venerdì 14 dicembre 2012

Lo strillo del cappone


Cioe' ma fatemi capire, da un lato c'e' un movimento, costruito con fatica, sudore, volonta', fatto da giovani dal contributo ed azione sul territorio essenziali, sicuramente soggetti ad errori in quanto umani, ma comunque una forza e un'energia nuova, alternativa alla stagnazione dei partiti e della politica; giovani che magari per errore o volontariamente si prestano ai talk show alle interviste ai giornalisti, in fondo non hanno ucciso nessuno o rubato al popolo come i partiti di centro, destra e sinistra, diciamo un piccolo peccato, un vizio non capitale che si puo' perdonare e correggere, con le dovute maniere e modi.
Oltremodo perche' dopo un successo elettorale in una regione importante, a pochi mesi di distanza dalle elezioni politiche sarebbe paradossale sollevare un polverone non solo mediatico ma distruttivo.
E invece di scrivere un post sul blog sottolineando come non sia ne' utile ne' consigliabile per il movimento prestarsi a talk show e interviste che non riguardino l'operato istituzionale, per cui si indice una consultazione online, votata dal movimento, per inserire nel non statuto anche codesta regola, dall'altra parte ci si mette a strillare come un cappone a Natale.
Ottenendo il risultato opposto, i media e i partiti con gli artigli sul movimento e una divisione che non giova a niente e a nessuno, se non appunto al nemico, dato che siamo in guerra.
Ovviamente un sondaggio e un voto in rete  per essere definiti tali, oggettivi, obiettivi e imparziali, debbono godere di una condizione imprescindibile ossia il controllo del proprio voto e di quello altrui, garantendone la verifica e la trasparenza; in una piattaforma virtuale si puo' ottenere solamente rendendo pubblici gli ID, ovvero tu voti e ti arriva una mail di risposta che ti dice che l'ID quiroma3131 ha votato, anche se ti chiami Alfredo o hai per nick Scheggina. 
Dunque viene indicato un luogo, una zona, un'area geografica di provenienza, il percorso della mail. Ma non basta, ci vuole pure l'indicazione dell'IP, che ti definisce il server della rete da cui proviene.
Sicche' chiunque abbia voglia e tempo di contarsi, e' messo in condizione di farlo. 
Analogamente criteri di verifica, trasparenza, confronto dovrebbero essere applicati ad ogni questione posta, a qualsivoglia scelta che riguarda un movimento, poiche' il tiro si aggiusta durante il percorso e man mano vanno affrontate le problematiche emergenti.
Ora, quale metafora, come non amo le galline ovaiole e i pollai, non amo nemmeno i capponi a Natale, poiche' di avicoli da batteria o peggio, castrati, non saprei che farmene in un movimento, se non buttare li' ogni tanto due semini. 
Magari se prima dell'anno nuovo, e delle elezioni, decidiamo di non fare botti, che spaventano gli animali, ma proviamo ad abbassare i toni e a venirci incontro, diventiamo umani. 
Stay Human.

