giovedì 27 agosto 2020

Palla avvelenata

 

In Italia la prevenzione Covid non esiste nemmeno per i bambini.
Ho la nipotina di due anni e mezzo con febbre a 37,4 e raffreddore. 
Si comincia col calvario di telefonate ai call center.
La sostituta del pediatra non l'accetta in ambulatorio e non la visita a casa, dichiarando che c'è un protocollo in merito. 
Contatto l'ufficio informazioni dell'Asl locale che mi riferisce che è a discrezione del medico visitare o no il bambino. 
La Regione al numero regionale informazioni asserisce che in effetti c'è un protocollo e conferma la discrezionalità del medico. 
Il numero del Ministero della salute dedicato al Covid riconferma i medesimi concetti, suggerendo di rivolgersi alla guardia medica pediatrica in caso di aggravamento. 
Nella mia città non esiste la guardia medica pediatrica, quindi resta solo la guardia medica dalle venti di sera, che non viene a domicilio e visita in struttura ospedaliera, o recarsi al pronto soccorso o chiamare un'ambulanza; ma col rischio di contagio conviene evitare se possibile. 
Oppure infine chiamare un pediatra a pagamento, ammesso e non concesso che sia disponibile alla visita domiciliare.  
Questa è la sanità locale, regionale, nazionale. 
Alla faccia della prevenzione Covid, da cittadina italiana mi domando cosa paghiamo le tasse a fare.