Ove scorrono fiumi di vino, birra, rhum, piantagioni di tabacco, montagne sacre, flora, fauna, colonie di pinguini.
Di sera e di notte l'isola s'illumina al fuoco dei bivacchi, s'odono note musicali poetiche, sensuale manto trapuntato di stelle al benevolo sorriso della luna.
E' un'isola amata, protetta, curata dagli indigeni, il nuovo mondo l'altro - I have a dream - l'attesa, l'avvento, l'eletto - Matrix.
L'isola e' autarchica, governata e retta dalla comunita' tutta, non vige legge bensi' etica, i rei isolati, emarginati, cacciati dalla tribu'.
Sull'isola il libero arbitrio e' di casa, chiunque puo' esprimere un'opinione, produrre informazione e comunicazione, creare arte, unico divieto la censura, in nome del diritto e dovere di principio di responsabilita' soggettiva individuale.
E' l'isola degli ignoti, sconosciuti, alcun clamore, risuona solo l'eco di passi scalzi.
L'isola che non c'e' - o c'e' - esiste grazie alle reti e ai suoi pescatori, raccogliendo conchiglie, ostriche e talvolta perle.
Rete d'utopia e verita'.
Esimi Onorevoli,
esiste un paese - terra di santi, poeti e navigatori - si chiama Italia.
Ove scorrono fiumi di coca nelle fogne di Roma, valli e citta' devastate, cumuli d'immondizia, fattorie di animali orwelliane.
Di sera e di notte il paese s'illumina ai falo' di prostitute e transessuali, lamenti barboni torce umane, pianti infantili e femminili umiliati, stridii mediatici d'ordinaria follia.
E' un paese irriso, deriso dagli autoctoni come all'estero, il quarto mondo, rassegnazione, disperazione, ignavia, oblio.
Il paese e' democratico, governato e retto da rappresentanti delegati, vige una carta costituzionale e la legge sulla carta e' uguale per tutti, i rei portatori di patrimonio o cariche istituzionali godono d'immunita'.
Nel paese il servilismo e' di casa, chiunque puo' manipolare l'opinione, produrre veline d'informazione e comunicazione, creare spettacolo, unico divieto la liberta' d'espessione, in nome dell'omologazione e autocensura preventiva.
E' l'isola dei famosi, soliti noti, tanto clamore per nulla, megafono dei potenti.
Il paese che c'e' - o non c'e' - esiste grazie a reti autostradali e ai suoi cacciatori, predando coscienze imbalsamate, molluschi invertebrati e sovente gusci di lumaca.
Reti di frodo.
Illustrissimi Onorevoli,
posti alle strette di una scelta fra codeste realta', quale individuo sano di mente avrebbe dubbi in merito al luogo ove vivere?
Qualsivoglia satellitare orienterebbe il volo della cicogna verso l'isola, indicandone coordinate e guidandola nel viaggio di trasporto e deposito del bene piu' prezioso, il futuro.
A Lorsignori spetta or ora la decisione finale.
Se volare alto, aquile a investire nel futuro, o banchettare quali avvoltoi.
El condor pasa?
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