginati, cacciati dalla tribu'. 
Sull'isola il libero arbitrio e' di casa, chiunque puo' esprimere un'opinione, produrre informazione e comunicazione, creare arte, unico divieto la censura, in nome del diritto e dovere di principio di responsabilita' soggettiva individuale. 
E' l'isola degli ignoti, sconosciuti, alcun clamore, risuona solo l'eco di passi scalzi. 
L'isola che non c'e' - o c'e' - esiste grazie alle reti e ai suoi pescatori, raccogliendo conchiglie, ostriche e talvolta perle. 
Rete d'utopia e verita'. 
Esimi Onorevoli, esiste un paese - terra di santi, poeti e navigatori - si chiama Italia. 
Ove scorrono fiumi di coca nelle fogne di Roma, valli e citta' devastate, cumuli d'immondizia, fattorie di animali orwelliane. 
Di sera e di notte il paese s'illumina ai falo' di prostitute e transessuali, lamenti barboni torce umane, pianti infantili e femminili umiliati, stridii mediatici d'ordinaria follia. 
E' un paese irriso, deriso dagli autoctoni come all'estero, il quarto mondo, rassegnazione, disperazione, ignavia, oblio. 
Il paese e' democratico, governato e retto da rappresentanti delegati, vige una carta costituzionale e la legge sulla carta e' uguale per tutti, i rei portatori di patrimonio o cariche istituzionali godono d'immunita'. 
Nel paese il servilismo e' di casa, chiunque puo' manipolare l'opinione, produrre veline d'informazione e comunicazione, creare spettacolo, unico divieto la liberta' d'espessione, in nome dell'omologazione e autocensura preventiva. 
E' l'isola dei famosi, soliti noti, tanto clamore per nulla, megafono dei potenti. 
Il paese che c'e' - o non c'e' - esiste grazie a reti autostradali e ai suoi cacciatori, predando coscienze imbalsamate, molluschi invertebrati e sovente gusci di lumaca. 
Reti di frodo. 
Illustrissimi Onorevoli, posti alle strette di una scelta fra codeste realta', quale individuo sano di mente avrebbe dubbi in merito al luogo ove vivere? 
Qualsivoglia satellitare orienterebbe il volo della cicogna verso l'isola, indicandone coordinate e guidandola nel viaggio di trasporto e deposito del bene piu' prezioso, il futuro. 
A Lorsignori spetta or ora la decisione finale. 
Se volare alto, aquile a investire nel futuro, o banchettare quali avvoltoi. 
El condor pasa?

mercoledì 11 febbraio 2009

Touche'

L'onorevole Gasparri si scusa per le parole 'offensive' rivolte al Presidente della Repubblica in occasione della morte di Eluana, giustificandosi con la motivazione di una reazione emotiva, poiche' - invidia chi controlla i sentimenti -. 
Onorevole Gasparri, mi consenta.
Colui che risulta essere emotivamente instabile, labile, non dovrebbe ricoprire cariche istituzionali. 
O quanto meno, coloro che non sono in grado di controllarsi, dovrebbero dimettersi, considerato che rappresentano la volonta' degli elettori e lo Stato. 
Ora, puo' pure essere che i suoi elettori siano quali signorine piangenti al Grande Fratello, inveendo col mascara che si scioglie a reti unificate, ma Le assicuro che lo spettacolo a cui si assiste e' oltremodo penoso, patetico. 
I sentimenti sono valori talmente preziosi, riservati, intimi, che piu' che di controllo necessitano di tutela, protezione, conservazione. 
Col buon senso di un padre di famiglia. 
Sebbene ci siano pure padri molesti e violenti. 
La violenza si esprime anche a parole, e non e' detto che procurino minor sofferenza, di un ceffone. 
In tal caso, porgere l'altra guancia non sarebbe atto dovuto e cristiano, ma meriterebbe anzi un guanto buttato davanti a guisa di sfida a duello... per non sporcarsi le mani. 
Il duello oggidi' e' illegale in tutti i paesi del mondo, escluso il Paraguay. 
Negli Stati moderni civili l'onta dell'offesa alla virtu' e rispettibilita' altrui viene lavata al giudizio della Legge. 
Touche', poco onorevole Gasparri.

