lunedì 1 febbraio 2010

Mamma ho perso il lavoro

Crisi: due generazioni a confronto. 
Il problema reale e' che se un tempo c'erano le classi sociali, e la gente vi si riconosceva, e sapeva da che parte collocarsi, oggi non si e' piu' ne' carne ne' pesce, e non si ha alcuna intenzione di mettersi tra - con - i pezzenti. 
L'appartenenza ad una classe - proletariato o borghesia - significava condividerne valori od osteggiarli, comunque iniziare da una base d partenza comune, ove non v'era nemmeno necessita' di elencarne principii o dogmi. 
 Mio figlio trentenne - disoccupato - parlando di politica mi ha detto che secondo lui solo dieci anni di crollo stile Argentina puo' risollevare l'Italia, aggiungendo che del governo salvava solo la Gelmini e Brunetta. 
Ovviamente me lo sono 'mangiato', rispondendo che il male della Tv era giunto sino a lui, perche' quei due facevano solo demagogia, non risolvevano i problemi reali del Paese della gente, ma erano solo specchietti mediatici, tanto rumore per nulla cambiare in sostanza. 
E che invece di preoccuparsi di condotte od assenteismo altrui, dovrebbe lui stesso preoccuparsi di non trovare lavoro, se avesse una famiglia da mantenere. 
Quindi prima esigenza avercelo il lavoro, poi guardiamo pure chi lavora male, alias prima si cambi governo - chi comanda in Italia - e poi gli italiani. 
Il figliolo ha poi ammesso di essere influenzato dalle televisioni, indi per cui suppongo che per avere una democrazia compiuta reale in Italia si dovrebbe in primis vietare le campagne elettorali su televisioni e radio - pubbliche e private - in modo da costringere la gente ad informarsi altrove - giornali, rete, piazze - ove comunque c'e' piu' confronto e discussione. 
Senza la Tv tanti politici e non solo, non sarebbero nessuno, e le persone si riapproprierebbero della loro identita', sentendosi e facendo blocco comune, senza scatenare guerre tra poveri, tra chi ha lavoro garantito e chi no, tra chi ha dieci euro in piu' e tra chi beve pinot, lambrusco oppure acqua. 
Ho ricordato a mio figlio che a cinquanta anni non mi sento, non sono affatto privilegiata, e che ove un giorno non arrivassi piu' io a mantenermi, suo dovere non tanto morale ma quanto legale sarebbe per lui provvedere al mio mantenimento.
Per cui che preghi che mamma stia sempre in salute e non venga licenziata - altro che Gelmini e Brunetta - e si preoccupi piuttosto di uno Stato assente e dei soldi che ci ruba, non di quello che si guadagna onestamente, e che ha permesso alle nuove generazioni di ascoltare minchiate in televisione.

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