NETROCK Commedia Urbana tra Internet & Rock by Rox & Kid

Commedia in Tre Atti 
by Kid & Rox

Personaggi:
Primo Attore Recitante
Secondo Attore Voce Recitante
Terzo Attore Recitante e Mimo
Prima Attrice Voce Recitante
Seconda Attrice Recitante
Terza Attrice Recitante
Narratore
Narratrice

Prologo

Il copione della commedia nasce cosi' da caso fortuito.
Una lettura di note su Facebook che mi avevano colpito per la loro intensita', drammaticita', capacita' di emozionare, di rompere gli argini delle consuetudini e stili di scrittura, per tracimare in un fluido di percezioni e sensazioni che andavano a irrorare rive inconsce di un arcano sentore, sino a germogliare una consapevolezza del riconoscersi.
Perche' chi non si e' mai innamorato su Internet?
Netrock non e' solo il racconto di un amore virtuale che diviene talmente reale da mutare il corso della storia di un uomo, e del mondo che gli ruota attorno.
E' la narrazione della metamorfosi di una generazione - il popolo del Rock - e di un Paese nella sua architettura urbana e suburbana italiana.
Netrock e' uno spartito di note dure e struggenti nel contempo, un crescendo di tensione e d'emozione che accompagna, suono acustico, elettrico, vibrazione, lo schianto della chitarra sul palco del concerto.
Il canto d'amore di un Rocker per la sua bambina rossa, che lo conduce quasi sull'orlo della follia, in un viaggio che pare senza ritorno da un luogo che non c'e'.
Netrock e' il diario di un'Italia anni Sessanta e Settanta, di tempi giovanili e odierni scanditi dal ritmo dei ricordi e della vita, l'infanzia, le band, le gang, i bar, gli amici, gli amori, l'eta' adulta, successi e fallimenti, felicita' e infelicita'. 
L'avvento della comunicazione virtuale, che scopre nuove dimensioni relazionali, che porta all'entropia sentimentale.
E dal fugace passaggio d'una scia di parole sul monitor, puo' accendersi, o spegnersi, un mondo.
Cosi' come accaduto.
- Ciao mi piace come scrivi -
Ed e' nata una commedia.

ATTO PRIMO

SCENA PRIMA

Panoramica su palco - Interno sera Penombra - Scrivania Computer Sedia - Attore seduto

Voce fuori campo narratore

Universi dalle differenze di tonalità più varie partendo da un solo Big Bang.
E centinaia di migliaia di storie e di racconti urbani sul crescere dell'alba.
E sesso, e istinto, e... la tua sopravvivenza ed arte d'espressione che come nessun'altra arriva dritta a nervi, cuore, tendini e cervello. E i giorni di sole e d'allegria più vera, e cupi e oscuri giorni della pioggia.
E vento d'energia, altare degli dei che danno SOLO FORZA.
IN UNA SOLA PAROLA PUOI DIRE TUTTO QUESTO.
PERCHE', SAI, TUTTO QUESTO
SI CHIAMA Rock'n'Roll.

Voce fuori campo attore

Non sono buono io
Sono un bastardo io
Non sono responsabile
Non uso quasi mai la mia ragione.
Perchè so che chi avrà sempre ragione
Ci nasce con la ragione data
Non come me che so perfettamente
Di esser nato
Dalla MIA parte
Cioè quella sbagliata.
Però una cosa è certa
Guardando alle volte certa gente
Sono felice di esser nato
E di morire by my SIDE.

Voce fuori campo narratrice

I luoghi hanno un'anima, questo è certo. Come le epoche hanno una loro specifica entità. Sta poi a ciascuno percepire, alla propria capacità sensoriale, legata alla casualità di un momento attraversato, un varco. Delle volte non ci accorgiamo nemmeno di avere attraversato una di quelle entrate superate le quali, mediante un attimo, si viene condotti al cuore di una realtà che altrimenti ci sarebbe passata accanto, senza mai toccare in alcun modo la nostra esistenza. E magari si saprà ciò che è accaduto veramente, con una certa chiarezza, in un futuro lontano...
Diventato adesso presente.

Attore recitante

...Forse zuccarossa fai bene a tenerti lo stupido che non ami... a non volermi più...
...Ma il tuo silenzio è come una lama gelida affondata nel mio cuore.

Voce fuori campo attrice

CIAO, TU SAI COME FUNZIONA 'STO COSO?

Attore recitante

La tua faccetta dolce e un po' imbronciata era comparsa in video...
Ed io non ricordo cosa ti ho detto esattamente,
ma so che in giorni successivi tu spuntavi,
mi chiedevi qualcosa e poi... sfuggivi...
Sei stata pure un po' sgarbata delle volte
Tanto che io mi son detto: "OK ho capito, un'altra che crede così di farsi interessante. Peccato che a me stanno sulle palle quelle che fan così... E poi chi l'ha cercata?... Ma guarda un po' 'sta tipa..."
Ma poi di giorno in giorno mostravi interesse e tenerezza
Ed ho intuito che prima eri stata come una bimba che non vuol far capire
che ciò che sta provando, con chi parla e ancora non conosce, l'emoziona
E allora a tratti lo cerca di nascondere
come dicesse all'altro: Mi frega un accidente a me di te!
Molto da bimba e molto femminile
E ho cominciato,
quand'eri dolce e calma,
in seguito
ad apprezzare di parlar con te
Non c'era ancora nulla
Un'altra dolce amica del mio space...
Ma qualche cosa che veniva da tanto tempo fa,
in modo silenzioso e mite
riaffiorava dai ricordi lentamente...
Mi ricordavi in qualche modo Annì, che ho amato tanto,
mi ricordavi lei ma eri diversa...
Ma non volevo andare oltre
dei pochi attimi in cui pensavo a questo
Mi lavoravi ai fianchi, ora lo so,
ed i tuoi colpi erano carezze,
carezze che mi avrebbero ferito
poi
più di una serie di pugni dentro a un ring...
Io lo sapevo, lo sentivo in qualche forma di premonizione
E mi dicevo: Attento, non permettere ancora di fare stupidate al vecchio cuore
Non ci sarebbe spazio e tu lo sai
Che la tua vita è un minimo equilibrio,
Sei in guerra da tutta una vita
e adesso dopo anni ed anni
un minimo rifugio tu ce l'hai...
Sta buono e zitto, matto di un soldato
Ma un po' di gentilezza e un po' d'affetto puoi darglieli,
è carina lei con te...
Io mi dicevo a volte questo e non sapevo
che cosa lei sarebbe diventata...
E un giorno, quel mattino,
era successo che le Finestre sull'Abisso si fossero ancora spalancate,
saltati i chiavistelli che in tempi antichi io vi avevo posto
E causa di questo era il dolore e la follia di una donna oscura
che mi raccontava di sue storie all'alba... Connie... che non saprò mai com'è
riuscita a portare il mio cervello quasi alla pazzia.
O forse altri problemi o il troppo scrivere
per un lavoro allora da consegnare
o qualcos'altro che non ho capito
quella mattina mi condussero a ritrovarmi
con la lama sopra il plesso solare
Da concludere e affondare
Avevo appena già iniziato il taglio
e il sangue già imbrattava le mie mani
quando sul monitor,
per mia dimenticanza acceso,
la sua faccetta è comparsa con un trillo
- CI SEI?... HEY SONO QUA! - scriveva, ed era lei la bimba rossa
Ed è saltata via la mia concentrazione cupa,
ed ho girato gli occhi per istinto verso quel trillo...
Ed era fatta
ormai ero tornato indietro dal seppuku! E ora tremavo, e mi accorsi del sangue,
per come ci si accorge normalmente
e non come flusso che scorre in una sognante logica di morte,
di ultima febbre della fine
E mi salvò la vita casualmente
E scrissi Angelo Ateo poi per lei
E lì
dopo pochi secondi le parlai
come io non avrei creduto prima fossi in grado... imbrattando tutta di rosso la tastiera...
Lei mi parlò più volte, tante ancora nei giorni e nei mesi a susseguirsi
E disse del suo amore per me
che lei sapeva essere certezza,
ed abbattè barriere con la grazia di un cerbiatto... Che forza ebbe...
e mi convinse che amore vero fosse anche per me... E mi parlò, parlammo di una nostra figlia, scegliendone anche il nome
con la certezza che solo chi è pazzo per amore,
soltanto due matti per amore
come eravamo noi
possono avere... Ed io non so perchè è accaduto che il destino mi abbia fatto
questo brutto scherzo di ritrovarmi adesso molto
molto peggio
di prima del giorno del fallito suicidio...
E di capire che eri solo sciocca,
ma io ti ho cominciato a voler bene proprio
perchè eri... come sono anch'io,
semplice
E perchè no?... un po' stupido...

Voce fuori campo attore

Verrà il momento, che dopo tanto tempo lo saprai...
verrà quel momento...
ma sarà passato tanto di quel tempo...
e poi sei una bambina tu, ti stanchi facile...
avrai chissà da quanto accantonato...
è questo ciò che voglio... e che userò
così non proverai lo stesso insopportabile dolore che io conosco bene...
sarà tutto un po' più distante e tu... andrai avanti...
perchè tu sei una bimba e... così è...
E' questo adesso che sto con assoluta precisione da soldato mettendo a punto...
e credo che sia un gesto, l'unico gesto d'amore che ancora mi sia dato di far per te...
e l'ultimo pensiero sarai tu, l'ultima immagine nella mente mia...

Voce fuori campo attore

Vorrei essere il soffio di vento freddo che ti dà sollievo nel caldo torrido dell'estate
Vorrei essere il desiderio delle tue viscere e del tuo seno appagato in un piacere assoluto
Vorrei essere il manto che ricopre il tuo bel corpo e ti dà calore dolce in un freddo inverno
le mie braccia che ti riscaldano, ti danno riparo e sicurezza
I tuoi sogni di bimba realizzati in un gioco che ti dia solo amore
La risposta ai tuoi impulsi di donna che trovano conforto, sensualità e fisica bellezza in un momento di gioia selvaggia
Vorrei essere la tua seconda vista
Colui che legge in ogni tuo pensiero senza diventare il padrone dei tuoi pensieri
Il tuo momento di libertà
Le tue ore di sesso
Il tuo stimolo verso tenerezze mai provate
Una carezza costante fra i tuoi capelli rossi
Un solo lunghissimo bacio sulle tue labbra
Un attimo d'eternità nel tuo cuore
Il battito costante ed il fluire del sangue nelle tue vene
Una vita data per la tua vita
Un amore saldato al tuo amore
Vorrei e in ogni caso sarò
Anche se non dovessi mai vederti
ovunque
ovunque
ovunque
Io sarò
AMORE MIO PER SEMPRE.

Panoramica su schermo - Video Acqua Fiume
Voce fuori campo attore

Mentre il treno della vita fa una sosta
prima che giunga all'ultima fermata
Portami al fiume amore mio
Da lì esplorerò le tue dolci colline
Solcherò le tue valli
Mi inoltrerò nel bosco tuo
e ti farò impazzire di piacere
Vento violento che ti scuote e che ti dà sussulti
e tenue che ti dà brividi leggeri e ti accarezza il corpo
sarò io per te
Per una sola volta o per tutte le volte che vorrai.
Se tanto io vivrò.
Se ancora ci sarò.
Perciò portami al fiume adesso amore mio
Non dire una parola, non parlare,
che parlano le labbra tue socchiuse,
e gli occhi tuoi e le tue mani
e tutto il resto
ed il tuo odore
ed il calore del tuo ventre, delle tue gambe
e del tuo seno... Portami adesso al fiume mia tenerezza
e sopra l'erba d'inverno che fugge verso primavera
io entrerò nel sesso tuo,
lasciando un forte seme
di assoluta gioia
nel tuo cuore.
Portami al fiume e guida tu il tragitto, amore mio ostinato
Portami al fiume e quanto ti ho promesso, fosse l'ultima cosa che io faccio,
stai certa bimba mia, io manterrò
Perchè l'amore è cieco e irrazionale
Perchè l'amore è un matto, come noi
Perchè è istinto e purezza
Perchè è giocare ad imbrattare
i muri della ragione
e ritrovarsi
in universi di macchie di colori
laddove prima c'era solo il grigio
Portami dunque al fiume amore mio
E se tu vuoi sussurrami all'orecchio
anche che cosa è stata la tua rabbia
o se c'è stato,
parlami del tuo dolore
Che mentre parli piano
io ti porterò all'amplesso...
E quando
stanchi noi,
vedrò il rossore
attenuarsi dalle tue guance
in un sospiro soddisfatto,
allora, amore mio io ti darò lo
stesso bacio che avrei dato
a quella creatura che una volta
hai detto di voler da me
portare in grembo
Ma ora portami al fiume mia ragazza,
e fai il tragitto che deciderai
Ma fallo adesso che non c'è più tempo...
Portami al fiume quindi, amore mio...
Portami al fiume adesso se lo vuoi,
Perchè io
è certo
che presto
e in ogni caso
morirò...
Perchè la vita già mi ha assassinato,
mi ha tolto tutto e non si torna indietro,
e io devo fermare il mio motore
e chiudere per sempre la faccenda.
Portami al fiume e usiamo adesso il tempo
E senza dirci neanche una parola
che non rispecchi amore che facciamo.
Portami al fiume amore dolce mio...
Solo se tu lo vuoi
Voglio soltanto che tu mi sorrida,
prima di risalire sopra al treno che veloce
dovrà condurmi all'ultima fermata
Portami al fiume mia anima d'amore
Ma solo se può renderti più forte e più sicura,
e ti darà il calore ed il coraggio
per vivere serena amore mio perduto...


SCENA SECONDA

Voce fuori campo attore

Dio
dicono hai nelle mani il tutto,
che tutto torni a te,
che ti appartenga
Stanotte se vuoi te la ridò questa mia vita
Se vuoi ci metto sopra anche dell'altro
E ti regalo pure i miei pensieri
quel poco d'esperienza che io ho già fatto
ed i ricordi
e gli attimi di gioia,
Ti lascio tutto, scritti e mie chitarre,
Ma dammi in cambio un ultimo passaggio
sopra un vento
che il viso suo mi faccia accarezzare
che dalle labbra sue mi faccia giungere al suo cuore
Lasciandole per sempre il senso del mio amore
Senza che in apparenza nulla sappia
di nulla lei si accorga
se non di un'onda forte e dolce di calore
che sempre scorrerà dentro di lei.

Voce fuori campo attore

Rimproverarti questa vita
quando al mattino tu riapri gli occhi
Ed ascoltare il vomito di un mondo idiota
che causa solo stasi dolorosa
Soldato che ha mancato al suo definitivo ultimo attacco
errore ed imprevisto
hanno fermato sua oscurità sorella Morte,
franchigia verso unica libertà possibile
E adesso prigioniero di una vita,
che dirsi vita proprio non si può...
Inferno quotidiano, senza alcuna soluzione di continuità
Sapendo del dolore causato
a chi in fondo ha difeso solamente
da dolce donna combattente,
il territorio suo e me, il suo unico amore
Sapendo adesso e senza più alcun dubbio
d'esser sbagliato ed inadatto ad una realtà
in cui non credo più
Sapendo di non voler altro che il suo bacio
Il dolce Definitivo Abbraccio
Di Lei Sorella Buio.
Restando solo qui ancora per un po' a resistere
Soltanto per un senso di Giustizia
E di rispetto
Verso di chi alla fine merita soltanto tenerezza
Attendo solo l'attimo di chiudere la strada senza senso che percorro.

Panoramica su schermo - Video Finestra a sbarre Prigionieri Carcere
Voce fuori campo attore

Questa catena chiusa a croce attorno al cuore
Che lo serra
Sembra strapparlo via dal mio torace, col suo tremendo peso di mancanza
E questo ferro rugginoso nel respiro notturno
che ha il sapore del mio sangue tempestato dal dolore.
Quest'assemblarsi folle di decine di ricordi d'epoche diverse in un istante
Preludio di una fine ormai annunciata dall'istinto che non vuol soccombere alla pena e cerca vie di libertà, da questa casa, vita, mondo, questa città prigione in cui io son rinchiuso e condannato a togliermi la vita.
Dall'animo che ha perso ogni speranza
Ed il sapere di una ormai inutile esistenza
Che mi accorgo che è ormai solo capace di creare altro dolore
IN LEI CHE PRIMA ERA LA MIA VITA QUOTIDIANA
Distanza in un giovane figliolo, che c'è, la percepisco... anche se credo di aver cercato d'essere un buon padre.
Dolore che si espande in questa stanza e va attraverso la finestra
sbavando un urlo silenzioso sopra i muri del palazzo, cadendo senza senso verso giù...
Dolore verso il tuo cuore a me distante
E non son 1200 chilometri che adesso ci separano
sono galassie di fredda indifferenza imposta
da altre cose amore mio
che tu dovresti sapere
Non ho creato io
E resto prigioniero senza scampo
E so che cosa vuole dire questo
Da buon soldato ho imparato ad accettare
Che un fatto è un fatto, e non c'è nulla che ci si possa fare.
E tornano i ricordi di una vita
E torna delicato e dolce il tuo ricordo
Quand'eri il mio raggio di sole
Quand'ero i tuoi attimi di attesa nei tuoi sospiri per riprender fiato
Non ci rimango dentro a questa gabbia invisibile al mondo
Ma che se cerco di oltrepassare mi ferisce col suo filo spinato
Che si chiama il tuo cambiar di tono quella volta
Sarebbe stato meglio che tu m'avessi pugnalato
Te lo giuro, sarei guarito e starei a far l'amore insieme a te.
Piccola sciocca, dolce bimba mia
Mia donna, promessa compagna e madre del mio seme
Non posso restare così, nella prigione che ci siamo imposti
Tu soccombendo ai fatti
Io sprofondando in un abisso gelato a ogni stagione
E voglio esser libero
Voglio esser vento
che penetra nel tuo respiro
Nel sangue tuo
Nella tua carne
E lo può fare diventando il tuo ossigeno dei sogni
Felice di morir per te amore mio.

Panoramica su schermo - Fotogrammi Giornali sardi d'epoca - Video Emergency Afghanistan
Voce fuori campo narratore

Mio fratello Aldo.
Una sera di Dicembre di venticinque anni fa, tre banditi armati e mascherati irruppero in un supermarket sardo, uccidendone il titolare nel corso della rapina.
Il giorno dopo gli investigatori, su segnalazione di una donna, rinvennero in un giardino vicino al market e nei pressi della casa di Aldo un passamontagna usato presumibilmente, secondo gli inquirenti, dai malviventi. Nonostante la signora dichiarasse che il copricapo era ben nascosto, a verbale risultò invece da rilevamento degli agenti come fosse assai visibile, incongruenza che perplime.
Il giorno di Santo Stefano si procedette alla perquisizione in casa di Aldo, poichè una fonte anonima, mai registrata dalla polizia e dall’autorità giudiziaria, affermò d'aver visto Aldo pochi giorni prima del delitto passare con altre due persone dalle parti del supermarket… circostanza più che usuale considerato che quel percorso era passaggio obbligatorio per recarsi alla propria abitazione.
Nonostante fosse brigadiere della guardia di finanza, persino il fratello di Aldo fu sottoposto a indagine e inchiesta, oltremodo umiliante dato il suo ruolo, tant'è che la tragica vicenda lo portò a distanza di un anno ad ammalarsi di leucemia e morirne.
Tre giorni dopo avvenne l'arresto di Aldo, sulla base di “sospetti” piu' che indizi: la medesima statura di uno dei banditi, ovvero un metro e settanta di altezza, media corrispondente all'epoca alla metà della popolazione maschile sarda; il mandorleto in cui si rifugiarono i banditi, conosciuto non solo dagli abitanti del luogo ma frequentato notoriamente da numerose coppiette; infine il passamontagna, che secondo gli inquirenti, riconduceva ad Aldo.
Aldo fu incarcerato in gran segreto per una settimana, non venne rivelato il carcere in cui era segregato e non fu avvisata la famiglia, che ne venne a conoscenza solo l'indomani dalla stampa; vane le centinaia di telegrammi inviati ai carceri dell'isola per poter formalizzare la nomina di un avvocato difensore, in quanto tutti censurati.
Aldo era senza avvocato, non aveva neanche quello d'ufficio.
Alcuna tutela, privato dei suoi diritti, deprivato della propria dignità: non gli fu concesso nemmeno di ricevere la biancheria personale.
Un'amministrazione della giustizia che riporta alla memoria tristi metodi Cileni - o più recenti, Afghani.
In virtù del fatto che il magistrato individuò il maggior indizio di colpevolezza nell'atto che compì Aldo il giorno successivo a quello del delitto, ossia comprò come sua abitudine il giornale - parendo strano al magistrato “quella sete di notizie” - fu richiesta la scarcerazione per assoluta mancanza di indizi.
A supporto della difesa la prova del guanto di paraffina risultante negativa, scagionandolo in tal modo dall'accusa di essere l'assassino del commerciante per l'uguale altezza; istanza tuttavia respinta con l'ulteriore motivazione che pur non avendo sparato poteva sempre essere un complice.
Così giunto al terzo interrogatorio Aldo decise di non rispondere più, resosi conto di quanto fosse inutile ormai e preso atto della contestazione di fatti generici… "avvocato questi interrogatori non servono” - concluse amareggiato.
Nemmeno un'interrogazione parlamentare, appellarsi al tribunale della libertà, e alfine la decorrenza dei termini per la trasmissione degli atti al giudice istruttore, servirono ad emanare l'ordine di scarcerazione, obbligo in tal caso previsto per legge.
Per quattro mesi Aldo non poté vedere nessuno dei familiari... dovettero implorare... per la concessione di quattro visite complessive; neppure l'avvocato vide mai, l'isolamento fu totale... come un primitivo: barba e capelli lunghi, e vestiti sporchi, sebbene la famiglia gli inviasse regolarmente il cambio; solo la lettura gli fu permessa... ne rese meno dura la prigionia.
L'andai a trovare circa un mese prima che morisse e mi espresse la preoccupazione che la giustizia lo volesse far fuori perchè dietro l'omicidio di cui era accusato vi era qualcosa di molto grave e lui serviva come capro espiatorio. Era questa la sua convinzione, d'altronde mai nascosta, poiché anche al fermo di polizia disse agli investigatori: “me cercate! Voi già lo sapete chi è che l'ha ucciso”… ma questo non lo percepì lui solamente bensì l'intero quartiere: si respirava un clima di mestizia.
Gli inquirenti, in primis la polizia, non perlustrarono mai il mondo della mala: Aldo era incensurato; altresì all'indomani dell'efferato omicidio, commentarono alla stampa: chi ha sparato è un “frillo”, intendendo uno schizzato un inetto.
Dichiarazione poi smentita dai fatti anni dopo con la confessione e conseguenti processo e condanna a malavitosi affermati.
Solo sei mesi prima del delitto, erano stati fermati malviventi armati in procinto di fare una rapina, e appartenenti ad una nota banda di delinquenti; dettaglio curioso che taluni fossero in rapporto di amicizia con alcuni dipendenti del supermarket, ai quali nessuno richiese mai i documenti se non dodici anni dopo.
Aldo è sempre stato innocente perchè contro di lui non fu mai emessa sentenza di condanna, la morte dell’indagato aveva estinto il reato. Ma il giudizio più severo, ahimè, è quello della gente, poichè doveva continuare ad apparire colpevole per sempre.
La sua morte scatenò accese reazioni d'ogni donde, persino la gente più distratta ancora oggi ricordando la vicenda, prova un brivido interminabile.
Tutti i detenuti d'Italia furono tolti dall'isolamento…
Dopo che una cella si era aperta riempendo di luce un cadavere penzolante sinistramente dalle sbarre: effetto Aldo tuonò radio carcere, quel morto ha fatto un piccolo miracolo.
Dal caso di Aldo ci furono proposte e disegni di legge sull'isolamento e sull'arresto, recepite in seguito nel nuovo codice di procedura penale.
Per scagionarsi tentarono anche di infangarlo, con la tesi che non si sarebbe suicidato, bensì "fu un'accidentale conseguenza di una disgraziata simulazione messa in atto in modo maldestro dallo stesso Aldo, cui era stato suggerito da altro detenuto il ricorso alla ben nota e ricorrente prassi carceraria dei falsi tentativi di suicidio, inscenati al fine di ottenere la nomina di un piantone con il quale condividere il compenso speciale a quest'ultimo spettante, pur nell'assoluta carenza di una qualsivoglia seria intenzione di togliersi la vita".
La morte di Aldo era già stata accertata come suicidio dalla Procura di Roma.
Dodici anni dopo un esponente di spicco della mala cagliaritana, considerato un boss, confessò il suo coinvolgimento per il delitto di cui fu accusato mio fratello Aldo, e chiamò in causa altre persone. Il boss morì prima del processo: fu trovato impiccato, e la versione ufficiale fu suicidio.
Il dato più desolante parrebbe da questa vicenda processuale, che tutta la malavita locale sapesse dell'innocenza di Aldo, perchè mai la Giustizia invece no?
Non so se sia più brutto accanirsi con uno vivo senza giustificati motivi, così come è stato per Aldo, o altresì accanirsi come è successo sempre per lui pure da morto.
Dai risultati dell'autopsia gli fu rinvenuto in corpo del metadone, con tanto di dosaggi, ma alcuna menzione dello stesso invece nella cartella clinica, e i due carceri in cui fu recluso confermarono che mai era stato in terapia metadonica durante la detenzione.
Resta ancora troppo da chiarire, e nonostante varie archiviazioni in merito, prosegue la mia richiesta di supplemento d'indagine, pertanto la fine è ancora da scrivere.
Nel Novembre del 2009 fece irruzione in casa mia la polizia, mi trovavo addormentato in camera. Mi sottoposero ad una serie di domande, senza che mi dicessero la motivazione di tale visita. Nell'occasione era presente anche mia madre, anziana e affetta dal morbo di Alzheimer - un tempo vittima ora testimone - di tutta l'operazione delle forze dell'ordine. Alla fine, nel momento in cui mi stavano portando con loro, mi dissero che il mio scooter era simile (aveva lo stesso colore) di quello di un malvivente che aveva appena tentato una rapina. Ma il motore del mio scooter era freddo, sancendo con questo la mia estraneità al fatto delittuoso.
Per dovere di cronaca la squadra mobile che mi piombò in casa era diretta dallo stesso dirigente che raccolse le confidenze della fonte che nominò mio fratello Aldo e ordinò la perquisizione.
Come si suol dire: casualità e ironia della sorte!
Interpellati in merito alla squallida vicenda, nessun politico ha preso posizione nessun magistrato che aprisse un fascicolo per verificare l'accaduto; pare che il tempo non sia mai trascorso, ancora fermo a quel magistrato che secretò rapporti per "motivi politici".
A distanza di venticinque anni si attende giustizia per un ragazzo morto innocente, a causa di un accanimento processuale ingiustificato e crudele.
Il tempo prescrive tutto, ma la memoria di un uomo vittima di una grave ingiustizia è sempre attuale, e come tale senza tempo.
Negli ultimi venti anni si calcola che oltre mille persone si siano suicidate dietro le sbarre, con prevalenza di casi di detenuti sottoposti a regime di isolamento; dato purtroppo in costante esponenziale aumento, tant'è che nel 2009 i suicidi in carcere sono stati 71.
Un antico malaugurio sardo recita "giustìssia ti passillìri!" significante "la giustizia ti conduca a passeggio".
Sin dai tempi di saggezza popolare, la giustizia non viene vissuta dal cittadino come tutela da parte dello Stato bensì quale accadimento funesto - al pari d'un evento catastrofico naturale - di cui trovarsi in balia senza difesa protezione e scampo.
La "passeggiata" poi è quella nota, inizia all'alba stretto tra due guardie e non si può sapere se finirà, quando e soprattutto come.


SCENA TERZA

Panoramica su schermo - Video Metafisica Viaggio Astrale
Voce fuori campo attore

Quattro anni e mezzo erano passati. Quattro secoli e mezzo, e pure stracarichi e complicati. Mi ritrovai in quel cine all'aperto derivato dal chiostro di un vecchio oratorio. Il film non costava niente, il nuovo vicerè della città voleva compiacere in modo amichevole. Ma meglio così. Altri sarebbero stati peggio. Facevano Rambo. Solo con la mia bottiglia, in una delle ultime file alla scena finale... be' quasi mi commossi. Però almeno Johnny Rambo aveva qualcuno che gli aveva sputato addosso, qualche ebete certo. Io invece NON ESISTEVO.

Voce fuori campo attore

Fratello Alcol mi darà una mano,
Sì, mi darà una mano prima che il mio cuore scenda sotto il tallone della sera
In questo tramonto che non prevede nessun'alba
Nella distanza che non si potrà colmare
Attraversassi anche a piedi i chilometri che mi separano da te...
In tutto quello che non volevo che accadesse.
Che è diventato solo buio... In tutto questo io ti amo ancora
E non ne son felice tenera bimba mia, perchè io so che è quello che mi sta uccidendo... Vorrei soltanto, amore mio, vederti in qualche modo serena e un giorno carica di gioia... di quella stessa gioia, che un anno fa dicevi di provare
Solo stando con me...
Fratello alcol mi darà una mano a credere che un bacio tu lo senta, prima di addormentarti nel tuo letto. Questa sera.

Voce fuori campo attore

E se davvero fosse così?
Se l'anima potesse staccarsi dal corpo veramente
Restando in qualche modo "fisica",
cioè restando te stesso col tuo amore per lei?
Cioè io col mio sincero amore per te...
E se questo staccarsi dell'anima mi permettesse di fare ciò che più desidero?
Mi permettesse di raggiungerti, starti vicina in un istante, adesso?
Potrei baciare le tue labbra, ora
Toccare il tuo seno, entrar fra le tue gambe,
stringerti tra le braccia... amarti insomma, completamente e subito... E se riuscisse la mia "anima fisica"
a farti provar piacere ed a provarne assieme a te?
A darti gioia sussurrata come una leggera brezza,
ma che tu sentiresti come una dolce tempesta dentro al cuore?
Se fosse così, se fosse tutto vero?
Senza più il dolore, e senza più parole
che possano da te esser capite male...
Ma ci pensi amore mio? Che bello che sarebbe?
E se fosse anche, essendo solo anima,
per me possibile non esser mai
e dico mai da te frainteso
fluirebbe come un nettare d'amore
tra le tue belle labbra
il sorriso che ad ogni mia "parola"
spontaneo a te verrebbe...
Ci pensi mio tesoro di una mia bimba rossa?
Ci pensi amore tenero che cosa poi sarebbe tutto ciò?
Sarebbe pura gioia,
sarebbe tutto ciò che non so dire,
sarebbe così leggero e così forte
Che forse avrei ragione finalmente
di aver provato a finirla questa vita...
Anzi d'esser morto...
sono curioso di saper se questa fantasia
non corrisponda invece ad una qualche realtà
E credo che io presto
spero presto
lo saprò
Perchè so certamente
da tanto
ormai una cosa:
Che non posso
più vivere ancora
a lungo senza te...
E quindi val la pena forse
di provare ancora
ad attraversar le Porte verso l'Anima
Non sono diventato matto
a fare 'sti pensieri
è solo che ti sento
e questo è molto chiaro
Ed è per ciò che adesso
io non so più
amore mio che fare...
Perchè ciò accade
Mentre giorno dopo giorno
sto entrando dentro al Niente
E dentro al Niente non si decide più...

Panoramica su schermo - Video Natura Cielo Mare
Voce fuori campo attore

Inizia l'estate ed il sole
diventa ogni giorno più caldo
E l'alba che arriva prima, sbocciando i suoi fiori di luce ogni volta di più...
C'è un blocco di ghiaccio che stringe il mio cuore,
c'è un blocco di ghiaccio formato in aprile...
Quell'altro terribile aprile... un anno è passato unito a dei mesi...
Un anno bloccato per sempre nel gelo
Quel giorno d'aprile... hai chiuso le porte a qualsiasi speranza, qualunque giornata di sole si è spenta...
Ed io che ho tentato e ripenso a morire...
Chiedevi l'amore come fa una bimba
Per te era semplice per qualunque cosa, ed eri egoista da mangiare di baci...
Ed io che dicevo ridendo: CON TE COME FACCIO?
Ed io che alla fine ho creduto al tuo patto d'amore...
Dovrebbe far caldo ma il freddo congela
e io spero solo,
una volta per tutte,
di andare per sempre nel buio, nel nulla in cui non c'è freddo né caldo...
Nell'unico luogo dove dolore non c'è, né amore né altro...

Voce fuori campo attore

Per me è il ricordo della prima volta che io ragazzino alzai "seriamente" la gonna di una ragazzina e... Dio com'era bella lì sotto... e le sue labbra così calde e morbide e tutto il resto fino ad esaurire soddisfatti il piacere ed il suo dolce odore... Per me è il ricordo delle estati nei settanta che erano nati da poco, e di tutta quella atmosfera di sensazioni di libertà, di noi che si cominciava a suonare al box, e la cosa vera, principale, ESSENZIALE, era esserci dentro alle songs che facevamo, buttarci dentro tutta la nostra vita di ragazzini selvaggi e i nostri istinti... Per me è il ricordo di gioia matta quando ci si alzava la mattina, nel sole che precedeva di poco l'estate e si andava a guardare scuola dall'esterno e poi si andava, se non c'era qualche novità che ci portasse ad entrare, magari per ciondolare nei corridoi e fregare dalla macchinetta della coca bottiglie sempre con la stessa moneta, e il bidello che si incazzava a morte cercando IL responsabile, cioè TUTTI... Si andava da qualche parte... o al mare o a buttarsi dentro la piscina comunale...quasi sempre vuota a quell'ora del mattino... che allora funzionava e costava nulla... Per me era una SFIDA con me stesso, con le mie dita e con la loro capacità di non sgarrare gli accordi e le svisate... era crescere e voler diventare me stesso, cioè un musicista rock... Per me erano le corse in moto, senza avere l'età per portarle alcune di quelle moto... Per me era capirsi con mezzo sguardo con i miei fratelli e sorelle di strada... Per me era e tutt'ora rimane, le sensazioni, i sogni e le calde estati, la semplicità di vivere, l'amore che avrò per sempre verso il ricordo di quel periodo della mia adolescenza che mi ha segnato positivamente per il resto della mia, poi non sempre felicissima, vita... ma questa è un'altra storia...
Tutto questo, ed altro ancora, per me è
ROCK'N'ROLL HOOCHIE KOO...