Come un Pierrot

In questo paese di ominidi, il giornalista Enrico Mentana ha avuto il coraggio del No. 
Al diniego alla sua richiesta di non mandare in onda il Grande Fratello, per lasciare posto ad una puntata fuori programma di Matrix sull'evento della morte di Eluana, ha rassegnato le dimissioni. 
E martedi' prossimo la redazione di Canale Cinque esprimendo la propria solidarieta' al direttore editoriale ha proclamato lo sciopero. 
Nonostante i picchi di audience del Grande Fratello, sul tendone del circo mediatico inumano di clown travestiti da attori, giornalisti, politici, spettatori, e' sceso un diluvio. 
Dal No di un malinconico Pierrot, dettato dall'onesta' e dall'amore per la verita'. 
Onore all'Uomo Enrico Mentana.

martedì 10 febbraio 2009

L'occhio di Dio

Le mie parole oggi saranno durissime. Verso quei rappresentanti della Chiesa, dello Stato, dell'Informazione, che non conoscono il verbo compiangere. Piangere con. 
Compatire, con pieta'. La Pietas. Compassione. Con pathos. 
Dove sono finiti i precetti di misericordia? 
Non credo a codesti mercanti del tempio, non credo a questi giornalisti venduti alla politica, non credo ad eletti da elettori bigotti, razzisti, ipocriti.
Quelli che vanno in Chiesa per tacitarsi la coscienza, a candeggiarsi l'anima laida che tentano di spacciare pubblicamente, come la piu' sciantosa delle prostitute. 
Quelli che si fanno di coca, viagra e psicofarmaci e fingono di essere sani, dotati, potenti nella loro impotenza. 
Quelli che tradiscono chiunque, il coniuge, i figli, l'amico, che si venderebbero la madre per una poltrona, un vantaggio, una manciata di soldi o per sesso. 
Quelli che non rispettano la vita, la morte, il dolore, privi di dignita', spina dorsale, senza giudizio.
Quelli che abbandonano animali, cuccioli, genitori, amori, che stuprano ideologicamente i piu' deboli, poveri, emarginati, in nome di un egoismo totalitario e totalizzante. 
Quelli che se avessero vissuto da padri, da madri, sarebbero impazziti al momento del coma, del distacco dai propri figli, senza rendersi conto che la prova d'amore piu' grande e' lasciare andare chi gia' non e' piu' tra noi, con noi. 
Quelli che ti fanno vergognare di essere italiana, civile, evoluta, umana. 
Quelli che se un Dio c'e', sarebbe un giudice e un boia inflessibile verso la loro pusillanimita'. 
Quelli che un bel tacere non fu mai detto ne' scritto, e da sadici persecutori si accaniscono su un cadavere e sopra un padre, la cui pena eterna sara' domandarsi se ha fatto la scelta giusta. 
E la risposta l'avra' solo quando la sua amata creatura raggiungera'.

lunedì 9 febbraio 2009

Vedova la luna

Un San Valentino d’amore, l’amore cosmico, buono per tutti,  innamorati, accoppiati, single.
Sabato 14 febbraio manifestazione a Roma Ya Basta! 
Ora Basta! E’ l’appello contro i provvedimenti del Governo sul caso Englaro, firmato, tra gli altri, da Andrea Camilleri, Umberto Eco, Margherita Hack, Stefano Rodota’. 
- La vita di ciascuno non appartiene al governo e non appartiene alla Chiesa,  la vita appartiene solo a chi la vive. Il decreto legge di Berlusconi, trasformato in disegno di legge dopo che il presidente Napolitano, da custode della Costituzione, ha rifiutato di firmarlo, vuole sottrarre al cittadino il diritto sulla propria vita e consegnarlo alla volonta’ totalitaria dello Stato e della Chiesa. Rendendo coatta l’alimentazione e l’idratazione anche contro la volonta’ del paziente, impone per legge la tortura ad ogni malato terminale. Al governo Berlusconi che ha ormai dichiarato guerra alla Costituzione repubblicana, e’ dovere democratico di ogni cittadino opporre un fermo ‘ora basta!’ - 
- Per dire si’ alla vita e no alla tortura, per dire si’ alla Costituzione e no al progetto di dittatura oscurantista, per dire si’ al Presidente che sostiene la Costituzione contro chi la viola, la svilisce, la insulta, chiediamo a tutti i democratici di auto-organizzarsi per una grande e pacifica manifestazione, senza bandiere di partito, solo con la passione e l’impegno civile di liberi cittadini. - 
(dal blog di Franca Rame) 
Un pensiero, un atto d'amore, poesie.

- In una vaga disperazione il vento si dibatteva disumanamente. 
Gocce di sangue annerendosi si gemmavano sulle labbra d' ardesia. 
E uscì, a isolarsi nella notte, vedova la luna. -
(Pena di Vladimir Majakovskij) 

