mercoledì 29 luglio 2009

Dal BAU al TSO al CPT

Siamo alle solite, nessuna novita', a parte le squallide avventure erotiche del premier, noiose quali le vuote chiacchiere d'un anfitrione settantenne, le sparate demenziali leghiste e le oramai consuetudini razziali fasciste. 
Il cane che morde l'uomo non fa notizia, tranne che per l'uomo morso. 
Anche se nel caso specifico trattasi di una donna. 
Accade che Nana', la meticcia maltrattata e adottata, irriconoscente al bel gesto d'amorevolezza e assai poco politicamente corretta, si rivolta contro la padrona. 
D'altronde alcuna meraviglia, l'animale e' istintivo e irrazionale per sua connotazione; stupisce alquanto ancora l'umano, un amico o un amore, che si comporta in cotale modo, anche se a tutto ci si abitua, pure ai tradimenti. 
Succede che Nana', euforica per un osso appena regalatole, ha intravisto l'ombra d'una mano che, a sua interpretazione, voleva privarla dell'oggetto del desiderio, mentre in realta' era solo un gesto affettuoso di carezza. 
D'altro canto Nana' non era abituata ai regali, vivendo, anzi sopravvivendo, in un magazzino rinchiusa in un trasportino per gatti, magari sottoposta a dispetti e vessazioni, quindi ha scambiato la mano della padrona per una minaccia a se stessa o a cio' che teneva caro. 
Cosi' ho pensato che parimenti gli umani, quando assumono determinati comportamenti aggressivi, e' perche' in vita loro sono stati privati di qualcosa o di qualcuno, oppure che trattasi semplicemente della lotta primordiale per il possesso, la conquista, tipo le cagnette a cui avevano sottratto l'osso di Boccadirosa; con una punta di bestialita' in piu' rispetto agli animali. 
Quel piccolo morso comunque di difesa e non d'attacco, e' bastato per scaturire il concatenarsi di pratiche sanitarie e burocratiche. 
Dapprima la visita medica, poi il foglio d'urgenza per il pronto soccorso.
L'ospedale e' una struttura appena rinnovata all'americana, con tanto di tappeto rotante stile aeroporto, sito in una vasta area di campagna, e delirio paradossale d'amministratore della cosa pubblica, con parcheggio adiacente col disco orario di due ore; poiche' e' notorio che in Italia si sosta per un tempo assai limitato presso le strutture sanitarie, e oltremodo chi si reca al pronto soccorso, ha corpo sano e mente lucida per recarsi a cambiare il disco orario alla scadenza bioraria. 
Sicche' oltre al ticket sanitario, adesso si paga pure la multa. 
Ma tornando al nostro morso, segue alfine l'obbligo di denuncia all'ufficio dell'igiene pubblica, anche se l'animale e' gia' in cura dal veterinario, e nei casi piu' estremi il reo canino viene sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio di dieci giorni d'osservazione, ai domiciliari o ingabbiato nei centri di detenzione animali, alias canili. 
Pare invece che nell'Italia del Sud, che soffre di carenza cronica di canili e rifugi per animali, il reato maggiore non sia il randagismo bensi' le scommesse clandestine sullo sbranamento tra cani, prassi poco ortodossa ma assai lucrosa per le casse della mafia, riciclando altresi' in omerta' politica. 
Dal BAU al TSO al CPT.

