lunedì 27 aprile 2009

Bugie nane

Vengo ora dalla dichiarazione dei redditi. 
Alla mia domanda: 'ma non e' previsto il versamento dell'otto per mille o del cinque per mille a favore dei terremotati abruzzesi?' 
La risposta e' stata: 'si' ne hanno parlato ma non e' stato fatto il decreto'.
Perche' viviamo nel Paese del bluff, dei bari, ove i pirati cantano sulla cassa da morto, si mostrano, sorridono, con movenze da bagasce televisive, si riuniscono al Giotto che non e' il cerchio illustre ma un punto nero, che a spremerlo uscirebbe tutto il laido del mondo.
Riflettori sempre accesi su una regione catastrofica, sopra gente calamitata, senza vergogna di chi riprende senza ritegno, di chi registra, senza piu' rispetto, dignita' per chi viene immortalato in miseria, nello strazio, in tendopoli come al gabinetto. 
Sul nuovo palcoscenico dell'orrore, si fan feste, la polizia, i sindacati, si balla la rumba su una terra gia' scossa, ma benedetta anche dal Papa.
Suona la fanfara dei finti editti, falsi proclami, costruiti a misura per lanciare lavatrici, frigoriferi, auto sul mercato, ecologici e deducibili dai redditi solo sulla carta straccia, come il progetto della nuova Aquila, edificata sulla melma e su modello di Milano due. 
Contenitori senz'anima, ad immagine e somiglianza del vuoto a perdere di bacate menti. 
Non v'e' necessita' di un decreto d'urgenza a favore di fondi puliti per i terremotati, provocherebbe un conflitto d'interessi con chi ne sforna a iosa per i propri affari e intrallazzi personali, di lobby, mafiosi. 
E poi sui fondi puliti devoluti dalla gente pulita, si esigerebbe controllo, vigilanza, dimostrazione di atti e fatti. 
Meglio continuare ad inquadrare terremotati sereni e riconoscenti, governanti sorridenti, alte benevolenze, eminenze del clero e dello Stato, recitando in un sol copione per il popolo credulone la favola dei vestiti dell'Imperatore. 
Finche' non ci sara' un fanciullo - bambino d'oro tirato su ad arrosticini - a gridare che il Re e' nudo.

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