- La morte e' la prima notte di quiete perche' si sogna
 senza sogni. - 
 (Goethe)

sabato 7 febbraio 2009

Bolero

La recente affermazione del Presidente del Consiglio in merito ad Eluana - ossia che e' viva in quanto potrebbe generare un figlio - e' a mio giudizio di stampo nazista. 
Talmente agghiacciante, che la sua lettura mi ha fermato il respiro, come donna, cittadina, essere umano senziente. 
 Non per nulla l'analogia col nazismo si fonda sull'elemento che fu per primo Hitler ad applicare la strategia della manipolazione nella comunicazione di massa, tecnica di cui il Premier e' maestro. 
Me lo spiego' un'amica spagnola - compagna - che ci fece la tesi. 
E' una storia interessante la sua, da narrare. 
Lei venne in Italia, carica di aspettative, lavoratrice precaria frequentava il centro sociale. Li' conobbe il 'leader' del centro e se ne innamoro', un mio caro amico, ma se pur compagno, maschio, e traditore. 
Lei entro' in crisi, pur se femminista comunque accoglieva sempre nel letto il suo uomo, Giano bifronte, finche' notando che stava male assai - era dimagrita di dieci chili - la portai da un'amica cartomante, non di professione, come momento ludico. 
La mia amica cartomante - che nulla sapeva di questa ragazza - dalle carte ha desunto che vivesse un amore negativo non a lieto fine prevedendo un viaggio rigenerante per la mia amica spagnola. 
Da non crederci, ma lei riparti' davvero per Valencia, ormai convinta, e mi scrisse poi nel giro di pochi mesi d'aver trovato non solo lavoro per quello per cui aveva studiato, ma anche un bell'amore. Insomma era finalmente serena e felice. 
Probabilmente aveva solo bisogno di una piccola spinta, per rinascere a nuova vita, e la sua via passava per il presagio delle stelle. 
Come difendersi dal sonno della ragione imperante? 
Grazie al cielo, esiste Internet e la Rete, non ancora cosi' controllabile, ponendo massima attenzione e vegliando su tutto cio' che riguarda censura e repressione. 
L'antagonismo passa anche dalla tecnologia, e il sistema lo si contrasta standone all'interno. 
Ovviamente mi riferisco a pratiche pacifiste e non violente, di tutela e autodifesa, della liberta' di espressione, comunicazione e controinformazione. 
Che poi sarebbero i principii, valori, etica della Rete, per la quale si e' operato e si opera tuttora, nonostante l'aspetto piu' eclatante e mediatico di una Internet da vetrina. 
Comprendo che per alcuni la Rete possa ancora rappresentare un lusso, un optional, perche' in tempi di crisi e recessione la questione vitale non e' il cellulare o il digitale terrestre, ma pane e salame. Poi certo, anche un bicchiere di lambrusco rallegra la vita. 
Si fa presto a dire che i soldi non sono tutto, bei teoremi quando li tieni, ma quando ti mancano per vivere, cambia totalmente l'ottica. 
Il benessere non significa lusso ma bene essere, ossia star bene, allora hai l'animo sereno per scrivere, leggere, poetare, musicare, e magari pure amare. 
Altrimenti sfido chiunque a non essere incazzato col mondo. 
In un mondo che allatta i suoi cuccioli con la colla e li cura con sciroppi all'antigelo, Internet puo' essere lo strumento atto ad aiutarsi a resistere.

venerdì 6 febbraio 2009

Testamento biologico

Io sottoscritta, in piena facolta' di intendere e di volere, dichiaro la seguente volonta' testamentaria. 
Nell'eventualita' in cui dovessi trovarmi nella condizione di incapacita' di esprimere il mio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte, per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione. Chiedo sia esercitata la mia volonta' di non essere sottoposta - nei casi succitati - a terapie di accanimento terapeutico e/o sottoposta a trattamenti sanitari obbligatori contro la mia volonta' ivi espressa. 
Chiedo altresi' che sia rispettato il principio di personalita', secondo cui alla mia volonta' non puo' sostituirsi in alcun modo quella di un altro soggetto. 
Chiedo alfine, che sia rispettato il principio di unilateralita', secondo il quale la mia volonta' espressa produce i suoi effetti a prescindere dall'accettazione di congiunti ed eredi - qualora il mio stato e condizione non mi concedessero di intendere e di volere per motivi biologici. 
Esprimo la mia volonta' di rifiuto a cure invasive e lesive della mia dignita' in caso di malattie incurabili, e il mio consenso alle pratiche mediche piu' indolori, rapide e incruente possibili finalizzate a porre fine alla mia sofferenza, inclusa la sospensione delle cure indispensabili a tenermi in vita. 
Dichiaro inoltre di essere favorevole all'eutanasia, esercitando il diritto sovrano sulla mia sfera privata, considero la vita bene proprio personale di cui disporre in piena e totale autonomia di scelta e volonta', essendo la mia qualita' di vita e i miei valori di coscienza insindacabili, pertanto la decisione di porre fine alla mia sofferenza non puo' spettare ad alcun altro al di fuori di me. 
La legge non puo' in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. 
Ove non fosse possibile applicare la mia volonta' testamentaria, esprimo il desiderio di essere assistita nel mio passaggio dalla vita alla morte, in uno dei Paesi disponibili - alla data di oggi - quali: Belgio, Danimarca, Germania, Lussemburgo, Olanda, Svizzera, Australia, Canada, Cina, Colombia, Stati Uniti d'America. 
In fede.

