lunedì 21 settembre 2009

Seduti in quel caffe'

Una cosa ho imparato dalla vita, a non farmi mai aspettative. 
In politica come in amore, in amicizia o in famiglia.
Ci sono solo due strade nella vita, il si' e il no, bandito il forse. 
Se dici si' deve essere un si' senza se e senza ma. 
Se dici no devi andare avanti per la tua strada, o cambiare rotta. 
Alla mia non piu' tenera eta' non mi servono illuminazioni, luci, fari, e mi rifiuto di offrire comode lampadine a chi sta nel buio. 
Mi ha sempre affascinato il mondo dei non vedenti, ho scritto poesie e favole sul tema, chiudendo gli occhi e spegnendo luci; camminando cosi' a tentoni nell'oscurita', cercando di percepire, captare, cogliere il mondo e la realta' circostante, coi suoi ostacoli, sensazioni tattili, uditive, olfattive. 
Talvolta gustando e assaporando nel buio, nel silenzio, il sapore della pelle altrui, o lasciandomi centellinare come un buon vino d'annata. 
Altrettanto mi sono tuffata nel mare silente della comunicazione muta, gestuale, talora autistica, definita superficialmente anaffettiva. 
Non e' affatto una deprivazione, ma un arricchimento emotivo e dei sensi, sapere e potere spegnere il mondo, e accendere sensazioni e percezioni altre, dentro se stessi o nell'altro. 
Stanca e annoiata da parole che poi sono sempre le stesse, da suoni e rumori frastornanti che non  concedono di riflettere o rilassarsi, da immagini flash che feriscono gli occhi come punte di spillo. 
In situazioni collettive mi sento sempre come un pesce nell'acquario, tutti nuotano senza sapere dove, con la differenza, non indifferente, di essere muti, tutti nella stessa direzione, che non smuove acqua.
Anche nel recinto del canile tutti i cani abbaiano, si confondono le voci, che nel branco sembrano tutte uguali, e viene percepito come un latrare di cani. 
Chi invece possiede un cane, sa che ogni animale e' diverso, esprime e manifesta col suo modo unico affettivita', aggressivita', protezione, difesa. 
E il mondo animale vive sull'istinto, sui sensi, prima agisce poi pensa. 
L'umano invece prima pensa poi agisce, spesso solo pensa. 
Nel film Figli di un Dio minore, si fa l'amore senza rumore. 
Nel film Profumo di donna, la solitudine e' una condizione esistenziale nella quale la cecita' appartiene ai vedenti, e il desiderio e' profumo. 
Nel film Lezioni di piano, si puo' suonare anche con una mano sola. 
La domanda sbagliata e' cosa manca, la risposta esatta e' cosa c'e' in piu'; da eliminare, togliere, denudare. 
Provate a fare l'amore al buio, in silenzio, e se davvero amore e' non servono oli, incensi, musiche, massaggi, travestimenti, e tutti gli artefizi che la gente si e' creata per raggiungere un orgasmo e poterlo chiamare amore. 
Analogamente, la voglia, il bisogno, il desiderio dello stare assieme, del fare, del condividere puo' sfociare in un'orgia, appagante ma cronometrata, ovvero passato il momento non ti ricordi nemmeno con chi eri e cosa hai fatto; oppure parcellizzata in microcosmi di conoscenza, contatto, senza telecamere, microfoni, pubblico, applausi. 
L'incontro seduti ad un tavolino del caffe', dalla cui tazzina magicamente come dalla lampada di Aladino, esce il profumo, il sapore, l'effluvio dell'anima.

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