giovedì 20 marzo 2008

Itaca

Oggi scrivo a ruota libera, saltando di palo in frasca, provando a digitare i pensieri che mi frullano in testa.
Il primo pensiero va al Tibet.
Patrimonio spirituale e culturale dell'umanita', che per la sua storia millenaria e come portatore di valori universali, dovrebbe avere piena cittadinanza nel mondo globale, salvaguardandone radici, identita', indipendenza, in piena autonomia dai sistemi economici, politici, teocratici, che reggono le sorti del pianeta.
Viviamo i tempi della massificazione, dell'omologazione, del pensiero unico livellato su standard medio bassi, ove non vi e' diritto di residenza ed esistenza per chi individuo o comunita' non e' disposto ad allinearsi, a intrupparsi nell'esercito degli insipienti ed incoscienti, a deprivarsi di sapienza e consapevolezza in cambio dell'accettazione e riconoscimento nello status quo imperante.
Con la memoria vago dall'Amazzonia al Chiapas, dal popolo palestinese al curdo, da minoranze etniche indigene da sempre isolate, emarginate, relegate in riserve pseudo indiane o comunque fagocitate dal sistema tentacolare globalizzato.
Non vi e' sostanziale differenza tra una finta democrazia individualista americana ed un regime collettivizzante cinese; entrambi agiscono per annullare, rimuovere, cancellare qualsivoglia diversita' che esuli dal pensiero dominante e mini la stabilita' sulla quale si regge.
D'altronde e' la storia umanitaria delle discriminazioni sessuali e di genere, della linea di demarcazione tra normalita' e follia, fra consenso e opposizione, di ogni crticita' e antagonismo.
Va di moda la raccolta differenziata delle identita', individuali e comunitarie.
Le persone sono sacchi di immondizia ingombranti e talvolta maleodoranti.
Un lavoratore precario, disoccupato o licenziato, viene riciclato, riconvertito alla fede nel ciclo di produzione, incenerito in silos, cisterne, fabbriche o rigassificato dai miasmi della diossina. Oppure polverizzato, sacco di cemento in caduta libera dal cantiere. 
Materiale organico come barboni e clandestini, in qualita' di soggetti a deperimento rapido, e' destinato al macero assieme ai cartoni che li contengono; o liofilizzato in concime.
La fragilita' di vetro dei piu' deboli, donne, bambini, anziani, subisce il trattamento della riduzione a coccio. Esistenze in colli di bottiglia simili a velieri senza piu' rotta, vuoti a perdere in balia delle ubriacature degli hoolligan mondiali.
Viviamo nella plastica, allattati da seni e tettarelle al silicone. 
Facciamo l'amore con bambole gonfiabili e fibre ottiche. 
Ci nutriamo e vestiamo non piu' con carne e pelle di animale ma con prodotti sintetici o geneticamente modificati.
Abitiamo e viaggiamo in contenitori di plastica. 
Ci scambiamo protesi, cuori, reni, organi sessuali, alimentati come polli di batteria. 
Di plastica, maschere i volti ghignanti di capi di stato, ministri, politici, imprenditori, personaggi dello spettacolo, sempre pronti a riciclarsi.
La carta stampata un tempo arredava i gabinetti rurali, ecologicamente corretta, nonostante qualche traccia di piombo equivalente ad un pallino di cacciatore. 
Oggi serve da lassativo mentre ci vengono servite bombe intelligenti al fosforo.
La chimica ha surclassato la biologia, il benessere dipende dal mix di doping con integratori, antidepressivi, stimolanti. 
Mediante le sostanze tossiche autoproduciamo antidoti, avvelenandoci, assuefandoci. 
Fisici tossici, scorie dipendenti, il nucleare e' gia' in noi radianti e irradiati, contaminandoci.
L'habitat e' talmente deturpato da decostruttori senza scrupoli, e cosi' inquinato da oceanici scarichi a cielo aperto, che pure quel Dio possibile si ossigena con la maschera antigas.
Sul tetto del mondo antenne paraboliche, satellitari, navigatori.
Senza piu' un'Itaca a cui tornare.

5 commenti:

  1. Se al tuo post associo questo articolo... mi sento di chiedermi:
    Ma cosa abbiamo fatto?
    e una tristezza infinita prende possesso di me...

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  2. opppss l'articolo era questo:
    http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=2468
    ciao

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  3. Beppone non riesco a trovare l'articolo segnalato :)

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  4. http://www.luogocomune.net/site/modules/news/
    article.php?storyid=2468

    ho spezzato in due il link :)
    Cmq è su www.luogocomune.net (quando l'uomo si protegge da se stesso).
    Buona primavera !!
    ciao

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  5. grazie finalmente letto davvero interessante e buona primavera a te :)

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