mercoledì 18 aprile 2012

Haca toro

Leggo con raccapriccio dell'uccisione da parte della Polizia Municipale di Modena di un giovane torello che pascolava tranquillamente in una zona verde adiacente ad un ipermercato sito nella prima campagna, probabilmente fuoriuscito dal recinto di qualche azienda agricola nei dintorni.
Il torello era pacifico, non dava alcun segno di aggressivita', gli agenti hanno aspettato un po' di tempo - bonta' loro - per vedere se qualche contadino lo reclamava, e poi lo hanno bersagliato di narcotici, con esito negativo.
Dopo di che hanno deciso - avuto l'ordine - di sparare all'animale: cinque colpi di cui due alla testa e tre al fianco.
Un altro quotidiano riporta una diversa versione dei fatti.
Pare che fossero presenti oltre ai vigili urbani gli agenti di polizia, e che il tranquillante - diverse siringhe di calmante - sia stato sparato da un veterinario; ovviamente il torello in questione ha reagito al dolore ed al terrore scalpitando.
Un terzo giornale locale trasforma il torello in un vitello, ed al macabro teatrino s'aggiunge un ulteriore personaggio: l'allevatore.
Ora mi domando: come mai nonostante le varie iniezioni l'animale non si e' sedato? E chi realmente ha sparato quelle siringhe di narcotici? Inoltre, il padrone era presente o no, e se no e' stato dedicato un tempo consono alla ricerca nelle fattorie limitrofe del proprietario del torello?
La versione dei fatti giusta qual e'? Il torello pascolava e solo successivamente - addolorato e impaurito - si e' messo a scappare dai suoi persecutori? E se cosi' fosse, come si giustifica allora siffatta drastica decisione, considerato che non vi erano segnali di pericolosita'?
La Polizia Municipale di Modena, adducendo quale giustificativo l'ipotetico potenziale avvicinamento dell'animale al parcheggio dell'ipermercato o all'arteria stradale, ha abbattuto il giovane torello con una calibro 9.
Ma perche' allora non ha provveduto direttamente il veterinario a fermare per sempre con dovizia e precisione l'animale, senza bisogno di scaricargli addosso un caricatore e risparmiandogli cosi' inutili sofferenze?
E se il torello stava scappando - probabilmente sotto effetto del narcotico quindi rallentato - non bastava attendere che si immobilizzasse? E come faceva allora a trovarsi gia' in un fosso quando l'hanno ucciso?
Di fatto il torello e' stato abbattuto - semi sedato e innocuo - in una fossa verde del suo pascolo, come si evince dalle fotografie.
Vorrei fosse fatta piena luce su questo esecrabile episodio che vede per protagonista un animale - un essere vivente che gode del diritto e del rispetto all'esistenza, tutelato dalle leggi, e sapere se e' davvero stato fatto tutto il possibile per evitare la piu' letale delle soluzioni, quando ve ne sarebbero state tante altre, e piu' civili.
Non credo che nella peggiore delle ipotesi, l'ammaccatura di un'auto parcheggiata nel totem del consumismo cooperativo emiliano, giustifichi la perdita della vita di un essere vivente. D'altronde la campagna e' la sede naturale degli animali, casomai e' l'ipermercato ad essere fuori posto.
Mi si dira' era solo un torello - o un vitello, poiche' come succede nella cronaca che riguarda la parte debole, improduttiva, invisibile dell'umanita', nemmeno viene riconosciuto ad essa il diritto di appartenenza, oltremodo di sopravvivenza.
Ed e' quello che spesso si legge in merito ai nefasti accadimenti, e sempre con varie versioni dei fatti e verita' stravolte: era solo un detenuto, era solo una prostituta, era solo un omosessuale, era solo un barbone, era solo un essere diverso, differente - sovente indifeso - appartenente alla specie vivente.
Vi e' solo da augurarsi in un futuro prossimo - in tale clima da Far West - di non dover assistere impotenti ad ordini impartiti, con medesima leggerezza e superficialita', di ben altri abbattimenti.