venerdì 18 febbraio 2011

Stiamo uniti ma anche no

Penso che sarebbe piu' rivoluzionario di tante manifestazioni di protesta e discese in piazza un corale rifiuto a festeggiare l'Unita' d'Italia - l'invito a non partecipare ad una farsa parodia di unione e coesione nazionale.
Se tutti gli italiani andassero a lavorare il 17 marzo sarebbe uno sciopero all'incontrario - un avvenimento nella storia mondiale dei popoli - evento di ribellione alla ribalta dei media senza vittime sacrificali.
Celebrare un'unita' d'Italia che non c'e' e' come credere nell'isola che non c'e' - esiste solo in televisione per cantanti e comici che sventolano bandiere bianche d'ignavia rosse di vergogna verdi di bile.
Conosco una ragazza italiana che si e' fidanzata con un giovane di colore, i suoi amici coetanei - bianchi istruiti figli dell'Emilia Romagna evoluta progressista che vota PD e stringe l'occhio alla Lega - la denigrano dicendo che puzza, anzi per la precisione 'che le puzza la gnocca' - utilizzando quel linguaggio italico da grande fratello e non fratelli d'Italia che non e' piu' la lingua italiana cosi' cara a Dante ma il prodotto delle intercettazioni bunga bunga e da bar Sport.
Lei - ingenua e ancor candida nelle sue acerbe relazioni sociali - s'e' creata la paranoia del puzzare, aspergendo se stessa e la casa intera di deodoranti - e costringendo famigliari e amiche ad annusarla in ogni anfratto quali cani da tartufo.
Sulle prime risultava incomprensibile il comportamento della ragazza - l'improvvisa mania di odorarsi e deodorarsi, i pianti senza motivo, il rifiuto di uscire da casa e la paura della gente.
Finche' non ha confessato l'atteggiamento denigratorio e persecutorio dei suoi amici - o almeno di quelli che riteneva amici - coi quali andava di sera a sentir musica al centro sociale occupato.
Da maschi italiani - seppure giovani generazioni del 2011 - non accettando che una donna bianca possa preferire a loro un uomo di colore - ne infangano la dignita' la persona la socialita', isolandola emarginandola disprezzandola.
Tu puzzi. Di negro. La parolina magica mancante al puzzle.
Ovviamente i due ragazzi innamorati sono entrambi puliti e profumati - quanti miasmi ho sentito sulle metropolitane emanati da italiani - d'altronde anche agli emigranti italiani si diceva che puzzavano - con la differenza che se l'odore di sudore lavandolo e non coprendolo coi deodoranti lo elimini - la puzza di coglione ti resta addosso per tutta la vita, anche appendendoti un arbre magique al pisello.
Questo andrebbe insegnato ai propri figli - nelle scuole - dalle televisioni, ma purtroppo il razzismo e' una bestia che nasce con l'uomo e le cui cellule impazzite prolificano in un cancro per l'umanita'.
Ecco perche' non ho alcun desiderio ne' intenzione di festeggiare l'Unita' d'Italia - non mi accontento di un processo a chi promulga leggi razziali per poi nel segreto dell'alcova giacere con giovani fanciulle extracomunitarie - col beneplacito e invidia della maggioranza degli italiani - bensi' voglio un processo ai bastardi italiani.
Stiamo uniti, ma anche no.

sabato 12 febbraio 2011

Vita precaria - Dialogo con la Guardia medica

- Buongiorno mia figlia di 19 anni accusa gonfiore alla gamba sinistra e dolori al braccio sinistro incluso il petto -
- Signora e' meglio che si faccia vedere subito -
- Lo so ma lavora in un discount e non puo' stare a casa -
- Nemmeno con un certificato medico del pronto soccorso? -
- No non ha la malattia e paura che la licenzino -
- Ma che contratto ha sua figlia? -
- Un contratto di stage tirocinio -
- Allora e' in esubero cioe' e' sostituibile -
- In teoria, in pratica no -
- Capisco, sarebbe meglio comunque che se non puo' farsi vedersi subito almeno appena esce dal lavoro -
- Si' potrebbero essere malesseri dovuti allo sforzo fisico e otto ore in piedi ma non si sa mai -
- Va bene allora l'aspetto stasera -
- Speriamo di si'. -