martedì 29 dicembre 2009

Auguri figlio

Non sei stato 'movente' 
ma 'agente' 
il figlio voluto 
che voglio 
e che sempre vorro', 
auguri :) 
p.s. magari un nipotino... ;)

domenica 27 dicembre 2009

Propositi per il 2010

1. chi fa politica avvelena anche te, digli di smettere. 
2. sei gia' abbastanza rincoglionito di tuo, spegni la Tv. 
3. i soldi non fanno la felicita' ma aiutano, non c'e' nulla di piu' triste di un taccagno ecologico. 
4. Internet non e' il servizio sanitario nazionale, se hai bisogno di uno psichiatra o di chirurgia estetica, rivolgiti altrove. 
5. la cultura non serve ad annoiare gli altri, ma a rendere leggero te stesso. 
6. a cena con una potenziale fiamma, non spegnerla parlando dei tuoi ex amori. 
7. a meno che tu non voglia sposarti, accoppiati con partner un po' fuori di zucca, l'allegria e' un'assicurazione sulla vita. 
8. fai sesso con chi ti suscita emozione, sensualita', trasgressione, a dormire hai tempo nell'altra vita. 
9. si' e no sono due variabili incostanti, usale con fantasia, non con geometria. 
10. pretendi un mondo pazzo, ma solo se sai donarlo. 
11. un vaffa al giorno leva il rompiballe di torno.
12. sostituisci alla parola dovere, piacere, e la vita ti sorridera', o almeno non ringhiera'. 
13. alla tua stagionata eta' hai gia' dato, goditi il resto, altrimenti dovevi farti prete o suora. 
14. impara a dire io, anche se non c'e' nessuno o una folla. 
15. hai 365 giorni per i tuoi propositi, se non li realizzi almeno hai sognato. 
16. alla tua veneranda eta' fai solo progetti a breve e medio termine, e' il presente che vivi. 
17. non credere a chi ti pensa, credi a chi ti tocca. 
18. se proprio hai bisogno di credere in qualcosa o in qualcuno, specchiati. 
19. amicizia e amore sono i colori dei camaleonti. 
20. prima di voler salvare il mondo, salva te stesso dal mondo.

venerdì 25 dicembre 2009

Christmas Air

Preferisco sempre defilarmi per le feste.
Da qualche tempo mi pesano auguri, celebrazioni, auspici. 
Non e' il solito rigurgito di consumismo o la mancata fede che sostiene i credenti. 
E' qualcosa di piu', penso un'assenza di me. 
Il vero regalo di quest'anno e' l'abbraccio di mio padre, forse il primo in cinquant'anni. 
Non so se sia causa della mia crisi, oppure uno stato latente esondante. 
Un Natale depresso. 
Nonostante i figlioli, i parenti, i cuccioli, l'Ave Maria di Bocelli, e l'antigelo. 
Poca voglia di parlare, ancor meno di scrivere, bisogno di dormire, quiete, rintanarsi. 
Non sento piu' la Nativita'. 
Comunque vada, Buon Natale.