ASSOLO ROCK


SCENA QUARTA

Panoramica su schermo - Video Albero Radici
Voce fuori campo attore

Apro gli occhi al buio, sto in uno strano dormiveglia adesso...
Ho il sesso duro come marmo e ritto, fra il ventre e il materasso
Tanto duro e ritto da essere quasi ingombrante
Mi accorgo di ciò lentamente, essendomi per qualche motivo appunto svegliato
Ho l'immagine vaga di te dei tuoi capelli come nella foto che avevi sull'avatar...
Mi muovo, il mio sesso resta duro e ritto, si sposta per il movimento un po' a sinistra continuando a sollevare per il suo spessore quella parte del corpo che vi è tra esso e il materasso... La cosa assurda è che percepisco ovviamente queste sensazioni fisiche, ma... non è che io stia provando piacere... non sto provando niente, solo una parte del corpo dura che inframezza con il materasso.
Non provo piacere, né nient'altro, solo quello che fisicamente è... Nient'altro.
Allora comincio a dirmi che è strano questo. Non mi è mai successo. Voglio dire, come qualsiasi uomo penso, se ce l'ho ritto e duro è perchè per qualche motivo sto provando piacere. E' stato sempre così, almeno per me... Ma adesso continuo a non provare NULLA. Solo quello che ho detto.
E' come se la macchina fisica funzionasse staccata dall'anima ormai.
Cerco di reagire immettendo pensieri mentre la situazione resta la stessa...
Scendo con una mano fra il ventre e il materasso e lo sposto ancora, ritorna da solo ritto e in posizione quasi centrale. Sto adesso pensando a modi in cui potrei penetrarti, a tutti i modi che mi vengono in mente, che cerco di farmi venire alla mente... Cerco di ritornare a ciò che è per me normale... provare piacere maschile se ce l'ho duro...
Ti penso supina, con le tue gambe alzate e trattenute dalle mie braccia, ti penso in piedi che ti entro dentro tenendoti contro un muro, girata di schiena stavolta col viso contro la parete, girata di schiena piegata in avanti su di un tavolo, col tuo viso sprofondato in un letto e il tuo posteriore per aria mentre ti sto penetrando con forza e allargandoti il tuo buchetto più piccolo... Faccio di tutto insomma per cercare di procurarmi eccitazione, l'eccitazione che dovrebbe corrispondere almeno un po' alla condizione di rigidità del mio fallo... Non provo nulla maledizione... per quanto cerchi nella mia fantasia non provo emozioni... un maledetto automa... una macchina senza sensazioni né sentimenti o altro che sia umano...
Poi comincio a pensare di farlo con te con maggior violenza, stessa condizione, cazzo duro imperterrito e... nulla da provare se non quello che la condizione attuale trasmette al cervello, che i neuroni passano come informazione primaria... Che cosa mi sta succedendo? Che diavolo mi succede... penso e cerco di visualizzare allora cose opposte, per vedere che accade, penso a scene sgradevoli, a cose brutte intercorse tra noi e non solo, a storiacce che succedono in giro, a cose che col piacere in genere, tantomeno col sesso nulla hanno da spartire... Il mio randello resta duro e ritto... nemmeno avessi fatto un'overdose di Viagra mi dico, e spero che la comicità cambi qualcosa, in qualche modo mi faccia rendere conto almeno di un mezzo perchè, è la mia mente razionale che parla fin qui, quello che resta della mia mente razionale almeno... io che del Viagra ho sentito parlare solo in Tv, io che non prendo nemmeno un'aspirina quando c'ho il raffreddore... e sghignazzo, tento di farlo nella mia mente... mi dico e se il Viagra lo avessi preso allora... cerco di prendermi in giro... Tutto è ancora uguale... come... come fossi congelato... Come il mio tempo che si è bloccato... Come quando entro nella mia Twilight Zone e non so se torno, come quando tornando dalla... Zona d'Ombra mi rendo conto dopo di come non sentissi, non percepissi, di come anche il dispiacere, che non è una bella cosa, la mancanza di te, che non è una bella cosa, io non dico le apprezzo, ma mi danno il segnale di esserci ancora, intendo come essere vivente... Poi, ma da "sensibile", rimpiango magari la Twilight Zone... ma poi, perchè quando ci sto dentro non provo assolutamente nulla, né odio, né amore, né dolore, né gioia... nulla.
Ma adesso, Diosanto, è come se la Zona d'Ombra si fosse trattenuta pure le emozioni, anche una parte di emozioni animali, quelle belle, migliori almeno...
A questo punto ritorno a cercare di pensare ad altro di piacevole... Ti passo il mio cazzo sul tuo viso, ti apro la bocca usandolo lentamente e spingo dentro la tua bocca fino alla tua gola obbligandoti ad accelerare il respiro col naso, ti penso, cerco di pensare a 'ste cose nei dettagli minimi, nei particolari, DEBBO scatenare un'emozione, debbo riscaldare l'anima dal congelamento, debbo uscire da 'sto maledetto blocco di ghiaccio... E qualsiasi mezzo è buono perdio... DEBBO! Penso di spingerti in gola fino a soffocarti quasi col mio amore, così, proprio come l'ho scritto adesso. E comincio a "vedere" nella mia mente una cosa. immagino che il mio pene, dentro la tua bocca, nella tua gola cominci a diramarsi, come fa il tubero di una radice che ne produce altre centinaia e centinaia, si allungano dentro te, espandendosi, saldandosi, intersecandosi, viaggiando fino al tuo stomaco, penetrando nei canali delle tue vene, in tutte le aperture interne tue, in tutti i varchi da dove possono passare, e qualcosa di mio non è più del tutto mio, come il rapporto di un albero con le sue radici e la terra che lo ospita, albero io, tu terra morbida... e ti attraverso, le radici scaturite dal mio membro si diramano ancora... siamo saldati per sempre, se qualcuno provasse a staccarci da questa condizione io morirei per lo strappo tu sventrata e aperta in mille punti... saldati... per sempre... Mentre sto ”delirando” questi pensieri fatti d'immagini nella mia mente, sembra che un leggero senso di dolcezza stia tornando... ed anche un senso di piacere ad averlo duro perdio! E "ritorno" a pensarti, di schiena come nel racconto che mi facevi tu quando mi dicevi come avresti voluto ti prendessi la prima volta, interpretando, senza averlo mai saputo, senza averne mai parlato, alcune delle cose che in amore preferisco... E mi accorgo che... Mi dico scherzando nella mia stramaledetta testa: "Be'... bentornato momentaneamente sul pianeta"... Adesso ho capacità di provare anche un attimo di... preoccupazione. E' una cosa buona. A questo punto fantastico, mi sono "calmato" lì, ma so che ora che è tornato normale il sentire, be'... potresti "mancarmi" e... non mi piace, perciò fantastico con curiosità, aspetto cosa ancora di questa bizzarra fantasia scaturirà dalla mia mente, come un bimbo che aspetta la conclusione di una fiaba...
E "vedo" questo: Tu sei terra carica di radici e io un albero e cresco, assorbo vita da te e ti dò vita riempiendoti di me. Vedo proprio così, io un albero e tu la terra, in questo sogno ad occhi aperti da dormiveglia. Dalle mie foglie cadono semi... e si apriranno sul tuo corpo mille fessure che genereranno altrettante parti di me stesso, e altri piccoli alberi cominceranno a crescere, allargandole e... non lo so... so che è una cosa stramba, ma questo assurdo pensiero mi rende felice... contento... So che sento ancora... e adesso mi sono alzato ed ho trascritto tutto così com'era, senza ragionarci sopra o farci psicologie del cazzo da quattro soldi, prima che sfuggisse, nel cuore della notte, e non ricordassi domattina tutto questo... No, non c'ho bisogno di "interpretazioni" del cazzo... proprio no... perchè che vuol dire lo so già... Vuol dire che ti amo come poche cose abbia mai amato in vita mia...

Voci fuori campo attrice/attore in contemporanea

SE TI INCONTRASSI ORA NON RIUSCIREI NEMMENO A PROVARE DISPREZZO.

Attore recitante

Lo so, in realtà vorresti dirmi: Ciò che dici mi sta causando tanto dolore che anche la reazione che potrei tentare di impormi un atteggiamento di disprezzo o di indifferenza nei tuoi confronti - disprezzo che è ovvio non provo e non potrei provare - non arriverebbe a buon fine; come a dire: MI HAI PARALIZZATO.

Cerchiamo di stare calmi, facciamo tutto il possibile per stare calmi. Promettimi di stare serena, di fare il possibile.
Ma so, e vorrei dirti: IL MIO CUORE VA A MILLE BATTITI CARDIACI AL SECONDO, NON CE LA FACCIO PIU' E CORREREI IMMEDIATAMENTE DA TE.

Ti voglio proteggere perchè sia qualcosa di concreto.
So e vorrei dirti: FERMAMI CHE COSI' FACCIAMO DANNO. IO CON TE VOGLIO SIA PER SEMPRE; come a dire: DAREI LA MIA VITA PER NON ASPETTARE.

Voce fuori campo attore

Da canti lontani nel tempo
di arcaiche e feroci
congreghe d'umani
Attraverso le vie
della Parte Oscura del cuore
Io sento fragori di collisioni
di nuvole dense di tempestosa pioggia,
Vagiti di bimbi non nati,
Singhiozzi di donna
in amori perduti...
per guerre, diverbi
o disattenzioni
E sento contrarre i miei muscoli e tendini
Quasi fossi colpito da scariche elettriche
Derivate da un fulmine
o da un mezzo di morte
che l'uomo ha inventato
Questo a volte
in alcoliche notti
che dovrebbero invece
nascondermi
che il tempo per me si è fermato
quel giorno d'Aprile,
Questo io odo amore mio dolce lontano,
questo io percepisco a volte,
questo io ascolto bloccando il respiro...
E' l'onda più cupa di un mare terribile,
che sbrana e corrode ogni cosa,
che mi fa sentire scorpioni,
qui, dentro il torace...
che come un coltello recide la carne dell'anima
Questo amor mio è un tuo bacio non dato
Questo amor mio è per me
non averti potuto
adesso sfinire d'amore.
Perchè la distanza di miglia si colma,
Perchè anche il tempo
se si ama, scompare
Ma nulla, mai nulla potrà risanare
ferite che solo l'amore
che sai esser nostro
a volte può
dare
Se non il tuo amore...


SCENA QUINTA

Panoramica su schermo bianconero - Video Atmosfere Dark
Voce fuori campo attore

Non è cattiva la morte.
La morte è NON essere e basta.
La vita è cattiva, se è una cattiva vita.
La morte in sé non fa male,
è quando cerchi di lasciare
una guardiana, puttana, amante gelosa come la vita,
che essa si difende dal tuo tentativo di andar via da lei,
procurandoti la paura ed il dolore.
Ricatti di chi ti tiene prigioniero.
Non importa alla vita
quanto tu possa soffrire,
non le importa se tu non abbia
più alcuna ragione per viverla,
non le importa di tramutare
i tuoi sogni in incubi folli.
Non le importa...
La morte allora diventa promessa...
Promessa di vera, completa libertà.
Così dolce nel silenzio che verrà dopo,
così... via da ingiustizie, tradimenti del tuo animo più vero,
illusioni che credevi possibili... e che mai ti rassegnerai
a pensare, appunto, come illusioni...
La vita è onnivora,
e siamo noi il suo cibo
E non le importa nemmeno
la qualità di ciò che divora...
Non le importa di strazi terribili
come di vacue e passeggere felicità.
La vita è un'orrenda, scaltra puttana.
La Morte è solo silenzio
Che io ho cercato di conquistare
in una torrida notte d'Agosto... e alcune altre volte.
Se io abbia usato coraggio, disperazione o pazzia non lo so
So solo che ho pianto quest'ultima volta, senza una lacrima
per il pianto che ha un giorno bagnato le tue guance e i tuoi occhi,
per ciò che a un certo punto non hai voluto o potuto capire.
Ho sentito un cuore di ferro arrugginito nel petto,
che avvelenava il mio sangue, denti, ossa, nervi, il mio stesso respiro
E ho scelto di morire quella notte
L'ho fatto come potevo e subito
Con furia, magone
e decisione da guerriero in un ultimo attacco
alle porte che mi tenevano e mi tengono tutt'ora prigioniero...
Poi tutto questo: Riflessioni, ricordi, pensieri,
il tuo viso... tutti i volti del mondo... non ci sarebbero stati più, liberandomi
Liberandomi dalla realtà, dal ricordo delle tue promesse, paure, parole...
Liberandomi da me e dal mio inutile amore
Che avrei dovuto impedirmi di iniziare a provare
Perchè è soltanto una stupida e crudele bugia, proprio come la vita
della quale io sono ancora un misero prigioniero.
Sto troppo male adesso per riprovarci, ma forse, approfittando di lei, della vita...
Alla fine lascerò questa cagna con le cosce aperte,
non penetrandola come ho fatto da sempre
Perchè la vita è femmina
e toglierle è ciò che non tollera,
non ricevere... anche il mio atroce stato dell'anima
Per questo è cattiva
Anche la morte è una signora, ma è più corretta
in quanto non ti chiede niente...
Semplicemente è NON essere... Non ti lega a sé col dolore... fingendo che sia amore
La morte non sa mentire.

Voce fuori campo attore

Sono arrabbiato perchè la mia vita
sembra adesso che vada nella direzione opposta in cui dovrebbe,
non per essere bella ma per essere semplicemente VITA
Sono arrabbiato perchè so di essere dimenticato,
e questo significa che i miei fratelli e sorelle di strada,
che un pezzo della Storia del Rock nato dalle autentiche bande giovanili,
andrà perso per sempre...
E non avete nemmeno l'idea di quanto sia importante
anche per VOI che sentite quanto dico...
Sono arrabbiato perchè sono il migliore,
almeno qui, in quello che faccio,
ma questo mi rende soltanto più solo
in mezzo a decine e decine di idioti
e mi rende anche antipatico,
perchè non riesco quasi mai ad esser diplomatico
e sparo in faccia ciò che vedo in realtà
Sono arrabbiato perchè quando ho imbracciato una chitarra
ed ero il più stupido e povero,
per mille motivi,
dei ragazzi di strada
e pure nel posto peggiore,
credevo
e istintivamente sentivo che avrei,
non dico cambiato il mondo,
ma mantenuto vivo il sogno
Sono arrabbiato perchè la morte non mi ha voluto
Ed anzi... proprio a me che non sopporto limitazioni fisiche,
mi ha lasciato a questa troia vita con qualche... malessere
e molti, troppi casini in più
Sono arrabbiato perchè ho visto tanto male e qualcosa a volte,
solo a volte di buono, ed ho cercato, in qualche modo, di imparare
Sono arrabbiato perchè so di essere morto
pur essendo ancora vivo
E questo mi pare folle, brutto e inutile...
Ed io, quand'ero vivo amavo la VITA
e la Bellezza SEMPRE,
perciò mi pare ingiusto
che io non sia riuscito a morire...
Sono arrabbiato perchè una situazione così assurda
credo che al di là di solite equiparanti frasi
sia potuta accadere solo a chi è nato
sotto una Stella Cattiva, come sono nato io
Sono arrabbiato perchè continuo a pensare
in un angolo del mio cervello
che le tante mails che apro,
di donne che mi scrivono,
oltre che un giustificato e naturale istinto,
abbiano un reale affetto - amore per ciò che le mie
songs o i miei scritti esprimono
e non solo per una mia foto in cui mi vedono
bontà loro INTERESSANTE...
Sono arrabbiato perchè mi riesco ormai a ridurre
uno straccio con l'alcol,
ma ho dei doveri verso chi lo merita,
e sono un soldato
e li compio in ogni caso i miei doveri, per quanto la maledetta situazione oggettiva permette...
E il risultato è che mi riduco, senza RECUPERO spesso, ancora peggio.
Sono arrabbiato perchè per quanta merda mi stia attorno,
per quanti fottuti bastardi abbiano cercato
e cerchino di rovinare l'esistenza mia e di chi veramente amo,
alla fine io penso che la colpa sia mia,
che non sono riuscito a trovare un modo
per eliminare tutto ciò che non fosse degno
di esser parte di un mio universo
a volte di per sé terribile
ma anche splendido.
Da dove per qualche strano e involontario sortilegio
nascevano, in modo quasi automatico, i miei scritti e le mie songs...

Voce fuori campo attore

C'è buio in me.
Amo tutto ciò che non è.
Ciò che chiamo la zona dei detriti delle cose perdute
Ciò che non è stato ma in qualche modo esiste...
Perchè beffa la stessa vita, la sua banalità, quando è banale.
Oscurità è il regno del mio animo
Oscurità e silenzio
e sentire almeno per un attimo
qualcosa che sia molto vicino al non essere,
scomparire diventando parte del buio e del silenzio,
Non luce e alcun suono,
malgrado io sia ancora
momentaneamente prigioniero di una vita
che non amo più da tempo...
Darkness is my promised land...
Il secondo passaggio da quest'attimo
sarà la morte.
Il vero Niente.
Liberazione da ogni traccia del percepire.
Mancanza assoluta di qualunque cosa in vita crei dolore.
Scomparsa di qualsiasi ragionamento, istinto, responsabilità,
ricordo, diritto, dovere, idea, visione, odio, amore...
Nulla nel nulla
Per sempre disperso
Dissolto nel buio
E nient'altro mai più...

Voce fuori campo attore

Non temo la morte
è sciocco temere la morte
la morte cammina parallela e pronta all'ultimo incontro
poi il buio... che libera e
spezza con il suo angelo
vecchie catene...
E' sciocco temere la morte
La morte è quella che mi dai tu sul letto del piacere
quando io vengo dentro te E' bello, ma è morte.
La morte saranno i figli e le figlie mai nati
perchè lo hai deciso e ti rende sicura nel vivere amplessi con me
godiamo ed è molto eccitante... ma è morte
La morte che scorre sovrana
Ogni volta che perdi qualcosa di te
Che non
tornerà
La morte è saperlo
che arriva
saperlo dal sangue che orini
saperlo dai brividi freddi
Saperlo dall'indifferenza che provi
verso i giorni di sole
che un tempo tu amavi
La morte la pioggia
la mitiga a volte
e l'alcol
ed il buio
Ma è morte
sicura
che arriva
Non temo la morte
né squarci di serramanico
né colpi di pistola
perchè lì è questione
di quanto veloce tu sia
Non temo la morte
perchè non sorride né piange né ride
né ama né odia né gioisce né soffre
e adesso è per questo
così uguale a me.


SCENA SESTA

Panoramica su schermo - Video Samurai Giappone Lager
Voce fuori campo attore

Notte fredda e scura
Cruda come una tragedia
annunciata prima dell'alba.
Notte afosa nel ricordo di un delirio
che tentò la morte
Che cercò
libertà nelle pieghe blu buio
di una scorsa orrida estate
Di un anno terribile
non ancora finito,
anche se ha adesso
nella sua cifra
cambiato appena da una settimana
l'ultimo numero
Da un otto a un nove.
Notte come ferro arrugginito
che circola
sbriciolato
nelle vene
Ruggine nel palato
Ruggine nel respiro
Ragnatele e polvere vecchia nel cervello e...
Ruggine sul cuore
Ruggine nel gelido buio,
ruggine nascosta tra le linee rimaste
delle tue ossa fratturate,
che blocca i tuoi muscoli e le tue emozioni
Notte fredda
Che è sempre meglio del tuo maledetto giorno
Di ogni tuo giorno
dove c'è ruggine persino sulla gioia
che a tratti e con rabbia
delle volte
ritieni ancora sia tuo diritto avere
Ma poi capisci che non sarà più possibile
Notte che è ormai un'estranea,
come lo è la tua assurda vita
Notte però senza i fastidi che
ben lo sai
essere propri di tutte
le minacciose formalità
del giorno
Che speri tutte le notti non arrivi più,
mai più... mai più... mai più,
Ma quel bastardo arriva
e sai che nulla,
proprio nulla di buono
porterà per te.
Adesso lo sai eccome
che cos'è
la stupida e feroce banalità del male.
Notte che intirizzisce
Notte che paralizza
e il gelo aumenta la tua ruggine
E pensi proprio che la vita ti ha beffato
costringendoti a sé quest'altra volta ancora
tuo malgrado,
strappandoti all'abbraccio definitivo
di un sonno senza sogni
La vita se ne fotte se ti da dolore
La vita è solo una squallida puttana
Ti lascia a sputar sangue sul selciato,
offende tutto ciò che hai di più caro
Vi siete chiesti mai
perchè Primo Levi si è sparato?
Perchè Yukio Mishima e il suo seppuku
fatto dinanzi alle camere Tv?
Non era certo un esibizionista... Yukio soldato di un sole morente
voleva solo dire: E' uno schifo tutto questo che voi credete comoda esistenza
Mentre da questa vita lui si liberava...
Un gesto d'altruismo
senza nulla imporre agli altri
Un ultimo saluto con orgoglio
Che Levi fece in modo più intimo e sommesso
Ma con lo stesso senso...
Che io tentai di fare per la terza volta
La peggiore
Stavolta la mia vita mi ha beffato
Lasciandomi quasi storpio
dopo il volo sul cemento, tradito,
nel centro di un Agosto di insopportabile mancanza
Stavolta mi ha ingannato in malo modo
Perchè... in effetti
io sono morto in quella notte
Restando dentro a un fisico che però respira ancora
che vive dentro una vita
che è un'assurda Babele di problemi
nauseanti
nella loro illogica e inumana stupidità
Per ciò
capisco molto bene
Primo Levi
che ebbe la fortuna
che il colpo di pistola funzionò
Capisco ora e meglio
il grande Mishima,
che accese telecamere
e non lo schermo di un computer,
che non potè dimenticare collegato lì a fermare il suo seppuku
Anche
perchè
non esisteva nel 1971...
E adesso io li invidio, giuro, questa notte
che vorrei almeno non finisse mai
Visto che non sono stato sino a qui
neanche
buono a morire come loro...
Ma ce la faccio, io c'ho la testa dura
sputando sopra a questa assurda parodia di vita
e sugli idioti
L'ultimo urlo
si chiama
NON PIEGATA LIBERTA'
Mi sarà andata in ogni caso bene
Che sono stufo di spiegare
a chi non sente
la Bellezza
Che non ho più motivo di star qui...

Attore recitante

Voglio morire perchè so di averti persa
per la maledizione che grava sulla mia vita
da quando ho memoria,
da quando
capii che quello che doveva essere un padre
era soltanto un matto bastardo ed egoista
e che quelli
che come uno stolto coniglio disgustoso
aveva precedentemente messo al mondo,
prima che io esistessi,
erano solo dei presuntuosi cattivi imbecilli
Voglio morire perchè i miei veri fratelli
e la mia unica vera sorella di strada sono morti
Voglio morire perchè non posso uccidere fino
all'ultima delle merde che hanno danneggiato
o denigrato la mia vita, vissuta sempre col coraggio
di uno street fighter, con quasi mai nessun lamento
per le ferite riportate in una guerra quotidiana
durata per troppi lunghi anni,
Per troppe volte al limite di qualsiasi resistenza
E molto spesso senza alcun rifugio.
Voglio morire perchè mi disgustano
gli alibi idioti
che troppa, troppa gente
si inventa come verità scontate...
Tirando poi a campare,
ed evitando l'intelligenza e la Bellezza.
Voglio morire,
perchè malgrado le decine di brutte e feroci storie
che ho visto o che ho vissuto,
che io credevo avermi reso a mia volta insensibile e feroce,
tu mi sei apparsa come una donna veramente piena di
dolce e semplice e luminoso amore
Che mi sentivo solo di proteggere,
e ciò anche a costo
di essere da te capito male
E aver creduto
fosse una cosa vera
e veramente forte e così viva...
E sapevo di dovere
non farti mai sentire,
nasconderti,
tutto il dolore
E il male
che mio malgrado,
per maledette coincidenze del destino
tutt'ora corre parallelo alla mia vita,
sbranandola pezzo dopo pezzo,
e questo pur tenendoti
vicina al mio cuore più vero e più sincero
ho fatto questo
per te
Voglio morire
perchè so di essere ormai soltanto un peso,
per chi dovrei aiutare in ogni caso,
avendo mani legate dai mugugni e dalle tresche squallide
di degli idioti e stronzi
Ed anche dalle parole di donne
che in qualche modo hanno subìto
la guerra che da troppo tempo vivo,
senza che io volessi tutto questo...
E che non han trovato
in certi istanti
un altro modo che attaccare me,
per quegli assurdi scherzi dell'esistenza
nei quali avviene che chi sia attaccato
si trovi a volte ad aggredire
non il vero nemico
ma qualcun altro
che stia sotto attacco pure lui
Ne sai qualcosa tu che hai creduto
a certe cose
quando hai ascoltato lei,
che io ti ho sempre detto,
ed era vero,
non fosse tua nemica,
e lo dicevo, con amore.
E lo dicevo
per riparare te,
che ero certo non avresti
potuto mai capire.
Perchè la guerra
o ti è toccata per sventura
o non la impari così, in un istante...
in tutte le sue
contorte logiche spietate,
e non ne impari neanche poi a capire
alcuni dei suoi aspetti di contorno
No, non sono riuscito con te ad essere così egoista
da condividere qualcosa che non fosse bello...
Perchè non era toccata in sorte a te 'sta guerra
e non volevo nemmeno ti sfiorasse
Voglio morire anche perchè ho creduto
tu potessi essere il mio raggio di sole,
e che nel tuo respiro,
tra i tuoi pensieri
e le tue cosce
ci fosse stato per me
un amore autentico.
Voglio morire per non aver saputo
mai smettere di sognare
e per non aver strangolato definitivamente i sogni,
smettendola di credere che si possano alla fine
in qualche modo realizzare
Voglio morire perchè la mia vita ormai è uno schifo,
perchè neanche me ne importa più di questo
Perchè nemmeno una parola
realmente mi ha convinto
che fosse giusto per me
che io sia sopravvissuto al lancio dal balcone
della scorsa estate
Per vivere poi carico di fottutissimi dolori alle
dannate ossa
fratturate
O per pensare alla miriade
di orrende sensazioni da ospedale che io,
crepando, non avrei mai avute... E' vita questa?
E' vita non avere nulla, proprio nulla che dia, non dico gioia,
ma un istante di serena pace? E' vita questa, sapendo che non riesco a dare
più a nessuno sicurezza o solo un attimo di semplice allegria?
Che perdo le mie cose e la mia casa?
E che di certo adesso sono solo un ingombro
per l'unica famiglia io abbia avuto
in tutta la mia vita,
e faticosamente contro il Nulla e il Tempo io abbia costruito?
E' vita pensare a te e doverti per forza accantonare
senza nemmeno esserci
sia pure per un'ora
confrontati,
parlati ed ascoltati veramente?
Voglio morire, cazzo!
Ma almeno questo
Soltanto questo
Stavolta vorrei farlo per come e dove dico io
Perchè io so che non è affatto vero
che la morte è tutta, sempre uguale
almeno nella fase del passaggio
e credo di saperne un po' di esempi e aspetti
Ed è per questo,
che quest'altra volta
voglio sia la definitiva
e quella giusta
Voglio che sia
come uno sputo in faccia
al mondo degli idioti, dei falsi, dei ruffiani e dei bastardi vili
E voglio che sia intrisa di bellezza
nell'ultima mezz'ora
al varco della Porta che ha solo l'entrata,
di scherno e di quiete...
Con l'animo mio
di guerriero che canta la sua ultima canzone,
sapendo che già da un'altra parte
candide e chiare e luminescenti nuvole
lo aspettano in cieli di un azzurro limpido e sereno.
Non ci sarà che il suono del vento a trasportarlo,
perchè sarà ormai esso stesso solo un sogno,
forgiato con materia dello spirito...
E mai più nessun dolore, fame, mancanza
o struggente nostalgia
Rancore,
odio
o amore che senza alcun motivo tu capisca ti ferisce
Questo voglio che sia
E tutto questo io sarò
e nient'altro.
Voglio morire presto, molto presto
E se e quando una lacrima di nuvola
bagnerà il tuo volto, non sarò io che
piango, sii sicura...
Perchè io penso che sarò felice... E' stata troppo brutta la mia vita
Per questo io avrò scelto di morire
E se quel giorno, se e quando arriverà come ho già detto,
quella lacrima di pioggia giù dal cielo che bagnerà il tuo viso
la sentirai come qualcosa, in ogni caso che ti lega a me
Sarà il tuo cuore allora che piange
Ma tu dovrai sorridere invece io ti dico,
perchè vorrà soltanto dire che sarò ancora vivo,
con te per sempre nel profondo di te stessa
E questa volta
non ci saranno più altri dubbi ti assicuro
Neanche per te che non hai poi più fatto in modo
che come mi chiedevi sempre prima
io ti chiamassi un'altra volta ancora amore mio...
Sia pure dai miei momenti più poveri, tristi e... bui come il nero di un abisso...
Lo avrei lo stesso fatto...
Voglio morire anche per questo
Perchè una piccola lacrima
scioglierà forse paure, rabbie o incomprensioni,
lasciando sulla tua faccia,
almeno per un
attimo il sorriso.


SCENA SETTIMA

Panoramica su schermo - Video Felini Rapaci Peppe
Voce fuori campo attore

Le ombre proiettate
da un sole d'inverno
di angoli di palazzi
sul selciato
Le luci di un'azzurra prima alba,
lo stridìo di gabbiani e freni di macchine
a un non lontano incrocio...
I piccioni
che rimestano ed emettono
i loro fastidiosi suoni
sul balcone della casa vuota
al piano di sopra,
ed il gatto di casa
che ai piedi del letto
gira la testa verso la finestra
Si meraviglia di 'sti suoni ogni mattina...
Un po' di meno però
da quando,
dopo anni di cauti appostamenti,
ne ha catturato uno di piccione...
Aveva un'aria di gioia soddisfatta indescrivibile,
ma non lo ha ucciso, voleva solamente stesse fermo
In fondo quel rompicoglioni con le ali
era entrato lui nel suo domestico spazio,
in quella che anche sul terrazzo
sa esser casa sua, il suo mondo,
forse posandosi sul nostro davanzale...
Io questo non lo so,
so solo che ho visto Peppe, così si chiama il mio figliolo gatto,
ne ho pure uno umano,
scendere giù dal letto, come fa sempre la mattina presto,
e dopo un po' che mi ero ancora addormentato,
ho udito un gran trambusto sul balcone,
allora ho attraversato il corridoio
giungendo alla finestra del soggiorno aperta,
che già era tornato tutto silenzioso,
ed era lì, Giuseppe Palla Onesto,
con faccia da bambino soddisfatto,
sotto la zampa quel piccione grigio,
parecchio brutto a dir la verità...
E Peppe, guardava me con aria di trionfo,
come un ragazzino che carico di grande, gioiosa eccitazione
mi stesse a dire: Guarda papà che son riuscito a fare,
come il figliolo umano,quand'era ancora bimbo
e mi portava dei giochi che credeva di aver perso,
ed il figliolo gatto stava lì,
con faccia sorniona e
se il volatile color della fuliggine
accennava minimamente a muoversi,
bloccava quello stronzo da 'forzuto',
premendo senza conficcar le unghie sul suo corpo
sulle quelle brutte ali...
Ed io un po' soddisfatto
gli ho detto sorridendo un po' feroce: Così si fa figliolo...ma ora liberiamoci di 'sto fottuto coso...
Ho spinto con un piede lo stupido animale via dal gatto
facendo capire a Peppe chiaramente che io i piccioni,
che rompono le palle dentro casa,
li detesto,
e una piccola scia di sangue
di una ferita sotto le piume,
non capii se prodotta da un'artigliata di Giuseppe
prima che io arrivassi sul balcone
o la pressione involontaria
del mio stivale da motociclista,
rimase sulle mattonelle...
Peppe dopo diversi tentativi
del malpiumato stronzo di sbattere le ali e alzarsi in volo,
inutili perchè da lui bloccati,
con ammirabile maestrìa da Arti Marziali,
fu più tranquillo ad un certo punto,
forse per un po' meno di interesse,
come di chi ha raggiunto un risultato
e gliene frega poco crogiolarsi ancora sopra un fatto...
Fu allora che si decise, credete, in qualche modo
tutti eddue, di lanciar via, giù quel fottuto idiota di un piccione.
Con il disprezzo che si deve ai ratti, che siano essi umani od animali
Col gusto del guerriero
che concede,
dopo avere attuato il suo dominio.
Credo che ciò sia valso sia per Peppe nell'istinto
che per me
che credo però tante altre volte
mi sa che dovrò farlo contro altre stupide entità
che non siano un piccione...
In fondo un falco ed un felino
hanno lo stesso istinto poi alla fine,
nel gioco,
come nella a volte necessaria lotta...
E se si incrina un osso
dell'ala od una vertebra,
il falco od il felino
perdono l'equilibrio,
con delle disastrose conseguenze,
bloccando qualche cosa
che in origine
è come una macchina perfetta per la guerra
di sublime naturale perfezione...
Lasciando così vincere i piccioni e i ratti,
che ricoprono
strade e spazi
coi loro musi e con la loro merda...

Attore e altro attore che si alternano fuori campo

In pochi oggi si chiedono,
rivolgono a se stessi
questa essenziale,
semplice domanda: Ma tolte le sovrastrutture e maschere,
chi sono io realmente?
In molti, uomini e donne,
nemmeno si son posti mai il problema
Vite a metà, secondo me di umano vegetare
Forse un'offesa per la vita stessa
Perchè anche quelle che noi
chiamiamo bestie, che poi bestie non sono,
non credo che non sentano dolore.
Dico quello dell'anima.
Non credo che non abbiano
amore o tenerezza
Gioia o a volte, se costretti,
del rancore
Non sanno che si chiamano così
tutte 'ste cose,
ma credo proprio,
sono quasi certo,
che il gatto mio le provi
come noi
In più c'è il fatto che, probabilmente,
lui non lo sa cos'è mentire
o un tradimento
Ma ciò non è qualcosa che gli manca
Semmai qualcosa Peppe ha in più di noi...
E questo è il motivo per il quale
lui può anche non chiedersi chi è.
Noi siamo umani invece,
differenti, sarebbe quasi d'obbligo
di chiederci chi siamo,
e se sia giusto o no
ciò che facciamo
Tenendo conto
che pure le piante
crescono meglio
se nell'aria
vi è il racconto
che un umano ha scritto di se stesso
Questo racconto che si chiama musica
E che per me è risposta alla domanda
di cui ho parlato prima...
Sarei niente altrimenti
Ed è per questo
che io saprò sempre,
che un tradimento non ha nessun suono,
infatti adesso nella mente mia
chiamo il momento quando mi hai parlato,
con voce incattivita ed acida,
con vuote
e false
e stolide parole di facciata,
mostrando ch'eri un'altra da colei
che io chiamavo la mia dolce bimba rossa...
quel giorno io l'ho chiamato:
il giorno in cui la musica è sparita...
E adesso ancora scriverò canzoni
di coraggio vero e di bellezza e rabbia,
e di sentire ed armonia reali...
racconti sinceri saranno
come prima, come son stati sempre,
senza nemmeno un grammo di menzogna,
perchè essa è solo tua
ed io la lascio tutta quanta a te,
che non sai fare i conti col tuo cuore.

Voce fuori campo attore

La notte come ultimo rifugio
dove contare le ferite
La notte
che svela qualcosa che era stato segreto sino a qui...
La notte che forse ci è sfuggita,
di cui ci siamo raccontati,
ma solo per un breve istante,
il giorno dopo,
quando mi hai accennato
al tuo aver sentito
ciò che a quell'ora io avevo immaginato
far con te...
E abbiamo tralasciato a un certo punto di parlarne...
Forse perchè a noi due
sembrava incredibile
che ci sentissimo così forte a distanza
negli stessi momenti della notte
senza sapere come ciò accadesse...
La notte
che stanotte mi...
riporta
quasi mio malgrado... a te
A due millimetri dalle tue labbra adesso,
e poi fra le tue braccia e le tue cosce
E per assurdo scherzo della notte... di questa notte,
è come se io a tratti percepissi nel sonno tuo
il calore del tuo corpo
...invece sei lontana centinaia di chilometri da me...
E forse è assurdo e folle tutto questo,
e forse dall'inizio
la tua è stata solo una bugia,
ma non è quello che io sento adesso...
Quello che... so...
è molto, molto semplice...
ed è qualcosa
per la quale adesso,
paciocca non più mia,
io non ho più parole...
Perchè oramai è accaduto
quel che sai...
La notte è la mia tana,
il mio rifugio temporaneo e instabile,
il nido del falco sulle rocce,
dove il vento è adesso così forte
che spazzerà probabilmente via ogni cosa...
Compreso ciò
che un giorno
ho creduto di vivere e
che mi è parso bellissimo e reale...
E tu mi hai detto,
le tante volte che io te l'ho chiesto,
che eri certa di viverlo con me...
Ma quello che ha sbagliato sono io
E ancora non imparo, sai, a mentire
Per questo sono io quello che sbaglia...
E questa notte io
lo dico
proprio a te
che sei bugiarda,
con tutta l'inutile
mia sincerità...
La notte ed un bicchiere i miei rifugi, e non capirà mai
perchè io sono stufo della guerra
col mondo,
della vita e dei miei guai...
Imparerò a mentire forse domattina...
Stanotte no,
stanotte voglio ancora esser me stesso...
E tutta la vittoria...
te la regalo a te
scema paciocca...
Io non la voglio
una vittoria
che rende soli
e che ferisce a morte
chi ti ha dato
come poteva,
con tutte le sue forze
vero amore,
Una vittoria...
che ti circonda poi alla fine
di chi non ti capisce.
Ma ogni vittoria spetta a chi la vuole
anche
alle volte
a chi
fa di tutto per aver ragione,
anche se questo crea
un deserto di bugie grottesche attorno a sé,
anche se rende un sogno raro
che si avviava a diventare
dolce e bella realtà
una squallida frottola
NO
non la voglio 'sta vittoria io
Felice di aver perso
se vincere è così...
Anche se conto ancora le ferite...


SCENA OTTAVA

Panoramica su schermo - Video Mondo Onirico Sogno
Voce fuori campo attore

L'amore purtroppo,
troppo spesso,
è come affilare
con spensieratezza,
il pugnale
che squarcerà il tuo cuore
L'amore,
molto raramente,
è dare quanto di più prezioso
tu possieda, sapendo con chiarezza
che non ti importa, come può accadere,
se tu non avrai niente
Ecco perchè l'amore è una follia
Però una cosa è certa,
l'amore non può essere egoismo,
perchè esso spariglia tutti i calcoli possibili...

Voce fuori campo attore

Se a me avessero detto che tu sei un'assassina, una matta
o un'inetta o una donna che non vale niente
Io non ci avrei creduto.
Se mille e più persone mi avessero detto
anche una di tutte queste cose, o tutto ciò
e cercando di provarlo a modo loro
mi avessero raccontato di storie
di cui io non potevo saper nulla
non essendoci stato
a vederle coi miei occhi,
io non c'avrei creduto
Se tuo padre, tua madre
o un tuo fratello, persino loro,
ti avessero descritta
nel peggiore, più terribile dei modi,
avrei ascoltato solo il tuo cuore e la tua voce,
e non avrei pensato un solo istante
di allontanare te, ma solo le loro brutte descrizioni
Se un solo amico
o una mia dolce amica
mi avessero riferito
a modo loro
che tu, per loro sconosciuta,
gli avessi parlato di me,
e non fossero stati più che sinceri e positivi,
nel riferirmi quanto tu gli avessi detto,
li avrei immediatamente,
mandati a fare in culo.
Se mi avessero detto che tu menti
e sei solamente una bugiarda,
io non avrei creduto a una parola...
Anche se ora lo so che sei bugiarda,
ma me lo hai dimostrato tu mentendo,
Però se pure adesso
questo me lo dicesse
a tua insaputa qualcun altro
io non lo ascolterei... NEANCHE ORA...
E ciò ti da misura
di cosa conta
e cosa invece no
E ciò ti fa capire
che un amore non si inventa,
e che se è vero, esiste
nessuna balla potrà mai scalfirlo...
Ma solo se è un amore e non bugia
Cioè se è qualcosa che supera le distanze, frastuoni,
paure e pure eventuali raccontate falsità,
e che non è una gabbia di menzogne
che racchiude alla fine
soltanto un egoismo sterile
Perchè se è amore
è sempre un gioco
che si gioca in due,
anche quando si fa
a volte
terribilmente serio
E' in quei momenti
che ci si avvicina
Scambiandosi più forza e tenerezza
non raccontando una bugia DI COMODO,
magari adoperando altri bugiardi,
che se ne fotteranno
se a uno di noi due
scoppierà il cuore
Che sia un cuore sincero
o mentitore...

Voce fuori campo attore

Volevo morire per te, bimba mia tenera e testarda,
ma mi è decisamente andata male...
La vita mi ha beffato un'altra volta...
Ma io che c'ho la testa molto dura, dolce rossa, lo farò
Puoi starne certa,
in qualche altro modo lo farò
E tu non saprai niente
E neanche saprai mai
quanto vicino a te io sarò stato,
il giorno
che
io morirò
Sei tu che non mi hai dato un'altra scelta,
e solo io saprò quanto ti ho amata
E tu non saprai nulla... E' questa la mia semplice vendetta.

