domenica 13 giugno 2010

Secret Garden


Sorrido.
A questo temporale che, come uno tsunami, spazza via certezze e sicurezze.
Stupendo assistere alla natura che sferza le frasche.
Questa pioggia torrenziale che vince l'arsura del deserto e rinfresca la mente.
Mi ritorna alla mente, chissa'  perche', la pulsione innata, congenita, istintiva dell'uomo.
Quella pulsione che ti obbliga, costringe a confessare, a una dea virtuale i tuoi peccati.
Ho ucciso un uomo, perche' picchiava un cane, o un barbone.
Scrivo da un bunker a caccia di mafiosi, non posso avere una donna ma a San Lorenzo guardo il cielo e ricordo la sola stella che ho amato.
Sento le voci, odio e amo, amica nemica, forse uno o tanti stupri...
Raccolgo, accolgo, non giudico, non assolvo.
Peccati o innocenze, doppi denti incisivi da lupo, o da pecora con zampe da femmina, come nella favola dei sette capretti.
Lo scrittore alternativo della casa editrice d'avanguardia, pronto a consumar lasagne.
Sorrido.
Ai pettegolezzi scialbi di comari dell'aia virtuale, di squallidi tradimenti mere mediocrita'.
Cio' che conservo io nello scrigno dei tesori non e' paragonabile agli scheletri nell'armadio.
Le confessioni del mondo sono un dolce peso, per chi e' gravida d'amore.
E' l'istintiva fiducia, rispetto e stima, l'unica isola a cui puoi tornare.
E che sai, messaggio in bottiglia, puo' arrivare.

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