Maya desnuda

Oggi v'e' bisogno di un momento di leggerezza. 
Respirare lentamente e di pancia. 
Un automassaggio rilassante. 
Musica soft, toni sottovoce, nervi distesi. 
Mente libera a vagheggiare e volare.
Ogni tanto fa bene prendersi una pausa dal greve. 
Il sorriso stira le rughe e rende piu' belli. 
Centellinando, assaporando caldo cognac francese. 
In una bolla d'acqua calda profumata. 
Particella languida sensuale. 
Giornata perfetta per l'amore.

giovedì 5 febbraio 2009

La piu' bella dedica d'amore

Posso innamorarmi nel mio silenzio, da lontano. 

La piu' bella dedica d'amore, grazie. 







Giuramento di Ippocrate

Il Giuramento di Ippocrate e' il giuramento che medici ed odontoiatri prestano prima di iniziare la professione. 
Prende il nome da Ippocrate che lo formulo' nel 430 a.C. Recita, tra l'altro: 
- Consapevole dell' importanza e della solennità dell' atto che compio e dell' impegno che assumo, giuro: di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento; di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell' uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale... 
...di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità condizione sociale e ideologia politica; di prestare assistenza d' urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni... 
...di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell' esercizio della mia professione o in ragione del mio stato... -.
Dopo aver trasformato i medici in burocrati e guardie penitenziarie di lavoratori pubblici agli arresti domiciliari, ora li tramuta pure in delatori di clandestini bisognosi di cure. 
Mentre il mondo dichiara il crollo del liberismo e capitalismo, successivo a quello del comunismo, e lo stesso Presidente d'America sancisce l'assistenza sanitaria gratuita a tutti i bambini, in Italia si ritorna al medioevo, con editti di stampo bulgaro che istituiscono per legge la delazione, come ai tempi del regime fascista. 
Tant'e' che in un Comune del nord Italia e' gia' attivo l'ufficio pubblico di delazione, anche anonima, sui clandestini. 
Si tratta di una sorta di follia collettiva persecutoria, che vede nel mirino il diverso, l'emarginato, sparando nel mucchio ad altezza uomo. 
Come da copione, in tempi di crisi e recessione, si inventa il nemico da combattere, il capro espiatorio di ogni male, scatenando la guerra tra poveri e fomentando l'odio razziale, si manipola cosi' l'opinione pubblica orientando, spostando l'attenzione, dai reali assassini di un Paese e di una democrazia. 
E' cronaca di questi giorni l'arresto del re delle cliniche laziali, editore di Libero e del Riformista, per false prestazioni a carico del Servizio sanitario pubblico. 
Sara' pure un caso che siano i leghisti i piu' 'cattivi' coi clandestini, istituendo per legge le ronde padane e la schedatura dei clochard. 
E mera coincidenza che Libero sia il loro giornale, e che a Verona un branco di ultras dell'estrema destra compia un pestaggio in un bar aggredendo un gruppo di amici che festeggiavano un compleanno, scandendo slogan neonazisti inneggianti al razzismo e cori da stadio scurrili contro le donne, sino a colpire selvaggiamente con un posacenere in volto una ragazza, fratturandole le ossa facciali e fracassandole un occhio. 
Se da un lato si nega il diritto alla salute e alla cura previsto dal dettato costituzionale, dall'altro in una sorta di schizofrenia clericale ed istituzionale, guidata da vertici in bulimia di potere, si impedisce di esercitare il libero arbitrio, la liberta' di scelta, la potesta' di volonta', vietando di disporre in merito alla propria vita, accanimento terapeutico, testamento biologico. 
Dalla civilta' del Giuramento di Ippocrate - a distanza di duemila anni - si e' giunti all'incivilta' del Giuda Ipocrita.

mercoledì 4 febbraio 2009

Eluana

Dormiente nel bosco secolare 
Per l'incantesimo fatale 
D'un nefasto destino 
Silente immota fetale 
Ventre arti rattrappiti 
Piuma in balia al tormento 
D'un padre solo ad accompagnarti 


Non v'e' nano rospo principe 
Mago a resuscitarti 
Una fiaba senza lieto fine 
Che orchi draghi l'uomo nero 
Si rifiutano d'ascoltare 
Capitan Uncino piange lacrime 
Il coccodrillo scandisce tempo
L'orologio biologico fermo 
Principessa libera vola 
Gli elfi gnomi folletti 
A indicarti la retta via 
Il morale della storia 
E' una fiaba capovolta 
Ove mostri sono i buoni 
E che l'amor piu' grande e' 
Poter lasciar andare 
Chi s'ama alla follia.