giovedì 16 luglio 2009

L'ultimo pezzo del puzzle

C'e' qualcosa di sospeso. 
E quando accade, non si puo' fischiare la fine della partita. 
Per cui si giocano i supplementari. Poiche' quando il gioco si fa duro, soprattutto sporco per chi bara, i duri cominciano a giocare. 
L'antefatto. 
Tutto ebbe inizio su di un blog, opinioni, impressioni, convergenze e divergenze. 
Una lettrice mi contatta dichiarandosi amica in un dialogo cercato e voluto da lei, citandosi 'da donna a donna', interscambio durato tre mesi. 
E conseguenti pettegolezzi, chi era stato con chi, dettagli di confidenze riservate, mail private circolanti, costante disprezzo verso gli altri lettori e un eccessivo morboso interessamento e attaccamento ad un autore del blog, quasi unico argomento delle sue conversazioni e continua ricerca di riferimenti irreali a se stessa nei suoi scritti. 
Fintanto che, spossata da codeste ambiguita', ho chiuso la comunicazione. 
Ovviamente anche la sua partecipazione al blog era falsata da un sottobosco di manovre occulte atte a cercare complicita' per screditare altri lettori, al fine probabilmente di accentrare l'attenzione su di se'. 
Di conseguenza volendomi distaccare da tale incresciosa situazione, mi dedicai a conversare di politica, cultura, temi profondi o piu' leggeri, al telefono con un amico conosciuto teste' virtualmente.
Trascorrendo mesi a dibattere di movimenti, antagonismo, poesia, barzellette, in modo assiduo, da amici confidenziali, che condividono idee, rispetto, stima e un intenso sentimento complice d'affetto. 
Poi le telefonate si diradarono, ma la mia attenzione fu attratta da un nuovo progetto politico e culturale, in embrione, ma che pareva la fecondazione delle nostre idee comuni concepite. 
Ovviamente mi ci buttai con entusiasmo, energia, credendo nel progetto e nelle persone che si aggregavano. 
Si era instaurato un bel clima in continuo fermento, la voglia di agire, l'organizzazione di un movimento che, dopo anni di stasi, mi vedeva di nuovo compartecipe. 
Segui' una fase convulsa, forse troppo intensa e carica di aspettative,  presi dalla foga del fare senza il tempo per riflettere e meditare. 
Comunque pure tra dubbi e talvolta discussioni accese, si giunse a pochi giorni dall'evento che finalmente avrebbe visto nascere il movimento. 
Era tutto pronto, albergo, aereo, ferie prenotate, ma siccome la vita non e' un film e il lieto fine esiste solo nelle favole, arriva la mazzata da chi meno te l'aspetti, come da copione. 
Pare che una o forse piu' lettrici di quel blog, millantando un'amicizia inesistente, abbiano letto il mio blog e tratto da esso considerazioni e supposizioni talmente deliranti da far sorridere, se non fosse una questione seria, che ha avuto implicazioni reali. 
Le medesime conclusioni demenziali che traevano dagli scritti di altri autori. 
Alfine solo uno dei tanti accadimenti irrazionali della rete - tipico di quella parte femminile che sogna e non vive - da tacciare ed etichettare in quanto tale.
Se non fosse che invece di mettermi al corrente in primis di quanto stava succedendo, chiedendomi in prima persona spiegazioni che avrei fornito senza alcun problema - nonostante si trattasse della mia privacy e della mia liberta' d'espressione - mi fu esplicitamente richiesto di rimuovere un post dal mio blog; ove una mente sana non avrebbe ravvisato alcun riferimento, se non il frutto di una creazione letteraria, romanzata, come ogni scrittore usa fare.
Battendomi da anni per la liberta' d'espressione e contro la censura, lapalissiano che una richiesta simile avrebbe provocato il mio immediato distacco dal gruppo e dal movimento stesso. 
Nonostante i valori professati e spirito comunitario, che avrebbero dovuto imporre eticamente un comportamento chiaro. trasparente e leale, come io ho sempre tenuto verso gli altri, ai miei occhi il gruppo del movimento si ridusse a cosca, setta, fans club; oramai i giochi erano fatti. 
La storia si e' conclusa con una separazione delle strade, una decina circa di amici persi tra cui probabilmente un giuda e complici d'omerta', una fase personale di ripensamento su politica, cultura, amicizia, un ritorno sulla torre d'avorio, riflusso. 
Oltre ad un'ammonizione per lesa maesta'.
Resta comunque sempre qualcosa di sospeso, che presumo non faccia sentire bene nessuno dei protagonisti di questa squallida storia. 
Dimenticavo l'ultimo pezzo del puzzle, in simultanea e' scomparso anche l'amico telefonico.

mercoledì 15 luglio 2009

Questi fantasmi

Sto scrivendo poco, lo so. 
Ma non so piu' di che scrivere. 
Se leviamo la politica, i soliti teatrini mediatici. 
Se togliamo i movimenti, che alfine ricalcano il deja vu fallimentare di stantii schemi di partiti. 
Se eliminiamo l'amicizia, quali nick anonimi e virtuali sui social. 
Se aboliamo l'amore, caro estinto nell'orgia virtuale di incontri occasionali, vuoti a perdere. 
Se cancelliamo la cultura, i valori, la coerenza, il fare oltre al dire, che c'e' di mezzo il mare. 
Se insabbiamo la poesia, in un deserto d'emozioni. 
In questa landa desolata, terra di scrittori e lettori fantasma, amici e amori spettrali, anche le voci hanno un suono lugubre, trascinate e grevi; i volti proiettano ombre e giochi di luce, veli, burqa e chador. 
Le parole stesse appaiono e scompaiono quali ectoplasmi. 
So d'esistere grazie all'immagine che mi rimanda lo specchio. 
Altrimenti dubiterei d'essere il mio fantasma.