Voce fuori campo attore

Non parlo delle ossa dopo il volo
Quelle, sia pur lasciando qualche conseguenza,
sembra che si risanino...
Qualcosa si è spezzato,
e credo non si sanerà mai più...
Se io lo paragono ad una crepa o a una frattura,
insomma a qualcosa che lascia un varco.
Da questo varco adesso
esce un orrore
che non avrei immaginato mai
potesse esistere
Nel cuore o, se si vuole così dire, dentro l'anima
esistono livelli di dolore al cui confronto le ferite fisiche,
le più tremende, sembrano uno scherzo...
Io non credevo che ci fosse ciò.
E tutto questo è un giorno germogliato
dalle tue lacrime di donna e dalla tua dolcezza...
Pensandoci è un assurdo, ma è così...
E se ripenso a te e alla tua emozione,
che faceva brillare mattine di febbraio,
o alla tua voce
e i baci tuoi al telefono,
tenera buonanotte nell'attesa...
E i sogni che giorno dopo giorno
pareva diventassero concreti,
e il tuo bisogno
di raccontarmi
come desideravi
che io ti amassi
in modo fisico...
ed io che tentavo
di... fermarti, dicendoti che io volevo solo farlo,
quando sarebbe giunto il dolce tempo di farlo,
che tutt'eddue con ansia positiva aspettavamo...
Non volevo parlarne attraverso un pc, e ci scherzavo sopra...
NO PORNO CHAT LINE dicevo serio serio a te, ricordi?
E dopo sorridevo, e tu continuavi, dicendo a me di stare zitto,
e pezzo dopo pezzo saldavi il tuo respiro
ed il tuo cuore al mio...
Poi tutto si è bloccato, hai chiuso tutto nella diffidenza
E il mondo
con le sue logiche false,
lo sporco mondo, ci ha ingoiati ancora, dividendoci
Tramutando in frasi banali ed incubo
il nostro paradiso
Che ancora era in embrione
Senza più farlo nascere nemmeno,
esser completo, almeno per un'ora...
E ciò però lo stesso
non spiega proprio niente che io possa capire...
so solo che qualcosa si è spezzato
e provoca tutt'ora in me qualcosa di tremendo...
Ecco che cosa siamo stati capaci di produrre...
mi dico a volte con un sarcasmo cupo...
E leggi tra le righe
Perchè io leggo dentro te, te lo assicuro...
Almeno così avviene ancora in parte...
E qualche idiota tutto questo
lo chiama solamente amore... E forse quell'idiota c'ha ragione...

Attore recitante

Questo urlo nella notte
che non fa rumore
Questo macigno
ormai
per troppo
troppo
tempo conosciuto
che schiaccia il mio torace...
Occhi sbarrati
che vengono dal sonno
che solo un istante fa
era barriera
ai miei pensieri densi
di brutta e molto triste realtà
Che adesso fluiscono alla mente
come un mare ostile e oscuro...
Sto qui a pensare a cose quotidiane,
non trovando alcuna soluzione
per risolvere
problemi pratici di sopravvivenza
E non riesco ad arginare neanche il cuore
Che batte come un tamburo delle volte,
mentre altre volte
mi sembra quasi
che si fermi all'improvviso
Ed ora, in un momento
che sta
nel buio che precede
di poche ore un'alba
che sembra proprio non arrivi mai,
mi chiedo io chi sono,
non conoscendo più neanche i luoghi,
come questa che era la mia casa,
che so di avere perso,
come ho perso
animo e parte
della mente mia
Mi sento così freddamente inutile
che non riesco più
nemmeno a chiamare a me la morte
Però sperando a tratti,
con tutta la forza
che mi resta adesso,
che giunga lei da me
Forse così,
inattesa,
senza il bisogno di cercarla ancora
come ho già fatto io,
sarebbe,
e son sincero,
per me il miglior regalo di Natale...
Non dico ciò perchè il Natale non lo ami
Anzi è l'unica festa che mi piaccia...
E per favore, non chiedetemi il perchè...
La festa che quest'anno...
penso non ci sarà nella mia casa...
probabilmente
non ci sarà nemmeno questa casa
e non ne ho un'altra di sicuro
per adesso...
E mentre scrivo
immerso in questa oscurità
su un cellulare
queste parole
così come sono
ripenso a questa scorsa
ed altra estate che è mancata,
assieme a tutte le altre
perse
per le necessità o le emergenze
che troppo spesso la vita ha riservato...
e che di certo
non torneranno più,
come le belle estati
da ragazzo
innamorato
delle donne
e del respiro caldo della vita
Non torneranno più
come la scorsa estate
da cui avrei dovuto
essere io
ad andare via per sempre...
Se il maledetto cielo fosse giusto
Io non starei più qui,
ormai quasi ogni notte,
attento a far silenzio
per non disturbare mai nessuno,
mentre un urlo di dolore immenso
io sono l'unico a sentire,
mentre diventa di paurosa intensità
seguendo
gli irregolari battiti cardiaci
e lo scorrere meccanico
del sangue nelle vene
Se il destino
un giorno ha deciso
che tu diventassi l'angelo
che una mattina mi salvò la vita,
e se non fosse,
come penso,
solo caos questo destino,
dovrei impazzire,
credendo ad un malefico
e orrendamente squallido disegno,
che nasconde
il fiele dietro la dolcezza,
la falsità più sporca e più contorta
nell'apparire veri
o nell'essere sinceri
e l'odio idiota e più gratuito,
occultato con l'amore
o l'egoismo bieco e sterile
mascherato da gioia da donare...
Sono tanti i pensieri e le domande
che affollano la mente,
e fra pensieri preoccupanti
ed angosciosamente pratici,
ce n'è ora uno che sembra sciocco e piccolo,
ma morde velenoso come un cobra...
Un piccolo pensiero ma per me tremendo,
che si trasforma in una semplice domanda: Davvero, hai detto ed hai creduto quelle cose?
Che non darai risposta già lo so... Ma ciò non cambia il fatto che io ti chiederò sempre il perchè...
se rispondessi
veramente,
con le tue labbra,
il ventre tuo e con l'anima,
se rispondessi sincera
a questo mio perchè...
Forse sarebbe grande libertà
di far volare dolcemente il cuore,
forse di ritornare
ad una luminosa primavera...
Forse ad una più bella ancora...
Ma parlo al vuoto
e al buio di una notte
da cui non uscirò
nemmeno domattina,
nemmeno al nuovo anno
col cambio di stagione
e questo ormai
io credo di saperlo...
con estrema
totale precisione.


SCENA NONA

Voce fuori campo attore

Ho strani e confusi sogni a volte,
per adesso,
nella notte.
Mi sveglio quando termina
l'effetto delle medicine,
bloccando con altra chimica
in fretta
di nuovo ogni dolore,
prima che sopraggiunga
Fa schifo a me il dolore
Io lo conosco oramai bene 'sto bastardo...
ora ho imparato anche a prevenirlo,
o almeno provo
E' a questo punto
che steso nel mio letto
io mi ricordo
i sogni appena fatti
Dovrei chiamarli incubi,
ma non posso,
perchè
in buona sostanza
son composti
da... tutto ciò che è oramai accaduto...
e in parte
da ciò che tu
a me dicevi di volere,
coinvolgendo me,
che infine ti ho creduta...
Così ritorna
il vuoto nello stomaco
del volo,
e l'angoscioso senso di sconfitta,
ed il serrare i denti nello spasimo...
ed il sudore
e il sangue che ti sembrano
assurdamente gelidi,
nel caldo afoso
di questa scorsa estate
dove sempre
ritorno nel maledetto sogno...
prima che
persi
i sensi
ci fosse il buio
nel trasporto in ambulanza,
che è assurdo ma io vedo
però dentro al mio sogno,
e sento voci,
come in un'eco ripetuta,
che forse quella notte
c'erano realmente...
E poi cose bellissime,
di storie che credevo
immaginate assieme,
e che a tratti,
allora chissà perchè
credevo con certezza
che un giorno si sarebbero avverate
Storie che adesso che son sveglio
non voglio raccontare...
Che danno ORA più male
del ricordo di un dolore che c'è di certo stato,
e quando svanisce l'effetto
dell'ennesima pasticca
a volte
ancora c'è...
oppure
potrebbe ritornare
a ogni momento
Ma non è questo che mi fa paura
mi fan paura i sogni
immaginati insieme
e poi distrutti
per non aver coraggio di incontrarsi,
e di parlar sinceramente ancora...
E che dormendo
son più veri
della parte del sogno
che è ricordo invece
di una beffarda
violenta
ingiusta e folle realtà accaduta...
Ho fatto di questi
strani
spezzettati
confusi sogni anche stanotte...
A un certo punto
c'era molta gioia
e volontà
e dolcezza... ed era tutto ciò che io avessi mai voluto...
Ed era così... semplice la VITA...
fluiva come... un fiume di bellezza nelle vene...
ed era meglio se non mi fossi mai svegliato...
Perchè è adesso che è cominciato l'incubo...

Panoramica su schermo - Video Mondo Africa Terra - Luce dall'alto su attore
Attore recitante 

Stasera Dio, ho deciso che tu esisti
E allora io ti voglio ringraziare
Ma voglio farlo per ciò che vedo io
E dando per scontato
che tu c'abbia creato e che tu veda tutto,
che sia tu
sempre e comunque in ogni luogo
che tu sia a fianco a tutto ciò che vive
Adesso io ti ringrazio
di un pianeta
che quasi per intero
nel nostro umano vivere
è motore di morte,
di crudeltà
e tormenti
e non più luogo da abitare con rispetto
Ti voglio ringraziare
per le persone care a me che sono morte,
per il dolore di un amore che credevo vero,
credendo alle parole di una sciocca,
Per il terrore di perdere mio figlio.
Per le bambine povere d'oriente,
vendute e violentate
da vecchi e da mediocri,
i quali qui da noi
non son neanche ricchi,
ma solo merde che non valgon niente,
per i ninos de rua
uccisi dalle squadre della morte
giù in Brasile,
e per tutti i bambini
sotto narcosi
con organi asportati all'insaputa
perchè un bastardo abbiente
ma malato
si possa trapiantare,
senza attendere una lista regolare,
per tutte le violenze sopra le donne
o i bimbi
o gli animali
Per tutto l'egoismo
che è una regola,
l'unica regola che oggi sembra possa contare...
Per l'arroganza del ricco
contro la mancanza di difesa del povero...
Il cancro che si cura il primo,
e dopo lo racconta ormai guarito,
con venature di sdolcinata sua malinconia,
magari attraverso la Tv...
Molto diverso per
la persona povera,
che non ha voce
e che si trova in mano
a medici che non dicono parola
e che decidono magari di sbagliare,
così... per far solo una prova...
prima di operare
Di queste cose io
ti voglio ringraziare Dio
E delle guerre,
ma non solo di quelle
fatte da soldati, come son stato io,
ma da tutta l'altra umanità restante,
che dai conflitti viene martoriata,
con fame, sete, morte, violenza d'ogni tipo e malattie,
e fra i soldati, ti voglio ringraziare
perchè poi spesso crepano i più poveri,
chi in guerra poi c'è andato senza troppa scelta,
cercando in qualche modo
la dignità negata
dalle situazioni da cui parte,
e poco importa, credi sulla parola,
se parta dal sobborgo di Londra,
la strada fuori mano di Palermo
o downtown a New York... e spesso muore
o peggio ancora
resta mutilato,
nell'anima o nel fisico
E ti ringrazio
per i bimbi soldato in Africa,
solo altre vittime
ad altra latitudine di partenza,
e ti ringrazio per la diossina,
per le esplosioni di centrali atomiche
ed, ovvio, per le loro conseguenze,
per visi di piccoli
sbranati via da un cane reso killer,
e per la mafia con i suoi amici preti
Per queste e per tantissime altre cose
che non fai certo tu,
ma stai a guardare
dopo avere creato l'universo,
e quindi pure noi
Io ti ringrazio Dio
Stasera io ho deciso che tu esisti,
e quindi ora concludo la preghiera,
una preghiera vera a modo mio,
e dico a te
alla fine
solamente: Ma vaffanculo dio!
Però credo sia giusto che ti dica
che mi commuovo sempre un po'
a Natale
A mettere l'immagine
di un neonato simbolo di vita
dentro l'umile stalla del presepe...
sarà perchè magari in quelle feste,
anche da soli, si beve un goccio in più...

Panoramica su palco - Attore di fronte al computer che digita
Voce fuori campo attore

Io non lo so quel giorno cosa mi è successo
E non ricordo poi nemmeno il giorno esatto in cui è accaduto
Che io ti amassi in un modo vero.
Talmente forte da togliere il respiro.
Rimproverando al cuore mio d'amare te
contro ogni logica, con impeto e dolcezza
Hai preso i tramonti dai miei occhi,
in mezzo al traffico della città cannibale,
hai preso i ricordi dei miei passi da bambino
guardando dai miei occhi
e dalla mia voce che al telefono
ti raccontava la scuola elementare e la sua strada,
dove decenni fa io ero...
o meglio
andava il bambino che io ero allora...
Ho visto attraverso i sussurri tuoi di donna
anche te da bambina,
e sono penetrato senza capire come
nei tuoi anfratti dell'anima,
sono arrivato a percepire le tue perplessità d'adolescente
e poi di giovane ragazza
curiosa ed affamata di conoscere,
fino ai tuoi trenta e più anni di adesso
Non so com'è successo, né perché
ma ho percorso e amato la tua vita in un istante
Ho amato, credo, completamente te,
come si possa amare
la vera compagna
che tu per favorevole destino incontri...
Ho dato a me stesso
del matto
decine di volte
quando mi accorgevo
che ciò stava... accadendo
Ma l'onda calda e vera
che io pensavo,
che io ero allora certo
giungesse dal tuo cuore
diceva a me di darti solo amore,
proteggerti d'istinto
come un gattino,
una mia bimba tenera e a volte spaventata,
e come la mia donna vera
che con orgoglio
difende ciò che per lei è importante...
Credevo che il coraggio avrebbe vinto,
l'istinto tuo di femmina
appianato
la nostra strada
verso qualcosa di assolutamente raro,
che tu sentissi ciò che sussurravi piano
o mi scrivevi quasi tutti i giorni di provare,
invocando splendidamente amore...
Voglio essere stupido per sempre,
non voglio intelligenza
che mi permetta ancora di capire cose al volo,
voglio essere un inerte alcolizzato,
lasciare che la bottiglia vinca
come succede spesso ad altri idioti,
perchè così
io voglio essere adesso
violento senza i codici leali del guerriero,
solo meccanico, sciocco e inutilmente reattivo
Insomma
malvagio, stronzo e inconsapevole
come mi sembra sia la maggioranza
Ho avuto amore da diverse donne,
ma dopo te è meglio mi convinca
che io ho scopato solo corpi,
e che questo era tutto ciò
che anche tu volevi
soltanto questo
SOLAMENTE questo
E poi vedere ancora che io posso,
se vorrò,
trovare corpi femminili
più appetibili del tuo,
che siano magari programmati
per una sola notte di scopate...
e farmi una ragione
di tutte queste cose...
L'ho fatto già per anni
Poi alla fine...
c'era sempre qualcosa
che mi diceva altro...
che mio malgrado era...
sguardo sull'anima
d'ognuna delle donne che ho incontrato...
Devo accecare per sempre quello sguardo...
Quello che mi ha permesso di guardare
nel tuo cuore vero,
che mi ha portato a credere che fosse
anche
per te
così... Così diventi piccola fra tante... di quelle che in un bar si chiaman fighe...
E a questo punto,
leggendo ciò che ho fin'ora scritto,
mi accorgo che io ce la posso fare,
a diventare ottuso ed imbecille...
Vada all'inferno tutto... Tutto quanto
Sarai solo una squinzia come tante,
nemmeno poi tra le più belle ed arrapanti...
E so che imparo in fretta,
riuscendo a mentire con me stesso
fino a credermi...
O forse è tutto vero
Giuro che a questo punto io non lo so...

BUIO - SCHERMO ILLUMINATO SENZA IMMAGINI - SUONI NOISE


SCENA DECIMA

Panoramica su schermo - Video Danzatrice senza braccia
Voce fuori campo attore

Triste, come su di un atollo sperduto in mezzo a un mare di negatività,
le cui rive infestano
viscide alghe di arrogante servilismo e di idiozia feroce,
ed io a mostrare costantemente grinta
Per dissuadere, per tener lontana
tutta 'sta merda che è la maggioranza
in questo posto che oramai io odio.
E triste perchè stanco di mostrare grinta.
Triste, perchè a volte più non trovo parole,
e quando mi è sembrato di trovarle
io vedo che non bastano...
Triste, perchè sempre più spesso io non ci sono,
e quando me ne accorgo
so che non serve a niente,
e il Nulla dopo un po' ritornerà
Triste, perchè sarà un triste Natale questo mio,
ed io lo penso adesso e sotto questo cupo cielo di novembre...
Triste, perchè mi manchi,
anche se forse non ha senso... che mi manchi tu...
Triste perchè mi sento troppo spesso in colpa...
di non aver mai dato abbastanza sicurezza,
a loro, che io amo,
e pure a te... anche per la distanza...
E di non esser ricco
Di non saper più nulla, neanche di me stesso,
che io credevo di conoscer bene
Di avere perso dell'anima qualunque direzione...
Di fottermene sempre più spesso di tutto, anche di me...
Triste adesso, in questo tardo pomeriggio di sabato di pioggia
Triste perchè tutto ciò che io vedo al mondo,
ridotto all'osso, tolti fronzoli e chiacchiere,
spesso mi appare vuoto, inutile, banale...
Bibbie di frasi fatte
e di stantii concetti
sono la religione di troppa gente adesso
Triste perchè con l'animo perduto in una gelida galassia di vuoto tenebroso
Triste, perchè mi sento inadeguato a fronteggiare il male
fatto di ghigni di imbecillità
e di cattive ed obbligate scelte di un destino cieco...
Ho visto una ragazza, sedici - diciott'anni, dal viso molto bello
con occhi, labbra e tutto il resto a posto
Bei fianchi, seno piccolo e alto, e gambe regolari e ben formate
sotto i suoi jeans attillati su di un culetto proprio al posto giusto...
E due braccine corte,
una della lunghezza di quella di un bambino di due anni,
con le piccole dita contorte
nella manina rigirata quasi su sé stessa,
e l'altro braccio in po' più lungo,
con una mano con accenni di dita
con le quali si teneva
in modo assolutamente sciolto e naturale
alla barra di fronte i portelli di uscita del bus sul quale stavo anch'io viaggiando
Un'espressione sul suo volto sorridente e femminile
di donna in fiore...
Avrei voluto indietro nel tempo ritornare
ed essere il ragazzo fortunato che le stia accanto, che forse lei non ha
o essere suo padre e darle una carezza
quando lei a sera torni a casa...
Non per le sue braccine difettose o compassione,
ma perchè LEI era bella.
Bella al di là di altro, giovane e sensuale donna,
piena di dolce femminile amore
E so una volta in più che, quando è vera, la bellezza dirompe oltre ogni barriera...
Quella bellezza che io so di aver smarrito e spesso non vedere più nella mia vita
Triste perchè io penso
che se un Dio c'è egli è profondamente ingiusto
e la natura è una bastarda troia...
Triste, perchè non ho portato a termine un passaggio... verso definitiva libertà
Triste, come malinconia prima della battaglia
Triste perchè bloccato in un mondo senza alcun rispetto
per ciò che aveva senso per me chiamare vita...
Sad... so fuckin' sad...

Voce fuori campo attore con riverbero e sottofondo distante di Rock'n'Roll

Vieni a trovarmi giù
Nella città profonda e oscura
Dai, vieni giù...
mi ha detto un giorno il Rock'n'Roll
Io ero un ragazzetto, appena tredici anni,
ma non mi tirai indietro...
E musica, ragazze,
storie violente e belle
e unici amori...durati per due ore dietro un palco...
ed amicizia e fratellanza
e ancora palchi con elettrico sudore e adrenalina...
ed anni... ed anni... ed anni... secoli son passati...
Ma dico ancora adesso,
con tutta l'esperienza e le ferite,
ciò che dicevo allora: Per sempre
un ribelle
io sarò
E vaffanculo tu
che mai saprai
cos'è stare on the road...

Continua voce fuori campo attore con riverbero e sottofondo

Dove sono finiti i miei fratelli e sorelle di strada...
Dove sono finite le risate,
il parlarsi soltanto con un'espressione del volto,
e tutta quella raggiante forza di vita che avevamo...
Ed anche quel sapere nei momenti bui,
quando poteva capitare per un istante di perdere la rotta,
che c'era uno specchio di certezza
per ritornare in sé,
perchè la via di casa erano loro...
La morte li ha smarriti sulla strada...
Dispersi dentro un cuore di cemento...
La stessa morte che non mi ha voluto...
Per questo, questa notte io li onoro
Ed alzo contro un cielo di nera pioggia il mio bicchiere...
Saranno vivi finchè io avrò vita
ed onorati finchè onore avrò...

Panoramica su schermo - Video Popolo Rock
Voce fuori campo attore

Ogni volta che capita
che ascolti il suono
ripetitivo, mediocre e banale sino alla nausea,
quel fastidioso rumore
che qualche banale, mediocre imbecille
riproduce sullo stereo di casa o della macchina
chiamando quella merda musica
Ogni qualvolta capita
che ascolti esseri
che si muovono, parlano o peggio credon di cantare
producendo suoni senza nessuna,
proprio nessuna armonia,
anche la più devastata delle armonie
che va da sé, se esiste musica ci deve in ogni caso essere
Ogni volta che vengo investito
dai suoni ibridi, sconnessi, inutili e osceni
di questa ibrida, inutile, sconnessa e oscena
parodia di una città
Ogni volta che vedo facce spente e ottuse
odiare in qualche modo i suoni di
un Rock'n'Roll carico di vita e di esperienza
oppure, lo stesso tipo di idioti, restare indifferenti
a musiche e parole
che, se non fossero essi così inutili, sciocchi ed ignoranti,
dovrebbero come minimo
strappare loro fuori dal petto il cuore,
riempendoli all'istante, ovunque essi si trovino,
di emozioni.
Quando vedo la gente sorda
che ascolta finta musica
che in realtà non narra proprio niente.
Che esiste pseudo arte
scritta da mediocri
per mediocri che tali vogliono restare,
cioè una musica sorda
che li aiuta a restar muti
Una musica fasulla ed imbecille
che li aiuti a restar tali
Un niente
sul niente dei loro effettivi vuoti
di persone che oltre ad un involucro
non hanno altro che squallore e nulla,
incapaci totalmente di ascoltare...
Quando mi accorgo
vedendo queste ed altre cose simili
di aver vissuto tutta la mia vita
a lasciarmi affascinare
da ciò che di tutte queste cose era ed è l'esatto opposto,
di avere amato la musica e le frasi
che raccontano in un attimo universi
di vere ed uniche emozioni
tanto da giocarmici la vita stessa
nel farne il mio unico lavoro
Be'... quando mi capita di pensare e ricordare
tutte queste ultime cose,
mi chiedo: Ma perchè sto a suonare?
E soprattutto: Ma io qui che ci sto a fare?
Ma per fortuna esiste,
diviso in mille posti differenti,
mille tribù, magari a volte in apparenza alcune tra di loro anche distanti,
il Popolo del Rock, la mia unica Patria.
Perchè il Rock'n'Roll non è solo una grande musica,
sapete?
Per me è DNA, è sangue che scorre nelle vene
Unico sangue di un immenso cuore
che è fatto da milioni di persone
Per questo ora ad involucri di merda, a idioti ed ai politici del cazzo
io sputo ancora in faccia
questa eterna ed infinitamente ripetuta frase:
LONG LIVE ROCK'N'ROLL!

ASSOLO ROCK

FINE PRIMO ATTO


ATTO SECONDO

SCENA PRIMA

Panoramica su schermo - Luci Divano Scatoloni Natale - Attore si muove tra scatoloni e divano - Fuma e beve 
Voce fuori campo attore

Io ho sempre amato il Natale... Ma quest'anno non me ne curo molto. La mia casa è piena di scatoloni, di quelli che servono per traslocare. Ma io in realtà non avrei nessun altro posto dove andare. Dove vorrei andare, forse è più giusto dire...
Questa casa è adesso come una sorta di strano, caotico limbo dove tutto si è fermato ma in modo bizzarro, scomodo e strano. C'è di buono, in questa triste baraonda da smobilitazione senza una meta, che il posto della città dove essa sta avvenendo è in certe ore molto silenzioso, particolarmente in questi isolati del quartiere dove si trova questo appartamento al terzo piano, in questa palazzina di sei piani degli anni cinquanta.
Silenzio, soprattutto in questo periodo nel cuore dell'inverno, anche un po' malinconico a tratti in certi momenti che precedono il tramonto o in sprazzi di prime ore della sera. Qualche macchina passa giù in strada sotto il balcone. Veloce, quasi voglia fuggire via senza farsi notare... che voglia fuggire un cono di tristezza che sembra tangibile nell'atmosfera qui stasera, in mezzo e sopra i palazzi e che a tratti risucchia il mio respiro, almeno è ciò che mi sembra... ma credo sia dovuto al mio stato d'animo attuale... Mando giù un sorso della bottiglia di bourbon che tengo nella mano destra, il braccio sinistro caduto sul fianco, e penso a come sia grama la vita. Ho perso in poco tempo il mio lavoro da operaio non specializzato, sognavo altro di fare da ragazzo... ma era ciò che ci manteneva in una povera ma dignitosa condizione 'sto lavoro, perchè per troppi anni lo si è pensato che la povertà non ci appartenesse più, un po' tutti in giro... Vabbe', sta di fatto che abbiamo ben poco, anzi proprio niente per festeggiare il Natale quest'anno... Tante volte c'è stata gioia in questa casa ormai smontata... Tanta gioia a Natale, e grandi alberi adornati e luminosi, così ricarichi di allegri addobbi che il piccolo soggiorno doveva sacrificare un bel po' del suo già non immenso spazio, contando il centimetro quadrato per lasciar posto alla tavola festosa del pranzo di Natale e della cena con brindisi della Vigilia, prima che i bimbi andassero a letto... sicuri dell'arrivo di Sancta nottetempo...
Mi alzo. Esco in balcone dalla stretta finestra rettangolare. Penso...
Non c'è nessun albero quest'anno, solo il silenzio sul freddo di questo balcone, i bimbi sono cresciuti, e io farò bene a rientrare in mezzo al caos di scatoloni del soggiorno, almeno non c'è 'sto freddo dentro casa... e il vecchio divano semidistrutto è ancora lì, almeno ci si può sedere ancora in tutto questo casino...
I bimbi sono cresciuti, e non sono qui in casa... figurati se avevano voglia dei ragazzi di passare QUI, COSI' un Natale... senza quasi nulla neanche da mangiare... ovvio e giusto che no... Lei, mia moglie ha detto "VADO A DORMIRE" e come avrei potuto dirle che avrei preferito stesse a..."festeggiare"... il Natale con me, povera donna...
I bimbi sono cresciuti.
Anche se io ho certezza che in qualche modo conservino tutt'ora in un angolo del loro cuore, in nitidi ricordi, quell'aura di luci e suoni ovattati e odori di addobbi e dolci natalizi che l'albero colorato e brillante sembrava emanare ogni volta, per tutti i Natali passati in questa casa, che come per una buona magia, si spandeva in tutto il soggiorno e raggiungeva il resto della casa, sino affianco al piccolo albero nella camera dei bambini o alle ghirlande luccicanti e oggettini natalizi nel piccolo ingresso... Si è sempre fatto l'albero... e molto spesso pure il presepe, bellissimo, a casa nostra. Lo Spirito del Natale fin'ora, e in modo sincero, si era sempre rispettato. Antenne per comunicare con lo spirito natalizio, questo si raccontava di fronte ai bimbi che depositavano le loro letterine sotto l'albero principale o il piccolo alberello nella loro cameretta, a volte sin dall'antevigilia.
Quest'anno non c'è alcun albero, solo scatoloni nel soggiorno, all'ingresso, alcuni nello stretto corridoio... Scatoloni dappertutto.
Questa casa come una vecchia nave alla deriva in un mare invernale e ostile... sono... sono le undici e cinquanta... com'è passato il tempo... solo dieci minuti a... Natale ma chissenefrega poi... e adesso proprio mentre stavo imprecando dalla stretta finestra strusciando un notevole pancione ma riuscendo in un attimo, non so proprio come, ad entrare e ad attraversare e dico PROPRIO passare attraverso la montagna, le piramidi di scatoloni affastellati uno sull'altro, un omone vestito di rosso, con una sagoma... classica e straconosciuta, si è diretto di fronte ai miei occhi allibiti proprio nel punto in cui nella nostra casa si è sempre preparato l'albero di queste festività.
La cosa incredibile è che... adesso l'albero c'è!
O meglio sta lì, affianco alla figura di quell'uomo con barba e capelli di un bianco simile alla neve più pura, una... evanescenza... un'ombra luminosa che a tratti diventa più... materica e a tratti ritorna ad essere... un'ombra di luce... E'... è fantastico...
Il tizio panciuto e un po' anziano comincia a parlare, e si rivolge a me proprio come se attendesse da chissà quanto di farlo. Come se da troppo tempo egli attendesse di dirmi qualcosa, e io non mi alzo nemmeno dal divano, primo perchè ci sono sprofondato e avendo avuto l'estate scorsa un incidente mi viene ancora un po' difficile fare certi movimenti e secondo per la meraviglia di... di capire le intenzioni... almeno in parte... del vecchio dal sorriso molto pacioccone...
Adesso quasi avesse captato come l'eco di un pensiero recondito della mia mente, mentre l'unico orologio a pendolo della casa, che non è stato imballato ancora, suona la mezzanotte, il pancione rubicondo si fa serio e dice con voce calma, quasi scandendo in modo bonario e arguto, come a dirmi che se sono intelligente come lui è sicuro che io sia, non posso non capire: "Caro, non reagire con il primo impulso cattivo o di paura ma col tuo primo impulso buono... so che troppe cose non vanno e che non sono andate... vuoi che IO che da sempre ti conosco non lo sappia? Conosco i tuoi figlioli e tutti voi di casa... perchè anche se non ci crederai, io sono proprio IO..." E a questo punto con gli occhi che acquistano una luminosità speciale, dall'angolo del saloncino intasato dal cartone delle scatole in cui è, mentre nel mio cervello si fa, assieme a tante troppe altre cose, strada anche l'idea che io stia diventando realmente matto, continua: "Io sono solo il Sogno Buono dell'Animo Umano, mi si può chiamare in mille modi differenti, vedermi con la mia slitta volare sopra la città con le sue mille e mille storie belle e brutte o in una lucetta in cielo in un lontano orizzonte, vista per un istante su un mare cupo o dalla più sperduta casa di campagna... Sei anche tu, adesso, anche nel tuo Natale più triste che, quando pensi a ciò a cui hai pensato anche per un istante in questa sera di Vigilia, malgrado tutto, permetti a me di esistere... Permetti alla mia Reale Essenza di continuare ad esserci, la forma nella quale adesso tu mi vedi è solo un ricordo rimasto nei tuoi occhi di quando eri un bambino... Miliardi nel mondo e attraverso il tempo e gli anni, volendo vedranno questo e tutto ciò che a questo corrisponde, ed è quello che conta la Vera Essenza del Natale, il resto è solo un gioco da divertircisi e ridere e stare un poco allegri, ed io sono il primo a saperlo, per questo è un po' sciocco chi ce l'ha con me. Perchè l'ha con se stesso. E sono il primo io a ridere vedendo la mia immagine stampata sul manifesto di una bibita, di una zuppa o di un gioco, ma se questo fa passare anche per un attimo un po' di gioia vera in qualche cuore, di positiva allegria negli occhi di un adulto o di un bambino, positiva allegria che sgorghi dall'animo più sincero, anche solo per un attimo ripeto, va bene anche così... Buon Natale a te quindi... Buon QUESTO Natale - e adesso il simpatico corpulento vecchietto è appena esploso in una risata e gorgoglia un paio di YOO Ho OOOH! Lo guardo, aggrottando le sopracciglia, penso che forse il Jack Daniels, anche se non ho bevuto che un sorso UNO, mi abbia e mi stia adesso giocando qualche brutto scherzo, se sia il caso di saltar su dal divano malandato e colpire l'omone dai capelli e dalla copiosa barba bianca, anche se simpatico sembra, stendendolo con un pugno... Ma l'ombra luminosa adesso sembra essere diventata veramente un albero ornato a festa di tutto punto, un meraviglioso albero di Natale, il più bell'albero del mondo... e questo sta succedendo ora e io sono lucido e vigile adesso... non capisco... ma resto seduto e... molto molto meravigliato... l'anziano ha smesso di ridere e mi guarda prima di indicarmi:
"E TU - dice con voce buona e antica, che non mi spiego come ma mi sembra conosciuta e familiare da sempre - Non fare il duro giovanotto, lo sai che non ti sto raccontando bubbole... Guarda nel tuo cuore e ne avrai certezza... e abbi un sereno Natale. QUESTO Natale - Sorride e il suo viso, la sua barba si illuminano della luce di colore azzurrognolo che a volte acquista la neve quando forse riflette il cielo... e poi scompare tutto: il simpatico anziano panciuto, l'albero o meglio la sua ombra... di luce, e restano gli scatoloni... mentre io sul vecchio usurato divano continuo a ripetere:
Ha ragione... Ha ragione... Ha ragione... HA RAGIONE... Ha ragione... vecchio Sancta... Ha ragione...
E adesso credo che questa bottiglia di Jackie quasi intatta me la scolerò sotto l'albero... che non c'è... ma non importa...
E' Natale, in ogni caso è Natale, anche per me... almeno sino a domani...


SCENA SECONDA

Panoramica su palco - Divano Televisore Film Scatoloni - Attore seduto sul divano - Fuma e beve
Attore recitante

Sono le quattro del mattino
e siccome non mi va
di fare il fottuto handicappato
sono qui,
nel mio soggiorno - studio pieno di scatoli da imballaggio
per la fuga
di quando potrò di nuovo correr VIA
e sta cominciando MOSCHE DA BAR-TREE LOUNGE, perfetto.
Non l'ho mai visto, ma son certo che sarà un grandioso film, SU CERTE COSE IO NON SBAGLIO MAI, attenzione è MOSCHE DA BAR-Tree Lounge non il BARFLY con Rourke e la Danaway tratto da Bukowski, bellissimo anche quello che ho visto
in un cine di Roma,
vuoto come un deserto
un pomeriggio di tanti anni fa,
con una boccia di Daniel's nella tasca del cappotto
E' un'altra cosa questo movie
e in ogni caso... mi piacciono i films da... bar
e poi qualcuno mi ha procurato una birraccia spagnola da un litro e mezzo - grazie tesoro del tuo papà, sei diventato un uomo e puoi capire... ma non prendere esempio questa volta - e poi domani MUTO con la mamma, che ora sta dormendo il classico SONNO DEI GIUSTI
Una birraccia da un litro e mezzo che
adesso io mi sparo e me ne fotto
che non va d'accordo con gli Antidol.
Sto bene e domani
se posso trascrivo sul mio space
questo DIARIO DI GUERRA COL DOLORE
così come lo sto scrivendo adesso sul mio cellulare
e amen
e vaffanculo al mondo,
In fondo il mio space PERSONALE è nato come
un luogo in cui l'anima fluisca
e gli altri siti che parlano della mia musica ecc.
che si fottano, sono e voglio sentirmi un disoccupato
moscone da bar
adesso...
Bel film comunque
vi consiglio di trovarlo e vedervelo
...scorse bene le prime battute, e sto di buon umore ridacchiando
e vaffanculo ai passeri... La birra mischiata agli Antidol comincia a fare effetto
Ah... ah... ah...
è un film grandioso ve lo consiglio caldamente,
a parte i riferimenti un po' scontati a droghe del cazzo... ma i dialoghi
da bevitori: ECCEZIONALI e... quotidiani, veri...
GRANDE FILM! e io vorrei morire,
miglioro, cammino
ma divento
ogni giorno
peggiore
Lo so che ho ucciso l'anima...

Voce fuori campo attore

Lo so che io c'ho torto
Lo so che sono io che son sbagliato
Lo so che ho perso tutto
Che sono solo uno stupido animale
Lo so che controllate tutte le vostre emozioni... o almeno voi credete sia così... Sapete io non mi sento poi così importante... non credo di poter gestire la mia rabbia o controllare amore... o chiudere al Nulla le porte del Sentire.
Nulla di cui ti accorgi solo dopo
Come in una anestesia di Morte,
da cui ti è dato di ritornare
in Realtà da cui tu sei partito
in cui se guardi adesso
il Niente lo rimpiangi...

Panoramica su palco - Letto - Attore disteso
Attore recitante

Carina la fisioterapista
Carina l'infermiera.
Tra un'endovena e un movimento guidato
mi dice qualche cosa
che suona in questo modo che vi cito: DAI, BELLO, SCRIVI CHE COSI' TI PASSA...
ma io non son malato,
nemmeno un animale ammaestrato.
Sono un gatto selvaggio, un falco, uno scorpione e penso: MA VAFFANCULO SCRIVI TU SE SEI CAPACE, CHE IO FORSE SMETTO QUI, e penso proprio che ti piacerebbe se io ti trombassi adesso, invece che sfinito io crolli in questo letto, hai un paio di gambette niente male, mi viene duro se ti sto a scrutare, non debbo farlo e non lo voglio fare, ma smetti di guardarmi con quel modo, che di casini ce ne ho gia' abbastanza, e per piacere da ora in poi non dirmi, cosi' tanto per dire, con i miei scritti come comportarmi, si vede a un miglio a cosa a stai pensare, tu non ci crederai ma la mia donna io proprio non la voglio mai tradire... e la scrittura è inutile se è vera... E forse è meglio non continuare DAI, BELLA, DICO A TE, FAMMI DORMIRE e non pensare mai che non sia grato o peggio ancora non ti voglia bene per tutto quel che fai aiutando me.
Vai oltre a quello che poi è il tuo lavoro.
Mi accorgo che c'è parte del tuo cuore
in quello che tu fai
Perchè tu sei una donna e anche carina, e in ogni caso, quindi, tu sei amore.

