giovedì 1 novembre 2007

Cara Mamma

Non verro' al cimitero domani, preferisco pensarti viva, o col viso e sorriso distesi del post mortem.
Sono passati venti anni, io ero ancora una ragazza gia' coi miei pensieri e problemi di madre e moglie, non e' stato facile ne' per me ne' per te, la vita non e' mai facile per nessuno e non fa sconto alcuno.
Io penso che l'equilibrio psicofisico sia estremamente importante per la salute, quando soffri ne risente il fisico e tu hai sofferto, per anni di poverta' prima e per poco amore di un uomo poi, e forse anche di noi figlie, chiusa come eri nel tuo dolore e silenzio e chiuse come eravamo noi nel nostro giovane egoismo.
Non sei mai stata molto espansiva, non ricordo tu mi abbia spazzolato i capelli, pure io sono cresciuta da bambina timida e sola, e ancora oggi non sono espansiva con la tua nipotina, anche se grazie al cielo mi impone di farle le trecce tutte le sere.
Forse dovrei abbracciarla di piu', forse dovevo abbracciarti di piu'.
Oramai non importa, coi forse e coi ma non si costruisce futuro e ci si ferma al presente.
Del passato restano bei ricordi, qualcuno tenero altri di angoscia, fotografie di un tempo che non torna ma che comunque e' stato.
Il mondo in questi venti anni e' cambiato assai, siamo tutti piu' poveri, piu' soli, piu' tristi.
Mi spiace tu non abbia potuto vedere la tua nipotina, l'hai sempre desiderata una femmina, e' bella, sana e allegra.
Per quanto allegra ancora non so, il passaggio dallo stato adolescenziale pieno di sogni e speranze a quello adulto e' un attimo, un battito ove spicchi il volo o ti ritrovi con le ali tarpate.
Il tuo nipotino ha sposato una ragazza dal cuore generoso, e spero prima o poi di diventare nonna, almeno da godermi per qualche anno un piccolo cucciolo.
Al momento mi gira per casa un delizioso felino viziato, selvatico come il mio carattere - ti ricordi quando me lo dicevi - che pero' dorme con me e mi fa compagnia.
Talvolta sono venuta a trovarti, a parlarti negli istanti piu' bui, e ti ho sognata serena, le tue parole dette in sogno: non e' tempo ancora.
Quando sara' l'ora non lo so, a nessuno e' dato sapere ma prego che quando sara', di avere il tuo armonioso sorriso, il tuo volto tornato bambino.
E qualcuno che un giorno scrivera': ti ho voluto bene.
L'orchidea che tanto amavi e' per te.

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