venerdì 11 luglio 2008

Bufale e bufali

In Rete da anni circolano le cosiddette bufale telematiche, ossia notizie inventate e diffuse come se fossero vere, pure le piu' assurde, che gli utenti fanno circolare sino a renderle credibili, in una sorta di rito collettivo orgiastico dalla parvenza di tam tam tribale.
Famosa e' ad esempio la storia dei gatti bonsai, ovvero piccoli mici custoditi in vasi di vetro come velieri in bottiglia.
Oppure quella del cane randagio all'esposizione d'arte di un paese sudamericano, legato alla catena e lasciato morire di fame e di sete.
Altrettanto celebre altresi' e' il sito di Paolo Attivissimo, che puntualmente da anni raccoglie e smentisce tali pseudo notizie dimostrandone l'infondatezza, in nome della controinformazione e della libera corretta informazione anti bufala.
Chi ben conosce i meccanismi di trasmissione del passaparola su Internet e sui media - l'ha detto la Tv o l'ho sentito al Tg - e su veline istituzionali e governative, sa come una notizia sebbene priva di fonti o documentazione comprovata, possa essere creata ad arte e trasmessa fino ad autoconvincersi e convincere gli altri che sia vera e reale senza alcuna ombra di dubbio.
Amando gli animali, ovviamente detesto chi li abbandona, maltratta, sopprime o li lascia marcire nei canili.
Ma soprattutto odio ogni integralismo che procura cecita’.
Atteggiamento negativo che talvolta riscontro anche negli animalisti, o comunque in coloro che sposano una causa come fosse la sola verita' possibile.
In Rete oltre alle bufale circolano anche i bufali.
Personaggi e figure virtuali che in cotale zoo metafisico di galline, capponi e pennuti vari, a differenza di chi verga, digita, con la leggerezza di una piuma d'oca parole, irrompono in una folle corsa da era glaciale approvvigionandosi attenzioni e cibo senza curarsi degli altri e distruggendo l'ecosistema esistente.
Sono i vandali delle comunita' online, prolificanti soprattutto nel periodo estivo, che spulciandosi a vicenda nella calura pidocchiosa spadroneggiano refrattari ad ogni regola di convivenza civile.
Proprio come accade nella vita reale, ove la legge non solo non e' uguale per le quattro piu' alte cariche dello Stato, ma neppure per la gente cosiddetta normale, nonostante norme e codicilli.
In questo condominio chiamato Paese ogni abitante anche di nuova generazione impara ben presto la differenza tra testi di scuola, regolamenti, editti costituzionali e realta'.
Tutto il resto rimane carta scritta - dieci piani di morbidezza - e utopia.
In ogni luogo in cui vige e vince prepotenza, arroganza, supponenza, al posto di ragione, intelligenza, sensibilita', porgere le proprie scuse di tardivo pentimento e’ come entrare in una moschea senza levarsi le scarpe per poi pronunciare un pardon d'occidentale maniera.

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