Panoramica su palco - Attore fermo di fronte al computer - Scena da finestra sulla città su video
Voce fuori campo attore

Se in questo tempo
tu non hai mai pensato a me,
ed un languore non ti ha preso
alla bocca dello stomaco
Se neanche una sola volta
tu ti sei accarezzata
cercando di ricordare
le mie parole e la mia voce
E non ti è mai successo, nemmeno per un attimo
di dire con un po' di rabbia
o di stanchezza: ma qui che cazzo ci sto a fare?
E se non hai mai
detto a te stessa: Adesso io lo chiamo questo stronzo,
anche se non l'hai fatto, ripetendoti
che era giusto NON farlo
Se non ti è mai accaduto che
una frase mia qualsiasi
ti sia per un istante
sembrata adatta
ad un momento tuo che non conosco
Se non hai mai solo una volta pensato: Chissà che fa a quest'ora... Allora io non sono mai esistito... Ma se, come io sono certo, ognuna di 'ste cose ti è accaduta... Allora tu lo sai che è tutto vero... E che né tu né io possiamo accantonare... Ci conosciamo bimba... e come vedi
io te lo sto provando... mi spiace solamente, te lo giuro, che forse ti farò incazzare
scrivendo queste verità che noi sappiamo.

Voce fuori campo narratrice

Mi piace come scrivi!


SCENA TERZA

Panoramica su schermo - Fotogrammi Donne
Attore recitante e attrici (2) fuori campo alternate a dialogo

Lei dice:
Dio come sei bello
e poi sorride.

Lei dice:
Mi attizzi, scopi bene ma sei un matto
e poi mi lascia.

Lei dice:
Lo sai che sei uno sciocco?
e intende dire che non so pensare.

Lei dice:
Sei altruista...
e lo scandisce come una mia fottuta debolezza.

Lei dice:
Sei proprio un egoista
e poi vorrebbe farmela pagare...

Lei dice:
Certo, però sei un uomo troppo complicato
alla fine di un discorso al quale ascoltando lei assentiva e che mi aveva chiesto lei di fare.

Lei dice:
Sei troppo semplice e ingenuo, e non va mica bene!
dopo si fa l'amore e a lei le va.

Lei dice:
Sei uno stronzo, fomentatore d'animi e un violento!

Lei dice:
Sei così dolce, sai darmi tanto amore...

Lei dice:
Sai cosa penso? Che tu non vali niente, che sei un bastardo e non voglio più vederti.

Lei dice:
Lo sai? Con te mi sento trascurata
e me lo dice mentre ci vediamo a sera, per tutto il giorno io, correndo, avevo quasi sempre pensato solo a lei e a questo nostro incontro... comprandole anche un piccolo regalo che resta nella tasca della giacca e butto in un tombino andando via...

Lei dice:
Per te io sono pronta a far qualsiasi cosa...
e poi da un giorno all'altro mi dimentica.

Lei dice:
Ti ho detto che era amore ma era soltanto sesso... e sai quanti ce n'è meglio di te?
e, giuro, io non le avevo chiesto niente...

Lei dice:
Restiamo solo abbracciati e non scopiamo
mentre mi struscia sul cazzo la sua gamba, le tengo la testa leggermente e poi le chiedo: Ma, dimmi, perchè no se ora ci va? e lei a questo punto scende facendomi un... E poi tutta la notte giù a sfinirsi...

Lei dice:
Confessa che la bionda ti piaceva...
lo dice proprio mentre sto entrando dentro lei...

Lei dice:
La morettina te la sei scopata, sapevo eri così, debbo lasciarti!
ed io non so neanche di chi parli...

Lei dice:
Riesco a star con te solo a momenti
e mi controlla da una settimana, telefonando venti volte al giorno e s'esco io la trovo ovunque vada.

Lei dice:
Io voglio star con te tutta la vita...
si è messa con un pirla d'avvocato e c'ha tre figli...

Lei dice:
Malgrado il tuo carattere, che può sembrare ruvido e ribelle, sei di una sensibilità che mi sconvolge
peccato che lo dica in larga parte per trombare perchè il marito da tempo l'ha lasciata, con due figlie ed una casa sulle spalle.
Si sente sola, a sera nel suo letto
in quella villa,
ma a soldi certo sta meglio di me,
e poi venti anni fa,
per una più sicura posizione
lei
non ha lasciato me, giovane artista?
Aveva lunghe gambe molto belle e ce le ha ancora,
ma anche una sua testa calcolatrice, furba e maliziosa
e ce l'ha ancora, ed io non amo i furbi maliziosi,
però per le sue gambe e la sua schiena
le voglio forse ancora un po' di bene
abbiamo preso un drink nel pomeriggio
ci siamo salutati in un abbraccio
e poi nient'altro.

Lei dice:
Ti piacciono queste scarpe che ho comprato?
Io penso: Se alzi la tua gonna ti dico se mi piace che c'è sotto,
anche se lo so già da quella sera di tre e più mesi fa,
quando per consolarmi
perchè con tua sorella sembrava era finita,
mi hai accompagnato a casa
fino alla stanza mia,
mi hai steso un po' ubriaco sul mio letto
e me lo hai preso in bocca,
e sul tuo viso di ragazza bene
sfregavi il mio randello,
eri splendidamente porca con i tuo occhioni spalancati e blu,
ben prima di iniziare a torturarmi
con il tuo shopping e con le tue serate,
in compagnia di amici solo tuoi
noiosi, benestanti scemi e vuoti.

Lei dice:
Perchè sono irlandese?!
Lo dice un po' seccata ed io rispondo: Ma cosa c'entra? Chi ti ha parlato mai di ubriacarci? Volevo solo bere un'altra cosa, prima di ripiombare a letto insieme e far l'amore ancora...

Lei dice:
Chi ti sta accanto è meglio che non sia gelosa... il tuo lavoro poi si sa com'è...
e vorrei dirle, ma non glielo dico: Guarda che faccio il musicista e non il porno attore...

Lei dice:
Tu sei un tipo interessante
ed io mi chiedo se mai sarei capace di dire una banalità così a qualcuna, però le pieghe sensuali delle sue calze velate sulle sue gambe dolci e ben tornite, che osservo seduto accanto a lei dentro quest'auto, son certo interessanti...

Lei dice:
Se vieni su a Milano stiamo tre giorni a casa, da me a far l'amore... Ma tanto io lo so che non verrai...
e io accanto a lei nel letto penso: Cazzo, la tua città è Milano, non stai su Marte e neanche al Polo Nord, da come tu l'hai detto sembra che non mi vuoi, ma se è vero che è così non c'è niente di male, fino ad adesso, credo, che si è scopato bene, e non mi sembra mai che dall'inizio ci si sia chiesto altro...

Lei dice:
Sei passionale come pochi io abbia conosciuto.

Lei dice:
Tu non sai volere bene.

Lei dice:
Lo sai cosa mio padre ha detto dopo averti conosciuto, l'ultima volta che tu sei venuto a casa?
ed io so di sicuro, che del pensiero, che non ho mai richiesto, di un tizio un po' arrogante e sulle sue, non me importa nulla.

Lei dice:
Certo non piaceresti ai miei fratelli
io le rispondo, ma solo perchè a lei ci tengo: Ma se mi ami forte come hai sempre detto, dimmi sincera, è poi così importante?

Lei dice:
Per te sono importante?
vorrebbe una risposta di granito... ed al momento io non so se esisto...

LEI dice e certo LEI dirà ed io mi faccio solo una domanda: Perchè continuo ad amar le donne, e finchè campo credo lo farò?
Non trovo neanche ora una risposta in mezzo a tutti quanti 'sti ricordi, pensati alla rinfusa, senza cronologia. Ma forse la risposta è già una sola...
L'amore non si spiega.

Panoramica su schermo - Interno sera - Finestra tramonto - Attore alzato rivolto
Voce fuori campo attore

Inizia un'altra sera, e la tristezza avvolge l'animo
come un sudario di tenebra
tessuto con i sogni andati a male nel dolore.
Inizia un'altra sera ai piedi del mio letto,
margine di confine
dove poco al di là,
fuori dalla finestra, chiusa sul freddo di questo sordo autunno
le belle speranze di uno stupido
si sono infrante nel folle volo di morte in una notte vicino a un'alba estiva
Inizia un'altra sera, ed essa è ormai per me come un mattino,
perchè ho dormito tutto il pomeriggio
Ed il feroce male nelle ossa, adesso aprendo gli occhi è ritornato.
schiacciando il mio respiro come un masso.
La chimica soltanto ha mitigato questo orrore.
Ma so che non darà nessun sollievo al cuore.
La mente che deraglia nel ricordo, sbrana i restanti pezzi di una vita,
che non ho chiesto io e neanche voglio.
Inizia un'altra sera silente, gelata e maledetta
E un urlo senza suono si spande verso il cielo oscuro
Urlo che non ha voce, come il vagito di una bimba che fu sognata
con tutta la forza che si possa nell'istinto avere
e ora è certo che non nascerà.
Inizia un'altra sera come una coltellata nel torace...


SCENA QUARTA

Panoramica su schermo - Interno giorno - Finestra nuvole
Voce fuori campo attore

Per un istante
dopo il volo
da qualche parte
della mente mia
ho sperato non giungessero i soccorsi
Che tutto quell'abisso di dolore
restasse fermo un attimo
e si spegnesse subito
lasciandomi morire.
Ma dopo ho perso quasi conoscenza
ed il dolore ha vinto
Ed odio questa cosa che chiamiamo vita
tutt'ora ogni volta che respiro
Perchè io odio la fatica ed il dolore
e non volevo questo
Volevo solo il Buio ed il Silenzio
non certo ritrovarmi su una sedia
E a tutto il mondo dico:
Non so se vi convenga però
che io sia ancora vivo
e mi rialzi in piedi
Adesso non mi piaccio e so il perchè,
riesco solo a odiare.
Ma accade solo quando io mi accorgo
d'essere ancora qua e di respirare
...un'ora circa al giorno...

Voce fuori campo attore

Dovrei odiarti
Perchè ti sei rintanata nella ottusa mediocrità di chi adesso
ti circonda lasciando che tu sia arida e sola.
Perchè tu hai detto un mare di assurde bugie che mi hanno
anche ferito e dopo disgustato e offeso.
Perchè in quei giorni di inizio primavera
sentendo te ero sinceramente certo
che tu vedessi qui con i miei occhi e io lì con gli occhi tuoi
Perchè i tuoi singhiozzi al telefono e le tue lacrime, per me
erano veramente prova della tenerezza profonda
e forte del tuo cuore che io credevo amasse come si deve amare
Perchè al di là di ogni ragionamento o calcolo chiedevi in tutte le tue frasi
a me l'amore.
Perchè mi raccontavi della bimba che con me dicevi di volere avere.
Perchè la voce tua è cambiata quella sera, quando hai risposto da un numero
al quale non ti aspettavi ti chiamassi, diventando cattiva, sciocca e velenosa
Mentre io continuavo solamente a dirti: Ma io cosa ti ho fatto? Rispondi solo a questo per favore!
Perchè ti avevo detto dall'inizio: Guarda che non è un gioco, e se ti amo sai... sarà per sempre.
E tu dicevi che era tutto quello che per te volevi.
Per mesi mi hai parlato di come tu pensavi sarebbe stato il vivere con me
E mi dicevi sempre che tu provavi gioia solo parlando insieme
Poi mi dicevi quanto fossi certa dell'amore che tu sentivi grande
e se soltanto per un breve istante ti ripetevo ancora: SEI SICURA? tu t'arrabbiavi nell'apparente tua dolcezza. NON CHIEDERMELO PIU' mi hai pure detto.
Non te l'ho chiesto più, ti ho solo detto...GUARDA CHE C'HAI UN DETONATORE ADESSO IN MANO, STA SOLO A TE DI USARLO CON CAUTELA... e ti ho chiamata allora AMORE MIO...
Per queste ed altre cose io dovrei odiarti
Ma non sarei sincero se lo dico
E a mentire tu certo sei più brava
Basta solo un bugiardo tra noi due... Non ti so odiare...
E se mai mi incontrassi ti assicuro
che veramente non saprò chi sei
Quell'uomo che ti raccontava degli angoli di strada e di suoi luoghi cari di ricordi
e dei tramonti urbani all'orizzonte, che ti chiamava dolce bimba rossa, che entrava dal tuo seno attraverso i tuoi sospiri nel caldo del tuo cuore, credendo avessi un cuore
Quell'uomo, ora lo sai, non ci sarà.
Se io avessi mai pensato di valer qualcosa,
come un idiota non mi sarei sbattuto giù dal terzo piano... Per questo son tranquillo. Sapendo che anche tu non perdi niente. E... resta con l'emerito imbecille che quella notte dall'altro capo mi rispose al posto tuo... Scambiando come un gioco il mio silenzio di rabbia e di dolore e che non saprà mai cosa ha rischiato.
Ma come ogni imbecille non capisce ma come ogni imbecille è fortunato
e invece di salire su e scannarlo
Quest'uomo che ti scrive si è lanciato
nemmeno riuscendo poi a morire
giù da un balcone nell'afosa estate
Ma in fondo l'imbecille non sapeva... E lo gestivi come ti pareva...
Rilassati e poi fagli un po' di corna
da un letto all'altro di qualche provinciale
ridicolo nella sua velleità d'artista
o un altro idiota che tu potrai adescare
Rilassati e rifagli un po' di corna
come mi hai detto tu con lui usi fare.
Cinque anni FIDANZATI! Un grande amore!
E basta, non mi va di vomitare... Dico la verità, come ben sai, ma mentre sto scrivendo io sorrido, anche perchè sono sicuro adesso che il mondo sia più adatto a voi che a me.
Per questo so di non valere nulla
Coi sogni di bellezza
o crepi presto oppure non c'hai proprio dove andare... e questo oramai io lo so...

Voce fuori campo attore

Quando presto mi reggerò di nuovo bene in piedi
Quando avrò messo a posto un paio di cosacce
Fregando almeno in parte quattro cattivi e stupidi bastardi
Quando avrò messo almeno un po' al sicuro
qualcuno a cui lo debbo finchè campo
Quando avrò un po' di più di soldi in tasca
e un pugnale dormiente nello stivale
contro gli scassacazzi eventuali
Camminerò giungendo calmo, sperando esista ancora,
al vecchio deposito d'alcolici
dove non vado ormai da qualche anno
e comprerò tutte quelle bottiglie
che sarà quasi un problema
portare al luogo dove io berrò
per così tanto tempo
da stendermi di nuovo
Ma senza alcun dolore questa volta,
ridendo mentre ti dimentico,
col cazzo sempre duro
dirò alle ultime immagini di te nella mia mente
ed al ricordo della voce tua
che andranno allora sempre più sbiadendosi
nell'alcol fino a scomparire: “Questo, mia cara, non sarà mai per te, ci puoi morire se ancora lo vorrai,
perchè, mia cara, anche se non lo sai,
tu ti dissolvi,
tra un po' non ci sarai
neanche mai stata”
E giù risate e whiskey
Dall'indomani, è certo, non tornerai mai più
Dissolta nelle parole di uno scherzo
che in ogni caso è meno sciocco
del tuo falso amore.

Panoramica su schermo - Interno notte - Finestra stelle - Attore alzato rivolto
Voce fuori campo attore

Stanotte non dormo
Anche se dovrei
Troppo provato nel fisico
da stupido soldato
Dall'ultimo appuntamento mancato
con la morte
Stavolta che sembrava fosse proprio lì
Pronta ad accogliermi
Un brivido violento di cruda adrenalina
nella calda notte estiva, e poi l'impatto
con l'esplosione di stelle
conosciuta altre volte nel passato
su quell'impercettibile linea
di folgorante luce e oscurità profonda
che segna il confine della vita
Stavolta il folle dolore però è durato a lungo
niente anestetici pronti a bloccare il tutto
nella indistinta percezione,
frammista al senso del sangue nei polmoni
e frustrazione d'essere ancora in vita
In una vita che era una bestemmia
in ossa fratturate sul selciato
di un piano terra
di casa popolare anni 50,
in mezzo ad auto e motoscooters
di banali esistenze d'adesso
In questo quartiere
che oggi sembra come un'ex puttana
piena di maquillage scadente
col viso ricoperto da un cerone
che mai riuscirà a coprire
le rughe che il suo tempo ha imposto
Stanotte io non dormo
Ora che un sogno o un pensiero intenso
mi ha svegliato, vincendo pure sulle medicine
O forse non ho proprio preso sonno
e di questo non mi sono neanche accorto.
Di certo è che non dormo
ma sto pensando a storie anni 70
a me
un adolescente che sognava
ed il suo sogno era la realtà
in ogni semplice, usuale azione quotidiana
che lui compiva fra polvere, palazzi
ed asfaltate strade di città
E attraversando diecimila cose
son giunto sino a qui
a questa notte insonne
E adesso
In questa notte so UNA cosa: Che resto un maledetto sognatore
e che vorrei del bourbon e non ce n'è...


SCENA QUINTA

Panoramica su schermo - Video Indiani Vichinghi Destino
Voce fuori campo attore

Ascolta che ti dico, Caponuvola...
La chiami tu serenità, ma io la chiamo Morte.
La chiami razionalità ed io mi chiedo se non sia follia...
Sento parlare TUTTI i grotteschi personaggi che passano in Tv...
ed è solo egoismo e morte, se gratti un po' la patina, se solo te ne accorgi...
ed io stupido storpio al momento o per sempre, cerco in una parodia di vita di fingere che ancora esisto. Ma che io ho ucciso l'anima, nel folle volo d'Agosto ormai lo so... Penso solo al passato ormai... Io orgoglioso dentro un box, con il mio Rock'n'Roll, con miei fratelli e mie sorelle che non ci sono più... penso solo al passato... ai miei momenti belli, conquistati, per strada o su di un palco, ai momentacci in Africa
seguendo un cuore oscuro da guerriero di città
che aveva perso già da allora la sua strada,
e tetti come stare sotto i ponti,
in un posto dove ponti non ce n'è,
città prigione
che non sa un cazzo neanche di sé stessa.
Da ritorni da reduce di decenni fa,
da storie che a nessuno potrei mai raccontare,
e l'imbecillità di chi non c'ha le palle
e finge d'averle in una posa
perchè fa modo e stile
E aver ricominciato,
dimenticando storie atroci nel torrido calore africano
e dolci occhi di donne della Danimarca
Tornando a casa, tornando al tuo quartiere
e al Rock'n'Roll... sapendo che ti aspetta altro dolore,
o di sicuro un altro dispiacere...
E poi ricostruire ancora e poi mille altre storie...
E troppi, tanti anni
e poi dell'altra sporca realtà.
E una famiglia che volevi da una vita, e altro, troppo... fino a quando
ho letto dentro te e...
siccome io non sono
né voglio essere un saggio
e mi fa vomitare chi parla quasi fosse il suo vangelo
della sua a volte stupida esperienza,
ho amato te la rossa che piangeva
e nei sospiri mi chiedeva amore
Ma il destino e troppe altre cose
hanno distrutto tutta la Bellezza.
E ormai è tutto un unico Passato sino ad ora,
ed il Passato è Morte.
La morte
che non mi ha ancora voluto,
per quanto io ce l'abbia messa tutta,
e questo sì mi sembra
fottutamente stupido ed ingiusto,
e sono certo che quasi nessuno
di quanto parlo adesso capirà...
Ma la rassicurante Poesia
che mira al compiacere,
io gliela lascio tutta agli imbecilli,
che credono così di aver successo,
che poi
per quanto io riesca un po' a capire,
difficile che arrivi in questo modo,
ammesso ciò sia poi così importante...
E poi io non lo so che scrivo adesso, giuro che non lo so,
l'unica cosa che io chiedo oggi
è di sapere se potrò suonare,
solo a momenti però io penso a questo
ma per rifarlo
io dovrò stare ancora in piedi contro il vento.
e so che è un problema solo mio
A tratti chiedo solo di morire
Ti chiedo, se tu esisti Creatore,
Ti chiedo se ci sei fammi morire,
qualunque volto tu abbia se ci sei...
in una morte fatta con onore
E sai cos'è l'onore per me adesso?
E' solamente mettere al sicuro chi mi ama,
lasciare quel che ho fatto a chi gli piaccia
e poi nient'altro ancora...
Perchè, ora Dio, parlo con te,
ammesso che ci sei,
lo sai che ora IO MI ODIO
e visto che se ci sei LO SAI
fammi morire,
col mio destino smetti di giocare,
perchè tu lo dovresti ben sapere
quanto
malgrado tutto
io avrei voluto vivere
e sai per troppo tempo che è accaduto,
in tutti i modi che la vita mia hanno massacrato
Quindi se tu ci sei,
sii onesto anche con me
facendomi morire con onore,
che dopo
sul confine delle nuvole
io verrò incontro a te
sapendo che anche tu
sei un guerriero...
E poi berremo insieme...
Che tu ti chiami Dio, Odino o Wakantanka
staremo nello stesso posto
si chiami
Paradiso, Vahalalla o Pascoli del Cielo...
E ascolta che ti dico Caponuvola...

Panoramica su palco - Attore si alza dal computer e recita
Attore recitante

In un dolce fine inverno
con i suoi mille angoli di tenebra e di luce.
Nella grazia di una scorsa primavera
Ho creduto di provare amore o qualcosa di talmente forte
che non ti importa poi che nome dargli.
Mi sbagliavo.
Son nato sotto stelle cieche, non era per me.
Era uno scherzo.
Perchè niente è per me se non... il nulla.
Adesso ho al centro del torace
Al posto del cuore
Un vuoto dove digrignano le loro chele gli scorpioni
Cupo come l'abisso di un'atmosfera
sferzata da venti gelidi
E' insomma il vuoto e basta col suo senso di morte
E adesso io lo so
che non c'è nulla che potrà mai cambiare
di questa eterna notte
che è il mio animo più vero
E lei mi ha regalato solo il niente
Ma non riesco a odiarla.
Di questo ne ho certezza: Solo il Niente.

Attore recitante

Probabilmente tu sei stata solo una combinazione,
forse soltanto una fortuita coincidenza
Che si è tramutata in qualcosa di terribile
anche per una serie di assurdi incidenti
tanto assurdi che sarebbero difficili
anche da raccontare.
Così da un giorno all'altro
ciò che ancora io non avevo capito
se fosse un inizio di dolcezza e paradiso
si è tramutato in un inferno gelido.
La diga in ogni caso era crollata,
avevi lavorato tu per questo,
ed ha travolto tutto da quel dieci aprile
Tutto quanto.
E mi rimprovero quasi tutti i giorni di esser vivo.
Solo una cosa io vorrei sapere con certezza:
Se tu eri vera, se tu eri sincera
Per portar via le tue paure
e dopo che tu sia certa di me, certa che ero come tu dicevi di sentirmi
e come poi io sono in realtà, andare via e non pensarti più.
Ti guarderò negli occhi, anche per un istante, dopo non tornerò
neanche con la mente... e tu lo sai perchè, se era vero che sentivi e ancora senti... lo sai il perchè...
Solo dentro di te.

Attore recitante

Io odio, ma mi accorgo
di non odiare in realtà nessuno
Io scrivo, ma mi accorgo
che tutto ciò che ho scritto
a nulla può servire
Mi accorgo,
rare volte che rileggo ciò che scrivo,
della buona sintassi
della forza espressiva in mie parole
Dicono è un dono raro
me lo hanno sempre detto
la grande maggioranza delle volte
Qualcuno mi ha pagato anche, per scrivere
ma scrivere a che serve?
Se il mondo attorno
continua a rimanere una menzogna
Ed io son sempre più distante e povero e inadatto
E so di avere superato ormai i confini
Quelli che racchiudevano bugie
che tutti quanti noi ci raccontiamo
per non guardare in faccia
l'orrore che noi chiamiamo vita
Perchè la vita è orribile
E' la più grande, cinica, assurda beffa
che due esseri umani
maschio e femmina
possano fare a un altro essere umano
che mettono attraverso un'ora di egoistico piacere
in mezzo ad un delirio senza senso
che noi chiamiamo mondo
Nel nostro stato d'uomini
tiriamo fuori dio, le idee ed i sogni.
fottute ideologie, l'amore, l'odio... i sentimenti
e tutte quante le altre ingannevoli stronzate
che ci obblighiamo a credere
perchè abbiam solo forse paura di impazzire
guardando il vuoto che è di fronte a noi
Essendo immersi nel tremendo inganno
che noi ci raccontiamo da imbecilli
Perchè c'è solo il nulla
e in fondo tutti quanti lo sappiamo
Io suono, ma ditemi la musica a che serve
Come la poesia o la pittura
Oppure il canto
a cosa mi è servito
se poi non sono stato un giorno
neanche in grado
di distinguere una stronza da una donna?
Riuscendomi a convincere
che fosse amore la sua bugia mediocre?
E poi cos'è una donna?
Un altro essere umano di sesso femminile
che appena sia passata l'attrazione dell'istinto già appagato,
e ne ho appagate tante ve lo giuro, mi frega un cazzo, non me ne faccio un vanto...
comincerà di certo
ad essere crudele ed egoista
E sciocca e solo interessata a prevalere, così tanto per farlo
In questa maledetta presa in giro
di una feroce guerra
senza alcun motivo
che io riesca solo ad accettare
che è l'esistenza umana
Che sfascia tutto quanto la circonda
Perchè l'umano è il cancro del pianeta
Come il tumore lo è per l'organismo
Quindi
Non mi racconterò più frottole e, credetemi,
sarei certo bravissimo
E vi assicuro,
che giurereste
sian verità assolute
Di ciò ne sono certo
perchè sinceramente, fino a ieri
son stato io per primo che ho creduto
in balle come amore ed altruismo
Bellezza del Sentire ed altri sogni
Ma poi ho imparato, con le ossa mie spezzate
Io ho imparato
e adesso
infine aspetto
che presto giunga Morte qui da me
In questo osceno nulla
che è inutile
ostinarsi a definire
come fosse qualcosa in più di NIENTE.

Panoramica su schermo - Video panorama Massa - La Spezia - Carrara
Voce fuori campo attore

Ronde d'amore
Per riaffermare che le strade
Sono di chi le vive
Sono concerti
E sono incontri
E sono bande giovanili
di rione o di quartiere
Che io so bene voglion dir famiglia a volte
Se non c'hai nulla
E sono Rock'n'Roll
E sono fratellanza e vita
Con la ragione di chi segue il cuore
Le strade sono nostre
A me non son servite le canzoni
I libri che ho già scritto ed altro ancora
Però mi son servite le parole,
Che poi qualcuno ha detto un giorno a me
Ma questa è un'altra storia...

ASSOLO ROCK


SCENA SESTA

Panoramica su schermo contrasto rossonero - Video Morte Vita Eros Tanatos
Voce fuori campo attore

La sento anche stasera
Lei è là, nell’altra stanza
E sa
che giorno dopo giorno
Son sempre più vicino
alle sue braccia aperte
Lei sa
che molto presto
Io ci sarò per sempre
Diverse volte lei ha provato gioia,
ammesso che lei possa poi provare
ciò che così chiamiamo,
perché ero ormai da lei quasi ad un passo,
solo per lei
Quasi del tutto suo
Lei è là nell’altra stanza
E aspetta sempre me, questo lo so
Anche stasera
Sta aprendo le sue braccia in un richiamo
A volte c’ha provato
a giungere sin qui
Io l’ho mandata via
E dopo l’ho seguita
Senza però riuscire
ancora a lei saldarmi totalmente
Lasciandole qualcosa di importante
Perché non ritornasse più di qua,
a queste nostre stanze
vicino a dove tu, mio amore dolce, dormi di un sonno tenue di purezza
Mentre io scrivo come in un delirio,
su pagine di Notte e di Respiro
Amore mio, compagna di una vita, non essere gelosa
Io la conosco, sai, da troppo tempo
Da prima di conoscere anche te,
con i tuoi sogni ingenui da bambina
Da prima che tu fossi
la mamma eccezionale di mio figlio,
dandomi tanta gioia
e molto orgoglio
Da prima la conosco, tenero amore vero,
e a volte lei ha provato
a giungere di qua
dove ci sei anche tu
e dove, per adesso,
sono anch’io
Dove da sempre
E con immensa forza
tutti
gli affetti
nostri
riponiamo
E le speranze
Ed i problemi ancora da affrontare
e tutto il nostro bene quotidiano
Lei tenta…
io credo sia perché è nel modo suo
Prova a venir di qua, dove sei tu
e quanto abbiamo insieme costruito
Ma questo, lei lo sa, non deve farlo
Le ho urlato a squarciagola che non può
E mai io lascerò possa attuarlo
Per quanto lei ci provi
non la farò arrivare fino a qui
Mai donna mia, di questo stanne certa
E questo lei lo sa
Le ho già parlato duro dentro a un patto
Come in un fuoco cupo che corrode
le ho dato molto,
troppo di me stesso
QUINDI
Che aspetti solo me
Io gliel’ho detto
Ma di venire qua non deve farlo…
Qui c’è il mio cuore vero
C’è tutto quello che,
con la sincerità più forte,
ho sempre amato
Che non permetterò a nessuno
nemmeno di sfiorare o un minimo ferire
Neanche a lei che spesso,
ma da solo,
io ho chiamato fortemente a me
Che fosse all’alba o all’ora del tramonto poco importa…
Lei sta nell’altra stanza, ed io la sento
E sa che molto presto,
mi avrà fra le sue braccia
E che sarà per sempre
Però non venga mai dove sei tu
Mi avrà fra le sue braccia, questo è certo
Forse sarà ancor prima
di quanto possa adesso io pensare
Son certo lei lo sappia
e stia aspettando
contando non più in giorni ma in momenti
Ma io la tradirò
Lo stesso istante
Che chiuderò il mio abbraccio nel suo abbraccio
E lo farò portando il tuo ricordo
Le immagini indelebili di casa
e il caldo di rassicurante amore
che ci circonda tutti,
gatti compresi e oggetti
Che fa famiglia nostra e nostri luoghi
e poi si espande sino ai nostri amici
mutandosi in un’allegria reale
di canti e di bevute e di risate
Così la tradirò
E lei che crede, è certa,
di aver completamente e presto me
da stringere per sempre sul suo seno
Nulla alla fine avrà
Lei sta nell’altra stanza, quella che spesso sembra non ci sia
Mi segue da bambino,
mi corre affianco in auto da quando ero un ragazzo
Mi mostra le sue grazie e il suo sorriso
Riempiendo un vuoto buio di promesse
Di libertà mancate, di ustioni, di ferite e di follie
dentro notti d’estate spensierate
andate via in un vortice tremendo
di un imprevisto denso di dolore
o nell’oscuro argenteo di un gelo
di pomeriggi carichi d’inverno,
pieni di lacrime di nuvole di tenebra
e mio rancore plumbeo
Non so perché lo faccia
Io non l’ho mai capita veramente
Ma so che l’ho cercata
a volte proprio come un disperato
Come lei cerca me, ma è più sicura
Sapendo che alla fine l’avrà vinta
Non so perché è accaduto
che io la percepisca
in modo così chiaro,
così netto
Ma so da sempre il nome suo qual è…
Ed il suo nome è Morte
…e sta
nell’altra stanza
con la finestra piccola
che apre su un balcone
che è posto al terzo piano
da dove io quel giorno
mi son lanciato in volo nel suo abbraccio
Restando forse storpio per la vita
che spero che non duri se è così
e presto, molto presto lei mi stringa
a sé per sempre
e senza mai più errori né ritorni.

Altro attore fuori campo

La vita:
Spesso violenta,
assetata
arida
terribile
...poco generosa
tu hai combattuto e combattuto e combattuto
...fino a non avere più voglia di essere...
fino a capire che tutto non è nulla
che non sei niente...
poi
a un tratto
qualcosa
una voce
ti dice:
Scegli
solo
e
sempre
l'amore.
Tutto qui,
solo questo.
questo è tutto.
Scegli l'amore
qualunque cosa tu debba pagare per questo
qualsiasi cosa tu debba affrontare
per quanto ti costi
è l'unico modo per essere un uomo
Questo la voce mi ha detto.
né matto né saggio
né troppo buono né cattivo
né calcolato né improvvisato
ma reale... vero... ma non decidi tu, ricordalo... non crederti così importante...
Tu fai soltanto questo: Scegli l'amore...
Perchè se è amore vero non ti abbandonerà mai
e ti darà quello
che nessun palco
o pagina scritta potranno mai darti
come nessuna vittoria nella vita
sarà mai così carica di gioia...
Se amore vero non è
vuol dire solo che sarai stato cieco
che non sai più sentire
prenditela solo con te stesso
e non recriminare
Ma tu...
Scegli l'amore.
Sempre.

Attore recitante

Vorrei che questo amore
si posasse come la più dolce rugiada
sul tuo viso
ti entrasse mentre dormi
nel respiro
giungendo ad ogni punto del tuo corpo
e attraversando in mille e mille rivoli
la tua anima
in un fiume potente
si trasformasse
e ti inondasse il cuore
Vorrei che tu stamane
aprissi gli occhi
e l'unico pensiero
che vorrei tu avessi
vorrei che fosse
quello
di correre da me.
Perchè ti amo
e sono matto e cieco.
Non guardo nulla
e non voglio più pensare
qualunque altra cosa
non sia fare
l'amore
con te.
Perchè
sei
tu
il mio
amore
bugiardo
e
tenerissimo.
E
tu lo sai
perchè
lo senti dentro te
che è tutto vero
di me
lo
sai...
ti puoi
fidare
amore...
bugiarda bimba mia.


SCENA SETTIMA

Panoramica su palco e schermo - Attore seduto alla scrivania che digita e beve - Video Maternità Bambina
Voce fuori campo attore

Ieri sera, via gli stivali e giù sul letto al buio.
Camicia e pantaloni indosso.
Al buio. Poi, non so quando, a un certo punto, mi sono infilato
sotto le coperte.
Svegliato all'alba,
vestiti un po' gualciti, ma li terrò.
Stanotte ho sognato.
Ho sognato la piccola.
Sognato Irene.
Le sue mani paffute.
Le sue guance, i suoi occhi.
Le sue braccine, le sue risate.
Era proprio reale. Maledettamente concreta. Reale.
Ste manine che si protendevano, che cercavano sicurezza
Verso me.
E adesso sono qui, bicchiere di vino bianco
a scriverne.
Così come mi viene e senza aspettare che quella che noi chiamiamo la ragione prenda il sopravvento.
Senza che altro ci sia che quello che ho vissuto in sogno e
che sto vivendo, pensando adesso.
Immagini precise nella mente.
Metteva le sue piccole mani avanti, ad afferrare, come fanno i bimbi quando vogliono il contatto. Con chi li vuole bene.
E' stato per un attimo tremendo aprire gli occhi stamattina.
Poi mi sono indurito.
Sono addestrato a questo.
Sono andato in cucina.
Ho preso un bicchiere.
Versato vino bianco a poco prezzo.
Andato fuori in balcone.
Guardato l'alba che resta sempre silenziosa, distante e luminosa
Fatto pensieri neri.
Usuali, statici neri pensieri.
Nulla di importante.
Mi dava il suo sorriso e le sue mani, Irene
Sembrava di saperlo che non sarebbe nata
Come i due figli che tanti anni fa
lei non ha voluto
Non posso fargliene una colpa
E non ne approfittare
di quanto ho detto adesso
Non è, né è stata mai la tua nemica
E' solo una donna come te
Con tutti i pregi e tutti i suoi difetti
Le sue paure e gioie passeggere
Te lo ripeto ancora.
Irene stava lì e si muoveva, goffa e preziosa come tutti i bimbi
a quell'età...
Ma lei non ce l'avrà mai un'età
Non nascerà
Come da tutto l'amore che tu mi dichiaravi
nulla alla fine è nato
E io sin dall'inizio lo sapevo
Le immagini sono scorse anche da sveglio
e io mi son guardato dentro ed ho capito
che malgrado la forza del mio sogno
malgrado il ricordo di tutto l'amore di cui tu mi parlavi
e che alla fine sarebbe sciocco dire
che io non ho provato
Ora non provo niente
E' come se tutto fosse un unico ricordo
senza distinzione
tra sogno, progetti, realtà...
forse è così
dicono che i sogni siano
realtà parallele,
forse diverse
o forse più felici
e se la vita è un sogno
probabilmente anche la morte lo è
chissà, forse migliore...
Ed io ho sognato Irene,
dietro di lei il tuo petto
il tuo mento e la tua bocca
come in quella foto in cui indossi una maglietta verde
ed i tuoi capelli rossi ti scendono sulle spalle.
Non vorrei parlarti
Adesso
Non voglio più parlare con nessuno adesso
E forse sto scrivendo
solo perchè
è automatico
quasi d'istinto che lo faccia,
purtroppo sono ancora vivo stamattina.
Sarà un giorno di merda come troppi
e già lo so...
Ma Irene, la piccola, era innocente
fra tutto il resto
per cui non provo niente
neanche per te
e neanche per me stesso,
ritenendomi soltanto
a questo punto
come una macchina da fermare
definitivamente.
Ma quella "nostra" bimba
che volevi
e non importa
poi dei tuoi o dei miei perchè
Era innocente, tenera e bellissima
forse perchè non c'è
Forse mi aspetta.

Attore recitante - Musica d'accompagnamento

Io so soltanto adesso
ho visto troppo o troppo poco
ho sprecato tanto o ho conservato troppi detriti, non lo so
ho certamente amato, quand'era il tempo dell'amore
ho perso mille volte e mille volte sono tornato a casa
pur non sapendo a volte quale fosse casa
credo nei giorni di pioggia, nella dolcezza di qualcuna
nel risveglio nel primo sole
nelle cose inusuali ed in quelle quotidiane
sono
stato via pur restando
e sono rimasto pur andando via
la gioia che tu ora mi dai
mi intimorisce a volte
come fossi un bambino dimenticato a scuola
in un grande corridoio con vetrate da cui filtra il sole del pomeriggio
ho squarciato la quiete della notte, di mille notti alcoliche
ho provato fiammate di rivincita combattente
e momenti di dolce quiete
ti ho amata prima di amarti
e questo lo so
come credo l'ho sempre saputo
non so quanto ho vissuto
non so nemmeno se ho più un cuore
o se vivo del ricordo
ormai dimenticato
di ciò che sono
non so alle volte nulla
e a volte son felice di tutto
io
so
soltanto
adesso
che ti amo.

