giovedì 16 luglio 2009

L'ultimo pezzo del puzzle

C'e' qualcosa di sospeso. 
E quando accade, non si puo' fischiare la fine della partita. 
Per cui si giocano i supplementari. Poiche' quando il gioco si fa duro, soprattutto sporco per chi bara, i duri cominciano a giocare. 
L'antefatto. 
Tutto ebbe inizio su di un blog, opinioni, impressioni, convergenze e divergenze. 
Una lettrice mi contatta dichiarandosi amica in un dialogo cercato e voluto da lei, citandosi 'da donna a donna', interscambio durato tre mesi. 
E conseguenti pettegolezzi, chi era stato con chi, dettagli di confidenze riservate, mail private circolanti, costante disprezzo verso gli altri lettori e un eccessivo morboso interessamento e attaccamento ad un autore del blog, quasi unico argomento delle sue conversazioni e continua ricerca di riferimenti irreali a se stessa nei suoi scritti. 
Fintanto che, spossata da codeste ambiguita', ho chiuso la comunicazione. 
Ovviamente anche la sua partecipazione al blog era falsata da un sottobosco di manovre occulte atte a cercare complicita' per screditare altri lettori, al fine probabilmente di accentrare l'attenzione su di se'. 
Di conseguenza volendomi distaccare da tale incresciosa situazione, mi dedicai a conversare di politica, cultura, temi profondi o piu' leggeri, al telefono con un amico conosciuto teste' virtualmente.
Trascorrendo mesi a dibattere di movimenti, antagonismo, poesia, barzellette, in modo assiduo, da amici confidenziali, che condividono idee, rispetto, stima e un intenso sentimento complice d'affetto. 
Poi le telefonate si diradarono, ma la mia attenzione fu attratta da un nuovo progetto politico e culturale, in embrione, ma che pareva la fecondazione delle nostre idee comuni concepite. 
Ovviamente mi ci buttai con entusiasmo, energia, credendo nel progetto e nelle persone che si aggregavano. 
Si era instaurato un bel clima in continuo fermento, la voglia di agire, l'organizzazione di un movimento che, dopo anni di stasi, mi vedeva di nuovo compartecipe. 
Segui' una fase convulsa, forse troppo intensa e carica di aspettative,  presi dalla foga del fare senza il tempo per riflettere e meditare. 
Comunque pure tra dubbi e talvolta discussioni accese, si giunse a pochi giorni dall'evento che finalmente avrebbe visto nascere il movimento. 
Era tutto pronto, albergo, aereo, ferie prenotate, ma siccome la vita non e' un film e il lieto fine esiste solo nelle favole, arriva la mazzata da chi meno te l'aspetti, come da copione. 
Pare che una o forse piu' lettrici di quel blog, millantando un'amicizia inesistente, abbiano letto il mio blog e tratto da esso considerazioni e supposizioni talmente deliranti da far sorridere, se non fosse una questione seria, che ha avuto implicazioni reali. 
Le medesime conclusioni demenziali che traevano dagli scritti di altri autori. 
Alfine solo uno dei tanti accadimenti irrazionali della rete - tipico di quella parte femminile che sogna e non vive - da tacciare ed etichettare in quanto tale.
Se non fosse che invece di mettermi al corrente in primis di quanto stava succedendo, chiedendomi in prima persona spiegazioni che avrei fornito senza alcun problema - nonostante si trattasse della mia privacy e della mia liberta' d'espressione - mi fu esplicitamente richiesto di rimuovere un post dal mio blog; ove una mente sana non avrebbe ravvisato alcun riferimento, se non il frutto di una creazione letteraria, romanzata, come ogni scrittore usa fare.
Battendomi da anni per la liberta' d'espressione e contro la censura, lapalissiano che una richiesta simile avrebbe provocato il mio immediato distacco dal gruppo e dal movimento stesso. 
Nonostante i valori professati e spirito comunitario, che avrebbero dovuto imporre eticamente un comportamento chiaro. trasparente e leale, come io ho sempre tenuto verso gli altri, ai miei occhi il gruppo del movimento si ridusse a cosca, setta, fans club; oramai i giochi erano fatti. 
La storia si e' conclusa con una separazione delle strade, una decina circa di amici persi tra cui probabilmente un giuda e complici d'omerta', una fase personale di ripensamento su politica, cultura, amicizia, un ritorno sulla torre d'avorio, riflusso. 
Oltre ad un'ammonizione per lesa maesta'.
Resta comunque sempre qualcosa di sospeso, che presumo non faccia sentire bene nessuno dei protagonisti di questa squallida storia. 
Dimenticavo l'ultimo pezzo del puzzle, in simultanea e' scomparso anche l'amico telefonico.

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