venerdì 15 febbraio 2008

Eutanasia di poesia

Se il governo 
d'un Paese 
e' d'un popolo specchio laido.
Se s'arriva 
ad odiare poesia
giunge l'ora 
del silenzio
mai dare ai porci p
erle.
Che poesia si ritiri nell'eremo protetto
coi pochi lupi 
che l'amano ancora
prima che se ne faccia carne 
da macello.
Il mare del deserto e' in tempesta
tormenta di sabbia fra le dune
cogli occhi graffiati 
crepacci violati
su ghiacciai perenni
s'arrocca la montagna.
Scacco alla Regina.

2 commenti:

  1. Per poco non mi sgamavano per l'urlo di approvazione che ho avuto nel leggere questa cosa! E tu non fai parte della gente? ti tiri fuori? io non posso perchè sono già dentro!

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  2. ti dovrei essere eternamente grata per essere riuscito a strapparmi un sorriso nonostante questi flussi emorragici di spirito coscienze e umore, ora non ho ben capito se gioisci dell'eutanasia di Poesia o se condividi il messaggio, ma non e' cio' l'essenziale bensi' il dato di fatto del riderci ancora su. Non potrei mai tirarmi fuori dalla gente, io vivo come la gente e tra la gente, coi vizi e virtu' storici mnemonici riconosciuti, ma riusciremo mai ad evadere? :)

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