Panoramica su schermo - Video Computer Matrix
Attore recitante

...Ma forse sei solo un fottuto programma di ultima generazione, ed io ci sono cascato come un fesso, finiti giorni di sperimentazione e panciuto tecnico sessantenne stacca "Programma Corinne" dal mio space. Però Gesù, come somiglia ad una donna veramente innamorata e ferita 'sto cazzo di programma, pure i ricordi e le ferite, ed il bisogno di coccole ed il negarlo, cazzo sono andati avanti co 'ste cose su Internet! Ed anche il bisogno di amore fisico, Cristo se la sviluppano 'sta parte del "Programma Corinne" sai quanti stronzi segaioli la comprano pagandola a peso d'oro? Ma a me piace di più - anche quella "amore fisico" certo, sarei bugiardo - ma piace un po' di più la parte del Programma Corinne "donna in amore - bimba tenera dentro". Sì, sì. Questa parte è fatta veramente bene. Quasi, quasi sarei portato a credere che ho parlato con la donna della mia vita o quasi. Ma 'sti stronzi di My Space lo hanno staccato il programma... e io sono, devo dirlo francamente, disperato ed avvilito per questo... Ah la dipendenza da Internet... E se Internet e dipendenza non c'entrassero un cazzo?... Pensandoci bene io Internet lo uso raramente a parte periodi, o controllare il mio space, di solito faccio altro... Mah... No, no, una donna veramente innamorata, che parla come nel "Programma Corinne" farebbe di tutto, anche solo per far crescere la storia col suo uomo. No, di certo non "cancellerebbe dal suo space". No, troverebbe mille altre soluzioni. Rifletterebbe e soprattutto agirebbe come solo l'amore fa agire. No, non chiederebbe solo certezze ma direbbe altre cose, come solo una donna che ama sa fare. No, in questo forse i tecnici di My Space non si sono ancora evoluti. Bello però il "Programma Corinne". Bello... sembrava proprio una donna in vero, dolce, forte amore... Dio devo smetterla di "aprire" 'sti programmi. Stronzi americani, non lo capiscono che possono far veramente male se non ci si accorge che è solo un programma per computer?

MUSICA ELETTRONICA PER TUTTA LA DURATA DI "PROGRAMMA C"


SCENA OTTAVA

Panoramica su schermo - Video Librerie Biblioteche Scrittori
Voce fuori campo attore

Dovrei scrivere poesia,
grandiosa e un po'
roboante
facendo
finta
di niente
come qualcuno fa
Trattenuta al punto che basta,
con lo scatto di trasgressione
che meravigli l'uomo
la donna
medi amanti di letteratura
Dovrei descrivere come quelli che
suonano roba vecchia di cent'anni,
come credono loro cent'anni dopo,
fosse
suonata
allora.
Dovrei tradire il mio parlare
che è il parlare di
tutti
coloro
che io
conosco
E nella prosa non ripetermi
attento alle parole anche quando
devono star là per due volte
meravigliosamente le stesse
...Non essere
ripetitivo, taglia qua,
taglia là
Col cazzo!
Ve la lascio tutta a voi questa
scrittura!
Io sto lì, nel parcheggio di
un ipermercato.
Davanti a un bar sull'autostrada
o alla mia finestra, in un pomeriggio di caligine,
uguale a un altro;
Ma forse la gente leggerà
ciò che scrivo,
nessuna santa verità
letteraria
ma solo un racconto
urbano della vita
...DI CITTA'
così com'è.
Il resto, forse, sono cazzate
italiane
...ma della vostra Italia,
io ne conosco un'altra e
quella
racconto
E sapete... non mi pare
poco
E non venite poi
a lamentarvi,
se la gente non legge più,
hanno ragione... scassate
le palle!
...e per favore, lasciate una volta
per tutte in pace
i vostri miti letterari americani...
Loro, erano gente seria... come
me e come la graziosa commessa
che sta battendo la mia birra
alla cassa, e come l'operaio dello Zen che
insiste per restituirmi le 500 lire
del carrello che mi ha chiesto,
e come il marito e la moglie
con due bambini, vestiti poveri,
che aspettano alla cassa veloce,
MAX 8 ARTICOLI, con una dignità
che un Baricco pseudo trasgressivo
non ha, nè avrà mai, perchè
si nasce figli di papà ...
...notata la rima distrutta
con coscienza e volontà?
Ah! non credo gliene fotterebbe
niente nemmeno a
William Blake,
di tutte le palle letterarie ...
la strada; o tu l'hai fatta, oppure
non rompere i coglioni a fingere di
raccontarla, magari usando gente
che se l'incontrassi non ti capirebbe, se non come una
strana parodia dell'esistenza.
La vita, non è un optional,
che puoi gestire a piacimento,
e le palle se non ce le hai
non te le puoi inventare, né
surrogare, con niente e
nessuno.
E ti assicuro che non
è banale.

Panoramica su schermo - Video Paesaggi Urbani Metropoli
Voce fuori campo attore

L'Italia di strade male asfaltate, dai troppo lunghi tempi di costruzione. E tuguri, e splendidi grattacieli dei '60, in mezzo a orrendi palazzi di qualsiasi epoca. E memoria zero, anche per cose relativamente recenti. E sacchi d'immondizia, uniformità di qualsiasi odierna nostra periferia, e autobus e treni da schifo, e bottiglie vuote e siringhe e stronzi arroganti per via.
Raccontando il peggio di noi, e credendolo il meglio, e viceversa dimenticandoci le realtà di ciò che è importante.
Un Marco Polo che arriva in Cina in tempi in cui era quasi come andare su Marte, e come ci arriva, e come ci resta, e come ritorna.
E ancora: un Galilei, e un Giordano Bruno, e un Caravaggio...
E un imbecille acculturato d'oggi che li cita attraverso i nostri mentalmente arretrati media, e se per magia li incontrasse, questi italiani gli sputerebbero in faccia il loro disprezzo. Questo è certo.
E un me stesso, e un altro delle centinaia di migliaia di veri italiani che con questa parodia di un'idea, dell'Italia peggiore, di cosa sia l'America, nulla hanno a che spartire.
E poi l'America è Whitman, è Steinbeck, è Fante, è Bukowski, è tutte le migliaia e migliaia di veri americani che nulla hanno a che spartire con un'idea stupida, bassa e politica che degli stronzi benestanti italiani vogliono far credere sia stata, sia l'America. Fottendo le menti, affinchè quei pochi che leggono o pensano, continuino a farlo pensando male e leggendo le loro sciocchezze... danneggiando ancora di più il mio Paese.
In America però treni e bus funzionano meglio anche adesso, come i piccoli grill, e bars, e motels. E le biblioteche pubbliche ci sono e, Cristo, per tutti! E questo vi assicuro può benissimo far dimenticare che in quasi tutti gli stati c'è la pena di morte. Ma poi, nascosta, non c'è anche qui? E qui c'è molto altro, compreso ciò che con tristezza ti fa esclamare: "Sì, questo è il mio Paese, anche se oggi, in quest'Italia, io spesso non riesco più a dirlo".
Ma non rinuncio. E non certo perchè me lo dice una mummia di giudice o una merda politica, con le sue obsolete, boriose falsità.
L'Italia è le strade di periferie di città, i suoi supermercati affollati di buon senso e luci al neon e gente che vive angoli di vera Magia, è ciò che che sfugge all'artificioso, ridicolo, imposto senso italiano, nella vera quotidianità italiana... ai plurali anglosassoni che diventano singolare in un testo in italica lingua, per decisione di voi quattro stupidi.
MA LEVATEVI DALLE PALLE!
E' altro ciò che mi fa dire: "Il mio Paese!"
Ed è il sale, è la base del Mondo.
Il giorno che voi, grottesche parodie della nostra terra, sarete spariti, nessuno potrà non dire con orgoglio: Il mio Paese! E forse canteremo tutti l'Inno così com'è, e dopo vinceremo per dieci volte di fila il Campionato del Mondo. Magari parleremo quasi sempre solo inglese, ma saremo molto più italiani d'adesso.
Come lo erano Marco Polo, Galilei, Giordano Bruno, Caravaggio... e gli astuti, abilissimi mercanti italiani, padroni di Londra e maestri del Diritto, che da noi non esiste più da allora... Forse da prima ancora... Altro che pena di morte e barbarie, cari italianisti stanziali e interni nemici del mio Paese, della sua vera intelligenza... Inghiottite Crusca fino a morirne soffocati e poi; per favore; scoppiate!
Sarà l'ultimo, necessario, inevitabile disastro italiano...
E adesso, anche questo scritto lo lascio
così che traballa
come quest'Italia che viaggia e, malgrado tutto
si muove
su strade mal costruite...
Restando pur sempre la patria di uomini
rari
e dimenticati
e popoli eccelsi e nascosti...

Panoramica su palco - Attore alla scrivania - Ripone il telefono
Attore recitante

Ed il mio amico giornalista
mi disse al telefono:
- Sai ho preso questi e quei
contatti, la casa editrice francese
ha pubblicato con entusiasmo le
tue cose che gli abbiamo fatto
avere, sì lo so che è solo un piccolo passo, d'accordo, d'accordo
tu pensi che dovresti avere di più...
- E io pensai, ai pomeriggi trascorsi
nei bars d'Italia, posti sconosciuti
dove non ti frega niente di nessuno,
ti auguri solo che la gente attorno
non ti faccia incazzare troppo, e non
entri nessuno stronzo con cui possa
finire in rissa - polizia - vigliaccheria altrui ecc.
e dove a nessuno gliene frega un cazzo di te.
Dove speri di avere abbastanza
soldi per poterti ubriacare e dormire
nella povera stanza che ancora non
conosci, che hai preso arrivando in
città, ma devi stare attento non
siamo a Los Angeles qui, e non è
sicuramente la stessa cosa...
Magari - e c'è! - c'è il delta del
blues, ed è giù in Sicilia, ma in
pochi lo vedono, qua, qua non
comanda la gente, le idee, le
palle che io posso avere, no, qua comanda
altro, politica politica, non c'entra
un cazzo la realtà, e il mio amico
proprio di questo - politica - mi
continuava a parlare al telefono
- scommetto che a casa hai un
condizionatore d'aria molto efficiente - pensai -
"Ma, vedi è vero ci sarebbero delle
critiche da fare - disse -
ma decisamente si sono fatti dei
passi avanti... oggi anche nella
nostra città"... - e io pensavo: stai
pagando il frigo, quello bello-giallo
a tre porte, con lo stipendio
e il Findomestic... decisamente... "Perchè
- continuò - anche se si possono
muovere critiche alla giunta, bisogna
tenere conto che..."
e io dissi: - Senti ma, la nuova Ford,
la danno a rate libere? - Cosa? - fece lui -
no, no ci vuole lo stipendio,
la cartella, il puttana miseria..." E io
dissi dall'altro capo stappando una
birra, l'ultima povera birra, grande
scrittore pubblicato all'estero - E tu
il puttana miseria, stipendio, modulo
ce l'hai? - "Ma certo; perchè, tu no?"
E io riattaccai decisamente... era
decisamente un uomo felice. E io,
non riuscirò mai a scrivere tutto,
anche quando non scrivo queste
cazzate, e scrivo molto meglio,
rido molto meglio, mi ubriaco meglio.
Però il mio amico con macchina - frigorifero -
modulo - moglie - figli era decisamente
un uomo felice, però forse
io scopo meglio, mi ubriaco meglio,
rido meglio forse scrivo meglio
ma non sarò mai decisamente un
uomo felice. No, questo no...
almeno finchè non avrò quel
fottuto frigorifero giallo, pieno
zeppo di buone birre a poco prezzo!


SCENA NONA

Panoramica su schermo - Video Annì Popolo dei Ghiacci
Voce fuori campo attore

Scrivere, narrare. Raccontare in qualsiasi forma ciò che è il nostro attraversare il MITO. Nel nostro modo e con il nostro sapere personale; la nostra singola esperienza. Ciò che la vita ci ha concesso o meno di scoprire. Tutto questo alle volte, in una meravigliosa conversa alchimia, può renderci universali; può collocarci in un mito fatto di quotidianità, polvere, sangue, fango e sudore. Molto distante, forse, da ciò che la parte più superficiale, e apparentemente razionale della nostra mente mantiene in memoria come mito. Ma molto vicino a ciò che il mito, con la sua Anima Magica è... in realtà. Ed alle volte avviene che lo si scopra in modo assolutamente casuale. Il resto è teoria.

Mi sovviene raccontare di come casualmente, da un problema che la dolce Annì sembrava si fosse creato; derivante come spesso avviene dalla stupidità di certuni, dalla mancanza di umanità di altri; Adriano si trovò a sedici anni a parlare come un vecchio sacerdote custode di leggende arcane.
Questo è il Racconto del Popolo dei Ghiacci; di quando, e come, fu evocato e narrato...
La lacrima si staccò lentamente dalla cornea, e attraversando le ciglia socchiuse cominciò a scendere piano piano quasi parallela al naso, poi di fianco la bocca ben tornita e rossa, fino a raggiungere; come il primo nucleo di una stalattite di ghiaccio non ancora completamente solidificato; il mento ovale. Annì quasi subito dopo spalancò gli occhi, grandi e sensuali, e con un'espressione di calma attonita, quasi come se la lacrima scesa qualche istante prima fosse una inattesa, strana malìa, che la meravigliasse, paralizzandola nello stupore; disse: "Capisci?". Il tono della sua voce era dolce e pacato, ed in quella breve frase aveva quasi assunto una vibrazione speciale, una lontana eco di orgogliosa invocazione, rivolgendosi all'amico di sempre. Annì sapeva di poter aprire il suo cuore ad Adriano. Anzi più che saperlo, pensarlo; lo faceva in modo assolutamente naturale, istintivo. E per Adriano avveniva esattamente la stessa cosa. Fra i due ragazzi c'era sempre stata, fin da piccolissimi, dal loro primo incontro, una eccezionale, misteriosa, penso rarissima comunicazione.
Adriano la guardava col volto poggiato sul pugno, e il gomito sulla spalliera dell'ampio divano rosso-arancio, di stoffa; dove i due ragazzi sedevano girati uno di fronte all'altro, stando accovacciati in una posizione che assomigliava quasi a quella di due pellerossa di fronte al fuoco, dentro un teepee.
Adriano aveva ed avrebbe incontrato poche ragazze belle fisicamente come era Annì. Ancora meno dotate di un'anima e bellezza interiore come la sua. Ma parliamo per un attimo soltanto della sua bellezza esteriore.
Annì aveva al momento della storia narrata in questo capitolo sedici anni, quasi diciassette, il classico seno che entra in una coppa di champagne. Dei fianchi pronunciati, molto belli, femminili e perfetti. Dei lineamenti da diva di Hollywood degli anni quaranta. Per avere un'immagine più chiara pensate al viso e agli occhi di Rita Haywhort, ma con capelli e ciglia di un candido, abbagliante bianco. Mani affusolate con dita sottili dalle unghia curatissime, ed un collo sensuale e morbido. Guardando questa ragazza chiunque, dotato di comune intelligenza e di ovvio amore per ciò che è bello, avrebbe pensato che la natura fosse stata con lei così prodiga in perfezione da potersi permettere, come per il tocco finale di un artista geniale, di adoperare invece del castano, biondo, rosso, nero; il colore che tutti gli altri racchiude, il BIANCO, e che sempre per lo stesso motivo si fosse sbizzarrita ad adoperare tinte e tonalità forse inusuali, certamente rare, come tutto ciò che è prezioso.
Ma in questo mondo come non c'è solo il lato buono delle cose, di sicuro non c'è mai fine al loro lato peggiore. Quindi non solo c'è anche qualcuno, o qualcosa direi io, che non dotando di comune intelligenza, pur fingendo di pensare o passando per pensante, non possiede neanche i requisiti essenziali del senso del bello e del sano, sia pur nei miliardi di sfaccettature che lo compongono, ma passa il suo inutile tempo, spesso, ad odiare ciò che in un modo o nell'altro di questo senso del sano e del bello fa parte. Ed è anche vero che non vi è mai limite all'umana perversione, sempre che di umanità si tratti nei soggetti accennati. Di sicuro si tratta però di perversione.
Detto questo, era accaduto che quel pomeriggio Adriano, arrivando al box aveva trovato soltanto Marco e Pino; che gli avevano detto di non aver sentito né visto Annì da un paio di giorni; il chè era per loro alquanto inusuale, dato che le rare volte che i quattro ragazzi non si vedevano nelle loro prove quotidiane al box, si sentivano per telefono. Adriano era mancato un paio di giorni, quel paio di giorni, perchè era andato a trovare suo padre nella città dove adesso lavorava, ed aveva ascoltato la novità con stupore, conoscendo Annì e sapendo l'importanza che lei dava alla loro musica, e alla loro amicizia. Adriano l'aveva così chiamata al telefono; trovandola in casa, le aveva chiesto cosa fosse successo. E adesso si ritrovava; erano le sette di sera; sul divano nel salotto dei genitori di Annì. Avendo ascoltato lei parlare dei soliti imbecilli che per qualche malata, oscura, sub umana pulsione degenerata, avevano fatto qualche battuta davanti o vicino scuola, sul suo essere albina.
Ma questa volta Annì non aveva reagito col giusto superiore pacato disprezzo che questi escrementi meritavano, meritano e meriteranno finchè un giorno, speriamo presto, speriamo subito, saranno estinti. No, stavolta qualcosa aveva toccato la dolce, sicura sensibilità di quella ragazza dalla voce stupenda, dal corpo perfetto e l'anima meravigliosa. Qualcosa non legato a quei due o tre stronzi e alle loro occhiate sottecchi o ai loro fetidi mugugni. Quante volte Adriano aveva litigato anche da bambino; come una furia gridando - Vigliacchi! -, mentre scappavano, con embrioni di questa pessima specie, alle elementari. E la dolce, bianca Annì come un piccolo lupo bianco combattente con lui, a darle di santa ragione, a quei piccoli bastardi cosi... Ma ora era diverso, sembrava che un dubbio doloroso, mortale, scavasse dentro Annì solchi di sofferenza. Forse le analisi del sangue sulla quantità dei globuli rossi che lei faceva periodicamente sin da piccola, avevano dato dei risultati che la spaventavano o la facevano sentire non a posto. Adriano questo non glielo chiese, le chiese invece se credeva in tutti loro e in ciò che stavano facendo con la musica. Se credeva in lui come amico. E... se poteva raccontarle una storia, e se lei gli giurava che avrebbe fatto di tutto per sentire che la storia era vera.

- In un modo o nell'altro ma ti assicuro che è VERA - disse. Le sorrise e cominciò a raccontare.
"Ti sei mai chiesta perchè un inverno più freddo degli altri di tanti anni fa; quando andavamo alle elementari; ed era caduta la neve per tutta la notte - ricordi? - tu, la mattina dopo, quando ci siamo visti prima d'entrare a scuola mi sei corsa incontro così eccitata, e mi hai gridato felice che il mondo era tutto bianco. Hai mai capito che, oltre alla meraviglia che tutti noi bambini avevamo, c'era in te qualcosa di speciale? Io ricordo bene sai, ricordo perfettamente come ti sentivi a tuo agio, come non sentissi freddo, che invece sentivano eccome tutti gli altri. Ricordi come ti sei tolta i guanti di lana - rosa erano rosa vero? - che tua madre ti aveva messo; ed hai afferrato la neve nelle aiuole davanti al portone d'ingresso. Ti ricordi come ti è dispiaciuto quando ad uscita di scuola ti sei accorta che il sole era ritornato ed aveva sciolto tutta la neve, quasi piangevi... sai perchè? Te lo dico io perchè. Perchè tu appartieni a un genere speciale, unico, fra i più belli che popolano questo pianeta, ad una delle razze più evolute di esseri umani. Che sono sopravvissuti, rinascendo in qualsiasi parte del mondo, sporadicamente - si dice così vero? - ma costantemente. La loro, la tua funzione, è un po' la stessa che hanno i geni. Fare evolvere il mondo! Annì, tu sei la discendente di un popolo, dell'unico popolo che ha resistito alle glaciazioni. All'Era Glaciale. Quando i dinosauri, i mammuth e gli altri viventi si sono estinti, il tuo popolo antichissimo, che forse il mondo l'ha costruito, esisteva già. E si è adattato ai cambiamenti di questo pianeta tramutando quella che per altri esseri meno evoluti è stata una catastrofe cosmica - dovuta forse a meteoriti con eventuali spostamenti dell'asse terrestre, con cambiamenti imprevedibili o altro - in una ricchezza e forza universali. Il tuo popolo usando l'energia d'unione dei colori, di tutti i colori, il bianco del freddo, ha vinto le malattie. Infatti, lo saprai, gli stessi eschimesi non avevano alcuni virus o batteri al polo nord... Il freddo ferma, migliora, conserva, rende più forti!
Tutto questo avveniva quando anche l'equatore somigliava all'Antartide, ed il Popolo dei Ghiacci, viveva unico sul pianeta con le sue Scienze, che ancora non possono essere eguagliate dalla scienza di oggi dell'attuale nostra civiltà, più giovane e arretrata; e le sue Magie. Oggi sconosciute quasi del tutto al mondo... ma una razza così unica e intelligente ha anche capacità di prevedere a milioni di anni di distanza.
Ecco perchè finita quasi del tutto l'era glaciale, ha deciso, lentamente di aiutare ad evolversi strani primati dotati di un'intelligenza differente rispetto a quella delle creature che nel corso dei millenni andavano ripopolando la Terra. Solo nel corso di questo secolo si è cominciata a formulare l'ipotesi che la vita venga dall'acqua. E il ghiaccio cos'è? Io non sono uno scienziato, e probabilmente non voglio nemmeno diventarlo, ma sono certo che tu mi credi. Che tu abbia capito che so. E so anche che ogni donna o uomo bianchi come te sono come guardiani per tutte le specie umane del mondo, perchè la vita si evolva... Capisci, quanto sei importante?"...
Annì stava sorridendo, le sopracciglia un po' aggrottate, raggomitolata, tenendosi col braccio e la mano le ginocchia quasi sotto il mento. Adriano fece per alzarsi. Anche Annì si alzò, si strinse forte al petto di Adriano, i suoi occhi luccicarono come quel giorno di neve quando erano bambini. E lo baciò sulle labbra con tenerezza...
Trascorsero la successiva mezz'ora ad ascoltare il mitico, oggi, Album Nero di Johnny Winter, anche lui un albino, grande musicista di blues elettrico, grintoso hardrocker. Un altro degno rappresentante del Popolo dei Ghiacci.

Annì era dolce, bellissima e nessuno guardandola o sentendola cantare con l'eccezionale voce che aveva si sarebbe mai immaginato che una leucemia se la sarebbe portata via di là a qualche anno.

Voce fuori campo narratrice

Annì morì il 18 Agosto 1983.

Voce fuori campo narratore

Sarà viva per sempre.

Voce fuori campo altra attrice
LETTURA INTERPRETATIVA VIDEO ANNI'

FINE SECONDO ATTO


ATTO TERZO

SCENA PRIMA

Attore recitante

Mi piacciono le strade vuote.
Le Spyder usate anni 70, il cielo annuvolato di primavera,
un'emittente radio di periferia che trasmette Perry Como, i momenti sospesi d'autunno,
le sette del pomeriggio, una bottiglia scordata dentro un frigo, o in un mobile bar
Gli angoli di: giardini, motels, terrazze, quartieri, continenti, nazioni...
I dischi rock dimenticati, i libri anch'essi dimenticati, i fumetti passati di moda,
i piccoli usuali oggetti dei '50 e dei '60 che, grazie a Dio, nessuno tra gli imbecilli del "modernariato" ha ripescato ancora.
Le anagallidi blu fra piccole fenditure nel cemento,
come le ragazze di città che io amo.
I gatti di strada dopo una giornata di pioggia.
Mi piace tutto ciò che se ne sta un po' in disparte, che non strepita, che non cerca attenzione.
O che ne richiede un'altra.
Per me migliore.

Voce fuori campo attore

Mi piaceva la tua innocenza - credevo fosse innocenza
Mi piaceva la tua semplicità - credevo fosse così
Mi piaceva il tuo dirmi il tuo essere mia senza nessun pudore - credevo fosse vero pudore
Mi piaceva il tuo bisogno affamato di me, come una bimba che vuol fare la merenda e ha fame e basta! - credevo fosse così
Mi piaceva il tuo promettermi il tuo corpo e la tua anima e il tuo cuore per sempre - e cominciavo a crederci
Mi piacevano i tuoi sospiri al telefono e il tuo non far capire una parola nel respiro - restavano tracce di questo nel mio petto
Mi piaceva il tuo donarmi la tua bocca spedendomi le foto sul computer - non ho mai dubitato potesse essere altro che amore
Mi piaceva il tuo essere carica della voglia che mi raccontavi essere forte più di qualunque stupida regola formale
Mi piaceva quando mi facevi capire o mi dicevi in modo esplicito che l'unica altra vita che oltre noi avresti amato in modo così forte era quella che avresti contenuto e fatto crescere dentro di te
E che sarebbe stata frutto del mio seme
dopo esserci saldati nell'appagare il nostro desiderio...
ed eri tanto dolce - così a me sembrava
e la chiamavi il nostro tenero tesoro
la bimba che eri certa poi sarebbe nata...
Mi piaceva che mi parlassi come un leggero soffio e che ti preoccupassi come me di non ferire mai
nemmeno con la frase più ingenua e distratta
Così almeno credevo di sentire
Mi piaceva quando imbronciata mi pregavi di dirti io
Quello che avevi detto prima tu a me
Cioè l'amore
Mi piaceva sentirti dire che niente ti avrebbe fermata
E che ero nato per star solo con te
Con una forza che sembrava orgoglio di un amore
Mi piaceva capire i tuoi difetti e raccontarti esagerando i miei e dirti "sei sicura?"
Mi piaceva sentire ancora vive le mie mani ed il mio cuore
Non dico adesso che così non fosse
Non dico che hai mentito
anche se ciò mi è stato detto...
Anche da te
Ma dico solo
Che io non provo altro
C'è solo il nulla adesso
So che sarà per sempre questa volta
E so che questa è l'ultima fermata
Dopodichè non proverò più niente
Neanche il più fottuto vuoto che sento nel torace adesso
né altri stupidi, inutili pensieri della mente.

Panoramica su schermo - Video Navigazione Tempesta Naufragio
Voce fuori campo attrice

ME LE FACCIO ORA PER TE LE FOTO E TE LE MANDO, AMORE.

NON RIESCO PIU' A PENSARE LA MIA VITA SENZA DI TE.

PIU' PROVA DEL FATTO CHE SONO FINITA IN OSPEDALE...

Attore recitante

Era stata tanto male perchè le mancavo da finire in ospedale. Questa frase ad un "telefono di fortuna", chiesto in prestito come un matto lo stesso giorno dei casini, ero riuscito finalmente a parlarle e... la sentivo spaventata e arrabbiata e mi aveva detto che la mia compagna aveva telefonato a mezzo mondo di suoi parenti e amici, dicendo il peggio, esattamente come a un certo punto avevo temuto, avrei scoperto dopo che era stato MOLTO ma MOLTO peggio quello che aveva detto e fatto succedere, al momento intuivo e... era un dolore tremendo non potere abbracciarla e dirle STA CALMA AMORE CHE IO SONO QUI... Però quando le ho detto: "Dimmi solo, non mi arrabbio, se per te è stato solo giocare, dimmelo se mi ami, perchè io ti amo e lo sai che... l'ho imparato a dire" mi rispose con questa frase: "Più prova del fatto che sono finita in ospedale". Dopo due ore ricevetti un sms... che... era assurdo per me e che conservo anch'esso ancora. Produce dolore ogni volta che lo guardo, tutt'ora, dolore FISICO.

Voci alternate attrice/attore

TI SENTO COL CUORE, LO STOMACO TUTTA ME STESSA AMORE MIO.

SEI CERTA CHE MI AMI E MI VORRAI SEMPRE?

SONO SICURA, NON DEVI CHIEDERMELO PIU'. LO VOGLIO PIU' DI TUTTO.

HO PARLATO CON LUI, MA ASPETTIAMO QUANDO ESCO DALL'OSPEDALE...

IO NON TI LASCERO', RAGAZZO DI STRADA.

HO SCELTO L'AMORE.

LE MIE LABBRA LE DONO A TE.

SONO DISPOSTA A QUALUNQUE COSA PUR DI STARE CON TE.

LO SAI CHE CON ME È PER SEMPRE VERO?

E' QUELLO CHE VOGLIO AMORE.

TU SEI L'UOMO DELLA MIA VITA.

TU SEI NATO PER STARE CON ME.

GIREREMO PER LA CITTÀ, IO TU E LA BIMBA, NOI ABBRACCIATI... GLIELA FAREMO VEDERE A TUTTI...

Panoramica su schermo - Interno giorno - Finestra alba - Attore alzato rivolto
Voce fuori campo attore

I miei pensieri sono limpidi in quest'alba
Prima che inizi il rumoroso giorno dei mediocri,
a cui spesso o alle volte siamo costretti tutti,
e che attraverserò tra poco anch'io
anche se sono certo che non mi appartiene...
E penso al nostro fragile e delicato amore...
E penso che dovremmo esser più forti
Curarlo come un bimbo...
Come la nostra Irene immaginata
Amore mio dolcissimo e lontano
Voglio che tu conosca poi ogni strada
che hai attraversato
come una bambina, piccola piccola
e a volte spaurita
per giungere al mio cuore
Non era cosa facile amor mio
Io non pensavo più di averlo un cuore
E non avrei creduto un solo istante
se poi qualcuno, che non fossi tu,
mi avesse raccontato
che in un'alba
avrei parlato al vento
di cose che io fino all'altro ieri
non avrei neanche immaginato
potessi pronunciare
Parole come cuore e dolce amore
mi avrebbero già fatto sghignazzare
Ma sei più forte tu
mia tenerezza
Sì sei più forte tu
di una qualsiasi e disperata guerra
che abbia combattuto in vita mia
Non so perchè ti amo
Non so neanche cosa sto dicendo
Di certo so che dentro
un'alba tiepida
mi strappa con violenza
forte
il cuore
pensare ancora
te così distante
mentre il tuo corpo,
che vorrei toccare,
di certo sta dormendo dentro a un letto
che non è il nostro
dolce amore mio...
E sento che nessuna mia canzone
e sento che nessuna poesia
potrà sostituire mai il tuo amore...


SCENA SECONDA

Panoramica su schermo - Video Strade Insegne Neon
Voce fuori campo attore

Ho attraversato mezza città. Una delle tante metà di questa città.
L’ho fatto camminando al centro del nastro d’asfalto. In modo assolutamente intenzionale. L’asfalto è bagnato in questa sera di sabato di fine inverno. Io ci cammino al centro. Sperando che qualche auto mi sbocci... Qualcuna fin qui mi ha evitato, all’ultimo istante... ma forse è stato troppo facile sin qui. La conformazione delle strade che ho attraversato, camminandoci quasi esattamente al centro, fino a questo punto è tale da non invogliare ad eccessive accelerazioni, che non siano assolutamente volontarie. Qualcuno ha tentato una sorta di reazione verbale una volta evitatomi e frenato... ma non mi sembra di aver sentito alcun suono... ho certamente gli occhi da pazzo e sono sicuramente l’imprevisto per i pochi automobilisti del sabato sera poco affollato... una sorta di marziano che non ci si aspetta al centro delle placide strade di questa fogna che mi ostino a chiamare "città". Visto che killers della mafia e affini da un po’ non lavorano più... ’Fanculo... Ho così raggiunto il mio quartiere, quello che era un tempo il mio quartiere, e fra poco arriverò al viale Strasburgo... lì mi divertirò certamente di più a sfidare la sorte... le macchine accelerano di più lì... ed io faccio sul serio a voler crepare stasera. Sono però stranamente salito sul marciapiede in prossimità di via Emilia... no, qui ci sono cresciuto, ho attraversato questa strada principale innumerevoli volte, con la prudenza che i grandi insegnano ai bambini che si tramuta in una corsa finale... no, farsi sbocciare qui sarebbe sciocco... irrispettoso... per tutti i giorni belli di giornaletti e ghiaccioli multicolore e guerre con le fionde passati qui... o meglio in quei luoghi che qui c’erano e che mantengono ora solo un vago ricordo di forme di palazzi. Dalla strada principale sto per attraversare la via Emilia appunto, mi sento povero, rabbioso, solo... spero che il bar dove mi sto dirigendo, in via Belgio, abbia almeno di che tirarmi un po’ su con i pochi soldi che ho in tasca. Ho un bisogno maledetto di bere, di sentirmi a casa, di distrarmi dal fatto che lei se n’è andata e si è portata il piccolo. Ma lei non è cattiva, è solo povera, come me. E quando sei povero, e non hai mai avuto un granchè... be’... non sei gentile con gli altri di solito, nemmeno con chi ami... Io è un bel po’ che cammino e quasi quasi sento una sorta di rilassamento dovuto ad una media stanchezza. Non vedo lo scooter dei due ragazzi che esce sulla strada principale dal benzinaio di fronte. Chiuso a quest’ora. Solo self-service. Intravedo la macchina bianca però, sento il botto. Notevole. E vedo i due compiere una sorta di parabola in volo. Io ero quasi giunto all’altro marciapiede. La ragazza mi sembra sbatta la fronte sul tronco dell’albero che cresce nell’ultima aiuola del marciapiede che ho superato qualche istante prima, il ragazzo poco più in là, prima dell’aiuola... Ritorno indietro, scruto la ragazza, non ha perso i sensi. Emette qualche leggero gemito, ha il sopracciglio sinistro aperto da un taglio di media lunghezza, perde un po’ di sangue, ma non in modo eccessivo. Pensavo peggio, ha avuto culo. In ogni caso, però, si è fatta abbastanza male. Il ragazzo si è trascinato strisciando vicino la ragazza distesa, ha qualcosa alla gamba, frattura o contusione. Lo accerteranno sull’ambulanza in ogni caso... nel frattempo un po’ di gente ha fatto capannello, come al solito chiacchierano... troppo per i miei gusti. Si perde tempo chiacchierando e non so se ancora nessuno l’ha chiamata la fottuta ambulanza. Ed io ho pur sempre una missione - ahahahah - da compiere, vedere se il tipo che sta nei cieli o agli inferi mi piglia o, in alternativa, se non mi va bene, andarmi a sparare i quattro soldi che ho in tasca al cazzo di locale e... magari riprovare più tardi un po’ brillo... si dice che la fortuna aiuti i pazzi e gli ubriachi ed io stasera sarei tutt’eddue cose... se arrivo vivo al cazzo di pub del cazzo... Mi chino sulla ragazza e le chiedo se sente altro oltre che l’ovvio dolore al sopracciglio. Si muove normale. Bene, niente di rotto sembra. Le dico lo stesso di non agitarsi... di cercare di non muoversi se non per il minimo indispensabile, la rassicuro. Altra gente si è avvicinata. Dico al ragazzo se oltre alla gamba senta altro, e anche se sente il dolore tipico delle fratture, il ragazzo mi sembra un po’ sgarbato, forse è solo impaurito, io lo mando a cagare con lo sguardo e lui capisce al volo. Chiedo alla ragazza il telefono di qualcuno a casa, da chiamare. Un tizio caccia un cellulare e gli dico di comporre il numero che sta dicendo la ragazza. Il tipo mi passa il telefono ed io penso: "Non ho fatto il medico per non avere a che fare co ’ste rotture di coglioni e mi fate fare il centralinista d’emergenza? CAZZO!" Cosa non vera, io avrei voluto averne mille di emergenze mediche laureatomi, se lo avessi fatto il medico. Ma stasera sono cattivo, sono un bastardo suicida divertito stasera... Il numero chiama, una voce femminile risponde, dico: "Signora, NON DEVE PREOCCUPARSI PER QUELLO CHE LE STO PER DIRE, perchè sua figlia - e dico il nome che la ragazza mi dice - è qui e non ha nulla di grave... ma ha avuto un incidente" - La tizia invece di dirmi cose come "Che tipo di incidente?" " Dove?" o altro del genere mi fa con un tono fra l’arrogante e l’inquisitrice: "LEI chi è?".
"Lei chi è?!?" Penso io... e la mando mentalmente a cagare... dò il telefonino ad uno degli assiepati attorno ai due ragazzi, giro sui tacchi mentre guardo e vedo che l’ambulanza è arrivata. Allora mi hanno ascoltato all’inizio quando ho sbraitato: "Invece di fare chiacchiere sulla DINAMICA dell’incidente qualcuno può chiamare un’ambulanza, cazzo, o nooo?".
Il buon samaritano l’abbiamo fatto anche in questo cazzo di sabato di merda, adesso possiamo pure riprendere la nostra attività - penso - e mi avvio verso il viale Strasburgo. Ho le mani macchiate del sangue della ragazza. La cosa mi fa incazzare moltissimo. E’ già difficile mantenersi puliti nel casino di abbandono che sto vivendo. No! Porca puttana, sono già povero per adesso, ho quasi il "reddito" di un accattone, sembrarci pure me fa incazzare!
Schivo un paio di macchine. E’ bello vedere il LORO terrore... io me ne fotto.
E indenne - fortuna aiuta i matti - arrivo al "godereccio" locale borghese del cazzo.
Entro. C’è un tizio, lo conosco. Simil biker, col motore sbagliato ma con una sorta di rispetto per me. VORREIESSERECOMETEMANONCISONONATO...
Mi offre, ma solo perchè lui lo ha aggratis dai proprietari, un Jackie... Oh, una cosa in ogni caso positiva in questa merda di vita... penso. Chiedo dei tovaglioli di carta per pulirmi le mani, evito troppe spiegazioni, vado in bagno a lavarmele, torno, faccio fuori in due sorsi il Jackie, dico al tipo che ne gradirei un altro, mi dà il suo, capisce che è il caso di farlo, forse mi si legge negli occhi... poi ordino una birra, poi un’altra... fino ad esaurimento soldi circa un’oretta dopo. Mi stiracchio... No, basta roulette russa con macchine al posto dei proiettili stasera... Ora esco da qui e riattraverso, parte, della città e torno a casa... VUOTA... fuori dal locale c’è una cabina telefonica uso gli ultimi spicci per telefonarle, sono ubriaco e stupido sennò non farei ’sta cazzata, le dico quanto mi sono divertito a fare quello che prima sul nastro d’asfalto umido di pioggia ho fatto, e che evidentemente ho ancora qualcosa da fare, se ci sono ancora, e che forse è pensare a loro
quello che debbo fare e... se può piantarla...