venerdì 10 luglio 2009

Premiata Ditta Sisma & Scisma

G8 al traguardo, sulla fame nel mondo.
L'ultima tappa vede una corsa energetica calorica a base di pane e nutella, porcini e chips. 
Proibito il miele onde evitare che l'unico giornalista accreditato a far domande e risposte gia' scritte al Premier, non si attacchi quale vespa al miele. 
La colazione viene servita sulle dolci note d'un canto soprano, piu' comprensibile nel suo linguaggio universale delle sonate apicelliane al piano bar di Palazzo Grazioli. 
 Il Premier da buon anfitrione ruffiano sancisce la pace tra America e Libia, sedendosi nel mezzo. 
Il summit dei grandi della Terra si conclude con l'usuale promessa di fantasmilioni ai Paesi poveri della terra. 
Promessa fantasma, appunto. 
Chi ci credeva invece nel business del dopo terremoto, pare fosse l'imprenditore Tarantini - fornitore ufficioso di escort a Palazzo Grazioli - investendo in appalti e Protezione Civile, sebbene non risulti finora alcun effetto tangibile, tangente. 
E mentre Obama si reca in visita al Santo Padre - mentre il Premier ancora attende l'invito dopo il scisma - il connazionale George Clooney gira fra macerie, tra le quali Veltroni, per un film sul sisma. 
Lo striscione d'apertura del corteo No Global - Voi G8 siete il terremoto, noi tutti aquilani - inaugura la festa che si terra' domani di liberazione. Dal G8. 
Purtroppo non da Berlusconi, improvvisatosi istrionico direttore dei lavori per la ricostruzione. 
Difatti, in seguito alla cacciata dal tetto coniugale, cerca casa all'Aquila.

giovedì 9 luglio 2009

GiOtto

Seconda giornata del summit mondiale.
I grandi della Terra - dopo l'O col bicchiere di Giotto - scoprono l'aria e l'acqua calda, ovvero che la crisi economica globale puo' portare ad instabiita' sociale. 
Ci voleva un girotondo ballerino a ricordarlo. 
Obama elogia il Presidente della Repubblica per il rigore e la classe, e abbraccia la Presidente della Provincia aquilana, genuina quale tozzo di pane, mentre la sua signora si intrattiene con le first lady dal sindaco romano e consorte. 
Della serie e chi se ne frega. 
Gliene importa altresi' al povero Silvio, abbandonato da Veronica non solo nel cerimoniale, che abbozza rimediando un pasto dalla moglie di Chiodi, chiodo scaccia chiodo. 
Carla Bruni rimarca lo stile francese visitando le tendopoli. 
Ai disoccupati, precari, cassaintegrati italiani qualora fossero interessati a che fagocitano le dame della Tavola Rotonda, ecco il menu': gelato di 'roveie' - legume selvatico quasi estinto dolciastro - con guanciale di Paganica croccante; baccala' macerato in olio extravergine di oliva con granita di patate e assoluto di peperoni arrosto; tortello liquido di piselli con pomodoro fresco basilico e pecorino; vitello glassato con orapi croccanti e macedonia tiepida di patate, caldo freddo di cioccolato e finocchio; pane di solina - farina di grano tenero di alta montagna e pane di saragolla - farina quasi estinta utilizzata dai contadini negli anni 50. 
Mi sa che il mio cane mangia meglio. 
Premier raggiante per la raggiunta quadratura del cerchio: dalla P2 al P13 al G14. 
Da giocarsi sulla ruota dell'Aquila.

Yes we camp!

