mercoledì 9 maggio 2012

Uomini che giocano alle bambole

La violenza sulle donne. E' da adolescenti che si scopre il laido universo maschile. La solita storia che tocca a tutte le bambine o ragazzine sull'amico di famiglia, sullo zio, sul vicino di casa, talvolta ahime' sul proprio padre. L'innocenza la fiducia di una bambina che giocava a palla, spazzata via dall'improvvisa follia di chi ti ha visto crescere, e di colpo gli impazzisce l'ormone perche' sei cresciuta troppo. Il senso di colpa, che ti prende e ti fa sentire sporca, come se da rottamare non fosse quell'uomo dai feromoni ed affetti incontrollati. Il silenzio che copre ogni grido di sdegno e di denuncia, poiche' non sei cosi' sicura che la sentenza finale giochi a tuo favore, gli adulti e la famiglia latitano nel credere a bambini e ragazzini.
Come se la verita' spesso manipolata, edulcorata, negata, degli adulti fosse da esempio di maturita'.
E la liberta' vale l'omerta', quando la tua vita dipende da altri.
Da adolescenti ci si innamora sovente del ragazzo piu' grande, dell'uomo che non deve chiedere mai, il fascino del bastardo inside.
E ti senti l'eletta, la privilegiata, la prescelta tra le femmine, scattando il meccanismo psicologico della competizione e del io valgo.
In funzione di un maschio.
Con l'eta' adulta ci si rende poi conto che si deve valere per se stesse, e mai dipendere psicologicamente, emotivamente, da un uomo, e mai far si' che governi la tua vita.
Vi sono uomini col senso del possesso, che non e' la comune gelosia, ma quell'oltre che inscena drammi, tragedie, il punto del non ritorno.
Gli uomini dovrebbero conoscere due punti nei rapporti d'amore: il punto G della donna e il punto di non ritorno che hanno insito nella corteccia cerebrale, o nel DNA.
Sul primo non mi dilungo, chi non sa studi, sperimenti e lo trovi; sul secondo e' localizzato nell'atto di alzare le mani, o qualsiasi oggetto atto a colpire, a ferire.
Agli uomini a cui mai dovesse accadere cio', posso dire soltanto fermatevi, meditate e casomai rivolgetevi ad un buon psicanalista.
Alle donne a cui dovesse succedere, sprono a fuggire immediatamente da tali amori malati, che poi amori non sono, bensi' solamente segnali, sintomi di menti deviate.
Desistete dal fare le crocerossine, le salvatrici del genere maschile, la gente non cambia nemmeno per amore, e giammai impietosirsi dinnanzi a scuse e suppliche pur se porte in ginocchio.
Chi ha la violenza dentro, prima o poi la manifestera' ancora, e non potete prevedere ne' sapere ove si fermera', o se sara' comunque troppo tardi per voi.
Ci sono uomini che vivono la donna come un oggetto del desiderio, proprieta' privata, del quale non vogliono piu' far senza, ne' tantomeno accettare che il loro oggetto prediletto si ribelli o li abbandoni.
E farebbero qualunque cosa, anche la piu' feroce e letale, per evitarlo.
Sono quegli uomini che poi leggiamo in cronaca nera, rei di aver ucciso ex fidanzate, mogli, e sovente villipeso i loro cadaveri, quale rito di punizione e possesso reiterato.
Sono come i bambini col giocattolo rotto, smembrato e non piu' in grado di aggiustarlo, lo fanno in mille pezzetti.
Il mostro non e' su Internet, anzi Internet aiuta a conoscere i mostri, e ad evitarli.
Poiche', senza farsi turlupinare dalle solite smancerie d'amore, puo' far uscire le fantasie piu' segrete, e oltremodo l'aggressivita' latente.
Spesso la gente scrive su Internet cio' che mai confesserebbe al prete o confiderebbe al suo miglior amico d'infanzia.
Vi sono uomini che amano coltivarsi le prede.
Dedicandosi a giovani menti, crescendole, educandole, plasmandole a loro immagine e somiglianza, fino ad ottenere quale simbolo di dominio fallico la loro bambola ideale.
Ci sono uomini che si insinuano nella psiche femminile, nei pensieri, bisogni e desideri piu' reconditi di una donna, sino a presentarsi poi, magari occultati in altre identita', come l'amore ideale servito su un vassoio d'argento.
La donna si sente lusingata di appartenere, scambia l'ossessivita' per amore, non accorgendosi che lentamente, metodicamente, viene isolata, emarginata, reclusa, annullata la sua personalita'.
E' bellissimo il gioco d'amore, la roulette russa, l'attrazione fatale tra un uomo e una donna.
E' intrigante, eccitante, seducente il provocarsi, lo schernirsi, l'aprirsi ed il rinchiudersi, il vedo e non vedo, la sfida ad andare sempre piu' oltre.
Purche' l'oltre, non sia l'aldila'.

Nessun commento:

Posta un commento