Sullo stupro

L'amico Carlo mi scrive, in merito all'articolo sullo stupro, in posta privata, causa problemi tecnologici: - sono proprio un incapace, ho riprovato ma non riesco, passo di qua... Sono d'accordo con tutto quello che dici, mi fanno schifo quegli animali, non si possono definire uomini, che si comportano in quel modo, ma quel che è peggio è quando succede in casa dove una Donna dovrebbe sentirsi protetta e difesa dal suo Uomo o dalla famiglia. Non è una questione di razza o di colore, in questi casi, come per tutti i reati, italiani o stranieri dovrebbero subire una pena pesante ed esemplare (ne avrei alcune in mente ma non si possono attuare). Le cose che dici sugli spostamenti credo siano inattuabili, ma si potrebbe provare. Ed è molto difficile integrare "razze", visto che molti non sanno nemmeno la lingua come puoi pensare che sappiano le nostre leggi e costumi, ci vuole più controllo in entrata prima di tutto. Mi trovo in disaccordo con Te sul fatto che dici "ad uso e consumo del maschio", vengono pagate profumatamente per mettersi in mostra per pubblicità o altro, tutte vogliono arrivare, non è importante come. Questo è il mercato, e non è solo maschile o maschilista! Forse le persone intelligenti come Te dovrebbero tentare di fargli cambiare idea sul concetto di successo. Da come scrivi credo di aver capito che è successo qualcosa di questo genere anche a Te, ma spero vivamente di sbagliarmi. Sono sempre pronto se vorrai discutere ancora di questo argomento con me, e spero tu faccia anche delle conferenze, scrivi molto bene e questo vuol dire che parli anche meglio. Un abbraccio.... P.S. se vuoi puoi metterlo sul tuo blog. -. 
Ciao Carlo, ringraziandoti per il commento, concordo in merito alla certezza della pena e sul principio che una donna dovrebbe essere protetta in primis in ambito famigliare. 
In quanto all'integrazione tra razze, giustamente devi prima conoscere leggi e costumi di un paese, per cui ne devi comprendere il linguaggio, ecco perche' si fanno corsi di alfabetizzazione e traduzione in piu' lingue di tutto cio' che e' pubblico servizio e regolamenti. 
D'accordo anche sul controllo preventivo in entrata, che diventa efficace pero' solo in cooperazione coi paesi europei e non comunitari. 
Riguardo al fatto che vendere la propria immagine o corpo e' funzionale al successo, lo so che e' una scelta consapevole, d'altronde chi ha tale mentalita' non cambia idea in merito. 
Grazie al cielo non ho mai subito stupri, almeno reali, ovviamente come tutte le donne qualche insidia, ma tutto sommato nulla di traumatizzante. 
Non ho l'abilita' e capacita' da conferenziere, mi viene meglio scrivere che parlare, per cui mi e' sufficiente il blog, un sorriso a te.

Family life

La famiglia del sedicenne che ha dato fuoco al piccolo indiano, e' una famiglia 'normale' piu' di quanto non si pensi, 
Oggidi' noi siamo abituati a vivere realta' 'borghesi' ove non esiste piu' la primitiva violenza fisica - anche se i casi di botte e stupri avvengono anche nelle famiglie istruite e di ceto medio alto. 
Le cronache sono piene di crimini di ragazzi di 'buona famiglia', cosi' come appartenenti al sottoproletariato. 
Ma non giustifico ne' gli uni ne' gli altri, sono per la responsabilita' personale e civile, e per i minori dovrebbe vigere la regola che ne rispondano congiuntamente i genitori, come gia' accade per i risarcimenti economici per danni a terzi. 
Non si tratta di accanimento, ma di esigere - e sottolineo esigere - nel nuovo millennio comportamenti civili, evoluti e corretti. 
Non siamo piu' ai tempi della pietra, il fuoco e la ruota sono gia' stati scoperti, e si e' tutti perfettamente consapevoli del bene e del male, senza alcuna scusante o giustificazione, di stampo culturale, sociale, politico, religioso. 
Liberta' di crescere e scegliere, non significa lasciare fare come gli pare ad un figlio, ma guidarlo, orientarlo, seguirlo, e le basi le costruisci nei primi dieci anni di vita, poi hai voglia a corrergli dietro da adolescente. 
In questa macabra vicenda vedo un solo debole, un'unica vittima, ossia l'indiano. 
Ed un solo colpevole, ovvero il branco, in tal caso italiano. 
Non mi interessa la minore eta', la regione di provenienza, la famiglia originaria. 
Sono un giudice cattivo, lo so, ma non piu' cattivo di chi arde vivo un altro essere, o di chi fa proclami contro i cattivi stranieri. 
Il nemico e' in casa nostra.