Yes we camp! 
E' la scritta apparsa sulle colline abruzzesi, visibile anche dal cielo, ad opera dei terremotati in occasione del G8. 
Che tradotta dal dialetto autoctono significa - Si' noi camporella - poiche' la gente aquilana, non sapendo che fare in codeste giornate mondiali globali, avendo chiuso ogni attivita' appena intrapresa e ripresa nella citta' militarizzata, si e' data al picnic, la cosiddetta gita fuori porta, riciclando le borsine di plastica per fare origami. 
Zuzzerelloni. 
Cosi' ne potrebbero dare notiza il Tg nazionale e le televisioni di Berlusconi. 
Considerato che nell'edizione serale la prima rete televisiva nazionale si e' sperticata ad elogiare il Premier, rinnovato nella stima anche da parte della Santa Sede; evidentemente sia il direttore della Rai che il Santo Padre da due mesi non leggono i giornali, tanto meno la pagina degli esteri. 
E mentre si cantano le lodi dell'Unto del Signore, a Pontida davanti ad un boccale di birra in stile tirolese, un parlamentare leghista si esibisce in cori bergamaschi da stadio sulle abluzioni igieniche dei napoletani, da tipico flusso migratorio anni sessanta. 
Non c'e' piu' la grappa d'una volta. 
A far voce di contralto una verace Mussolini che in tutta risposta si cimenta a poetare rimando un classico rap partenopeo da far invidia al re del reggae, come ai tempi piu' cari d'asilo, politico, in memoria del nonno. 
No woman no cry. 
Con tali esemplari di parlamentari, deputati, senatori, premier, papi, non ci resta che piangere. 
E se i campeggiatori abruzzesi giocano agli indiani coi segnali di fumo degli arrosticini, lo chef del G8 delizia il palato dei grandi della Terra dilettandosi a cucinare gustose code alla vaccinara e succulente carbonare. 
Menu' ispirato alla ribalta mondiale globale godereccia del Premier. 
E quale scenario aulico che si convenga, spunta fuori dal sottobosco come fungo il ministro Tremonti, che farfuglia incomprensibile ai microfoni di finanza ed evapora bianco e molle ectoplasma del fantasma formaggino. 
Ma tant'e', qualsivoglia G8 che si rispetti si conclude a tarallucci e vino, cosicche' alla festa universale vengono invitati pure gnomi e no global antagonisti.
E mentre i primi siedono a capotavola, i secondi hanno offerto vitto e alloggio gratuiti, graditi ospiti delle regie prigioni, come ai tempi del re e del duce.
Yes we can!
Yes we camp!

sabato 4 luglio 2009

Luna story

Luna e' una cagnolina col muso da pastore tedesco e le zampe cresciute a meta' per la corsa interrotta.
Luna ha vissuto rattrappita per lungo tempo in un trasportino per gatti in un magazzino, senza vedere e sentire altro essere vivente.  
Finche' qualcuno l'ha liberata dalla prigionia incolpevole, rea solo di non essere piu' gradita al padrone che le ha preferito un cane di razza, segregandola per tacitarsi la coscienza e non sputarsi allo specchio. 
Nonostante i maltrattamenti e la paura del bastone, Luna e' dolcissima, porta a spasso il suo cuore malaticcio infettato da un verme, quale il suo ex proprietario, sculettando e trotterellando. 
Perche' Luna desidera una sola cosa, uscire, respirare l'aria, annusare gli odori, segnare il territorio ad ogni fermata. 
Nemmeno abbaia Luna, si limita a guardarti con occhi languidi segnati dal rimmel, non si sa se resa muta dalla violenza o dalla mancata comunicazione con gli umani e coi viventi. 
Luna e' una cucciola adulta ancora con la fiducia dei piccoli e la grande saggezza, consapevolezza del suo cuore malato, ritmo cadenzato al passo del trotto mai al galoppo. 
Luna si riconosce, risponde e ti segue, se la chiami Nana'. 
C'e' chi non l'ha voluta perche' la trovava brutta, evidentemente costui o costei ha in casa uno specchio difettoso, da matrigna d'una favola cattiva. 
Aver cura di Luna comporta qualche sacrificio, tempo, energie, risorse, ma investire nel cuore ripaga d'affetto assai piu' di tanti umani. 
L'ultimo ostacolo resta la conoscenza di Luna con Micio. 
Per ora da stanze separate hanno avvertito i reciproci odori, fiati soffiati, attese d'irto pelo. 
Sara' l'incontro determinante, fra cane e gatto, maschio e femmina, dominante e dominato, scontro di istinti animali e spartizione del territorio, l'arcaico gioco del Risiko faunistico. 
Sulla convivenza v'e' molto da imparare, sorprendersi, dall'etologia animale; quasi nulla dai deja vu coazione a ripetere della storia umana. 
A rivederci a Teano, Re e Garibaldi, per l'unita'. 
D'una Italia meticcia.

mercoledì 1 luglio 2009

Indaco

Cosi' verrai a me cencioso scalzo 
solo la disperazione 
sa riconoscere l'amore 

E prima o poi ne sentirai il bisogno 
quando finira' la finzione 
e s'attende solo l'estrema unzione 

Ma davvero a cinquant'anni vuoi giocar ai bambini alla rivoluzione?

Corri la pelle s'aggrinza 
quale piaga 
pagina bagnata 

Ora quel dolore sottile 
domani puo' divenir terminale 
comprendi quel che intendo? 

Rassegnati al tempo che invochi 
rosari sgranati mia dolce Madonna
puoi solo inchinarti 
ginocchi alle vesti alzate 

Ricordo e' miracolo 
promessa da portarsi oltre 
quale manna al cielo.