lunedì 31 marzo 2014

La statua d'oro

Passeggio sotto i portici della mia citta' martoriata, negozi vuoti gente frettolosa sguardi persi e vacui, la solita statua vivente color d'oro ma stavolta con un vero elemento vivo, un barboncino che pare quelli che un tempo mettevi dietro sulle 850 e muovevano la testa.
Passo oltre, poi mi fermo, e intanto penso, ma che il barboncino sia finto? E poi come fa a starsene li' cosi' immobile? Ma se fosse maltrattato fuggirebbe dato che non e' legato. E se invece fosse un artista di strada col suo cagnolino affezionato? E chissa' chi c'e' dietro quella maschera, forse un uomo una donna, un giovane un vecchio, un etero un gay una lesbo, un normodotato un disabile, un bianco un nero, uno equilibrato un folle, un equilibrista di questi giorni cosi' sull'orlo di una crisi di nervi, decido. 
Torno indietro, frugo nel borsellino, scovo due monetine, poi penso al cane, e son tre le monetine. Mi chino a inserirle nella scatola dalla fessura lacera, come la mia Terra stuprata, e per un attimo alzo gli occhi, quasi io vergognosa del poco che dono, alla statua vivente. 
Miracolo la statua porta il dito alle labbra e mi lancia un bacio silenzioso. Contraccambiato con un sorriso.