mercoledì 2 dicembre 2009

Sogno di una notte di mezzo inverno

Stanotte ho ritrovato nella mia posta, alcuni messaggi che credevo d'aver cancellato, ma cio' che esce dalla porta inesorabilmente rientra dalla finestra. 
Inevitabilmente li ho riletti, cercando di scorgervi un significato nuovo, quando un senso non c'e', come cantava il Vasco. 
Forse un sogno me l'ha reso. 
Mi recavo con la mia figliola a casa di mia sorella, per una festa, presumo natalizia. 
Con sommo stupore, inaspettatamente al desco riunito sedeva un caro amico, in compagnia di una signora. 
Felicemente stordita pero', m'accorsi che avevo dimenticato di portare la torta preparata, cosi' con la figlia mi accinsi a scendere in strada per recuperarla a casa. 
Girovagando alla ricerca dell'auto - spesso mi scordo dove la parcheggio - notai che le vie pullulavano di ultras e poliziotti in tenuta antisommossa, causa una partita di calcio nello stadio adiacente. 
Comunque ritrovate macchina e torta, ritornammo da mia sorella, ma al momento dei regali, mi resi conto d'aver reiteratamente lasciato i doni a casa. 
Presa dallo scoramento, riprendemmo ancora una volta la via Crucis della memoria. 
Fu nel dedalo di vicoli, cortili, palazzoni, che persi la figliola - sovente m'accade di sognare di smarrire la mia bambina - vagabondando alla disperata ricerca della piccola. 
Immemore oramai persino del caro amico, in dolce compagnia della signora. 
Mi giunse quale eco - in sogno - una sua telefonata, risentendone da distanze infinite il timbro della voce. 
Non rammento che mi disse, risvegliandomi col pensiero illuminato che la verita' - proprio in quanto ovvia - convenga talora non saperla.

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