Ordunque oggi mi tocca fare un discorso serio, ponderato.
Di fare un movimento e' tanto che si mormora, sussurra in Rete, vediamo di analizzare i punti salienti e critici.
Indubbiamente il progetto e' un po' folle, d'altronde senza quel pizzico di magia, utopia, sogno, irrazionalita', la sinistra fallisce.
La razionalita' d'altro canto impone pragmatismo, realismo, memoria storica, concretezza, un solido ancoraggio al reale pur utilizzando la comunicazione virtuale.
Per dar voce a chi non l'ha, ci vuole una voce conosciuta, nota, che in breve tempo riesca ad aggregare un elevato numero di persone, e aderire ad un progetto, per provare a intraprendere un'avventura, viaggio, ove si intravede la partenza, il percorso, ma non ancora la meta.
Vediamo ora i potenziali punti critici, a rischio, che potrebbero compromettere l'impresa.
In primis l'ammutinamento dei compagni di viaggio, se non ben motivati, stimolati, impegnati in prima persona ad un progetto a medio termine, che non contempla la leggerezza del fenomeno mediatico di moda, e non ne garantisce comunque il risultato.
Onde per cui chi vi aderisce non dovrebbe aver nulla da perdere, casomai da guadagnare in termini di iniezioni di speranza e fiducia, e non d'illusione e relativa fisiologica delusione.
Aderire significherebbe inoltre contribuire in prima persona alla realizzazione del progetto, mettendosi in gioco e costituendosi da ripetitore, trasmettitore, ricevente.
Il rischio e' che un movimento che diviene partito, si trasformi in un ibrido che perde la propria identita', e conseguenti dinamiche implosive di protagonismo, competizione, potere.
Il modello da seguire dovrebbe essere lo zapatismo di Marcos, ossia multi identita' uguale nessuna identita', ovvero ognuno vale uno, l'unione come plusvalore possibile.
Senza voler creare isole, oasi, riserve protette, casomai una tribu' orgogliosa e fiera della propria autenticita'.
Raggiungere piu' persone possibili attraverso Internet, amplificarsi quale eco e riappropriarsi dei media tradizionali: radio, televisioni, stampa.
Prevedere in un futuro prossimo una forma di autofinanziamento, ad esempio donazione, perche' senza contributi non si fa politica e non si arriva alle masse, le sale riunioni si affittano, i manifesti costano, la connessione si paga.
Si tratta di un grande investimento, coinvolgimento, convogliamento di energie, di risorse, in termini di tempo e impegno.
Aderire comporta forza e resistenza, e' un cammino impervio, privo di bussola, mappa, guida, la strada si delinea, si traccia man mano che si prosegue.
E' un incedere a passi lenti e scalzi, quasi silenti ma incisivi, cio' che distingue i felini dalle pecore.
Presuppone creativita', abbandonando schemi mentali, luoghi comuni, barriere e confini, inventando e reinventandosi giorno dopo giorno, modi e mezzi penetranti la corteccia sino alla linfa della gente.
E' una sfida seducente, ove ci si misura con se stessi e nella relazione con l'altro, sulle fondamenta delle questioni sociali, politiche, etiche, ambientali.
Al di la' di entusiasmi, passioni e fervori, la posta in gioco e' assai alta, non comporta certezze, sicurezze ma dubbi, interrogativi privi talvolta d'alcuna risposta, un continuo mettersi in discussione e a confronto.
D'altronde l'aspetto piu' affascinante di codesto progetto e' costruirlo assieme, per amore e mai per forza, quale storia infinita.
In movimento.