Panoramica su palco e schermo - Luce blu scuro su scrivania a fronte palco/centro palco - Immagini urbane su video screen
Voce fuori campo attore

Io canto le città, il loro urlare e il loro elettrico sussurro
Io canto la Città coi suoi disastri, la violenza
e il suo rancore
Io canto la Città con storie di sesso maledetto e sesso santo e puro
Amore disperato come ultimo rifugio e Amore tenue e bello di Vita produttore
Io canto le città contro gli stupidi
che vorrebbero vederle scomparire
o farle diventare altro, da ciò che invece sono...
Canto il cemento e acciaio, quando è bello.
E spesso lo è, se è vera la città
E canto i grandi spazi urbani.
E' là che l'Uomo ha detto: Io sono un animale pazzo e intelligente,
e piego la Natura al mio Volere Estetico di Simboli ed Oggetti e mie Parole a magnetiche visioni e immagini di luce artificiale e fantasia elettronica lasciando intatto lo Spirito che è chiuso dentro il Libro.
Io canto l'Alcolica Città, da sempre archetipo di strada in fondo al cuore
e persa in Ruvidezza e ritrovata in Forza,
Io canto le città veloci e oscure
visibili e invisibili,
sconosciute e scontate
etiche e oscene
Vitali e portatrici di Morte...
Io canto le città tra cosce di donna
nel momento dell'Amplesso Stellato di Metropoli.
Io canto le città coi loro anfratti
magici di penombra soffusa
Dove puoi anche essere un barbone
senza rinunciare ad essere specchio divino, re, creatore.
Dove puoi scegliere. Perso in piovosi pomeriggi di ricordi
di bere pozioni etiliche in un bar...
Anfratti urbani...
...Dove puoi scoprire con una giovane femmina
dolcemente aperta
Il tuo senso calorico di giovane maschio innamorato
Dove le tribù sopravvivono al Baco del Millennio
Dove vi sono anche uomini in grigi vestiti, polsini d'oro, fermacravatte in platino, che negli ultimi piani del lussuoso grattacielo decidono chi, per soldi, sarà dilaniato
domani,
non sapendo che, anche senza il loro assenso
la Città respira e vive
E basta che l'Ascensore del Destino
si blocchi per
un attimo,
perchè essi
tutto perdano
in un soffio...
E vengano da un coltello affamato
sbranati in strada
Legge delle città, Mistico Fato sugli agglomerati di Umano Ingegno...
Io canto le città e il loro Limitato ed Eterno Sogno
che è fatto di Vanàdio ed Anima...

HEAVY METAL MUSIC


SCENA TERZA

Panoramica su schermo virato seppia - Video Quartiere Anni 60 Bambini
Voce fuori campo attore

Tenuto conto che nulla o quasi ormai rimane nei quartieri di ciò da cui scaturivano le storie raccontate sin qui. Il quartiere, così come altre zone delle città, non ha oltrepassato l'onda degli anni settanta; per poi annegare, tramutarsi in peggio, per tutti gli anni ottanta e novanta. Perdendo la sua identità di nuova periferia urbana, legata ai rioni preesistenti e alle zone rurali ormai totalmente scomparse. Per diventare uno stupido, ed anche in questo oggi superato, alveare. Un covo di squallidi piccoli commercianti intrallazzatori rappresentanti del nulla; e tutti quei mestieri o pseudo tali di cui non difetta certamente l'Italia ai giorni nostri...
Tenuto conto di ciò, e togliendoci dagli occhi questa diapositiva offuscata, guardiamo invece in questo nostro speciale viaggio nel tempo, l'immagine ancora nitida di un quartiere della città, con i suoi colori, i suoi aspetti quotidiani. Immergendoci in una magia quasi definitivamente perduta - non solo per un fatto d'età - ed adoperando la mente come una telecamera, inquadriamo e scendiamo nei primi piani, nei particolari...

Giulietta era una bambina di poco meno di un metro d'altezza, paffutella, dallo sguardo vivo. Adriano, quel giorno di Febbraio, si era fermato sotto la tettoia che ricopriva il largo rettangolo a balconcino, lastricato di mattoni di marmo chiaro screziato, di fronte ad una delle due uscite principali dell'edificio scolastico.
Giulietta doveva andare all'asilo, visto che non poteva avere più di tre anni e mezzo, quattro anni. Adriano la stava aspettando e non era la prima volta; sperava lei lo vedesse, sperava di parlarle, di... non lo sapeva neanche lui.
La campanella stava ancora suonando e una marea di ragazzini vocianti muoveva, attraversando quel rettangolo e la parte del giardino fino ai cancelli d'uscita, quando Adriano vide il caschetto scuro di capelli che incorniciava il viso rotondo del suo amore. Sì, perchè proprio così Adriano la considerava, il suo amore. L'intensità dell'emozione suscitata in lui da Giulietta, posso assicurarvi, era qualcosa che all'amore si avvicinava veramente. Perchè i bambini, non pensano, né sentono come i grandi spesso credono che sentano i bambini... E queste sono cose che molte volte si tende a dimenticare crescendo. Un grave errore, uno dei tanti che le persone fanno o sono costrette a fare.
Adriano si avvicinò, ritornando sui propri passi come a rientrare nel portone della scuola, incrociandola si girò verso lei e alzando l'indice disse: "IOMICHIAMOADRIANOSOCHETUGIULIETTA
...io... voglio..." - UN ISTANTE - Poi Giulietta chissà perchè scoppiò in un pianto da neonato, girando gli occhi in alto, e la testa, come a cercare qualcuno. Forse nella bolgia dell'uscita aveva lasciato la mano della maestra o di sua mamma, chissà... Adriano comunque non capì mai se piangesse per queste cose, per lui o chissà cos'altro, ma disse: "PICCOLA - proprio piccola! " E andò via.
Fine di un grande amore; null'altro in memoria. Se non un lungo istante di delusione feroce tornando a casa, nel quale Adriano ripensò ai discorsi fatti dentro il rifugio nella radura con Pillo, uno dei piccoli come lui. Ai piani fatti per rapire Giulietta, dichiararle il suo amore, impressionarla, ma non troppo, con la complicità di Pillo, se non che l'amichetto a un certo punto decise che quelle fantasie di complicità nel rapimento tali dovessero restare e, forse imitando qualche adulto di casa sua, dicendo che la realtà era diversa dai sogni. Ed invece l'ostinazione di Adriano nel dire che sarebbe stato possibile realizzare il loro, il suo, piano.lo avevano portato a quel deludente tentativo di parlare con Giulietta.

Passarono tre anni, altri incontri con bambine, leggere infatuazioni ma nulla di importante come l'incontro, se di incontro si può parlare, con Fulgenzia...
Fulgenzia era là sul terrazzino che si affacciava dentro il giardinetto del piano terra, accanto allo scivolo che portava nelle viscere del palazzo. Coi suoi capelli corti, di un rosso brillante e il suo vestitino a fiori senza maniche. La gonna con le pieghe sulle magre, belle e nervose gambe, come si addice ad una rossa sia pur ragazzina, ed un minuscolo accenno di seno.
Era un tardo pomeriggio d'estate e di luci elettriche bianche da illuminazione di periferia di città in espansione...
Adriano la vide; una piccola cupa visione, come vedere la statua della madonna, o la sua immagine di colpo...
Adriano si sarebbe ricordato, in seguito, il fascino vitale, ed è vero, che solo le donne dai capelli rossi riescono ad emanare. Un metro di paragone futuro... Una lezione di magica biologia...
Lei la rossa, la piccola leggenda, tanto raccontata dai bambini del cortile quando i discorsi cadevano sull'argomento bambine e fidanzamenti, era lì e sembrava annusasse l'aria, come un cerbiatto o uno scoiattolo dal pelo fulvo in un bosco di cemento, cancelli e vecchi pali della luce.
E Adriano che quasi tremava dall'emozione, la guardava muoversi a piccoli scatti veloci come quelli di un furbo animaletto di fronte la sua tana. E in pochi istanti qualcosa di cui si sarebbe reso conto tanto tempo dopo, acquisiti metri di paragone ed esperienza, ma che in quel momento era solo pura inspiegabile emozione, si registrò nella sua mente, nella memoria inconsapevole di quel bambino di nove anni.
Lei, la cerbiatta rossa, era magicamente consapevole, percepiva l'emozione di Adriano, la scherniva, rifletteva velocemente e profondamente. In abissi femminili che, come il sesso, sono doni di nascita naturali. Giocava con forza, che poi è la forza di tutte le donne; forse di tutte le femmine dei mammiferi; e con la sua forza... Adriano, con il respiro tagliato a metà, la vide rientrare dalla porta finestra; lanciare nella penombra quella che gli parve la scintilla di uno sguardo molto attraente dai suoi occhi verde-marrone, e scomparire nel buio di quell'abitazione oltre il cancello di ferro.
Fino ad un istante prima chiunque, che non fosse Adriano, vedendo la scena avrebbe giurato, qualora e per assurdo gli fosse stato mai chiesto, che quella bambina non avesse neanche notato il ragazzino che in strada la stava a guardare; che non si fosse accorta di nulla, perchè apparentemente così era stato. Ma il racconto sulle apparenze sarebbe lungo molto più di una vita, ed ovviamente dell'episodio di una vita.

Voce fuori campo attore

Adriano scese le scale, attraversò il cancello di vetro e ferro dipinto di vernice nera, e andò a sinistra sullo stretto marciapiede che costeggiava la palazzina dove abitava la sua numerosa famiglia.
Nove in quattro stanze, un bagno piccolo, una cucina piccola e un camerino. Un corridoio, e un ingresso. Un appartamento di case popolari.
Come quello in cui abito adesso, che però è di tre stanze, e tutto il resto più o meno uguale. Solo che qui c'è l'ascensore, lì non c'era. Qui ogni tanto pensiamo di traslocare per andare in una casa più grande. Qui ogni tanto ci si lamenta dello spazio e là non ho mai sentito nessuno lamentarsi. Ma era più di trent'anni or sono, e gli autobus si fermavano ad un chilometro; all'inizio del quartiere, poi sono spuntate le fermate sulla strada principale. Le macchine erano quasi zero, poi venti o trenta o poco più...
E questo era un pomeriggio di fine inverno del periodo in cui le macchine erano trenta o poco più. Quando un appartamento come quelli descritti non costava duecento - duecentocinquanta milioni stanza meno, stanza più, ma venti - venticinquemila lire al mese d'affitto e quasi nessuno avrebbe potuto acquistarla una casa...
Adriano stava andando lentamente verso il balcone di Anna.
Pochi passi e Adriano, dopo essersi scrutato attorno, la vide.
Anna era fuori, sul largo balcone della sua casa al primo piano, proprio sopra ad uno dei portoncini che davano sui gradini con balaustre, dove ci si sedeva spesso a parlare fra bambini.
Anna tra poco più di un mese avrebbe compiuto tredici anni.
Con lei c'era suo fratello Giovanni, più piccolo di Anna di undici mesi e più grande di Adriano di un paio d'anni circa. Anna e Giovanni sembravano non parlarsi.
All'improvviso Adriano vide Giovanni che, emettendo una specie di grugnito aspirato, storcendo la bocca, afferrava da dietro Anna. Cingendole i fianchi e portando il bacino in avanti "vieni qua sangue mio” - biascicò, e poi continuando, quasi reclamizzando un prodotto "minchia che bona! Questa sì che è una bella femmina".
Anna si divincolò con un movimento da inequivocabile fastidio ricevuto, si spostò da un lato all'altro della balconata, girando la testa all'indietro per vedere dove stesse il fratello, ed eventualmente sfuggirgli ancora. Facendo questo movimento la treccia di capelli quasi corvini, che le ricadeva lungo la schiena, si spostava sul grazioso collo di una carnagione scura, sensuale, dorata.
Per un paio di volte Giovanni, con un'espressione di divertito crudele sarcasmo, si protese ghignando e grugnendo come ad inseguire la sorella, o ad afferrarle la gonna, per sollevargliela, ma
non lo fece, si trattava di finte, durante le quali diceva: "ti piace eh... bona..." ed altre frasi che non si riuscivano a capire, ma non sembrava fossero parolacce... Adriano guardava quella scena; che forse era l'epilogo di un battibecco o di un litigio tra i due; quasi a bocca aperta, con espressione interrogativa.
A quel punto Anna si accorse girando velocemente lo sguardo, tra una corsetta e una risata stizzita, della presenza di Adriano, e giratasi verso Giovanni "Ma che fai?!" - disse, mentre un malcelato sorrisetto malizioso a bocca in giù, le dava al viso una specie di torbida, rassegnata espressione di finta ingenuità di circostanza. Respingendo suo fratello con un gesto delle mani tenute in posizione da mantide religiosa disse poi: "Smettila, stupido!" emettendo un gridolino, dirigendosi come per rientrare a casa, ma subito dopo ritornando sui suoi passi verso la ringhiera del balcone.
"Che bastardo - pensò Adriano - PAZZO, dev'essere proprio impazzito, ma guarda che fa..."
Ma Giovanni non era affatto pazzo, era solo geloso di sua sorella e anche un po' in quel momento ci marciava, ma nient'altro. Solo un po' di confusione d'istinti e condizionamenti; un istante d'errore di cui sembra si rese subito conto lasciando allora, e che io sappia per sempre, in pace Anna. Che restò sul balcone. Giovanni rientrò alzando tutt'e due le sopracciglia in un'espressione un po' perplessa, come a riflettere sulla cazzata, che lui stesso non si spiegava come avesse potuto fare... dicendo: "Scherzavo, scherzavo... ma vaff..." e scomparendo dentro casa.
Adriano fermo di fronte il balcone con gli occhi alzati guardava Anna.
Anna sospirò ruotando la testa leggermente, guardò Adriano, si girò portando una mano alla bocca e dandogli per un attimo le spalle; poi si rigirò, lo fissò ingrandendo gli occhi, poggiò le braccia sulla ringhiera del terrazzo, sporgendosi un po', e gli sorrise dolcemente. Qualunque espressione torbida e maliziosa era lontana anni luce, il suo volto risplendeva della più ingenua purezza. Una ragazza più grande che guardava con dolce condiscendenza e affettuosa socievole curiosità un ragazzino carino, e sorrideva espandendo le sue labbra nel più lento e radioso dei sorrisi del mondo.
In quei giorni Adriano aveva sentito da voci giù in cortile che Anna - che sapeva essere fidanzata con Rino, un ragazzotto di quattordici anni che abitava nel cortile di fronte, e che spesso si dava arie da uomo vissuto che Adriano non sopportava - si era lasciata. Non aveva capito bene Adriano per quali problemi di gelosie e che altro... E Rino alle volte parlando con alcuni più grandi, anche alla presenza casuale di Adriano, spesso aveva detto peste e corna di quella ragazzina. Altre volte aveva confabulato tanto basso da non riuscirlo ad ascoltare.
Per Adriano Anna era... interessante, attraente come tutte le bambine di quell'età lo sono per i maschi un po' più piccoli.
Le chiese: Anna, Anna... se Rino non... se con Rino... insomma se non sei più fidanzata con Rino vuoi fidanzarti con me?". Attese un istante, poi un altro, poi ancora... Anna girò su se stessa, entrò in casa, poi uscì e fece segno di sì con la testa. E il cuore di Adriano saltò per aria...
La rincontrò. Molti anni dopo fughe giovanili dalla città, e dall'Italia. E avventure musicali, sesso e amori, con donne splendide, e complicate, e semplici, e meno splendide, e intelligenti, e stupide e...cetera. E fu lei a riconoscerlo nella semioscurità del cortile quella sera di primavera che si incontrarono, e a chiamarlo per nome, quando Adriano aveva visto solamente in controluce la figura di una ragazzona su tacchi a spillo inguainata in pantaloni e camicetta attillati. E nel breve discorso che seguì, i loro sguardi per meno di un secondo scintillarono sullo stesso ricordo, mentre due giovani vite parallele e distanti si erano appena riviste, per poi prendere per sempre differenti direzioni.

Panoramica su palco - Attore seduto alla scrivania prende un pacchetto di merendine e ne scarta una
Voce fuori campo attore

L'Amore Eterno è rubarle una brioscina a treccia con l'uvetta...
Adriano quel giorno non aveva avuto scuola, era chiusa per due o tre giorni, per una delle eterne periodiche disinfestazioni che da sempre avvengono in Italia durante tutti gli anni scolastici di tutte le epoche, credo da quando esista la scuola pubblica.
Era andato, o meglio era stato lasciato da suo nonno, un anziano direttore didattico, dal passato avventuroso da Prima Guerra Mondiale, grande conoscitore della Letteratura Romantica, i suoi racconti affascinavano Adriano, alle volte per la loro oscura, tenebrosa sottile venatura. Ma quel giorno il nonno dopo avere parlato col fratello più grande di Adriano ed il padre, era uscito con loro, lasciando il bambino a casa, dove c'era quella che Adriano considerava una congrega di vecchie, cioè la seconda moglie di suo nonno e le sue sorelle. Dentro quella casa si respirava un'aria antica, non sgradevole, forse un po' stantia; un sentore di muffa leggero che scaturiva dai vecchi mobili si mischiava all'odore cavernoso dei tendaggi.
Ma quella mattina c'era il sole, ed a lui non andava proprio di stare in quella casa all'ultimo piano di quelle antiche scale. Si avvicinò cautamente alla porta, appoggiò il dito sulla leva della vecchia serratura a scatto e l'aprì. Sgusciò fuori e dopo averla accostata, filò di corsa giù per le scale, quasi saltando da uno di quegli alti gradini all'altro. Un attimo di difficoltà per capire come si aprisse il vecchio portone di spesso legno e fu fuori.
Attraversò la strada trovandosi di fronte i cancelli in ferro battuto di Villa Florio, andò a destra sul marciapiede, poi girò a sinistra alla prima traversa, che Adriano non sapeva neanche dove portasse, trovandosi in un quartiere a lui quasi del tutto sconosciuto, nella parte vecchia, dall'altro capo della città...
La combinò grossa quella volta.
Per fortuna...
Si perse o meglio si ritrovò di fronte a quella scuola elementare,nell'ora di ricreazione...
Vide quella bambina dalle lunghe trecce castano scuro e quella faccetta serena e un po' imbronciata, nel suo grembiulino nero, con un fiocco verde intorno al collettino bianco. Una bambolina con un appetito vorace da bimba. Aveva in mano una treccina, ovvero una di quelle brioches dalla forma intrecciata, farcite con l'uva passa, e ricoperte di zucchero, che molti bambini si portavano a scuola come seconda colazione, la prima veniva fatta, come a volte ancora oggi col pane e latte.
Fu un attimo, ed il piccolo guerriero Sioux fuggito dal teepee delle vecchie squaw, sull'immaginario pony delle sue gambe e dei suoi piedi scattanti, raggiunse la bimba, con la mano aperta ed il braccio ben teso, come un bacio rubato, le portò via la merenda, ed ebbe appena il tempo per vedere le sue sopracciglia - bellissime - aggrottarsi in quello che non si sapeva se fosse stupore, come nel vedere un'astronave marziana scendere lì sullo spiazzo davanti la scuola, o un inizio di pianto infantile.
Bambino - bambinooo... - la sentì chiamare con voce fra lo stizzito e l'invocante, ma Adriano non si voltò, era troppo emozionato, preso dalla sua azione istintiva.
Continuò a correre, correre, correre...
Svoltando traverse, attraversando strade con bancarelle, che schivava per miracolo, fino a giungere, non capì mai come, sul marciapiede attraversato il quale si ritrovò di fronte al portone del nonno... ma anche del padre e del fratello maggiore, che erano tutti un po' preoccupati, lì fermi e lo guardavano.
Non ricordo come se la cavò, ma di una cosa sono certo: l'Amore Eterno è rubarle una brioscina con l'uvetta. E non c'è cattiveria in questo, visto che lei, casi della vita, ora è di là che dorme nella nostra camera da letto; e non ha mai ricordato quel momento; lei giura che non sia mai successo, forse è vero forse no...
Di certo però c'è che... ci rincontrammo molto tempo dopo e... diventò mia moglie; la mamma dei miei figli...

Panoramica su schermo bianconero - Fotogrammi anni 70
Attore recitante

Monza, pensioncina... un po' squallida, Per Voi Giovani versione serale o Supersonic da un piccolo transistor... sotto le coperte, fuori una nebbia fottuta, è inverno, domani andrò a scuola e poi a Milano... Ad un tratto nella penombra da luci ingiallite parte QUESTA... e io mi dico... CHE BELLA... e vedo il futuro...

MUSICA REGISTRATA - ANCHE PER TE LUCIO BATTISTI


SCENA QUARTA

Panoramica su schermo - Video Suzi Quatro Yin Yang
Voce fuori campo attore

Sulla copertina del 45 giri Disc Jockey Series, datato millenovecentosettantaquattro; che si trova, insieme ad altri microsolchi, dentro l'anta di legno giallo con vetro della libreria stracolma alla mia destra, accanto la scrivania; c'è lei, vestita di pelle nera, con un broncio grintoso e attraente da ventenne, che sostiene un basso elettrico come fosse una mitragliatrice, in una classica movenza da rock duro... lei è Suzi, la bionda regina dei miei sogni di ragazzino. Suzi Quatro, al secolo Susanna Quattrocchi. Dolcezza e grinta, spontaneo stile e spontanea purezza erotica, sensualità nella semplicità di un battito elettrico, simile, anzi identico a quello del cuore.
Quanto ho amato lei e la sua musica fatta di puro, ingenuo, sincero Hard Rock! Sì, è vero, i gruppi più importanti erano altri: Deep Purple, Black Sabbath, Led Zeppelin eccetera, eccetera, eccetera. Ma lei, lei... cos'era! Nei due, tre minuti di un pezzo riusciva a liberare, veloce, la voglia di tutto: di saltare, di fermare la propria attenzione, in un brivido dell'anima, su enigmi adolescenziali che fin lì si erano risolti correndo; sessualità e scoperte di zone dell' Altra Parte del Cielo, e gioia matta di prime birre bevute, e mattinate di non entrare a scuola, e sguardi con quella ragazza che ti piace e forse, forse piaci anche tu a lei...
Pomeriggi luminosi in camera tua, da solo e con lo stereo sparato. Inizio sera incantati e dinamici, nella forza di essere giovanissimi, incoscienti, istintivi e vivi, fra il cemento di metropoli... su tutto ciò, e tanto altro: Suzi, la dolce grintosa ragazza di origini italiane, che dalla Detroit di quegli anni spandeva velocità ed elettrico ritmo del suo basso, e carnale, stentorea femminilità della sua voce, nei cuori di noi maschietti, teen agers del Rock di quell'epoca. La adoravo. Tuttora la sensazione emozionale, il ricordo di tutto questo, è così forte che quasi mi vengono le lacrime agli occhi, mentre un brivido di adrenalina mi corre dalle spalle attraverso le braccia fino al palmo delle mani.
Dicono che qualcosa del genere, e anche di più, succedesse a Beethoven, a Lipsia, quando durante le funzioni religiose dentro la Cattedrale, udiva il suono dell'organo a canne. Solo che a quanto ne so, lui aveva dodici anni quando gli accadeva ciò. Io ne ho più di quaranta, e ogni volta che rivivo tutto quello fin qui descritto, è come quando ne avevo quindici. Con tutto il rispetto per la Musica Classica; come qualcuno la definisce; io credo che sia questo il motivo per cui il Rock'n'Roll è immortale...
E così un giorno, mentre in Tv passavano Il Meglio Di... un programma che si occupa di ripescare artisti spariti di ogni settore, è apparsa lei, Suzi, come è adesso a cinquanta meravigliosi anni circa, portati... benissimo! Cantando 48 Crash, dal vivo, suo vecchio hit. Ho registrato lo show, e spesso nei momenti sospesi, lo riguardo. L'emozione; ma chiamarla soltanto emozione è poco; è la stessa, anzi forse è; pur restando uguale ad allora; maturata. Nel senso che qualcosa si è aggiunto, senza sovrapporsi... ecco un'altra cosa difficile, quasi impossibile da trasmettere completamente a chi, in qualche modo, non l'abbia già vissuta almeno una volta.
Perchè per quanto possiamo provare a farlo, la musica, e la vita, non si spiegano...
Comunque, Suzi, ora come allora; e forse oggi ancora di più; sei bellissima...
Dovevo scriverlo.
Mentre penso a mio figlio dodicenne, che tornato da scuola canta, prima di pranzo, a squarciagola, frasi di canzoni hip hop. Non male alcune...

Attore recitante

Angoli d'ombra d'inverno, persi in anfratti dell'anima,
Fiele e benzina per incendiare i detriti dei sogni andati a male
Angoli carichi di ricordi del tuo quartiere
Che non esiste più in realtà
O non è mai esistito se non da occhi che guardavano Bellezza Oscura e Giorni di Sole
Ricordi di un ragazzino che correva a scuola, raccontati attraverso un cellulare
Attraversando isolati e palazzi e ascoltando il tuo respiro e il tuo calore
E visioni della tua vita trascorsa,
Della mia vita che ho trasmesso a te
Perchè sapevo che eri l'unica che potesse saldare i miei ai suoi sogni
Le sue paure alla mia voglia di proteggerti e confortarti
Il tuo sentire il vero e il mio scoprire che non ero soltanto un animale feroce
ma anche un uomo in grado di provare tenerezza...
E come non potevo non provarla? Eri... così una bimba...
Ed eri donna quando mostravi orgoglio e difesa dell'amore che riempiva tutto intorno...
Noi
migliaia di chilometri distanti, saldati in un unico respiro
Poi tutto il resto
Poi tutto il peggio che potessi immaginare
Stavolta non ho colpa
Io che me ne sono sempre date tante, e spesso con ragione
Stavolta, amore mio, io non sapevo, io non c'entravo niente...
Ma non importano né torti né ragioni
Io so per certo che lì
da qualche parte di questo cielo freddo
c'è un angolo...
Da dove ti potrò vedere...

Attore recitante

Noi animale maschio e femmina della stessa specie
Noi presagio di giorni luminosi
Noi persi in tenerezza e dolce forza
Noi senza respiro per l'emozione di piccole grandi meravigliose cose.
Noi quotidianità sognata...
Noi papà e mamma di un frutto d'amore immaginato e percepito come reale
Noi bimbi piccoli
Noi un uomo e una donna
Noi desiderio e istinto
Noi piacere fisico sentito
Noi fiume d'amore
Noi... veri come non avremmo immaginato in due si potesse essere
Noi... poche parole ma preziose
Noi...due testoni ostinati nella stessa direzione
Noi... nel dolore
Noi SCISSI.

Attore recitante

E' stato, da subito, sentire il tuo istinto e il mio
Il tuo esser bimba, e donna ed il tuo desiderio
ed il tuo amore, semplice come tutte le cose vere
E' stato sentirmi spiazzato... e con il sorriso sulle labbra
E' stato luminosità per mattini che credevo non potessero aver più luce
E' stato strade usuali, e cose comuni
diventate meravigliose e rare come piccoli miracoli...
E' stato emozione che ti blocca per non far battere il tuo cuore all'impazzata
E' stato dolore... per ciò che dalla tua bocca che amo non avrei voluto mai sentire
Che non avrei immaginato nemmeno nel peggiore dei miei incubi
E di incubi pesanti che vengon su da storie più o meno vecchie io ne ho tanti
E' stato... voglia di mangiarti di baci per certe cose che ti venivano spontanee
E voglia di tenerti con me e di proteggerti da qualsiasi cosa non fosse più che bella in questo mondo orribile.
E' stato guardare te che... non capirò mai come... e non mi è mai importato... abbattevi barriere che la mia vita, non facile, aveva costruito
E' stato percepire l'onda del tuo... ventre caldo di femmina-donna... che era solo offerta del tuo amore
E' stato volerti... e volerti... e volerti... a un certo punto... come tu per tanto tempo dicevi di volere solo me... malgrado realtà oggettive ci fossero eccome a separare lì come macigni e ostacoli grandi da superare insieme come ti dicevo...
E' stato...
è stata gioia che non pensavo di poter provare...
E' stato preoccupazione di non ferirti con tutto il peso delle guerre a cui la vita mi ha da quando sono nato condannato
E' stato crederci alla fine e perdere...
E' stato e sarà per sempre SOLO AMORE.

Attore recitante

Che cazzo dici? ... Amore??
Vuoi dire quella strana aberrazione della mente
Che ti riduce a volte come un deficiente?
Che può permettere a una femmina di camminarti sulla testa
Ridere alle tue spalle, gonfiando il proprio seno
di sola ed assoluta vanità
E disinteressarsi infine totalmente
qualunque sia poi il prezzo che tu paghi?
Danzando divertita
e un po' commossa di se stessa
sopra il tuo disperato
stare male
Nel costruirsi ad ogni istante un alibi
Che tu stesso le dai
invece
di esser porca e di scopare
seguendo il solo istinto da apprezzare.
Che cazzo dici? ... Amore??
Intendi quella cosa fastidiosa
in cui si scambia sempre per dolcezza
ciò che ti rende cieco e un poco idiota?
Che cazzo dici? ... Amore??
Intendi forse dire quella cosa
che rende poi ogni maschio deboluccio
e a volte pronto all'autodistruzione?
Vendetta della femmina di specie umana
Il cappio al collo di noi fessi maschi
Catene inestricabili dal giorno in cui ci caschi...
Ti rendi conto infine della beffa
il solo giorno che tu ne sei uscito
Ti guardi quanto sei rimbecillito
pensando a tutto il tempo che hai sprecato
alle risate che si sarà fatta
a quanto sia più scaltra lei di te
Ti senti un poveraccio ed un idiota
e speri così allora finalmente
di non cascar mai più
in quello che è soltanto
un falso, sciocco gioco della mente
Ti accorgi
solo adesso realmente
che non c'è nulla
che trovi giustificazione alcuna
per tutte le cazzate che hai commesso
quanto sei stato un ingenuo a immaginare
che tu potessi aver per te
quella bugia per scemi che è l'amore
soltanto l'odio esiste
e quello è vero
che regge il mondo
e tutto l'universo
ci piaccia o no
ma è così lo stesso...
Che cazzo dici? ... Amore??
... Ma vaffanculo ... Amore...

Attore recitante

Ti amerò per sempre
e morirò perchè non posso essere colui che ti bacia dopo l'amore, prima di dormire
o ti tiene fra sue braccia quando cade fuori la pioggia e un tuono per un istante ti fa sobbalzare,
perchè non potrò guardarti uscire dal mare nei giorni d'estate che ami,
soddisfatta e un po' stanca,
perchè l'amore che sentivi che stavi provando sapevo era vero,
unico e più forte di qualsiasi ragionamento,
perchè non ho saputo forse farti arrivare il mio che era altrettanto forte e acceso,
perchè sei la mia esatta metà
e non si può spezzare in due un unico cuore e sopravvivere,
e quando lo abbiamo capito, di essere entrati in molto di più di quella che chiaman simbiosi, c' ha dato una paura fottuta, perchè era qualcosa di forza straordinaria,
perchè non potrò mai ascoltare il tuo respiro mentre dormi,
né vedere il tuo seno gonfiarsi di orgoglio per una qualsiasi conquista
fatta da te e da me uniti insieme,
perchè non vedrò mai crescere la nostra piccola IRENE
che esiste dal giorno che tu ne hai parlato sicura,
realizzando un mio sogno segreto,
e so,
non potrò mai vedere la bimba
che abbiamo assieme sognato,
almeno in questa di vita
perchè da quel brutto giorno che sai non ho mai smesso di sentirmi inutile e stupido,
ed anzi son certo di esserlo,
perchè sono stanco di accorgermi che non c'è cosa o pensiero che io faccia che mi dia sollievo,
ma accentua soltanto il dolore
perchè la mancanza di te toglie senso ad un mondo, che è certo non amo
ed anzi nei modi più biechi mi urta
perchè eri corazza ed unguento d'amore,
e senza 'ste cose non puoi mitigare di certo il brutto reale che c'è
perchè eri casa per me
e strada da percorrere liberi e insieme
perchè sei il mio amore dolcissimo e perso ormai senza speranza
per queste e per mille altre cose io voglio morire.
Di questo son certo.
Un patto d'amore, se è vero,
ed è raro,
si porta con sé
nel bene
e
nel male
e poi lascerò con piacere
'sto stupido mondo
da solo a parlare,
perchè se io son matto
di certo non credo
che il resto del mondo
stia messo poi meglio di me...


SCENA QUINTA

Panoramica su schermo - Video Aria Vento Vortice
Voce fuori campo attore

Quel giorno mettiti una gonna
Ed esci verso il giorno di nuova primavera
Io sarò vento quel giorno di dolce e appena tiepido sole
E il cielo azzurro sarà attraversato da belle candide nuvole rade
Da lì discenderò sino da te,
guarda e individua l'angolo esatto del mio cielo
Son certo che quel giorno lo saprai
Ti abbraccerò allora, penetrerò fra le tue socchiuse labbra
Ed entrerò in ogni parte del tuo dolce corpo
...e non potrai impedirmelo amor mio, ed io ci rido già a pensare questo...
Penetrerò sotto la gonna tua, ti bacerò le labbra, gli occhi e il seno
Quel giorno sarò vento, e al vento non potrai dire di no...

Voce fuori campo attore

Rigiro il coltello tra le dita, rifletto. Rigiro il coltello tra le dita, passo il pollice sulla lama... taglierebbe la carne di una schifezza abbastanza bene... perchè è ancora abbastanza affilato. Rigiro il coltello tra le dita, lo passo dalla mano destra alla sinistra. Odio, anzi no, non odio, sono stufo. Rigiro il coltello tra le dita, e penso alla lama che stava affondando nel mio plesso solare come un delfino nell'oceano quel giorno. Rigiro il coltello tra le dita, sono sempre più distante da tutto, e sentire che ancora il mio fisico esiste è solo una catena. Rigiro il coltello tra le dita e penso a mio fratello guerriero morto da secoli. Rigiro il coltello tra le dita pensando al sangue da ultimo sacrificio di quel giorno. Rigiro il coltello tra le dita, non ho più onore in questa parodia di vita. Rigiro il coltello tra le dita, penso alla luce che brillava sul rosso colato sulla tastiera quando ti risposi, ed è saltato fuori adesso il particolare di questo ricordo in quel giorno, di quando un trillo e un EHY CI SEI? mi salvò la vita. Rigiro il coltello tra le dita, adesso sono qui a maledire quel momento, sarei andato via prima di tanta... troppa merda. Rigiro il coltello tra le dita, chissà quanto ci metterei con 'sto coltello a tagliarmi la giugulare. Rigiro il coltello tra le dita, no qui no, ho troppa voglia di schiacciare fetide mosche qui, e vivo ancora con le mie personali leggi e le mie scale di valore. Rigiro il coltello tra le dita... e cazzo sto provando tenerezza, per te, assurda irrazionale tenerezza, per te e i tuoi giorni in ospedale e il tuo telefonarmi e il tuo nascondere il nostro amore a chi mi dicevi ti veniva lì a trovare... e i tuoi progetti come una bimba che sistema la cartella e vuol spiegarlo a un bimbo maschio, che belle che voi donne spesso siete in queste piccole meravigliose cose... Rigiro il coltello tra le dita. mi sento inutile ormai anche come guerriero. Rigiro il coltello tra le dita, credo che se continua così ucciderò qualcuno che lo merita... e in troppi se lo meritano, ne sono circondato. Rigiro il coltello tra le dita, cerco di pensare a giorni di sole, a dove credo sia casa mia, ad un futuro. Rigiro il coltello tra le dita, lo so che io mi ucciderò in ogni caso, ma lo farò almeno con l'onore del posto che amerò guardare per l'ultima mia volta. e non è poco. Rigiro il coltello tra le dita... e vorrei solo esser via da tutta questa merda. Rigiro il coltello tra le dita, tradito da me stesso e dal mio stupido pensiero. Rigiro il coltello tra le dita e penso alle tue lacrime calde come un nettare dolce sul mio cuore. Rigiro il coltello tra le dita. non è una novità: Voglio morire.

Voce fuori campo attore

Io che non valgo niente per quanta vita abbia vissuto
Io che non valgo niente, per quanta musica ho suonato
Io che non valgo niente, per quante donne abbia conosciuto
Io che non valgo niente per quante follie abbia fatto e quante cose che mi sono apparse giuste abbia attuato...
Io che adesso finalmente sto con la verità di fronte
e la verità mi dice CHE IO NON VALGO NIENTE
per tutto quello che ho già detto e che ormai si va appannando giorno dopo giorno
per tutte le volte, ma ormai sempre più rare, che ho bisogno di andare a riguardar giornali, dischi, libri
e altro, solo per ricordarmi che un tempo, forse, credevo d'esserci, di vivere, di esistere.
Sbagliando
Perchè io, adesso lo so con massima chiarezza, non valgo proprio niente.
Non vivo più nessuna cosa che si possa chiamar vita
Ho fatto vincere un pugno di inutili bastardi vili sul mio intero universo
Perciò è chiaro: Io non valgo niente
Non ho saputo che essere sincero ed imbecille, con una creatura che mi accorsi che per me era la stessa vita
Non ho saputo darle nemmeno amore, sennò lei non sarebbe mai sparita
E il mondo, quello vero, anche al di là di 'sta palude
il mondo di cui sento ancora l'eco, mi chiama con donne che dicono di amare come sono
Con i lontani amici che rispettan ciò che dico, così essi dicono almeno
Con persone che mi scrivono dicendomi "sei bravo"
Io? ... Bravo? ... Io che non valgo niente...
Ma forse tutti loro non si sono ancora accorti
che sono solo un morto che ancora
muove parole e sempre meno passi
Ed un cadavere che non sa dove morire
a cui manca una tomba e un'ultima mezz'ora...
è il cadavere di chi... non vale niente.