mercoledì 12 dicembre 2012

Il punto P

a Beppe.Grillo

Sai stasera sto per recarmi alla riunione dei grillini, il resoconto dei consiglieri regionali, che per la prima volta vedrò di persona, poiche' il mio voto l'ho dato sulla fiducia, sulla proposta, su volti giovani, e suppongo disinteressati. 
Non sono di primo pelo nella politica, nemmeno di eta', conosco bene i partiti di sinistra, e quando la mia figliola per la prima volta ha votato e mi ha chiesto cosa avrei votato io, ci siamo rese conto che avremmo votato lo stesso movimento, perche' giovane, fatto non da politicanti ma da ragazzi il cui futuro non dipende piu' dalla nostra generazione, la mia e la tua fallimentare, ma dalla loro, per cui giusto che la politica sia nelle loro mani.
Debbo ringraziare Giovanni Favia, poiche' nell'incubo del terremoto - ti scrivo dall'Emilia - e' stato l'unico, il solo, a porre le domande sul fracking. A sollevare il dubbio sulle pratiche estrattive, nonostante apparentemente non provato scientificamente, in un territorio che mai e' stato sismico e improvvisamente lo e' divenuto. Dubbio, in nome del principio di precauzione, sufficiente per dire no alle estrazioni di gas, no al fracking, no al deposito del gas di Rivara. 
Se non ci fosse stato Favia, e il movimento, il Pd che amministra la regione avrebbe strizzato l'occhio ad interessi economici e politici, il governo idem, e noi ora avremmo un bel deposito del gas su un territorio altamente sismico. 
Ci hanno preso in giro sulla questione, detto che scientificamente e' una bufala, ma ti assicuro che mai e' avvenuto un evento sismico cosi' forte nella mia terra, da che memoria anche degli avi ricordi. 
Nei giorni del sisma, durante le forti scosse meditavo che un terremoto ti cambia, le abitudini di vita, le sicurezze, facendoti vivere la stessa precarieta', esistenziale, che vivono i nostri giovani, figli, sul lavoro e non solo, la non certezza del futuro. 
Pensavo appunto meno male che ci sono questi giovani del movimento, che rompono le scatole in consiglio regionale, che fanno informazione, che tentano di condurre una battaglia, una lotta, ove tutto e' ovattato dal silenzio omertoso, dal un po' a me e un po' a te e tutti zitti, inclusi amministratori della cosa pubblica, parenti e affini.
Forse i miei figlioli sono diversi dai tuoi. 
Mia figlia è diplomata, per fare l'universita' ci vogliono soldi e comunque ora anche una laurea non vale niente, la scuola non prepara al mondo del lavoro, non e' al passo coi tempi, coi programmi e con le richieste del mercato. 
Lei ha sempre studiato e lavorato perche' quando i soldi sono pochi i ragazzi non sono choosy, si rimboccano le maniche, e accettano lavori precari, in nero, schiavizzati da falsi finti stage, sfruttati; in tre mesi di lavoro in un discount aveva perso dieci chili, era trasparente, invisibile come i giovani d'oggi. 
L'altro figlio ancora a 30 anni seppure sposato non puo' fare figli, in quanto precario, deve pagare un mutuo della casa, e negli ultimi anni si deve accontentare di fare il lavapiatti. 
Non so se hai mai visto le mani di chi fa il lavapiatti, ma ti assicuro che paiono le mani di un vecchio, e questo non e' il futuro che volevo per i miei figli. 
La tua signora va in vacanza, concede interviste, io in vacanza non ci vado da anni, pur lavorando da 30 anni, e con un futuro se mi va bene da barbona, considerate le pensioni da fame. 
Non era questo il mondo che mi ero prefigurata.
Tu le tue tasse le paghi in Svizzera, noi ancora in Italia, e in cambio non abbiamo nulla, solo pene. 
Quindi abbiamo piu' diritto di te di incazzarci. 
Ma mi sta passando la voglia, di credere non nel movimento, ma in te e soci, poiche' se io devo scegliere tra i giovani e un vecchio babbione, come sono io d'altronde, non ho dubbi di sorta. 
Pertanto il mio vaffaday è per te. 
P.s. io penso che oltre al punto G esista il punto P, la prostata.