martedì 3 febbraio 2009

Dieci piccoli indiani

Giustamente mi si fa osservare che un panino al Mc Donald's o un paio di Nike, non producono automaticamente noia e delinquenza. 
Ovviamente mi riferivo ad esempi, modelli, di una sottocultura dilagante, mediatica e consumistica. 
La questione difatti non riguarda il mangiare ogni tanto al Mc Donald's. 
Altro discorso invece per le Nike - le fanno ragazzini sfruttati dei paesi poveri che non possono permettersi nemmeno un panino o un paio di scarpe - ed e' cio' che ho spiegato e insegnato ai miei figlioli; i quali cosi' mai hanno desiderato le Nike nonostante le mode.
La rivoluzione la si fa prima in casa, su se stessi, come consumatori e utenti, per cui anche un acquisto poco etico puo' essere complice di un sistema di sfruttamento. 
Non c'e' offerta se non c'e' domanda, c'e' chi chiede scarpe alla moda, chi organi. 
E al mercato non importa nulla dell'etica, se non gliela si impone con le proprie scelte, gusti, senso critico.
Non voglio criminalizzare i ragazzi, ci mancherebbe, anzi spesso li difendo, un po' meno le famiglie. 
Ma non ho mai sentito notizia di stupri ed efferati crimini compiuti da figli di vecchi comunisti, che vanno a pane, salame, mortadella e lambrusco, magari un po' d'erba, o coi capelli rasta, piercing e tatuaggi; che non si annoiano mai, impegnati a sopravvivere, ad amare una ragazza, a ridere con gli amici, a fare politica, a suonare una chitarra, magari in un centro sociale assieme ai ragazzi di colore. 
Retorica sinistrorsa? Puo' darsi. Ma qualcosa vorra' pur dire. 
Stasera ho sentito l'intervista alla madre del sedicenne del branco che ha arso vivo il piccolo indiano.
Perche' gli indiani sono piccoli, e dalla cultura gentile. 
Una donna diventata mamma a diciassette anni, che ha dichiarato: - mio figlio e' un ragazzo normale, non gli manca nulla, soldi sigarette, siamo amici -.
Normale: soldi, sigarette, essere amici dei propri figli... 
Il problema e' educare in primis le famiglie a fare i genitori, poi i figlioli a fare i bravi ragazzi. 
Alla domanda se fosse vero che in famiglia si picchiassero, lei ha risposto candidamente che tutte le famiglie hanno liti in casa; normale anche il picchiarsi? 
Domani andra' a trovare l'indiano in ospedale, per dirgli cosa? 
Sono la madre normale, di un ragazzo normale, di una famiglia italiana normale, che indossa normali Nike, magari fatte da un indiano... 
Lui si' poco normale a dormire in stazione e a farsi bruciare vivo... 
Almeno fosse morto dal freddo.

Da Gomorra a Sodoma

 
 Sodoma, ovvero l'Italia pseudo nazista.
 Non ho confuso aggettivi, ne' razzismo, ne' fascismo, si e'   gia' oltre. 
 Al di la' del bene e del male, oltre l'orrore, fuori da ogni   civilta', evoluzione  della specie, dimensione umana. 
 Si stuprano donne, si bruciano barboni ed   extracomunitari per divertimento, noia, insulsaggine di   una misera squallida esistenza cresciuta a Grande Fratello   e McDonald's, Nike e Gigi D'Alessio. 
 In una societa' in cui si difendono figli criminali quando si   dovrebbe essere accusati per complicita' genitoriale, nella   quale la figlia velina o partecipante ad Amici e' la massima   aspirazione e realizzazione per una famiglia; tra un popolo   che ormai si perdona tutto, dal tradimento, all'inganno,   alla truffa e alla violenza; in case che piu' che scheletri   negli armadi tengono psicofarmaci, antidepressivi, ansiolitici, sonniferi, confezioni all'ingrosso di viagra, manette e tute in latex stile Zorro. 
 E' una societa' all'ingrasso vomitante se stessa, il senso della vita della sacra   famiglia unita italiana. 
 Un blob di ormoni, neuroni, creme e pomate per le emorroidi, cellule impazzite   potenzialmente terroriste. 
 Elettori degnamente rappresentati dai loro eletti, celoduristi da ictus cerebrale,  vendicatori padani di clandestini cattivi che ce l'hanno piu' duro di loro, reduci liberali liberisti fascisti, un'opposizione da amebe e molluschi, mosche da esca. 
Un quadro orripilante al cui confronto l'urlo di Munch e' un sorriso giocondo. 
Sono le ventuno e tutto va bene, un pacco di fatti vostri. 
La gente cosiddetta normale passa il tempo alla sera ingurgitando fiction di preti, carabinieri, dottori, il mondo roseo di Liala, eroi ed eroine pene d'amore, giallo nero da vita in diretta per voyeur della follia altrui, rosso viola delle conigliette di Playboy. 
C'e' chi si fa masturbazioni mentali anche con Travaglio e Santoro, ma e' gia' ad un livello cerebrale orgasmico.  
Poi ci sono i maniaci seriali dei cellulari, messaggistica, videochiamate, compulsivi ossessivi a scovare e inoltrare immagini goderecce, foto e filmini, da veri ganzi, o gonzi. 
I figli cosiddetti normali guardano la loro trasmissione generalista in camera, o nel bagno si depilano petto e sopracciglia; le ragazze sulla bilancia per quell'etto in piu' che non fa peso piuma o implume da gnocca. 
Fuori da casa, si ritrovano in gruppo con gli amici, una pasticca, una striscia, alcolici, cocktail al peyota, e come in un risiko da Arancia Meccanica, organizzano il prossimo raid anti 'negro', splatter pedonale o sodomizzante, con le attenuanti da minorati sotto effetto di droga, o branco di palloncini scoppiati ai domiciliari. 
Forse e' davvero la peggior pena, punizione, castigo, vivere da mostri con mostri, non riconoscersi come mostri, in una mostruosa famiglia normale. 
Nell'Italia pseudo nazista.