Voce fuori campo attore

Ho vissuto incubi reali di sangue e di detriti
Ho guardato le vostre idee morire, come neve incontrando il calore violento del sole
Ho visto come coprivate le vostre inconsistenze, raccontandole come cariatidi del mondo
Di quale mondo, di questa parodia ridicola di realtà che voi credete sia la vera vita?
Ho creduto di impazzire mille volte per i muri attorno a me
fatti da leggi e regole dell'Ipocrisia
Ho visto troppe albe e troppi altri tramonti senza speranza
ho sputato sui vostri ebeti visi tutte le volte che potevo col mio sguardo il mio disprezzo
per i vostri inutili mondi racchiusi in stanze di vigliaccheria
Ho subito i vostri attacchi da sciacalli infami tutte le tante volte che ero esausto
e sapevate di poter finalmente attaccare in branco e vendicarvi di ciò che rappresento
a vostri sordidi occhi
Mentre cercavo, stanco, come un lupo ferito, un semplice rifugio dove versare le mie lacrime
Ho visto cose millantate come amore
Ne ho viste altre, incomprensibili per come in verità io le vedevo, che chiamavate voi amicizia,
sporcandola con altro che è soltanto mediocrità e egoismo, offendendo qualcosa di prezioso
Ho visto le mie ferite sanguinare, a volte ho ricucito pure squarci, vissuto troppo veloce e troppo a lungo forse...
Ho visto come vi lasciate convincere da idioti più idioti di quanto siete voi
Corrotti più corrotti di quanto siete voi
E gente che non sa cosa vuol dire avere una parola d'uomini, e che invece si racconta come eroi...
Ho cercato nei piccoli veri mondi d'amore, attraversando rabbie e delusioni
Ho cercato di guardare con modestia i mondi grandi che son l'universo, capendo quanto minimo io fossi
Circondato dal rumore di un'esistenza che non amo adesso
E voglio andare via, solo per queste... ed altre mille cose che non dico
Ne dico solo una: Il mio reato
Ti ho amata come tu mi hai chiesto e mi dicevi di desiderare più di tutto
E' questa la mia colpa
E' questo il mio reato
E sono condannato.


SCENA SESTA

Panoramica su schermo - Video Arti Marziali Guerriero Bambole nipponiche
Attore recitante

Se tu mi telefonassi ora, il numero di cellulare è ancora quello e tengo il telefono scassato e decrepito perchè dentro ci sono i tuoi ultimi messaggi, se solo rispondendo sentissi la tua voce un'altra volta e mi parlassi piano, con la dolcezza che mi ha conquistato il cuore, se solo mi spiegassi che ti è preso, se solo mi raccontassi tutto e fossi nuda come io ti ho sempre avuta e vera e mi potessi fidare di nuovo delle tue parole, di ciò che dici, se mi telefonassi solamente, per parlarmi o per non dire altro che buongiorno, saremmo buoni amici che forse mai più si vedranno, saremmo io e te in ogni caso, qualsiasi cosa tu da me vorresti o non vorresti, ma se tu mi chiamassi stamattina... sarei certo felice, in ogni caso.
Ma solo tu potresti farlo, e sai perchè
E adesso hai ancora un'altra prova di quanto ti amo e quanto io ti rispetto
Bugiarda, scema rossa di una bimba...

Voce fuori campo attore

Vorrei tenerti stretta stretta tra le braccia mie
Dissolvere tutte le tue paure con tenera e solida fermezza...
e le mie paure di sbagliare senza capir perchè
credo andrebbero via
con un tuo semplice sorriso...
e darti tutto quello che tu vuoi, come saprei
e far l'amore con te fino a stremarci
e riposare dentro al tuo calore
Abbiamo mani fredde e cuore caldo, mi hai detto tu un giorno in primavera
giorno d'aprile,
Hai detto "sei il mio uomo e il mio ragazzo amore mio"
ventiquattr'ore prima di...
lasciarmi solo con la mia angoscia e il mio dolore
alla mia brutta guerra personale
e sul mio cuore da allora c'è del ghiaccio
come sotto a questo ghiaccio
c'è tutto quello che si è bloccato
quella terribile sera al telefono
in quel giorno di maggio
preludio di un'estate di delirio cupo...
Vorrei guardare nei tuoi occhi
e rivedere solamente gioia
non so capire altro
e non so fare calcoli perfetti, amore dolce mio
non sono intelligente come pensi
e so che non mi importa nulla senza te.

Panoramica su palco - Attore si muove e risiede alla scrivania poggiandovi i piedi - Volge lo sguardo attorno
Voce fuori campo attore

Amica mia per sempre...
Irene bimba mia sognata
da me e dal mio amore dai capelli rossi
Più passa il tempo e più io sono certo che tu esisti,
che ci sei
bimba non nata
Il giorno che raggiungerò quell'angolo del cielo
vi troverò una culla sulle nuvole
E sarai tu e mi sorriderai...
e non avremo fretta, non ci sarà che bene, meravigliosa assenza di dolore
E ti amerò come se fossi nata sulla terra
dal grembo della donna tanto amata
Se questo è solo un sogno è l'unico che ormai io voglio fare
E non mi importa il prezzo da pagare...
Se tu sarai il tesoro mio che ho conquistato con onore da guerriero.

Panoramica su palco - Altro attore mima con katana
Attore recitante

Ieri mattina nel silenzio
ho preparato tutto
li' per terra
ghiaccio e cemento sul cuore
combustione di tendini e nervi
Poi
mi sono
seduto
a un passo dalla Morte
e l'ho guardata in faccia
Nessuna paura mi faceva
spiegandomi il tragitto
per far per sempre scomparire il dolore
Una dolce promessa
che solo lei sa fare a volte
con certezza
Un asso nella manica
di Sua Signora Buio
Ma un prezzo da pagare
per spezzare le catene
riscuoteva
E allora io ho iniziato
a far quel che dovevo
cercando di ridurre
le fasi eventuali della fine
essendo diventato
costruttore del mio nulla
pianificavo con esattezza
Silenzio tutt'intorno
nel nido di città
silenzio nel mattino
nel caos di città
stavo portando a termine il mio compito
non mi importava niente
rimpianti e poi ricordi
spazzati via da me
stavo portando a termine il mio compito
avevo cominciato quella strada
in cui c'è solo il peggio
del passaggio
e stavo adoperando
le tecniche imparate
in Arti della Vita
in modo scellerato
e un angelo ha chiamato
e la mia folle e feroce precisione
ha devastato
segnandomi un errore
nell'organizzazione
del mio gesto
un angelo di donna
dagli occhi di smeraldo
e che non crede agli angeli
forse proprio come me.

Attore recitante

Stavolta spegnerò il computer
Io poggerò di nuovo la punta della katana al plesso solare
E squarcerò la pleure
aprendo
e lentamente mi
renderò un UNICO
col dolore,
per vincerlo e raggiungere la fine.
A questo punto
farò scendere giù la lama di 60 strati del migliore acciaio
e farò in modo che fuoriesca l'anima
sputerò in faccia alla morte,
paura dei mediocri,
e sarò solo il dio che decide per se stesso
se vivere o morire
e
nell'ultimo secondo
sarò ancora felice
perchè,
avendo attraversato la mia vita,
io sarò giunto a te
Ti marchierò per sempre
Perchè sarà il tuo dolce viso
ad accompagnarmi
al mio
definitivo buio
amore mio perduto...
Ormai io l'ho deciso
e sistemate le cose doverose
lo farò.

Attore recitante

Da tempo l'ho deciso, e non aspetto altro
e dolce amore mio io lo farò
L'attimo dopo l'onda d'orrore
che, inutile negarlo, ci sarà
io volerò da te e dai nostri sogni
Che allora saranno finalmente
e senza altro discorso realtà
Che non lo capirà forse nessuno lo sapevamo già
Anche in momenti semplici e felici
di quando la tua voce
era la gioia quotidiana dei mattini miei e dei miei tramonti.
Sarò ancora felice
e spero che sia presto, amore mio
Perchè non ho altra scelta
Perchè non voglio perderti mai più...

Attore recitante

Se l'avrò fatto, amore mio fortissimo
sappi soltanto che non sono diventato matto
se lo farò, sappilo anima mia,
che l'avrò fatto perchè mai vorrei obbligarti a nulla che non sgorghi dal tuo cuore
Che non sarò andato via fuori di testa
Ma solo perchè io
senza il tuo amore non so vivere
Se sentirai un bacio sulle tue labbra nella notte
Puoi crederci, perchè sarà tutto reale
Se lo farò, testona e bimba mia,
sarà perchè da tempo ho già capito
Perchè lo so che siamo prigionieri
Perchè sapevo dall'inizio
Che sentivamo tutto fino in fondo
Che non sarebbe stato mai possibile fermare
L'amore grande che ci ha uniti un giorno
Io vorrei solo
ciò che il mio istinto vuole
E che sentivo come istinto tuo
Dentro a un'immensa e semplice magia
Vorrei solo sentire la tua gioia
E tue parole vere ancora
Te che mentivi al mondo
Per conservare intatto quel tesoro
Che era e resterà soltanto nostro
Vorrei mettere il cuore fra le mani tue
ed affidarlo ancora a te, e per sempre
Finchè tu lo vorrai
Io non c'ho altro da darti amore dolce
Se non la vita mia
Ti giuro solo questo io vorrei
Perchè nient'altro voglio adesso...
Se non te
e finalmente, forse, son riuscito a dirlo
dentro questa poesia...
...e in fondo poi bastava dir: TI AMO.


SCENA SETTIMA

Panoramica su palco - Sculture marmoree - Letto - Attore disteso 
Voce fuori campo attore

La stanza è fredda. Anche se all'esterno qualcuno dice faccia caldo.
Ma non asettica. Lo preferirei.
E' di quella pulizia usurata, fatta troppe volte, centinaia di volte, senza alcuna cura né attenzione.
Pulizia fatta perchè si deve fare.
Disinfettanti e detersivi che usano non sono, di sicuro, della migliore qualità.
E qui non dovrebbe essere, anzi sono certo non sia, uno dei posti peggiori in questo ospedale.
Ma fa schifo lo stesso.
Da quando mi sono svegliato ho pensato principalmente a due cose.
La prima l'ho pensata appena ho aperto gli occhi dal coma, ed è stata: "Dove cazzo sono?".
La seconda; quando ho realizzato e ricordato tutto; è stata: "Voglio andarmene".
Lo avrei fatto subito.
Lo avrei già fatto.
Ma non posso.
E ciò mi da molto fastidio.
Io odio gli ospedali e questo è, come già accennato, una merda.
Come tante meraviglie della sanità qui del resto.
Ma chissenefrega, tanto me ne andrò.
Non subito.
Non posso ora.
Ma tra poco.
Nel frattempo, da questo letto, provo a controllare la macchina che volevo definitivamente fermare. Alcune parti del mio fisico. Della macchina di carne, ossa e sangue che ho cercato di spegnere. Per un'altra volta, e per un'altra volta, cazzo, non ci sono riuscito.
Qualche figlio di puttana lassù, ammesso che lassù ci sia qualcosa, si sta divertendo alle mie spalle. La morte non mi vuole. E dire che non ho tentennato nemmeno stavolta. Odio le cose fatte a metà. Ma sono vivo, ed è un fatto, sono vivo. Controllo gli arti, le dita delle mani. La frattura alla mano destra non mi impedisce di muovere le dita. Buon segno. Per me e per la mia chitarra. Può sembrare assurdo ma penso anche a 'ste cose.
Oltre che ad andarmene al più presto che potrò.
A me, ripeto, fanno schifo gli ospedali. Questo in particolare.
Selene è venuta a trovarmi. Mi ha raccontato di come vanno le cose in casa editrice e così tanto per parlare visto che io ne sono fuori ormai. Grazie a troppe mie cazzate. E ha cominciato a dirmi dei loro programmi editoriali. Le ho gentilmente chiesto di cambiare argomento. E' ritornata donna. Non "qualcuno in visita" al tizio in un letto d'ospedale. Si è scherzato su piccole cose per un po'. Poi è andata via. Mentre il tardo pomeriggio si tramutava in sera da luci al neon tremolanti e gelide.
Lei lo ha fatto di cuore a venir qui a trovarmi.
Ma se non fosse venuta sarebbe stato meglio forse.
Non mi avrebbe portato a riflettere, come sta adesso accadendo, sul fatto che lei ora può andar via da qui. Io no.
Ma solo per ora. Cazzo. Solo per ora.
Perchè esco. Cristodiddio se esco... e al più presto...
Sto diventando freddo e feroce.
Lo so.
Lo sento. Me ne accorgo. E so anche che significa.
Sono stufo e infastidito.
Stufo dell'ennesima beffa che è stata attuata dal destino.
Della noia e insofferenza che provo a stare qui.
Del fastidio che mi da la gente attorno. Loro con le loro stupide frasi da stupide vite.
Infastidito perchè mi sento stupido io. Bloccato a questo maledetto letto di metallo con la vernice un po' scrostata.
Infastidito dal fatto che so che troverò solo guai e problemi una volta rimessomi in piedi.
Forse soltanto infastidito di non essere adesso semplicemente buio nel buio.
Niente nel niente.
Libero da tutto... per sempre.
Ma è inutile rimuginare, non è andata così e basta... Cazzo!
Uscito stamane, insistendo, dall'ospedale.
Caldo torrido, ma per me è lo stesso.
La prima frase che ricordo nitidamente di aver pensato una volta fuori è: "Mai più".
La seconda è tratta dalla Bibbia e celeberrima: "Occhio per... ecc. ecc." Ma mi sono detto subito che era una cretinata pensarla alla lettera, infatti io non l'ho pensata alla lettera.
La terza è: "Il tuo dolore, il mio potere"...
...Sì...
...Ricominciamo...
...Contraggo i muscoli, disprezzo e... ricomincio.
Non credo che a parte pochissime cose e persone darò mai più spazio a null'altro nella mia vita.
Una cosa la so di sicuro.
Voglio andarmene da questa città.
Magari in un posto altrettanto di merda.
Il tempo di arrivarci, rendermene conto quando ci starò da un po' e... ricominciare a odiare e ubriacarmi.

Attore recitante

Dolore alla ossa.
Di nuovo.
In fondo me l'ero cavata alla grande sin qui da un bel po' di tempo.
Dolore alle ossa. Mi sono svegliato, niente Antidol a portata di mano. Dolore dalle fratture. Che è vero, non sanano mai completamente. Dev'essere stato anche il fottuto freddo. Sta casa fa schifo. Niente riscaldamenti. Niente di niente. Posto di merda di una città di merda.
Andato in cucina. Messo su un pentolino. Adesso sto bevendo una camomilla... ma ovviamente non mi risolve il problema... Le cazzate come la mia di quel 17 Agosto di due anni fa, quando... non riescono si pagano per tutta la vita. Se riescono non paghi più nulla e li hai fottuti tutti. Ma... born under a bad star come si dice... E sono qui.
Dolori alle ossa, angoscia, disgusto e...
Mille motivi per morire. Questo è uno
Un motivo per vivere: Che non voglio crepare qui.
Ho le mie Marlboro per fortuna. Lo zucchero per la camomilla è bastato giusto giusto, raschiando il fondo del barattolo in cui era contenuto. Bisognerebbe far la spesa. Spero che Ale domani accompagni sua madre a farla. I sacchi pesano e con lo scooter li può caricare visto che la macchina è distrutta da mesi.
Dolore alle ossa. Mi sento sbagliato.
Dolore alle ossa. Controllo l'effetto sulle dita, scrocchiano un po' ma dev'essere normale. No dai... dovrei sempre poter suonare. Paranoie da musicista. In fondo sono il mio strumento di lavoro le mie dita...
Dolore alle ossa, ogni tanto è più insopportabile. Lo conosco questo figlio di puttana. Morde, si stabilizza, ti fa quasi impazzire, fai un movimento, si "ritrae"... tu dici a te stesso "bene" e appena l'hai detto e fai la prova... ricomincia... Lo conosco 'sto figlio di puttana.
Dolore alle ossa. Pensiero ovvio a quella notte, sensazioni di sangue ferroso, l'impatto ecc. non sono pensieri sono ciò che il cervello ha messo per sempre negli archivi delle percezioni in memoria. Come la prima scossa in una presa elettrica che hai avuto da bambino.
Dolore alle ossa. Mou, la gattina, in veranda. Finestra della cucina che dà sulla veranda aperta e porta della cucina chiusa a chiave. Peppe, gattarello, sta in "agguato". E' molto bella lei. Occhi giallo limone e pelo grigio perla. Mou è nella sua cesta. Si prende due carezze e si rassetta un po' il pelo. Femmine di mammifero, penso, e sorrido, non c'è nulla da fare... e sorrido... son fatte così... e ridacchio.
Verso l'acqua sulla bustina di camomilla nella tazza, dopo che avevo già grattato il fondo del barattolo col po' di zucchero che restava. apro la porta e... Peppe che avevo lasciato ai piedi del letto, in camera, è lì dietro... Altro Romeo scemo... ma non possiamo, specialmente adesso e qui, permettere che riempiano la casa di cuccioli... Peppe cerca, come fa sempre in questi casi, di fare il furbo dopo averci provato con un MIAO e avergli io risposto SCORDATELO, prova a piazzarsi "nascosto" sotto un basso tavolino che è nel corridoio sull'angolo che da sull'anfratto dove apre la porta della cucina. Aspetta, secondo lui, il momento o il varco propizio. SCORDATELO ciccione di un gatto scemo. Ed esco con la tazza di camomilla in una mano, chiudendo con l'altra a chiave la porta della cucina.
Sono qui. Dolore alle ossa. Quasi finita la camomilla. Forse torno in cucina, riscaldo altra acqua e me ne faccio un'altra. CAZZO! non c'è più zucchero, dimenticavo... vabbe' fa lo stesso. Vaffanculo...
Dolore alle ossa... adesso sembra si stia attenuando.
Mille motivi per morire. E questo non è da sottovalutare tra i mille.
Dolore alle ossa... e tristezza. Odio lo squallore. Odio non avere accanto almeno l'aria dei posti che mi vanno... un po' di ciò che voglio... Si sopporta anche meglio il dolore alle ossa. Garantito.
Dolore alle ossa. è spuntata l'alba dietro le serrande semichiuse.
Dolore alle ossa. Mi ero un attimo fermato. Poi ripreso a scrivere.
Dolore alle ossa. Quando finirà tutta 'sta merda?
Dolore alle ossa. Dormono tutti qui dentro casa, il "sonno dei giusti"... in un posto sbagliato.
Dolore alle ossa. Rimorsi. Rabbia. E voglia assoluta di non essere qui.
Dolore alle ossa... be'... sto pensandoti amore mio dolce...
Dolore alle ossa. Mi accendo una Marlboro e la fumo sull'alba di un ennesimo giorno in cui non vedo speranza.

Attore si alza dal letto e si siede alla scrivania - Si accende una sigaretta
Attore recitante

...Un tempo non fumavo,
facevo arti marziali e tanto sport,
un tempo sognavo ed il futuro pareva, anche con la lotta quotidiana, bello.
Un tempo non sfuggivo nulla, e ad ogni cosa prestavo un sacco d'attenzione,
un tempo forse ero amato
o invidiato, ma non capivo questo,
per il mio carattere sempre carico di vita...
Un tempo era un tempo... diverso da questo senza amore,
da questo tempo... senza me... che sono morto già da tempo...

Voce fuori campo attore

Un tempo la vita era amica
Quasi scontato ciò,
senza che fosse mai banale
Perchè malgrado tutto
E in mille cose
Essa era una vita.
Adesso in questa notte
di freddo
e di disgusto
che è fatto di frastuoni di silenzio sordo
La morte passa accanto
sospesa a pochi centimetri dal letto.
A fianco una bottiglia di vino bianco
ancora chiusa
che manco forse ho voglia di stappare.
Ma credo che mi obbligherò di farlo
per serrare nell'alcol l'orrore di una stasi
che credo ormai abbia spento
definitivamente l'anima
mentre percepisco il passaggio della morte
che sento mia vera unica amica
mentre essa striscia in diagonale
sopra questo letto, di questa maledetta mia prigione
andando verso la Tv accesa su colti che si credon tali
blaterando di vita e tanti buoni sentimenti
che mi rendono ancora più ferocemente indifferente.
Unica cosa, lì dentro lo schermo,
le cosce di un paio di tizie
che in questo istante forse io vorrei frustare,
provocar loro solo per un attimo, solo uno, del dolore
Per poi scoparle come io so fare
Facendole impazzire di piacere
e poi alla fine, alla parola AMORE che direbbero
ghignargli in faccia il più tremendo e gelido sorriso
dicendo solo la parola ODIO
E poi mollarle sole lì dove saremmo
andando via senza girarmi un solo attimo.
Perchè io me ne fotto d'Amore e Vita
Sono solo bugie, solo illusioni
Che lascio tutte a dei fottuti buoni
Sono cattivo io
Nato cattivo, in una cattiva scelta
Sbagliato e dentro ai tempi più cattivi.
...non sono buono io...
E' certo che ho deciso già da tempo
e lo farò.
Perchè sono inadatto a questa
che tutti chiaman vita
Perchè sono già morto.
Sì,
ho le due date già
che sono scritte
Di nascita e di morte.
Io sono nato il tre d'Aprile del 1958
E morto il dieci Aprile del 2008.
Inutile tentare di tenere in vita,
che ormai è solo apparente,
qualcosa che non ha più anima
né un pensiero degno di chiamarsi tale,
né un sentire
né un respiro vero...


SCENA OTTAVA

Voce fuori campo attore

Ciò che è scritto in fondo al mio cuore e che non sarà nel mondo è:
Abbracciarti senza più parole
Trasmetterti le onde d'amore che sempre e in ogni caso sono forti battiti solo per te...
entrare nel tuo seno, raggiungendo la radice del TUO cuore
Ciò che è scritto nel granito del mio animo è:
Trasmetterti il calore più forte di qualsiasi fuoco di camino o di falò di notti dell'estate
Baciarti per un istante lungo quanto tutto il tempo sulle labbra
E darti sesso come solo due corpi creati per essere l'uno metà dell'altro posson fare
Sfinirti di piacere come sarei sfinito anch'io alla fine
E il mondo ai piedi del nostro letto... come su bianche nuvole
E maledire ADESSO il giorno
ed il Destino che ci fece incontrare
Perchè, mio amore dolce, io lo so che son felice di sapere che tu esisti
Ma sono dai fatti accaduti mio malgrado condannato
Ma sappilo che IN GIOIA io morirò
perchè lo so
di non poterti avere in questa vita
Lascia il buon senso agli stupidi, ti prego
Felice di morire
Ricordati:
- Felice - visto che ormai sembra
che io non possa in altro modo mostrarti che tutto,
proprio tutto, era REALE
quando presto e finalmente, possibile sarà
che tu NON POSSA AVER PIU' DUBBI
O REMORE
Perchè tu sappia che ciò che l'istinto ti ha detto
quando mi hai cercato
era solo purissima verità
dettata da uguale
e solo nostra
natura d'anime che si son saldate
Perchè quello che c'è accaduto
è raro ed assoluto
e... così forte da non ammetter altro
Amor Mio...
E' tutto il resto, dolce mia, che è una bugia...

Voci attrice/attore alternate

AMORE QUESTA TELEFONATA È IL PIU' BEL REGALO CHE TU POTESSI FARMI.

DAI... MA SE CI SIAMO SENTITI APPENA L'ALTRO IERI.

TU NON LO SAI, MA È IL PIÙ BEL REGALO CHE IO ABBIA MAI AVUTO.

ESAGERATA.

NO, NO VERAMENTE È COSÌ.

OK, LO SAI VERO CHE TU S-E-I L' A-M-O-R-E MIO D-O-L-C-E VERO?
LO VEDI TU CHE TI ARRABBI QUASI CHE IO NON LO DICO MAI, CHE TI LAMENTI? LO STO DICENDO CHIARO ORA?

SI'...

Attore recitante

Sorrido pensando a quanti giorni felici, finalmente, ci saranno con lei, una volta sistemate le cose e insieme.
E c'è il suo fiato che aspira in quel sì... c'è la tenerezza che risucchia il cuore mio dentro al suo. C'è...TUTTO L'AMORE DEL FOTTUTO, STRAFOTTUTISSIMO MONDO in quel sì... L'amore che c'è stato sempre sin lì e che trascina più delle parole che a volte non si riescono nemmeno a dire, tanto forte è l'emozione che si prova reciprocamente. E il giorno dopo, stessa dolcezza e stesso amore... Come da quando ci si è incontrati e scoperti come ESATTE META'.

Voce fuori campo attore

E' scoppiato un casino. Cerco disperatamente, sbattuto fuori casa e per strada, di parlare con Lei. Con mezzi di fortuna. La testa in palla. Il cellulare scarico. Preoccupato per il MIO AMORE, non so che sta accadendo... ma intuisco il peggio.
Ed ho un pensiero solo: PROTEGGERLA. Cercare in qualche modo di arginare le cose terribili che eventualmente un'altra donna ferita può fare o dire, per spezzare il nostro amore. A tratti stanchissimo, confuso ma soprattutto disperato. Provo paura per lei, perchè non le sono accanto, lì a 1200 chilometri di distanza, senza un soldo, appena i vestiti indossati alla rinfusa. Fuori casa che nemmeno la faccia ho potuto lavarmi... L'altra ha scatenato l'inferno. Ma non importa. So che dal suo punto di vista la mia compagna da una vita non ha torto, è una donna che prima sapeva che non aveva nulla da dubitare, né avrebbe mai potuto dubitare di me. Solo che certe cose non si fanno. In nessun caso. E lei, anche se non lo sapevo al momento, le sta facendo per colpire me e colpire lei. Nel modo più terribile.

Panoramica su schermo - Video Ingranaggi Quadri elettrici Corto circuito
Voce fuori campo attrice

NON MI CERCARE PIÙ.

TI HO SCRITTO TUTTO SUL TUO SPACE LEGGI È TUTTO SCRITTO LÌ.

TI CHIEDO PER FAVORE DI NON CERCARMI PIÙ.

Attore recitante

MAI LETTO IL MESSAGGIO SULLO SPACE, perche' la mia stupida bimba pasticciona ha cancellato l'account suo ed e' sparito anche il messaggio e io sono ritornato di fronte ad un computer dopo giorni... giorni di cui non ricordo molto... ero talmente... sconvolto che giravo non so come e non so dove... una cosa assurda ... assurda... un matto, ma veramente un matto... so cosa sia un delirio adesso... anche se preferirei non averlo mai saputo...
QUALE UOMO POTREBBE ACCETTARE UNA COSA COSI' DA QUELLA CHE ERA... E' LA SUA DONNA, LA DONNA CHE LO HA VOLUTO FINO A MENO DI VENTIQUATTR'ORE PRIMA E CON UN'INTENSITA' CHE E' DIFFICILE PERSINO DA RACCONTARE?

Voce fuori campo attrice

CON ME NON BERRESTI NEANCHE QUELLA BIRRA...

Attore recitante

...Che amore che eri quando mi dicevi 'sta cosa... la mia bimba precisina... sì sono certo che sarebbe stato così... il tuo amore, la tua voce leniva molto più dell'alcol qualunque detrito, memoria dolorosa e cosa brutta prodotta dalla vita... era tutto così... luminoso... così... bello... e allora perchè adesso mi produce un dolore insopportabile che non si è mai fermato e che nessuna fottuta bottiglia riesce a calmare quando arriva in fase acuta? Tanto che non bevo nemmeno quando posso, spesso...

Voce fuori campo attore

Tu bimba col faccino perplesso
Tu ragazza coi pensieri su orizzonti da sognare
Tu ragazza con sogni che credevi negati e con i dubbi tuoi
Tu donna che sei la realizzazione concreta d'amore,
più forte di qualsiasi convenzionale storia e di qualunque cosa fosse accaduta prima Per Me e Per Te
Tu che hai sognato d'esser madre... da me, facendola esistere da qualche parte del cielo la bimba che hai sognato. Che io aspettavo senza saperlo che tu mi chiedessi.
Tu madre, dal mio seme d'amore.
Tu donna, con istinti che mi mandano segnali che solo noi possiamo darci.
Tu bimba, mia
Tu madre della bimba mia
Tu donna mia per sempre e in ogni caso...


SCENA NONA

Panoramica su Schermo - Video Fuochi d'Artificio Falò Fiammelle
Voce fuori campo attore

Trentun Dicembre
Ho avuto forte istinto di morire stanotte
di farlo ancora e riuscir nel tentativo
fottendomene pure del dovere mio
dettato dall'affetto e dall'amore
e regalando a un mondo di vigliacchi
una ulteriore mancanza di codici e parole...
E sempre meno ascolto altre parole
E sempre meno credo in delle giuste idee
che troppe volte ho sentito raccontate
Ma poi così distanti dal reale
Ho chiesto ad un'amica
Mentre il dolore mi dilaniava il petto
Dai dimmi tu se vuoi, qualcosa che sia bello...
Lei non sapeva cosa io vivevo, in quel momento atroce
ma è stata vera amica
E mi ha mandato qualcosa che vi giuro era dolcissimo
E vero e semplice
come tutto ciò che è frutto dell'anima profonda
Compiendo allora un piccolo miracolo prezioso
e commuovendo un cuore che è già morto
Ho avuto forte istinto di morire, questa notte
Ma ho resistito,
che l'ho deciso è quasi certo che io lo farò
Perche non posso vivere senza metà del cuore
Perchè preferisco l'oblio all'insopportabile dolore
Ma dentro a quest'alba che è ormai giunta
Adesso andrò a dormire
E nel mio cuore so che
Se presto lascio questo mondo
Come per altro avevo già deciso
Lo devo fare bene e con onore
Perchè anche morire ha le sue forme
E se sei un uomo ed un guerriero
Farai di tutto per farle rispettare
Ma per stanotte grazie amica mia
In ogni caso con la bellezza delle tue parole
Mi hai dato un po' di fiato
E poco importa
E questo amica dolce te lo giuro
Se mi farà vivere a lungo
oppur morire come io vorrò
Quello che conta è che so che lascerò
In questo sporco e maledetto mondo
Anche qualcuno che con le sue parole
Mi ha dato la certezza che c'è ancora dell'anima quaggiù
E se me ne andrò via
io lo farò sapendo
Che è stata un'altra causa a farmi andare via
E la mia causa è che mi manchi in modo atroce ancora tu.

Voce fuori campo attore

Stupido sogno dell'ultimo dell'anno.
Lei che mi chiama al vecchio cellulare
e che mi dice: "Ascolta"
Con quella intonazione nella voce... da mangiar di baci
Lei che mi parla dopo tanto lungo tempo
E che mi chiama ancora Amore
In questa notte d'ultimo dell'anno.
Dopo quasi due anni intrisi di un dolore assurdo
sarebbe adesso
come spezzare le catene,
guarire le ferite
che aperte son restate
straziando l'animo in giorni e notti e giorni e notti e giorni e notti e giorni...
Lei... che mi chiama e sento il suo respiro
Due cuori, stesso battito di vita
Sconfiggere la morte con un trillo
Lei che mi chiama facendo
la cosa più vera,
semplice,
difficile del mondo
da orgoglio di coraggio di un amore
Lei che mi chiama
decuplicando tutte le mie forze, stavolta in direzione della vita
Lei che mi parla,
e ha ancora un po' di lingua che le batte dolcemente sul palato,
che me la fa apparire bimba per come in fondo è dentro
Lei che mi dice, noi che parliamo ancora
ma certo non riusciremmo a dirci tutto
Perchè poi venti mesi son passati
e sono tanti, ma veramente tanti...
Ma certo è che noi riusciremmo
a sentire,
percepirci come sappiamo
solo con il cuore
usando poche, pochissime parole
Lei che mi chiama al vecchio cellulare
Lei che mi dice: Ascolta
Lei che mi parla, ancora
avendo lei deciso di scegliere l'amore
E all'indomani ancora lei
decide insieme a me
di come noi saremo ancora uniti
e del mio viaggio per andarla a ritrovare,
e far l'amore
e poi mai più lasciarci.
E' solo un sogno, forse sciocco e disperato
Ma l'ho sognato ad occhi aperti per un attimo
E adesso l'ho voluto raccontare...

Attore recitante

Primo Gennaio
Sono un uomo che era sposato, e lo sapevi, E ALLORA?
Ci togliamo diciott'anni, E ALLORA?
Ho un mestiere che non è esattamente quello dell'impiegato dal 27 sicuro, né del 'professionista' da Italietta ma che ti può permettere di bere champagne per settimane a volte come di saltare i pasti, soprattutto QUI in Italia e se credi di fare SOLO quello che è giusto fare, riconoscendoti nelle persone che ascoltano ciò che suoni, insomma se fai un mestiere d'Arte... anche se son certo che tu i calcoli in modo positivo li sai far meglio di me... e sapresti guidarmi a conservare per i momenti brutti... e saresti tu il mio champagne!
RIPETO: Ho un mestiere che credo di aver imparato a fare e saper fare ma che è sempre a rischio, E ALLORA?
Siamo due che sapevamo già che difficilmente il resto del mondo avrebbe potuto capire una cosa BELLA, UNICA E FORTISSIMA come la nostra: E ALLORA?
Io voglio vederti, bellissima, in bianco e sposarti anche se sei una zuccona comunista e io me ne fotto delle religioni, ma ti vedo così in un giorno di luce e so che preferisco morire che non vederlo in REALTA', E ALLORA?
Io ti amo come mi hai detto tu per prima di amare me. E credo che nulla, ma proprio nulla sia più importante di questo. LO SO E LO SENTO. E tutto il resto viene dopo: E ALLORA?
Credo che ciò che tu mi hai detto sulla nostra bimba Irene, non sia solo un sogno ma qualcosa da far esser vero e concreto e che così sarebbe, E ALLORA?
E ALLORA URLAGLIELO AL MONDO INTERO AMORE MIO, CHE SOLO TU ADESSO LO PUOI FARE.
IO SONO ACCANTO A TE E ASPETTO SOLO QUESTO.
MA SOLO TU LO PUOI DECIDERE DI FARE.

Attore recitante

Amore che è arrivato quando
di te io non sapevo neanche che ci fossi e tu di me,
Lontani centinaia di chilometri
Amore come onde calde di un mare dell'estate che tu ami
Amore che spaventa tanto è forte
Amore che ti toglie le parole e il fiato e non ci credi ma succede
Amore che c'ha dato solo amore
Amore nel dolore dei momenti confusi di paura tua
Amore e dico parlami ti prego
Amore mio dolcissimo e perduto
Amore mio, ostinata di una bimba
Amore di sorriso di mattini
Amore della nostra buonanotte quotidiana,
solo aspettando di sentirci il giorno dopo
Amore e ritornare in due bambini
Amore di una figlia dal tuo ventre, desiderata prima di pensarci
Amore dolce stabile e sereno
Amore tumultuoso del sentire, che arriva dritto al cuore come un treno
Amore senza il quale la vita non ha senso né ragione
Amore con occhi verdi ed i tuoi capelli rossi
Amore che mi spiega i miei pensieri
Amore sconosciuto sino a ieri
Amore mio e attenzione a non ferire
nemmeno con un gesto o una parola
Amore mio, tenero e delicato
Amore mio piccolo e incredibile miracolo accaduto
Amore mio stupore e meraviglia
Amore mio che ha solo un nome e un desiderio
Amore mio che è casa ora trovata
Amore mio che è... AMORE.
Amore... amore... amore dolce mio.

Attore recitante

Oscuro, come il nero che è racchiuso adesso nel mio cuore,
Oscuro come il destino che io intuivo a tratti
e che non ho potuto controllare,
che ti ha portata via da me.
Oscuro come il tuo silenzio atroce e fatto di paralisi del tuo sentire dolce, spontaneo e vero
Oscuro come l'eterna notte che è giunta,senza mai più cambiare in giorno, nel mio animo
Sferzata a volte da rossi lampi di istinto di violenza e di disgusto verso un mondo fatto da imbecilli,
e dalle loro ipocrite scuse da mediocri.
Oscuro com'è oscuro un futuro che io non vedo più
Oscuro come voglia di morire e vero come silenzio che libera l'anima
per l'unica strada che io ho di fronte adesso
verso l'ultima definitiva libertà
Oscuro come il mio non sentire più nessuna vita che mi sia compagna
Oscuro come un urlo mai gridato
Oscuro come il non saper nulla più di te e della tua vita che io amo
Oscuro come pianto mai versato
Oscuro come cibo ora negato
Oscuro come anfratto di un inferno,
che non è incubo
ma è mia quotidiana realtà
Oscuro come un dio che ti rinnega solamente per capriccio
Oscuro e terribile
come il fatto d'esser esser certo dell'anestesia di morte
che tu, amore mio, ti sei un giorno procurata sul tuo sentire vero
Oscuro come sentirsi da te rifiutato, solo all'esterno
e in nome di un'idea stupida quanto inutile e formale
per dimostrare coerenza a degli idioti
La tua paura cambiata con il nostro amore forte
Una bugia cambiata con verità reale dell'istinto
Oscuro come sangue senza più ossigeno che scorre solo Morte nelle vene
Oscuro come sono io sapendo che l'amore ci è negato
Oscuro come attesa di venir fuori da 'sta fogna solamente per aver poi il diritto di farlo e di morire
Oscuro come un lungo giorno di dolore senza alcuna luce
Durato venti mesi.