giovedì 25 ottobre 2012

Ripe esondate


E' storicamente dimostrato che la letteratura ci ha fregato, mentre stavamo a leggere e scrivere di sogni e utopie, lorsignori facevano i conti, e per deformazione professionale ed esistenziale siamo divenuti pallottolieri, qualcuno calcolatore, calcolatrice.
Facciamo due conti, un 3 x 100 su un reddito oltre i 150mila euro lordi significa circa 2500 euro annuali su un reddito netto di 80mila euro, oltre a tredicesima e mezza quattordicesima, ossia su un reddito mensile netto di 6mila euro circa 200 euro quale obolo agli esodati, come dire che su uno stipendio medio di 1000 euro corrispondono 30 euro.
Ma PdL e Confindustria dicono No poiche' la carita' pelosa si fa una volta all'anno a Natale, con un gesto eclatante di 200 euro ne risparmi 2300 da spendere in ristoranti ed escort.
La logica dei numeri vorrebbe, che per evitare la storia ingiusta dei due polli ove uno ne mangia due e l'altro zero ma da statistica risulta un pollo a testa, si fissasse un tetto di reddito minimo e massimo mensile uguale per tutti i cittadini di un Paese, dignitoso per tutti, abolendo pensioni d'oro, indennita', mega stipendi, privilegi e miserie.
Miseria e nobilta', ove i miserabili ghigliottinarono la nobilta' delle brioches e non ci fu principe e principessa in tutta Europa che si salvo' da rabbia e violenza d'un popolo affamato, sovversivo, comunardo, comunista.
La solitudine dei numeri primi, che senza gli zero accanto, svuotati dall'uno restano vuoti a perdere, come gli anziani che dopo una vita di lavoro e sacrifici rovistano nei cassonetti, in attesa del gelo che ne sigilla la chiusura.
La paura fa 90, lorsignori dovrebbero ringraziare il Signore, ahime' non siamo piu' ai tempi del timore del giudizio divino tantomeno terreno, che non viviamo piu' negli anni 70, quando il P greco ed il 38 avevano il suo perche', ma un cassonetto ha ancora il suo perche', poiche' ritrovarsi poveri e vivi e' il peggior castigo di Dio.
E forse varrebbe la pena di devolvere un 3 x 100 agli esodati, per amore o per forza, meglio l'amore che la forza, e ritrovarsi in un cassonetto ancora vivi e' un'ode al Signore e alla vita, un compatire nel senso piu' nobile e letterale del termine, una prova non di forza ma una lezione d'amore, amen.

sabato 26 maggio 2012

Far finta di essere sani

Che poi tutti ti dicono di non aver avuto paura, e di essersi riaddormentati dopo il terremoto, cosi' come quelli che non hanno mai votato Berlusconi, e allora pensi di essere la sola persona ipersensibile sul pianeta.
E intanto sara' l'istinto di sopravvivenza o il fisico che crolla, finalmente riesci a dormire qualche ora, e non senti piu' alcuna scossa.
Poi ti svegli, guardi il lampadario come da piccola guardavi le nuvole, alla ricerca di un qualche presagio o conferma.
Fai le cose di sempre, o quasi, pulisci casa, anche solo per distrarti, una doccia frettolosa non certo rilassante, perche' ci pensi che non ti piacerebbe essere colta dalla morte nuda o seduta sul water; mangi con un occhio rivolto al cielo e lo stomaco che si chiude.
Vai al lavoro, fai la spesa, torni a casa, attenta al piu' piccolo movimento o rumore, pronta a scendere in strada.
Dovresti andare a quell'appuntamento, ma prima ti dovresti fare il colore, e se la scossa arriva col colore in testa?
Potresti prostituirti in cambio di un poco di calore, distrazione, compagnia, ma poi pensi meglio soli che tra le braccia di un cretino, a meno che il terremoto non lo colga ospite nella tua casa.
Poi pensi, il cane il gatto dove li metto? Se abbandono la casa di corsa e li lascio liberi terrorizzati fuggono, e se li lascio in casa li condanno ad una morte sicura?
Figli, parenti, amici, non pervenuti.
I media, i politici, non fan altro che usare le parole del terremoto, scossa, pure per le loro sporche faccende di venduti, ladri, corrotti, iniqui e inetti.
La signora emiliana esasperata caccia via i microfoni, avvertendoli in dialetto che sta nervosa.
Chiedetevi piuttosto che cos'e' la merda, il fango, che esce dalla terra padana, analizzatela, e dateci una risposta.
Quando proprio l'angoscia claustrofobica ti sale alla gola, pigli la macchina e vai in giro senza meta, dormi in auto con la radio e il cellulare accesi.
Chissa' che bolletta arrivera' domani, le luci la televisione la radio di notte - in stand by gia' ci stai tu - cosi' per non sentirsi soli.
Alfine si finge di essere normali, e sani.