lunedì 2 febbraio 2009

La vispa Teresa

Sorrido sempre quando qualcuno mi dice: ora so come sei. 
Forse non aveva ben compreso prima come io fossi, errore di valutazione, ovvero sempre schietta, dura, cruda, coerente e non manipolabile. 
Sai, la gente e' strana, prima ti ama e poi ti odia. 
La gente ha segreti di Pulcinella, e gongola a spanderli ai quattro venti, per far vedere quanto e' figa, amata, adorata, desiderata. 
La gente gode coi messaggi cifrati, col linguaggio criptato, come se avesse chissa' quali esistenze avventurose e trasgressive da nascondere, quando in realta' si fa solo dei film, ossia se la suona e se la canta da sola. 
Ed ecco che allora sopra una frase, una parola gentile, cortese, ricama e costruisce un castello di sabbia, spazzato via dalla prima tempesta, ormonale. 
Non oso pensare che accadrebbe a codeste persone se qualcuno le chiamasse, cosi' in modo un po' affettuoso o scherzoso, tesoro od amore.
Lo interpreterebbero come una dichiarazione d'amore o una promessa matrimoniale. 
A costo di divenire bigami, almeno virtualmente. 
Poi le medesime persone ti dicono: scordati di me. 
Come se ci fosse qualcosa da rimembrare, o da rimpiangere, in un'amicizia gia' finita da tempo e mai riconciliata. 
Infine, la ciliegina sulla torta: altrimenti apro il tuo armadio degli scheletri. 
Eccoci all'illazione, alla sospensione, al dubbio maligno e insinuante. 
La gente non si rende conto che non tutti hanno scheletri nell'armadio, pensano il mondo a loro immagine e somiglianza, che misteri puo' mai avere una donna libera, che non deve rendere conto a nessuno? 
Non so mai se ridere su questi melodrammi stile ottocento, da signorine o signore attempate pseudo moraliste, in attesa del proclama finale: ti sfido a duello! 
Sempre che non ci si litighi pure i padrini. 
E dopo aver etichettato il mondo intero come uno zoo, forse quello folle della radio, bave di lumache, la donzelletta si quieta dopo la tempesta, neurale. 
Le rimane solamente, come la Vispa Teresa, la caccia alla gentil farfalletta, sadico passatempo per chi ha ali tarpate e vorrebbe volare.

domenica 1 febbraio 2009

Messalina

Accadono cose che fanno meditare.
C'e' chi usa parole altrui come fossero proprie. 
C'e' chi pur di apparire, lavora dietro le quinte, per dare di se' un'immagine politicamente corretta, buonista, amichevole, amorevole. 
C'e' chi gioca a seminare cattiva luce sugli altri, non brillando di luce propria. 
C'e' chi non ammette le sue gelosie, spirito di competizione, emulazione.
C'e' chi nega anche l'evidenza e fingendo confidenza, si pone come l'eletto, o l'eletta. 
C'e' chi per avere l'ambito oggetto del desiderio, farebbe carte false, al di sopra di amicizia e lealta'. 
Da leonessa, gioco sempre in difesa e mai in attacco, ma chi tradisce non viene perdonato. 
Tendo a riconoscere le mie debolezze, fragilita', mancanze, ma chi latita in onesta' intellettuale rischia poi di risvegliare l'animale.  
Sparare nel mucchio, per prevalere, e' sempre controproducente. 
Svestendo i panni da dolcezza, ars poetica, aura artistica, si resta ignudi, spogli di apparenze, burattinai e burattini nel contempo. 
Ebbene, lo concedo, sono una mediocre poetessa, una cattiva ragazza, un'acida signora, bevo, fumo e ogni tanto faccio l'amore. 
Miele e fiele, Messalina.

