martedì 6 aprile 2010

Risorgimento

 
Ad un anno dalle macerie del terremoto abruzzese e a pochi giorni da quelle elettorali - che hanno seppellito illusionismi e giochi di prestigio da cilindro ormai sfondato col fuggi fuggi di conigli - si puo' affermare con oggettivita' e realismo che non esistono piu' bacchette magiche ricette pozioni atte a trasformare un popolo un Paese in cittadinanza attiva. 
Non mi dilunghero' negli usueti discorsi sulla scatola magica denominata televisione, di cui sono gia' ben noti poteri e bari; la televisione - alla pari dei mass media - da sola non basta a motivare giustificare il voto degli italiani. 
Cosi' come d'altro canto non e' sufficiente Internet a produrre controinformazione e antagonismo. Altrettanto dicasi per manifestazioni proteste e talk show di piazza. Innanzi tutto c'e' bisogno di una classe politica dirigente nuova - eletta direttamente dalla gente - e di una progettualita' a breve e medio termine, da votare e verificare a meta' mandato. 
Una coalizione di intenti - sulle orme della Fabbrica di Nichi Vendola - che raccolga le varie anime libertarie - dal Movimento di Beppe Grillo all'Italia dei Valori ai Radicali al Popolo Viola No Tav ecc. ovvero la societa' civile e laica, spogliata da identita' di destra o sinistra ormai obsolete. 
E senza aristocratici decadentismi da puzze al naso, separatismi orticelli da coltivare e poltrone da salvaguardare, poiche' alle urne si contano i voti e non i protagonismi. 
Dopo di che occorre che l'intellighenzia italiana - composta da uomini di cultura letteratura arte filosofia scienza comunicazione giornalismo - si schieri in campo e si metta in gioco, promuovendo un sistema alternativo di fare politica attraverso cultura e perche' no, spettacolo. 
Mi riferisco ad una Radio e Tv via Web, che parli con e per la gente, sui tanti problemi reali e concreti, mediante quel che unisce e non divide - ad esempio la musica vincente sul gap generazionale - la passione comune per cio' che si ama e condivide, che colpisca alla pancia allo stomaco, per arrivare alla testa e al ragionamento, ossia alla consapevolezza e alla scelta. 
Ovviamente tutto questo comporta il coraggio di chi non ha nulla da perdere - senza conti esteri per essere chiari e autofinanziati - e un target piu' che borghese moderato, di proletariato e precariato, i nuovi poveri per intenderci, deprivati da valori materiali etici e morali, quali diritti e dignita'. 
Infine il territorio, che non e' solo la piazza, l'adunata oceanica, ma la goccia che corrode la roccia, agendo a livello locale, attraverso informazione comunicazione azione, riscoprire le piazze e le citta' come luogo di incontro e dialogo, riprendersi gli spazi di vita e socialita', oltre la televisione oltre il computer. 
Il ruolo di Internet certo e' essenziale, quale nodo di trasmissione divulgazione scambio oltremodo a distanza, ma non e' esaustiva nei propri blog e social network, in quanto forza trainante promotrice ma non motrice. 
Penso che unicamente un progetto politico cosi' definito, supportato da media alternativi, e attuabile sul territorio - moltiplicando l'uno garibaldino per mille - possa portare quella ventata di Risorgimento italiano di cui s'e' persa memoria, e lucido ardore.

Nessun commento:

Posta un commento