mercoledì 16 dicembre 2009

Welcome Mr. Berlusconi

Signor Presidente, bentornato a casa.
Glielo dico col cuore e con la ratio. Quando ho visto la sua immagine sofferente in televisione, di colpo e' scomparsa la mia rabbia politica sostituita da un sentimento di pena e solidarieta'. 
Il potere mediatico si sa e' vittima dello stesso protagonismo che produce, il mito sovente diviene pure bersaglio. 
Ce lo insegna la storia, dall'attentato a Togliatti a Kennedy a John Lennon, al Papa. 
L'abbiamo imparato dai Robespierre e Marat della rivoluzione francese, dall'assalto al palazzo imperiale dello zar nella rivoluzione russa, dalla rivolta popolare che voleva pane e non brioches. Deprecabile la violenza, legittima la rabbia, qual e' il limite, prima che la rabbia sfoci in violenza? Una folla inferocita e' non arginabile, quale fiume in piena che straripa, travolgendo tutto e tutti nella sua folle distruzione. Il linciaggio - morale dal lancio di monetine a Craxi, o sociale - di piazza, dalle impiccagioni dei neri d'America alle lapidazioni dell'integralismo talebano. Dicevamo legittima la rabbia, della gente che perde il lavoro, che perde la vita nei cantieri, che perde la salute per malasanita' o senza soldi per curarsi, che perde la serenita' gli affetti per la precarieta' della sua condizione, che perde fiducia nella giustizia, che perde fiducia nel futuro - nella cultura nell'istruzione - come i nostri giovani. 
E la rivoluzione la fa chi non ha piu' nulla da perdere. 
Legittima la rabbia se un Governo invece di occuparsi degli interessi collettivi dei problemi degli elettori, si preoccupa di salvaguardare gli affari i privilegi degli eletti. Legittima la rabbia se la televisione pubblica invece di mostrare l'immagine del Paese reale, la faccia stanca ma onesta di chi stenta ad arrivare a fine mese, riflette quale specchio deformato da baraccone di luna park, l'edonismo sfrenato - sfrontato - di personaggi politici tuttologi che non trasmettono alcun valore o modello positivo, ma solo competizione prevaricazione aggressivita', il fascino diabolico dell'effimero.  L'odio mediatico comincia da qui, dagli schermi dei televisori, propagandosi sino a formare l'opinione pubblica, a diseducare i nostri figli, ad istigare al disprezzo verso il diverso l'emarginato l'extracomunitario, il perdente di qualsivoglia razza e genere se non maggioritario e vincente. 
Signor Presidente, ancor prima di essere premier e' comunicatore, l'imprenditore che ha insegnato come si fa televisione. Ebbene da me puo' imparare come si comunica su Internet - ammettendo Lei stesso di non conoscere la Rete in qualita' di signore anziano - mentre io da quasi nonna, Le posso assicurare che la questione dell'odio mediatico non nasce da Internet, cosi' come non sorge da giornalisti politici giudici, che fanno semplicemente il loro mestiere di informazione, od opposizione. Internet ha gia' tutti gli strumenti tecnici e di autoregolamentazione per autogestirsi, ha 'carte di valori' la sua Costituzione che si chiamano policy e netiquette, significanti appunto politica delle reti. Ed intervenendo in caso di abuso, sopruso, violazione delle suddette norme, che sono riconosciute e condivise universalmente, in modo transnazionale ai governi dei paesi. D'altronde per propria architettura specifica, sarebbe impensabile rattoppare una rete per abolire la pesca o eliminare una ragnatela per impedire ai ragni di tessere. Non c'e' riuscito nemmeno un regime dittatoriale come quello iraniano, Cuba e Cina, che Lei giustamente addita come nazioni deprivate di democrazia e diritti civili, e altri ai quali in nome della liberta' e' stata dichiarata guerra. 
Signor Presidente, dovrebbe ringraziare Internet. Poiche' e' anche merito della Rete, se si quietano gli animi, con la discussione, il confronto, lo scambio di opinioni - certo a volte dai toni accesi - ma sempre piu' civili e pacifiche di alcune dichiarazioni pubbliche rese da ministri del suo governo. Dicevamo deprecabile la violenza, Lei non ha idea di quanto mi sia costato - nonostante la mia avversione politica - difenderla, in coerenza coi miei principi e valori, ritenendo che la giusta lotta vada condotta coi sistemi democratici della libera espressione, informazione, comunicazione ed elezione. Paradossalmente, come accade nelle famiglie, talvolta viene porta una mano piu' dall'estraneo - rosso nero viola non importa - che dai parenti, serpenti. Oppure, per rimembrare recenti funesti avvenimenti che l'han vista soccorritore, quando in caso di terremoto - oggidi' mediatico - si allerta la protezione civile. 
Signor Presidente, legga questa mia quale tentativo di risponderLe sul perche'.
E Le auguro di ristabilirsi al piu' presto, in modo da riprendere la nostra battaglia - civile, democratica, pacifica - col sorriso dovuto ad un avversario politico e non a un nemico.

martedì 8 dicembre 2009

Buon compleanno

Alla mia giovane nuora, 
ce la farete, 
nonostante la precarieta', 
le difficolta', 
i pensieri, 
quel figlio un po' distratto 
ma cosi' attento al cuore ;) 
perche' l'amore puo' tutto, 
un augurio e un sorriso :)

domenica 6 dicembre 2009

No Babbuini Day

Esausta dalla conta di numeri - come si conviene a fine d'anno - l'inventario del 2009. 
La conta dei babbuini. Calcolati, a destra come a sinistra. 
Ieri si e' svolta la manifestazione del NO B DAY. 
Evento epocale nato dal basso, ossia dai giovani della Rete, senza cappelli - cappelle di partito. 
Qualcuno gli ha dato una mano? Certo che si', ci mancherebbe. 
Ad esempio Gianfranco Mascia, promotore dei BO.BI degli anni novanta - boicottiamo Berlusconi - e dei comitati referendari contro la legge Mammi', vittima come Franca Rame della violenza fascista, o forse istituzionale... 
Appunto, Franca Rame e Dario Fo, Roberto Vecchioni che - nonostante il Rotary Club - canta gratuitamente al NO B DAY.  E tanti altri artisti, intellettuali, scrittori. 
Ma soprattutto la gente, ignota e contante. 
Antonio Di Pietro? E' presente ad ogni manifestazione di popolo, rammento quella dei tre milioni sulla Pace, ero con un amico cineoperatore, la portaborse dell'Onorevole vedendoci muniti di videocamera ci chiese un servizio, rifiutammo. Perche' era la manifestazione del popolo pacifista, senza se e senza ma, senza partiti. 
Medesimo spirito del NO B DAY. 
Non importa se le televisioni pubbliche e private - commerciali, sono state omertose, complici nemiche della pubblica libera informazione. 
Ormai Internet e' autosufficiente - grazie ai suoi ragazzi e gente di buona volonta' - a promuovere diffondere comunicare sapere e istanze sociali, nel nome della libera espressione e manifestazione del pensiero, ossequiosamente all'articolo 21 della Costituzione. 
Sulle bandiere, l'arcobaleno di colori comprende il viola cosi' come il rosso. Alla fine del ponte variopinto pero' non c'e' una pentola d'oro, bensi' il piatto vuoto della disoccupazione, precarieta', poverta'. 
Babbuini coloro che s'ispirano ad una guida carismatica - non importa se di destra o di sinistra - per decidere, scegliere, se aderire o meno a una manifestazione. E cambiano idea quali banderuole al vento in balia di come gira il vento. Se Eolo spira fuori o dentro la piazza. 
Mutare opinione e' lecito e sacrosanto, segno d'intelligenza e senso critico, ma partecipare o no acriticamente - su monito di un altro al di fuori del se' - e' sinonimo di pecoraggine, l'omologazione stigmatizzata da Pasolini. 
Babbuino chi si affida ad un presunto pentito di mafia che ha assistito complice allo scioglimento di una creatura - un bambino - nell'acido, e si scandalizza poi per le efferate violenze in un asilo. 
La questione morale - etica - di fondo, e' che si usano sempre due pesi e due misure, a seconda dove si colloca il proprio opportunismo, dogma di pensiero stile di vita, sovente contradditorio e incoerente.
Ringrazio i ragazzi di Internet, chi ha partecipato al NO B DAY, nella certezza che se si promuovesse un NO Babbuini Day la conta in piazza scorrerebbe su sistema binario, da zero a uno.