Stupro

Tema che seguo da anni, dai tempi dei Quaderni delle bambine, dall'efferata violenza a Franca Rame e a Gianfranco Mascia, all'orrore del Circeo. 
Dalle battaglie femministe al Telefono Azzurro, alle mille storie raccontate di violenza fisica e psicologica sulle donne; tra i muri di casa come tra i rovi; da parenti, famigliari, amici sino all'estraneo, allo sconosciuto, al branco, italiano o straniero. 
E' un argomento che mi tocca intensamente, e di cui fatico a parlarne, non che abbia subito stupri sessuali, ma ogni donna, da bambina o da adulta, ha subito una molestia, o un abuso. 
Il problema va analizzato lucidamente e razionalmente.
E' il prodotto di una cultura maschilista e di una societa' dell'immagine che fa della donna un oggetto del desiderio, dalle realta' piu' retrograde a quelle piu' evolute, da oriente a occidente, dal comunismo al capitalismo. 
E' il senso del possesso atavico ancestrale, che una volta riteneva i figli e la moglie come proprieta' privata assoluta, disponendone vita e morte; e' il senso di dominio in una societa' in cui si e' a valore zero e vuoto a perdere; la rivalsa da emarginazioni culturali, sociali, relazionali. 
Accade nelle civilta' integraliste come laiche, accade ovunque e comunque, non dipende da istruzione, reddito e status, ma da un inconscio collettivo che scatena l'irrazionale e istinti primordiali animali. 
In merito allo stupro, c'e' un enorme black hole legislativo. 
Non vi e' certezza della pena, dovrebbe invece essere considerato alla stregua dell'omicidio, perche' alle vittime di stupro viene uccisa una parte di se', non piu' recuperabile risanabile, con danni esistenziali permanenti e disturbi cronici della relazione e sessualita'. 
Quando si subisce uno stupro, non ci si fida piu' dei maschi, se ne ha paura, si dorme con la luce accesa, non si ha piu' una vita sessuale serena e appagante, si regredisce allo stato infantile, sovente c'e' il rifiuto del corpo, proprio e altrui, sino a rasentare l'autismo. 
L'annichilimento della personalita' con conseguente annullamento di bisogni, sogni e desideri. 
Tant'e' che lo stupro di massa e' tecnica applicata in guerra, in tortura e come strategia di terrorismo politico. 
La stessa pedofilia spesso e' figlia di un bambino violentato. 
Quello che fa piu' schifo e' che lo stupro viene usato, manipolato da media e politici per le loro campagne elettorali ed audience, fomentando razzismo e richiami all'ordine e sicurezza, di memoria e stampo fascista. 
Assistiamo a fenomeni di emulazione, bravi ragazzi di buona famiglia in preda ai fumi di alcol e droghe, mix micidiale per perdere il controllo di se', come chi guida un'auto e uccide passanti, mine vaganti. 
Branchi di extracomunitari clandestini, provenienti da culture maschiliste, senza denaro per pagarsi una prostituta, che rivendicano in tal modo il loro stato di randagi sociali. 
E siccome violenza chiama violenza, ecco i raid fascisti di vendetta contro inermi stranieri, sovente appoggiati da gente di periferia stanca di soprusi e abusi, sino all'isterismo mediatico del linciaggio.
Paradossalmente guai a toccare le donne di casa nostra, o cosa nostra. 
Che fare? Cambiare la legge, certezza della pena assimilabile all'omicidio. 
Non trasformare i processi in interrogatori umilianti per le donne, da voyeur mediatici e virtuali. 
Garantire alle donne tutela legale e sociale, case di accoglienza alle vittime di violenza, supporto psicologico. 
Proteggere e tutelare le donne nella loro mobilita', ossia accordarsi per una politica di mezzi pubblici e privati, ad esempio i taxi, che permettano alle donne un rientro sicuro a casa anche in ore serali e notturne. 
Incrementare i presidi di polizia e i pattugliamenti nei quartieri e nei punti caldi delle citta'. 
Evitare luoghi isolati per le coppie, e istituire ritrovi controllati, aree di sosta, per i momenti di intimita' dei giovani, che non hanno soldi per permettersi una stanza o un motel; provvedimento anticlericale in un paese cattolico, ma pratico e indispensabile al di la' di ogni ipocrisia. 
Integrare razze e culture diverse, perche' solo cosi' si evolve una popolazione e una societa', poiche' civilta' e' pensare e agire con intelligenza, per amore e mai per forza. 
E che le donne siano le prime a non cedere alla facile tentazione della seduzione, proponendo modelli sessuali ad uso e consumo del maschio, ma che pretendano e rivendichino il loro essere persone, prima che femmine, educando figli, mariti e compagni al rispetto della dignita' e differenza di genere. 
L'amore rubato non e' mai un dono, ma un furto, di identita'.