sabato 18 maggio 2013

Generazione di invisibili


Lei è una ragazza italiana dal nome dolce Agnese, come la canzone di Ivan Graziani, ma la fortuna non l'ha mai baciata.
Lei non è choosy, studia e lavora dall'età di quindici anni, fabbrica, discount, gelateria, confezionamento pacchi, sulla sua giovane pelle quasi tatuati tutte le tipologie dei contratti di lavoro, dal tirocinio, al lavoro stagionale, alla collaborazione a progetto, agli straordinari non pagati, alle otto ore in piedi alla cassa o al banco, a tutti i sabati e le domeniche lavorati, alla precarietà, alla disoccupazione, al calo di peso, lei già fuscello, in tre mesi di duro lavoro persi dieci chili.
Al compimento del diciottesimo compleanno, il regalo del padre è stato farle sottoscrivere, strappandolo con l'affetto filiale, un contratto di energia elettrica, gas, acqua, rifiuti, per l'abitazione in cui abitava solo lui e ove lei mai ha risieduto o domiciliato.
Lei ora a ventun anni non soltanto si ritrova il debito pubblico sulle fragili spalle, non solo deprivata del futuro da una generazione di politici e governanti inetti e corrotti, non solamente non può vivere la sua giovane età, ma anche con un debito accumulato dal padre di oltre tremila euro, che il gestore Hera vuole riscuotere subito al sessanta per cento e poi in tre rate successive, pena l'iscrizione al registro dei cattivi pagatori.
Ma così non potrà richiedere nessun finanziamento o prestito per gli studi o per l'acquisto a rate di un'utilitaria.
Lei d'altronde non solo non è choosy ma nemmeno Rom, per cui alcun Comune le paga le bollette insolute, pur partecipando quali enti pubblici nel doppio ruolo di creditori e pagatori all'azionariato Hera.
E la stessa Hera con l'utile dei ricavi sempre più in crescita, non vuole concedere l'accollamento del debito al padre, l'effettivo consumatore e responsabile del debito, con la risibile motivazione che dovrebbe cambiare le intestazioni alle bollette.
Lei era riuscita ad accantonare cinquecento euro, il suo tesoretto per l'iscrizione finalmente all'Università, ma in Italia nascere italiani, volenterosi ed onesti, è una sfortuna.
Agnese è figlia di quell'Italia terremotata, dimenticata, invisibile.
Vuole studiare cooperazione internazionale, poi vuole andare via dall'Italia.
Nella sua giovane vita, troppi baci di Giuda in Patria.