SCENA DECIMA

Panoramica su schermo bianconero - Video Luna Eclissi Dea Madre
Voce fuori campo attore

..."Ritornato" per un'altra volta... più "disteso", no postumi di sbronza. Ma ho fatto un sogno - delirio a un certo punto. Immagini e sensazioni precise. "VERE", "REALI", vissute come tali nel "dormiveglia" alcolico...
Irene c'era... la... annusavo, sentivo l'odore dei suoi capelli di bimba neonata, era una specie di... bacio che le davo.... emozione molto bella... il calore della sua testolina e del corpicino che reggevo con una mano e un'altra era... reale e di una tenerezza assoluta. E c'era la tua presenza accanto... lì... è stato un attimo di sensazioni -  immagini - emozioni di gioia pura... e se non ci fosse stato il black out dopo... non lo so, qualcosa nel mio cervello mi dice che sarei rimasto... lì... non so spiegarlo meglio... credo di stare diventando pazzo...

Voce fuori campo attore

La zona oscura...
E' dimostrato che l'ultima immagine che gli occhi fissano resta impressa sulla pupilla anche dopo la morte.
Ora se gli occhi si dice siano lo specchio dell'anima, io ho avuto quest'altro pensiero che ha attraversato la mia mente poco fa: Può darsi siano anche una via di comunicazione CON l'anima, e quindi, ritenendo che l'anima sia individuale ed abbia una sorta di memoria, l'ultima immagine sarà quello che poi rimane di là... di questo mondo. Ecco uno dei motivi per cui non ho scelto ancora di uccidermi adesso, anche se a volte ritengo sarebbe una assoluta liberazione. Troppa rabbia, schifezza, dolore, delusione, disamore... troppo di tutto ciò che già in modo... usuale è molto negativo e che qui è IPER. Non ho più motivi per vivere. Non credendo nei sogni che non puoi, almeno in parte, realizzare. Mi accorgo, forse per mancanza mia, forse perchè è una oggettiva realtà, che quasi tutte le persone vivono di illusioni così stupide quanto inconsapevolmente distruttive spesso, ma questo, in un modo o nell'altro, non cambia in ogni caso le cose. Che sia un mio non capire qualcosa che mi sfugge così bene da non esistere per me, o che sia una semplice realtà, io percepisco in questo modo, e quindi è realtà per me. Alla quale non si sfugge. Mi rendo conto altresì di essere in una condizione statica non dipendente dalla mia volontà, e che ciò possa alterare, e di molto, la mia reale percezione parecchie volte. Anche se debbo dire, solitamente, ho sempre avuto un ottimo istinto che, in modo che solo in seguito si è trasformato in concetti razionali, mi ha sempre avvertito di ciò che era primariamente giusto o sbagliato. Per mia stessa indole non ho un carattere o uno spirito che tende ad eccessive elucubrazioni, credo fondamentalmente di essere molto animale. I luoghi, i territori, le case, gli altri esseri che stanno su questo pianeta, almeno sulle parti di questo pianeta dove sono stato e che ho bene o male conosciuto, io li... riconosco diciamo a primo istinto, e di solito non sbaglio... Bene, stanotte per un attimo oltre a miei doveri che sono legati ad un principio di correttezza che da soldato non riesco ad abbandonare, percependo anch'esso come un "dovere naturale" , che nel mio caso è quello di lasciare a posto e al meglio mio figlio e la madre di mio figlio, oltre a questi pensieri sui doveri, dicevo, ho avuto l'altro, forse derivante da un'ennesima ondata di dolore d'amore che mi segue da troppo troppo tempo, forse da un... ritorno di dolore alle ossa che mi sono fratturato in più punti nel tentativo di più di un anno fa di farla finita, e visto che per come li provo io posso considerare ambedue i tipi di dolore come dolore fisico e ho una reazione che mi porta a pensare di stopparlo, con il solo metodo possibile, la morte, ho avuto quel pensiero. Cioè quello di far restare i luoghi di qui in... diciamo comunicazione con... di là. E' per questo che voglio trovarmi di fronte al posto e al territorio che amo e sento come casa vera e guardarlo quando dovrò, spero presto, farlo. Perchè ho deciso di farlo? Semplice NON HO PIU' NULLA. Nemmeno e soprattutto me stesso. E anche se per molti sciocchi sembrerà retorico, ma in realtà la stupida retorica è solo nelle loro teste impaurite da realtà concrete ma non banali come invece le abitudini che essi scambiano per UNICA realtà, io so di dover morire per amore. Non di VOLER morire, ma di DOVER morire. I fatti, le situazioni, per come sono e per come si son messe non penso che mi lascino molte alternative. Anche perchè se c'è una cosa contraria all'amore, quella è l'imporlo o il "trattarlo". Non si può. E vi sono trappole in cui il destino ci può cacciare che non lasciano, anche amando e sapendo che forza magica e vitale ciò sia, altra possibilità ad uno dei due amanti che andarsene, almeno da questo mondo corporeo. Io non conosco nessun dio, non l'ho mai incontrato o almeno così mi sembra di ricordare da quando sono nato, ma che ci sia qualcosa che possiamo chiamare col termine anima, per ciò che comunemente si intende... be' nel corso degli anni ho avuto modo di intuire che molto molto probabilmente c'è.
E... l'anima, sarà una convinzione che a taluni potrà pure sembrare strana, io credo cerchi ciò che quando il corpo era in vita diciamo sentiva come bisogno per essere completa, in un termine forse non perfetto ma che rende in modo semplice l'idea: Felice. L'anima in sostanza ha bisogno della vicinanza di oggetti e soggetti dell'amore che un tempo anche il corpo che diciamo la conteneva provava. Ecco perchè io vorrò guardare l'ultima definitiva volta i luoghi, il mare o il cielo o il fiume o le montagne che lei ha guardato e guarderà. Ecco perchè il fisico di cui fanno parte i miei occhi, che come detto all'inizio sono convinto non siano solo "specchio dell'anima" ma anche VIA PER L'ANIMA, voglio sia seppellito nel posto giusto. E su questo non mi dilungo ma assicuro che anche ciò è collegato a quanto appena prima ho detto. Dove sarò sepolto CONTA intendo.
Nel frattempo cerco di resistere a tutto ciò che mi circonda adesso, a 'sta merda che sta attorno e che disprezzo ormai assolutamente, anche per la stanchezza dovuta a mesi e mesi di assurda deriva di cui ritengo in principal modo responsabile questo fottuto luogo con le troppe sub umane presenze di ogni genere che contiene, e in secondo luogo me stesso e il mio essere crollato pur restando in piedi per mesi. Uno dei miei difetti che molti considererebbero forse un pregio, ma vi assicuro che non lo è affatto, è quello di dimostrare anche se sono distrutto una forza e una vitalità all'esterno che in casi estremi come è diventato il mio non c'è... non c'è più. E' l'animale che ti mostra gli artigli anche se è ferito a morte. Il lupo che ringhia esalando l'ultimo respiro, credo sia una cosa simile.
Ma che io sia crollato non c'è dubbio, e lo dimostra il mio riuscire sempre meno a cantare ad esempio, cosa che sono sempre riuscito a fare anche in situazioni non delle migliori o... delle più felici, e per me è... come dire molto indicativo questo, il mio non riuscire a muovere più di venti passi senza accorgermi che vorrei o dovrei essere seduto o su di un letto. Certo diciamo con nera ironia che mi sono "aiutato" anche fisicamente a giungere a questo stadio forse senza ritorno, due settimane in coma e più ossa fracassate che sane a seguito di un lancio dal terzo piano con tutti gli annessi e connessi, per quanto tu forte sia... non ti lasciano mai perfetto... e forse è dall'episodio appena citato oltre che dallo shock procurato da certe altre cose che hanno... scisso me e lei che deriva il mio non riuscire a volte a trovare una ... connessione tra ciò che dovrei provare e ciò che sto facendo fisicamente. Come se si fossero recisi dei contatti col... terminale lasciando però il resto della macchina in tutte le sue parti assolutamente funzionante. La chiamo la Zona d'Ombra io. E io, la cosa assurda è questa, la Zona d'Ombra la percepisco quando arriva. Non è un black out improvviso per intenderci. E'... come dire? ...un perdere conoscenza senza perdere conoscenza. Qualche volta, per capire che cazzo fosse ho, percependo che ero quasi del tutto entrato nella Zona d'Ombra, con gli ultimi barlumi di ragione fatto cose che non avrei fatto mai e poi mai prima... ad esempio una volta mi sono acceso un accendino sotto il palmo della mano... accorgendomi che... non percepivo nulla. Poi dopo ore di totale Zona Oscura, ritornato e ricordando quell'ultimo sgocciolo di pensiero registrato mi sono maledetto bestemmiando, la mano era molto ustionata e io avrei dovuto provare immediatamente l'effetto sgradevole del calore e ritrarla, invece così non era stato. Ma adesso erano dolori cazzo! Non rifarò mai più una cosa del genere ovviamente, ma ad una cosa è servita: So che nella Zona Oscura mi potrebbe passare un treno su di una gamba o un braccio, tranciarlo di netto e... forse non me ne accorgerei o quasi... Adesso so che la zona oscura è pericolosa. Penso però altresì che potrei adoperarla quando sarà il momento di fare quello che in ogni caso richiede un passaggio che di solito non è mai indolore, e siccome io ne ho pieni i coglioni del dolore forse potrei adoperare la Zona Oscura al momento definitivo come un dono e non come una disgrazia occorsami.

Panoramica su palco - Altro attore compare dal fondo nero - Si avvicina affiancando la scrivania dove è immobile l'attore principale e recita
Altro attore recitante

NERO come il buio della notte
NERO come un cuore senza più speranza
NERO come Sua Signora Morte
NERO come un bimbo denutrito d'Africa di guerre
NERO come colore della pelle
NERO come futuro che non vedo più
NERO come beffa del Destino
NERO come la Zona Oscura da cui sono da qualche istante appena uscito per un'altra volta
NERO come un animo tradito
NERO come ultima dimora nella fredda terra
NERO come la bandiera di un socialismo libertario che indicava albe di luce per future umanità
NERO come birra scura dove versi del gin
NERO come il fumo dei settanta della mia Milano da ragazzino
NERO come pianto che non ha una sola lacrima e con un coltello in una mano
NERO come odio per tutto ciò che ti circonda e che è sbagliato
NERO come il pozzo senza fondo in cui l'amore ti ha gettato
NERO come l'inganno e la menzogna
NERO come ciò che tu vedi da Finestre spalancante sull'Abisso
NERO come la fame nera
NERO come galera
NERO come l'eco di un eterno urlo inascoltato
NERO come parte del Metal che io ho sempre amato
NERO... come il mio cuore adesso, inevitabilmente NERO.


SCENA UNDICESIMA

Panoramica su schermo - Video Rose
Voce fuori campo attore

Mostra le foto a chiunque voglia tu amore mio
Le foto che ci sono proprio qui
E chiunque sia sincero ti dirà una cosa:
Che in esse si vede ed anche in modo chiaro
che siamo stati "fabbricati" nel marasma di 'sto mondo
Per essere l'uno dell'altra, l'altra dell'uno
Si vede chiaramente
Ma molto chiaramente
Ed anche ad uno che non sa o non può conoscere il nostro sentire
o cos'è stato il nascere del nostro unico amore
Anche guardando solamente i volti e il fisico
s'accorgerà che siamo nati per esser solo NOI...
E sai... non credo proprio di dire una sciocchezza
E guardale anche tu le nostre foto amore mio
Come lo faccio ormai da tempo io
E avrai conferma, al di là di ogni parola,
di quanto ho appena detto
Ricordi quella volta che mi raccontasti
che erano gonfiate le tue labbra
Perchè baciavi non so quante volte
lo schermo del computer con la foto mia ingrandita?
Piccola scema... fino a farti male
e mi mandasti la foto con le labbra tue,
bellissime, anche se mi dicevi ch'erano arrossate
Sto sorridendo adesso a ripensarci
E mi commuovo io... il tipaccio cattivo e chiuso e duro...
Ma subito il sorriso si trasforma in un a smorfia del mio dispiacere
e poi in inarrestabile dolore che si protrae da troppo tempo senza te
Amore, vorrei soltanto, te lo giuro
sentire ancora il tuo respiro dettato dai tuoi battiti del cuore
Seduti in un qualsiasi posto, uno di fronte all'altra
Noi due da soli, occhi dentro agli occhi
e forse senza dire quasi nemmeno una parola
Se tu non mi vorresti più e mi dicessi alla fine solo questo
...io così...
be'... io così lo potrei anche accettare...
ma non per come è andata amore mio
no, quello no... non sono sai una bestia... anche se forse in parte sono un animale
Ma sai cosa io vorrei invece amore?
Che accadesse ciò di cui io sono certo
E potrei urlare a tutto il mondo: "Paciocca, BIMBA MIA, BE'... LEI MI AMA!" ridendo veramente come un matto.
E ogni parola, ogni parola, che ho scritto
o che io ho detto
io saprei allora, guardando dentro al verde dei tuoi occhi belli,
che è un mattone che ci servirà
per rendere più forte l'Edificio dell'Amore. L'unica vera nostra sicurezza
E griderei ancora dopo al mondo: VEDETE CHE LA NOSTRA DOLCE Irene NON ERA SOLO UN SOGNO?!?
Ti prego amore, se mai tu leggessi, rendi possibile che noi possiamo
presto
e in ogni caso fare ciò
E ch'io possa guardarti,
fosse pure
per una sola ultima volta,
adesso
dentro agli occhi.
Quegli occhi che chiunque che sia onesto ti dirà
Hanno la stessa luce che è nei miei
E che vuol dire io credo lo sai bene
Mio Dolce Dolce Dolce
scemo e bugiardo unico amore.
Io senza te non vivo ora lo sai.

Panoramica su palco - Attore seduto  - Si versa da bere
Voce fuori campo attore

Avrei dovuto seguire Annì allora, non aspettare tutti questi anni. Ciò che era il periodo più carico d'energia della mia vita con la sua morte si era definitivamente chiuso. Avrei dovuto essere intelligente e capirlo. Ma ero uno stupido animale vitale. Mi sarei risparmiato sedimentazioni, non importa se ho fatto un sacco d'altre cose dopo, perchè non importerà mai a nessuno di cosa fai, di cosa sei in questo mondo sempre peggiore... possono dirti "Bella song" "Belle parole", magari se sei fortunato comprarsi un tuo libro, venire a un tuo concerto e come un animale in cattività riempire di poco la tua ciotola, ma di poco... Ma a che cazzo serve? Connie ha riaperto le Finestre sull'Abisso, prima che conoscessi, RICONOSCESSI te, il mio amore - esatta metà, e a cosa è servito anche questo. A ripiombarmi dopo la gioia immensa di... SAPERTI... in terribile, gelido, buio in un odio feroce verso me stesso e le mie stelle nere? A cosa è servito?

Voce fuori campo attore

Apro la bottiglia di vino bianco rimasta... prima che mancanza e vuoto facciano ancora e molto più danno di qualunque dose d'alcol... Vino bianco per placare i mostri che ti dicono ghignando: "Ehy, noi ci siamo ancora e tu mentre in questa casa altre creature verso cui in ogni caso hai doveri d'amore ancora dormono, TU SEI SOLO bastardo, perchè noi lo sappiamo che senza lei sei solo, e non ci metteremo molto a riportarti a versare sangue e lacrime dal tuo animo ferito. Per quanto tu creda di resistere noi siamo qui e usciamo dalle Finestre sull'Abisso che, sappilo, sono ancora spalancate"... White Wine in the Mourn'...

Attore si alza - Si pone a centro palco
Attore recitante

Tre rose d'amore tra le tue mani
Tre simboli forti del battito da locomotiva del mio cuore
Tre rose d'amore, solo per te
Due rosse, una gialla
Rosa rossa di passione, di sangue vivo che scorre nelle vene
di desiderio d'averti tra le mie braccia, sotto le coperte di un letto d' amanti
provando l' orgoglio di saperti mia sposa, mia donna,
di ore di sesso,
di riso di gioia che sgorga sincero,
ad appagare un animo
da troppo senza respiro,
rosa rossa di mattini di sole
e di caldi tramonti d'estate
Rosa rossa come i tuoi capelli,
come quando d'emozione inghiottivi il respiro
di fervida attesa, di labbra tue offerte
di dolce segnale che dal fiore che hai tu
in mezzo alla gambe
trasmette al tuo corpo un canto d'amore
che giunge e indurisce il mio sesso
sciogliendo il mio cuore
Rosa dolce, vera e rossa d'amore
Rosa gialla, è la bimba sognata
Ed è il nostro sorriso ed il nostro progetto di vita
E' il sentir forte che la nostra unione
è un mondo completo, è cantare a 'sto mondo che siamo felici
e che è frutto soltanto reale e non sogni
Rosa gialla d'amore,
tenerezza che tu non so come
attivando una strana magia
hai scavato dai miei desideri
di cui io non avrei mai parlato
Rosa gialla d'amore,
La reciproca lettura del cuore
Tre rose, fra le mani che amo
Tre rose, come fossero un ramo
di quest'albero che affonda radici
in qualcosa che è stato creato
Che ha bisogno di crescere ancora
Che ha bisogno di cure
Tre rose, tra le mani di Lei
Che sei tu, la mia parte sinistra del cuore
La mia forza di vita e la mia tenerezza
Solo tre rose
Tre piccole rose
Dopo guerre e tormenti
e guai e tremendi momenti
Un invito a creare soltanto Bellezza.
Io ti amo,
e lo so, mia piccola strega
Sono nato per stare con te c'hai ragione
E' per questo che sei solo mia.

VIDEO MUSICALE - SILVER STAR OF LOVE


SCENA DODICESIMA

Panoramica su schermo - Video Quadri Pittorici
Voce fuori campo attore

Gemme preziose le lacrime che hai versato
In quel mattino di sole giallo che invadeva il corridoio della mia casa di allora
Gemme Vere e Preziose
Io le VEDEVO scorrere al telefono
mentre ascoltavo il fiato tuo che singhiozzava
Magie che solo un vero amore fa...
E in questo mondo senza nessuna delle speranze
Che erano quasi certezze da ragazzi
Tu hai scoperto il cuore tuo
Mostrandomi la tua anima bellissima
Dandomi certezza
Forse la prima nella vita mia
Spesso tremenda
E estremamente dura
Che anch'io potevo essere amato
Ma questa volta con del VERO amore
Che spezza convenzioni e si fa gioco
Di tutte, proprio tutte le barriere
M'hai detto, senza dirlo, che contavo
Che aveva un senso quello
che senza ancora capire il perchè
Provavo, forte come un'onda d'uragano
E dolce dolce arrivava piano come una carezza
Sul mio cuore, che forse non sapevo più d'avere
Amore mio, amore immenso mio
Come potevo e come posso adesso NON amarti?

Voce fuori campo attore

Se non ti amassi, non ti avrei visto bimba perchè allora io non c'ero Se non ti amassi, non ti avrei sentita a mille chilometri distante
come se fossi a due centimetri da me,
nelle tue dolci voglie e nei tuoi desideri
Se non ti amassi, che senso avrebbe avuto quella nuova luce
che io vedevo dare un senso di gioia a tutto, ogni mattino?
Se non ti amassi io non avrei mai visto dentro al tuo amato corpo di donna
anche la madre della nostra figlia
Se io non ti amassi, adesso non affonderei in un abisso di dolore per la tua mancanza
Se non ti amassi, forse adesso io ce l'avrei con te, portandoti rancore per le tue bugie
Se io non ti amassi, pur disperato come adesso sono,
io non continuerei in fondo a sperare in un tuo segno
Se non ti amassi, io adesso non saprei quasi per certo di dover morire
Se io non ti amassi, amore dolce mio, io non saprei che l'unica donna con cui desidero sempre e in ogni caso far l'amore sei solo tu
Se io non ti amassi, ti avrei già dimenticata, dopo quasi due anni
Se non ti amassi, io non assocerei serenità al tuo viso,
anche per tutto quello che ho passato e che ancora sta qui a devastare la vita che mi resta.
Se non ti amassi, io quella notte non sarei impazzito
Se non ti amassi, la furia di pensarti con chiunque altro,
pensiero che mi ha dato la risposta al tuo telefono di un fesso,
non mi avrebbe fatto dir cose tremende
Cose in cui io non potevo credere, ovviamente
Se non ti amassi, non sognerei, ma forte come tu non sai, di risentire la tua voce
Di risentire te come compagna che mi dica: Tu sei il mio uomo, il mio ragazzo e siamo noi nel nostro amore
il nostro solo ed unico Tesoro
Se non ti amassi...
Ma ti amo.

Voce fuori campo attore

Se io non sono mai stato dentro al tuo cuore,
se non mi hai mai sentito dentro la tua anima,
se non sono stato in certe notti, noi due lontani, il tuo desiderio e il calore
che io ho sempre creduto di sentire chiarissimo da parte tua tutte le volte,
allora uccidimi dentro di te, non ricordare nulla mai più di me.
Ma se... tutto è stato come io ho percepito sempre in modo netto
Allora, amore, lanciati tra le mie braccia,
non chiedere,
non chiediamoci mai più il perchè,
non pensare,
come io non penso ma ti amo,
corrimi incontro in tutti i modi che puoi
Amami non ti chiedo altro,
Null'altro che il tuo profondo, dolcissimo amore.

Attore recitante

PERDONAMI AMORE VERO MIO.
Ho riletto gli SMS che ti ho mandato due estati fa, non quelli belli che ti dicevano, dopo i casini che ti prego CREDICI io ho fatto di tutto per evitare e se ho anche in questo una colpa qui è stata solo una colpa di... stupidità, ti dicevo malgrado il casino che ci era scoppiato addosso di non mollare, che era solo un brutto, terribile momento, che se ci mettevamo forza avremmo superato, rendendo più forte il nostro amore. Ma quelli ORRENDI, bruttissimi, stupidi e falsamente crudeli, ERO FERITO AMORE MIO. E il tuo non reagire mi faceva impazzire. ERO FERITO IN MODO INSOPPORTABILE... il dolore mi ha fatto veramente impazzire, il sapere delle tue bugie, il sapere che avevi detto a lei... certe cose. Ma io l'ho pagata e... le mie ossa spezzate sono state la conclusione del mio momento di DOLORE folle, nel quale non... capivo più nulla, solo che mi avevi ferito... NON E' UNA GIUSTIFICAZIONE, non me lo perdonerò MAI di averti scritto certe cazzate brutte... stavo “fuori”... tu... che dicevi certe cose... mi ha fatto troppo male. MA IN OGNI CASO, amore mio, PERDONAMI. Lo capisci che quelle erano veramente le parole false di UN MATTO? Di un imbecille carico di dolore? NIENT'ALTRO... nessuno, tantomeno IO, è innocente. PERDONAMI... Te lo dico per primo io... in quel momento avevo la mente oscurata dal dolore... le mie erano le parole senza senso di uno stupido matto animale che soffriva... PERDONAMI.SOLO IN OGNI CASO, al di là delle tue bugie, che tu mi abbia ferito come mi son sentito ferito in modo che mi faceva impazzire o no, IN OGNI CASO cose orribili, senza senso e STUPIDE... Comprendilo come io ho capito le tue bugie, amore mio unico e dolce. TI PREGO PERDONAMI per questo.

Attore recitante

Ok, se vuoi, amore mio, puoi pure raccontarti
la frottola che noi possiamo star divisi e vivere
Io ho smesso di ripetermela da secoli...
Puoi pure dire cose brutte su di me, se vuoi
Come hai fatto tanto tempo fa con quella amica mia di Napoli che,
solo perchè voleva un po' di bene a me, tentò allora di parlar con te,
E dici il peggio se vuoi, tutto quello che tu credi, e che tu sai non esser vero
e con chissà chi altro ancora che nemmeno io conosco, se proprio vorrai farlo, fallo allora
Tenta se vuoi a reprimerti e soffocare l'amore forte
che io so che dentro hai tu per me
che scorre nelle vene ancora adesso
e che conosco bene perchè so di averlo anch'io
Che poi è lo stesso amore che ci toglieva al telefono il respiro tutte le mattine
Ed ogni sera, pur sentendoci ogni giorno, ci creava NOSTALGIA... del giorno dopo...
Dai amore, lo so che lo puoi fare, non posso certo impedirtelo,
anche se lo vorrei... con tutte le mie forze, con tutto il cuore mio...
Ma questo soltanto perchè io vorrei che una cosa,
fortissima e preziosa e rara
come quella che ci lega in ogni caso, non andasse sprecata
per una sciocca ostinazione mia o tua,
Né tantomeno per compiacere un mondo
stupido e vuoto spesso
e che sta attorno a noi senza capire...
Perchè il nostro Tesoro non va disprezzato
Credo vada protetto
con tutta quanta la forza che c'è in noi
Testona di una mia scema ragazza...
Ok, va bene, amore e donna mia, fa come credi
Se tu vuoi farlo
In ogni caso, amore, io ti dico
che se vuoi credere
o ti può solo per un attimo sembrare
che questo sia ciò che ti darà qualcosa...
...allora... fa così amore mio
Ma io sorrido e penso che non c'è bisogno
che io ti convinca del contrario, amore...
Non c'è bisogno che ti dica: E' FALSO e a nulla servirà
Non scalfirà l'Amore nostro, credimi, nemmeno dopo che io sarò morto
Perchè... perchè lo so che cosa è nato fra di noi,
Perchè lo so come sei fatta dentro
Perchè è per questo che tu sei il mio Amore
Perchè esiste l'amore, dolce bimba mia, ed è fatto di mille situazioni e sfumature
E poi esiste... Amore, e quello siamo NOI, io e te
così per come siamo
esattamente due metà di un unico
E so che solo io potevo penetrarti così in fondo all'anima,
Ed anche se tu fingessi di non saperlo,
ripetendo dentro la tua mente ancora e ancora
che io e tu possiamo farne a meno
Io so che tu LO SENTIRAI per sempre
Come io son certo di sentire, anche ora qui, km distanti
Il battito d'Amore del tuo cuore
Ok, mia scema bimba, fallo se credi, quante volte vuoi,
uccidimi se vuoi nella tua mente
Che io resto vivo sempre nel tuo cuore
Ok, parla con tutti in modo pessimo di me se lo vuoi fare,
di questo sciocco
a cui hai rubato definitivamente il cuore
Se vuoi conta le stesse tue bugie
che un tempo m'hanno ferito in modo così atroce
da farmi arrivar quasi alla pazzia
Ma che ora non mi importa più se tu le dici
Ammesso poi che tu le dica ancora...
Perchè due come noi
Tenero amore dolce mio, lo sai...
Possono solo stare in un abbraccio
E tutto il resto, amore, sono solo balle.


SCENA TREDICESIMA

Attore recitante

Volevo solo un posto tutto mio, dove vivere con gli incubi che la mia vita m'ha "regalato". E così frenarli. Non avrò nemmeno questo a quanto pare... Certo sarebbe stato meraviglioso vivere con lei, mettere al mondo la piccola... ma adesso mi sarebbe bastato, visto che l'ho persa, di stare in un posto sotto il suo stesso cielo, senza mai vederla magari, ma... sotto il suo stesso cielo... Nemmeno questo...
Vaffanculo a tutto allora.

Voce fuori campo attore

Vorrei essere di fronte al nostro - perchè ti assicuro che è anche il MIO - mare... con te
mentre rabbrividisci ad un soffio di freddo vento improvviso e riscaldarti con le mie carezze
vorrei sapere che tutto è alle spalle e che sai con certezza che ti amo e ciò ti rende felice
e che sei sicura...
vorrei averti fatto già sentire tutto quello che vorrei...
Vorrei capissi che non è stata colpa mia, io che ne ho troppe di colpe ma non questa...
Vorrei tenerti i fianchi e... ammazzarti di baci...
Vorrei farlo ovunque con te, fottendocene di qualsiasi cosa al mondo...
Vorrei ADESSO sentire la tua voce...
E vorrei darti solo quello che è naturale per me ...Solo, semplicemente, AMORE...

Panoramica su palco - Attore si muove nella stanza
Voce fuori campo attore

...E adesso, che la stupida birra è finita, e adesso che mi accorgo che non mi ha fatto nulla, e che in realtà sono solo triste e non sbronzo, o che la sbronza è durata nulla, o che il tempo è passato senza te... senza te... e adesso stappo l'unica bottiglia di bianco e che mi sento povero e inadeguato a tutto il mondo... e adesso che c'è freddo in questo maledetto posto e si aggiunge al freddo che sento sempre nel torace, anche in piena estate da quel giorno, e adesso che... forse starei piangendo, ma qualcosa mentre scrivo del mio stupido orgoglio maschile le blocca queste lacrime, e adesso che sto sulla linea di confine e ascolto una canzone di Jannacci che ho usato per... dar manforte ad una cara dolce amica contro ad un usuale stupido per come ce n'è troppi, ma che è una splendida canzone... che parla della morte... a me così presente in questo ennesimo momento di vuoto e di dolore... E adesso tu... mi manchi ancora...

Panoramica su schermo - Video Angeli Statue - Attore guarda lo schermo
Voce fuori campo attore

C'è un angelo seduto sulla soglia della casa
Vieni con me mi ha detto adesso
Perchè lo sai che hai perso
Perchè lo sai che i sogni tuoi
tu li hai bruciati tutti in una notte
Perchè non ci sarà nessun'alba di speranze
Perchè lo sai che questa
è l'ultima corsa della sera
Un angelo seduto sul ciglio del balcone
Mi dice: Lo sai che forse tu non puoi tornare indietro
Lo sai che tu hai giocato tutte quante le tue carte
E che bluffare non ti servirà
E torno con la mente a quello sguardo
che da bambino avevo
Sul mondo e su cortili in primavera
E da giovane uomo
sui corpi dell'amore di ragazze
E tutto scorre dentro un solo istante
Squarcia il sipario di un'intera vita
Le lotte, le gioie e le amarezze
Le guerre personali e le sconfitte
Da cui mi ero sempre rialzato
La forza che qualcuno mi invidiava
L'amore che qualcuna mi chiedeva
L'amore che chiedevo senza dire una parola
Ed il dolore che ho imparato a contrastare
Un angelo è seduto sulla soglia
Stasera,
ma mi accorgo
Che è da una vita che mi sta aspettando
E lei che era solamente meraviglia
E' diventata l'ombra sul mio cuore
Pesante e fredda come fosse marmo
Un angelo che volerà sulla mia tomba
Che sarà scherno a questo mondo sciocco
A tutto quello che poi non si dice
A tutto quello che è chiuso in un mistero
Sopra il mio cuore
Adesso solo nero
Perchè io son già morto
In quella
maledetta notte
Un angelo sta fermo sulla soglia
Somiglia a te,
ma è il messaggero della Morte
Io che credevo fossi tu una nuova vita
Mi accorgo dell'inganno, che non è colpa tua
ma è solo il fato,
di esser nato sotto stelle buie
Un angelo m'aspetta e forse debbo
Andare verso l'unico calore,
dove probabilmente vi è un abbraccio
anche per me
per me che non ho chiesto niente, e nulla voglio
se non di liberarmi dal dolore.

Panoramica su schermo blu notte - Video Spazio Universo Punti luminosi Evanescenze
Voce fuori campo attore

La luce azzurra in fredda evanescenza
su terra gelata come il seno di una morta
dentro la quale presto tu sarai,
visioni di stelle di ghiaccio la cui luce
riflette solo storie andate a male
di una vita che alla fine e' andata storta,
che vita piu' non e' nel suo esser vera.
Stelle fredde, distanti, dove si spegnera' il dolore,
dove si spegne la bugia chiamata amore
le frottole umane che spesso ci si racconta per paura
di una realta' che nell'essenza e' solo nero nulla
stelle lontane, siderali e sorde
che di vita hanno solo il tuo sguardo che le vede adesso,
che le osserva dal fondo del tuo essere piu' vero,
da dove tu registri cio' che non si puo' piu' dire
ma che sta li' ed attende e non si puo' negare,
l'abbraccio gelido non ha fretta di concludersi
sei solo tu che ormai non vedi l'ora
di stringere la stretta
con sua signora oscura
passaggio necessario
di liberta' possibile.
La luce delle glaciali stelle nell'universo oscuro del tuo animo
non dicono bellezza
dicono solo che le porte dell'abisso ormai
sono definitivamente da varcare
per arrivare
in un definitivo buio dentro il nulla
al cuore dei tuoi sogni
al nucleo originario che questi sogni
un giorno di un lontano tempo li produsse
e adesso e' solo questo cio' a cui aspiri,
stupido, vile e folle sarebbe raccontarsi altre bugie...
E sai che cio' che hai detto tu farai
adesso
ormai
lo sai
le stelle fredde del tuo spirito d'istinto
son li', e stanno ad aspettare
adesso,
solamente ancora per un po'...
perche' ora tu lo sai,
sai molto chiaramente...
c'hai fretta d'arrivare.

Panoramica su palco - Attore s'avvicina al computer e lo spegne - Schermo nero - Luci in dissolvenza sino al Buio
Voce fuori campo narratore

Carne sulla strada
le prostitute di Soho;
ultimi passi, in questa prima
parte della notte;... Mostra tutto
verso una camera in affitto;
le luci dei neon che
rifrangono sull'asfalto
bagnato racconti, storie
di città, così uguali
un ogni parte del mondo,
e così scontatamente
differenti.
E poi universi di cose,
stracci, detriti, motori sfasciati,
storie da ricordare,
o dimenticate, perse
da qualche parte della
tua memoria, e pronte
a risaltare fuori
quando meno te l'aspetti e
senza nessun motivo che tu riesca a capire,
e, musica e scopate
e fotogrammi di sorrisi di donna
ustionati dal lento fuoco della vita,
ricoperti dalla polvere dell'anima del tempo,
come l'inizio di questa
poesia che dopo vent'anni
non riesco a ricordare
tutta, e che oggi diventa
qualcos'altro,
anche se forse,
è fatta della stessa
identica storia,
e di stesse
uguali memorie e di,
stessa identica materia,
quale non so...

Voce fuori campo narratrice

Ci sono dei luoghi di binari e di sogni,
di arbusti e di terra argillosa,
di amori che la distanza separa ma che non vanifica
di spine di rose raccolte per te
E luoghi di vecchi giardini in disuso nascosti,
con muri di cinta di rossi mattoni
o pietra di sasso e attrezzi poggiati
come vecchie speranze dimenticate dal mondo
Ci sono dei luoghi nascosti in ricordi
in palazzi degli anni cinquanta e sessanta
Di soggiorni scomparsi ormai già da tanto
di oggetti di moda in periodi lontani
che stavano in vista su antichi comò
Di angoli di cento quartieri e di ombre di Luglio in terrazze del tempo
E luoghi d'odori a te familiari, ricordo di case di quand'eri bambino
E luoghi di scuola e di libri e di vecchie signore scomparse da lustri
Ci sono dei luoghi le cui coordinate son scritte nel cuore
E viottoli e strade
e il fiume che brilla alla luce del sole
Ci sono dei luoghi che son solo tuoi, di pomeriggi d'amori perduti
Ci sono dei luoghi che sai,
pur non avendoli prima mai conosciuti
ma che sono a te familiari per mille motivi insondabili
Ci sono dei luoghi crudeli ed estranei da sempre
E tutte le volte che tu li attraversi
ripetono ostili un loro freddo messaggio
Ci sono dei luoghi di tenera, grande, pacata bellezza
Che accolgono e abbracciano senza vantare grandezze
E dove tu sai che potresti morire
senza altro sentire
che un sonno che chiuda tranquillo all'istinto
Ci sono dei luoghi di malinconie, che prendono al petto, qui dentro il torace
Ci sono dei luoghi dalle segrete vie, nascondono canti che fai a mezza voce
Ci sono dei luoghi di un futuro sognato
Ci sono dei luoghi di un domani passato
Ci sono dei luoghi racchiusi dentro a una radio
che ormai non funziona, è di un tempo che è andato...
Ci sono dei luoghi tra cosce di donna, respiri e sussurri
e gialle verande d'Aprile...
Ci sono dei luoghi qui dentro a un computer
in pochi li vedono... Che sono nascosti pur essendo palesi
Ci sono dei luoghi in anfratti di gioia
Ci sono dei luoghi di scintillare di vita
Ci sono dei luoghi di profonda ferita
Ci sono dei luoghi di grande passione
Ci sono dei luoghi di risa di bimba
Ci sono dei luoghi di giovane donna distratta
che tu hai attraversato, mio amore
Ci sono dei luoghi racchiusi in un manto di stelle
In notti d'estate, sulle ciglia tue belle
Ci sono dei luoghi da invecchiare con te
Ci sono dei luoghi da voglia di morte
Ci sono dei luoghi sotto disperate coperte
Ci sono dei luoghi dove espandi il torace
in quello che credi il tuo ultimo attacco
Ci sono dei luoghi che non vuoi ricordare
Ritornano in incubi che non vorresti mai avere
Ci sono dei luoghi che senti sprecati
Sapendo che con lei non li hai attraversati
Ci sono dei luoghi che vedi con ferma assoluta certezza
Ci sono dei luoghi per una carezza
Ci sono dei luoghi sotto stessi suoi cieli
Ci sono dei luoghi che vuoi conquistare
Ci sono dei luoghi da cui non tornare
Ci sono dei luoghi che non sono più uguali
Ci sono dei luoghi di monti sul mare
Ci sono dei luoghi di assurde bugie
telefoni e porte e cancelli richiusi
Ci sono dei luoghi che aspettano l'urlo
Ci sono dei luoghi di immenso silenzio
Ci sono dei luoghi che danno rifugio
Ed altri che perdono qualcuno nel vuoto
Ci sono dei luoghi spettrali in inverno
Ci sono dei luoghi d'estate sudati
Ci sono dei luoghi dove ho scritto canzoni
Ci sono dei luoghi di rabbia e rancore,
di riso e di pianto, di odio e dolore
Ci sono dei luoghi di immensa follia
Ci sono dei luoghi di sognata rivolta
Ci sono dei luoghi di grande lavoro
Ma dimmi se c'è ancora un luogo
laddove conservi il nostro tesoro...

ASSOLO ROCK BLUES

FINE TERZO ATTO

SIPARIO

© 2010 NETROCK by Kid & Rox

Nessun commento:

Posta un commento