martedì 22 maggio 2012

L'Emilia c'e'

Oggi sono orgogliosa di essere emiliana.
Di riscoprire le mie radici, la memoria la storia delle mie genti.
Quella forza quell'energia quella solidarieta' che nell'emergenza c'e', e non si tira indietro.
Doveva venire un terremoto per ricordarci chi siamo, da dove siamo venuti.
Spero sia di monito pure per il dove andremo.
Le case hanno retto, anche quelle ristrutturate del centro storico, potevano esserci molti piu' danni, e oltremodo vittime.
Gli edifici pubblici, le scuole, gli ospedali, gli ospizi, non sono crollati miseramente, come altrove grazie al connubio tra politica e affari, e talvolta mafia.
Non vi sto dicendo che in Emilia vi sono santi, certo qualche speculazione c'e' stata, ma sempre comunque con un attento controllo, sorveglianza, regolamentazione, rispetto delle normative, a cui qualsivoglia impresa o cooperativa di costruzione, si doveva attenere.
Almeno finche' non e' stato legiferato a livello statale - dai politici nazionali - la gara al ribasso per gli appalti pubblici, e che ha visto sbarcare in terra d'Emilia mafia e camorra.
E a proposito di pubblico, nonostante che si critichi sovente l'amministrazione e i suoi dipendenti, dopo mezz'ora dalla forte scossa di terremoto nel cuor della notte, l'unita' di crisi era gia' attivata, dai dirigenti al tecnico di piu' basso livello ma di alta coscienza, e nessuno si e' tirato indietro, c'erano tutti a lavorare nella giornata di domenica operando sopralluoghi in tutte le strutture comunali.
Nell'arco di 48 ore, ogni edificio pubblico e' stato visionato, monitorato, chiuso in caso di inagibilita'.
Al lunedi' tutti gli studenti sono rientrati a scuola, tutti gli uffici funzionanti, rimossi eventuali pericoli e rischi.
E credetemi non e' poco, pur nella paura, angoscia e panico, sapere di vivere in una citta' pronta, disponibile e organizzata per l'emergenza.
Pensateci quando andrete a votare, perche' in fondo e' cio' che conta, piu' di qualsivoglia ideologia, e' un ricco patrimonio di esperienza e competenza da lasciare alle nuove leve degli amministratori locali e nazionali; e' un invito e un auspicio per i vecchi amministratori della cosa pubblica: ripartire da qui, dalla fiducia nell'emergenza.
L'Emilia unita ringrazia.

