lunedì 17 agosto 2009

Filosofando

Vediamo se riesco ancora a scrivere qualcosa di sensato, intelligente, e possibilmente non annoiante. 
Forzandomi un poco, poiche' ho sempre meno voglia di scrivere, oramai rade cose da dire, rimaste inespresse, scarsita' di stimoli in primis da me stessa. 
Certo potrei riempire pagine di gossip sul premier o inneggianti ad una rivoluzione che mai si fara', oppure sulle deliranti boiate leghiste. 
Potrei partecipare ai lai corali delle prefiche, su moralita' e buoncostume ipocritamente scandalizzata non da quel che avviene tra le mura di casa bensi' sulla pubblica piazza, additando e mandando alla gogna uomini e donne, poveri e ricchi, bianchi e neri, presidenti, guardaspalle, raccattapalle, porci con l'alitalia o in apecar. 
Oppure, nauseata da politica e materialismo storico, dedicarmi alla spiritualita', in una sorta di ritorno cosmico alle origini, all'alveo materno, come invidio ai maschi quell'estrema ancora di salvezza del rifugio gineceo, mentre alle femmine si riserva un logorante destino d'accoglienza sempiterna. 
Purificarmi il corpo con una dieta vegetariana o marziale o palestrata, esercitare la mente con letture erudite da sfoggiare nelle conversazioni da salotto buono, nutrire l'anima di misticismo condito da oli essenziali. 
Liberare impulsi indomiti e selvaggi cavalcando praterie senza piu' erba, dopo che vi passo' Attila. 
Bere e fumare sino a stordirmi, nella mera illusione d'una ispirazione, l'atto folle della creazione, o librarmi nella danza in volo interiore, un po' stonata. 
Recitare mille parti di sceneggiature, mille pezzi del puzzle da incastrare, col finale preconfezionato del terminale mancante. 
Potrei farmi promotrice di un moto, in movimento, salvare mondi e animali. 
Sorrido e man mano che scrivo, mi prendo sempre meno sul serio. 
E mi domando come fanno gli altri, a credere a cio' che si dicono. 
Non riesco a mentire, nemmeno a me stessa. 
Ovvero fingermi scrittrice, poetessa, amante incompresa. 
Ossia viziarmi al suono cantilenante di parole amicali, amorevoli, battagliere. 
Od investire il mio sesso, il mio cuore in un gratta e vinci. 
La verita' lapalissiana e' a un tiro di piccione. 
Se mi fai la cacca in testa, finisci arrosto.

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