giovedì 3 dicembre 2009

Touch me!

Fin da bambina mi si diceva 
vieni piccola che ti proteggo 
poi lo zio varco' collinette 
allor piu' che sugli uomini 
mi buttai nella politica. 

Mi si diceva vieni sorella 
che ti proteggo 
ma il compagno s'erse fra monti 
mi restava solo l'arte 
o musa vieni dal poeta 
riversando a valle.

Mi rifugiai nel mondo 
del sogno virtuale utopista 
mi si diceva senza genere confine 
sesso l'internauta entro' in galleria 
diretto al vagone letto.

 

Ancor oggi mi si dice 
vieni piccola che ti proteggo 
donna luna sardonica ride
scaricandolo nel buco nero.

mercoledì 2 dicembre 2009

Un uomo da bruciare

Faro' la fine di Oriana Fallaci, nata comunista moriro' stigmatizzata fascista. 
Andra' a finire che ce l'ho duro io. 
Vedi questi leghisti quanto sono brutti non si possono guardare, e' proprio vero che il viso, il corpo, e' lo specchio dell'anima. 
Pero' nemmeno il burqa mi piace, io ci metterei i talebani a girare cosi', coi due fori che almeno si vedano i cojoni. 
Per non parlare poi della mutilazione dei genitali femminili, lo so io che appenderei in fronte a te testina da tagliare.
E nel paese delle vacche sacre e delle donne corrose dall'acido, ripudiate e lapidate, rognoni da servirsi ben fumanti. 
A chi invece va nei paesi caldi a fare turismo sessuale, massaggi thailandesi al peperoncino urticante. 
I maschi italiani poi ormai son piu' viziati dei cani col pedigree, non corrono a prenderla manco se gliela butti, la bistecca, pizza d'asporto a domicilio. 
Donne nel mondo: un rosario e un machete.

Sogno di una notte di mezzo inverno

Stanotte ho ritrovato nella mia posta, alcuni messaggi che credevo d'aver cancellato, ma cio' che esce dalla porta inesorabilmente rientra dalla finestra. 
Inevitabilmente li ho riletti, cercando di scorgervi un significato nuovo, quando un senso non c'e', come cantava il Vasco. 
Forse un sogno me l'ha reso. 
Mi recavo con la mia figliola a casa di mia sorella, per una festa, presumo natalizia. 
Con sommo stupore, inaspettatamente al desco riunito sedeva un caro amico, in compagnia di una signora. 
Felicemente stordita pero', m'accorsi che avevo dimenticato di portare la torta preparata, cosi' con la figlia mi accinsi a scendere in strada per recuperarla a casa. 
Girovagando alla ricerca dell'auto - spesso mi scordo dove la parcheggio - notai che le vie pullulavano di ultras e poliziotti in tenuta antisommossa, causa una partita di calcio nello stadio adiacente. 
Comunque ritrovate macchina e torta, ritornammo da mia sorella, ma al momento dei regali, mi resi conto d'aver reiteratamente lasciato i doni a casa. 
Presa dallo scoramento, riprendemmo ancora una volta la via Crucis della memoria. 
Fu nel dedalo di vicoli, cortili, palazzoni, che persi la figliola - sovente m'accade di sognare di smarrire la mia bambina - vagabondando alla disperata ricerca della piccola. 
Immemore oramai persino del caro amico, in dolce compagnia della signora. 
Mi giunse quale eco - in sogno - una sua telefonata, risentendone da distanze infinite il timbro della voce. 
Non rammento che mi disse, risvegliandomi col pensiero illuminato che la verita' - proprio in quanto ovvia - convenga talora non saperla.