mercoledì 9 maggio 2012

Uomini che giocano alle bambole

La violenza sulle donne. E' da adolescenti che si scopre il laido universo maschile. La solita storia che tocca a tutte le bambine o ragazzine sull'amico di famiglia, sullo zio, sul vicino di casa, talvolta ahime' sul proprio padre. L'innocenza la fiducia di una bambina che giocava a palla, spazzata via dall'improvvisa follia di chi ti ha visto crescere, e di colpo gli impazzisce l'ormone perche' sei cresciuta troppo. Il senso di colpa, che ti prende e ti fa sentire sporca, come se da rottamare non fosse quell'uomo dai feromoni ed affetti incontrollati. Il silenzio che copre ogni grido di sdegno e di denuncia, poiche' non sei cosi' sicura che la sentenza finale giochi a tuo favore, gli adulti e la famiglia latitano nel credere a bambini e ragazzini.
Come se la verita' spesso manipolata, edulcorata, negata, degli adulti fosse da esempio di maturita'.
E la liberta' vale l'omerta', quando la tua vita dipende da altri.
Da adolescenti ci si innamora sovente del ragazzo piu' grande, dell'uomo che non deve chiedere mai, il fascino del bastardo inside.
E ti senti l'eletta, la privilegiata, la prescelta tra le femmine, scattando il meccanismo psicologico della competizione e del io valgo.
In funzione di un maschio.
Con l'eta' adulta ci si rende poi conto che si deve valere per se stesse, e mai dipendere psicologicamente, emotivamente, da un uomo, e mai far si' che governi la tua vita.
Vi sono uomini col senso del possesso, che non e' la comune gelosia, ma quell'oltre che inscena drammi, tragedie, il punto del non ritorno.
Gli uomini dovrebbero conoscere due punti nei rapporti d'amore: il punto G della donna e il punto di non ritorno che hanno insito nella corteccia cerebrale, o nel DNA.
Sul primo non mi dilungo, chi non sa studi, sperimenti e lo trovi; sul secondo e' localizzato nell'atto di alzare le mani, o qualsiasi oggetto atto a colpire, a ferire.
Agli uomini a cui mai dovesse accadere cio', posso dire soltanto fermatevi, meditate e casomai rivolgetevi ad un buon psicanalista.
Alle donne a cui dovesse succedere, sprono a fuggire immediatamente da tali amori malati, che poi amori non sono, bensi' solamente segnali, sintomi di menti deviate.
Desistete dal fare le crocerossine, le salvatrici del genere maschile, la gente non cambia nemmeno per amore, e giammai impietosirsi dinnanzi a scuse e suppliche pur se porte in ginocchio.
Chi ha la violenza dentro, prima o poi la manifestera' ancora, e non potete prevedere ne' sapere ove si fermera', o se sara' comunque troppo tardi per voi.
Ci sono uomini che vivono la donna come un oggetto del desiderio, proprieta' privata, del quale non vogliono piu' far senza, ne' tantomeno accettare che il loro oggetto prediletto si ribelli o li abbandoni.
E farebbero qualunque cosa, anche la piu' feroce e letale, per evitarlo.
Sono quegli uomini che poi leggiamo in cronaca nera, rei di aver ucciso ex fidanzate, mogli, e sovente villipeso i loro cadaveri, quale rito di punizione e possesso reiterato.
Sono come i bambini col giocattolo rotto, smembrato e non piu' in grado di aggiustarlo, lo fanno in mille pezzetti.
Il mostro non e' su Internet, anzi Internet aiuta a conoscere i mostri, e ad evitarli.
Poiche', senza farsi turlupinare dalle solite smancerie d'amore, puo' far uscire le fantasie piu' segrete, e oltremodo l'aggressivita' latente.
Spesso la gente scrive su Internet cio' che mai confesserebbe al prete o confiderebbe al suo miglior amico d'infanzia.
Vi sono uomini che amano coltivarsi le prede.
Dedicandosi a giovani menti, crescendole, educandole, plasmandole a loro immagine e somiglianza, fino ad ottenere quale simbolo di dominio fallico la loro bambola ideale.
Ci sono uomini che si insinuano nella psiche femminile, nei pensieri, bisogni e desideri piu' reconditi di una donna, sino a presentarsi poi, magari occultati in altre identita', come l'amore ideale servito su un vassoio d'argento.
La donna si sente lusingata di appartenere, scambia l'ossessivita' per amore, non accorgendosi che lentamente, metodicamente, viene isolata, emarginata, reclusa, annullata la sua personalita'.
E' bellissimo il gioco d'amore, la roulette russa, l'attrazione fatale tra un uomo e una donna.
E' intrigante, eccitante, seducente il provocarsi, lo schernirsi, l'aprirsi ed il rinchiudersi, il vedo e non vedo, la sfida ad andare sempre piu' oltre.
Purche' l'oltre, non sia l'aldila'.

mercoledì 18 aprile 2012

Haca toro

Leggo con raccapriccio dell'uccisione da parte della Polizia Municipale di Modena di un giovane torello che pascolava tranquillamente in una zona verde adiacente ad un ipermercato sito nella prima campagna, probabilmente fuoriuscito dal recinto di qualche azienda agricola nei dintorni.
Il torello era pacifico, non dava alcun segno di aggressivita', gli agenti hanno aspettato un po' di tempo - bonta' loro - per vedere se qualche contadino lo reclamava, e poi lo hanno bersagliato di narcotici, con esito negativo.
Dopo di che hanno deciso - avuto l'ordine - di sparare all'animale: cinque colpi di cui due alla testa e tre al fianco.
Un altro quotidiano riporta una diversa versione dei fatti.
Pare che fossero presenti oltre ai vigili urbani gli agenti di polizia, e che il tranquillante - diverse siringhe di calmante - sia stato sparato da un veterinario; ovviamente il torello in questione ha reagito al dolore ed al terrore scalpitando.
Un terzo giornale locale trasforma il torello in un vitello, ed al macabro teatrino s'aggiunge un ulteriore personaggio: l'allevatore.
Ora mi domando: come mai nonostante le varie iniezioni l'animale non si e' sedato? E chi realmente ha sparato quelle siringhe di narcotici? Inoltre, il padrone era presente o no, e se no e' stato dedicato un tempo consono alla ricerca nelle fattorie limitrofe del proprietario del torello?
La versione dei fatti giusta qual e'? Il torello pascolava e solo successivamente - addolorato e impaurito - si e' messo a scappare dai suoi persecutori? E se cosi' fosse, come si giustifica allora siffatta drastica decisione, considerato che non vi erano segnali di pericolosita'?
La Polizia Municipale di Modena, adducendo quale giustificativo l'ipotetico potenziale avvicinamento dell'animale al parcheggio dell'ipermercato o all'arteria stradale, ha abbattuto il giovane torello con una calibro 9.
Ma perche' allora non ha provveduto direttamente il veterinario a fermare per sempre con dovizia e precisione l'animale, senza bisogno di scaricargli addosso un caricatore e risparmiandogli cosi' inutili sofferenze?
E se il torello stava scappando - probabilmente sotto effetto del narcotico quindi rallentato - non bastava attendere che si immobilizzasse? E come faceva allora a trovarsi gia' in un fosso quando l'hanno ucciso?
Di fatto il torello e' stato abbattuto - semi sedato e innocuo - in una fossa verde del suo pascolo, come si evince dalle fotografie.
Vorrei fosse fatta piena luce su questo esecrabile episodio che vede per protagonista un animale - un essere vivente che gode del diritto e del rispetto all'esistenza, tutelato dalle leggi, e sapere se e' davvero stato fatto tutto il possibile per evitare la piu' letale delle soluzioni, quando ve ne sarebbero state tante altre, e piu' civili.
Non credo che nella peggiore delle ipotesi, l'ammaccatura di un'auto parcheggiata nel totem del consumismo cooperativo emiliano, giustifichi la perdita della vita di un essere vivente. D'altronde la campagna e' la sede naturale degli animali, casomai e' l'ipermercato ad essere fuori posto.
Mi si dira' era solo un torello - o un vitello, poiche' come succede nella cronaca che riguarda la parte debole, improduttiva, invisibile dell'umanita', nemmeno viene riconosciuto ad essa il diritto di appartenenza, oltremodo di sopravvivenza.
Ed e' quello che spesso si legge in merito ai nefasti accadimenti, e sempre con varie versioni dei fatti e verita' stravolte: era solo un detenuto, era solo una prostituta, era solo un omosessuale, era solo un barbone, era solo un essere diverso, differente - sovente indifeso - appartenente alla specie vivente.
Vi e' solo da augurarsi in un futuro prossimo - in tale clima da Far West - di non dover assistere impotenti ad ordini impartiti, con medesima leggerezza e superficialita', di ben altri abbattimenti.