martedì 13 ottobre 2009

Interflex

E' in corso d'opera una campagna mediatica per screditare Internet - o meglio controllarla. 
Il Governo nell'accanirsi su stampa e informazione, sferra il suo attacco massiccio alla Rete - dichiarandole guerra. 
Lo fa attraverso i media, emittenti private di proprieta' del Presidente del Consiglio, con voce del suo luogotenente che s'inventa sondaggi tra casalinghe e pensionati riguardo Facebook, come se vendesse materassi. 
Dal pulpito televisivo di una rete che lo vede imbonitore illegale, per sentenza europea. 
Parallelamente sul primo canale nazionale, si ricicla la vecchia storia - per gli internauti - della ricetta della bomba rudimentale reperita su Internet. 
E gia' me li vedo chi digitando 'bomba' sul motore di ricerca si ritrova una bomba sexy lasciandoci la dentiera, e chi invece scambia la bomba di riso per un piatto tipico padano. 
O finendo magari su You Tube e scovando quello sporco comunista di Pelu'. 
Il problema comunque e' serio. 
Poiche' mediante questi messaggi non subliminali bensi' pubblicitari, si adottano le metodologie di marketing per vendere all'opinione pubblica una realta' distorta di Internet, da labirinto di specchi al luna park. 
Sino a deformare, amplificare, ogni proiezione d'immaginario dell'italiano medio, oltremodo quello non informatizzato, che non usa la Rete, e ancora ahime' maggioritario. 
Cosi' si creano ad arte gli spauracchi, si semina paura, panico, si induce il bisogno di sicurezza e si fornisce la soluzione di una regolamentazione, controllo, alias censura. 
Prossimamente assisteremo ad un potenziamento dei servizi giornalistici e televisivi sui mostri in Internet, soprattutto terroristi e pedofili, con l'aggiunta di storie caserecce piccanti di tradimenti, perche' si sa che l'italiano medio e' sensibile sul tema corna, ovviamente del vicino. 
La tattica, la strategia - e' un linguaggio da guerriglia istituzionale - consiste nel tam tam mediatico, nella coazione a ripetere del messaggio, cio' che in teatro si definisce tormentone. 
Proprio come si utilizza in pubblicita' per promozionare un prodotto, creare domanda e conseguente offerta - risposta. 
Non importa se si vuole vendere una mozzarella di bufala o una bufala intera, interessa colpire la mente, lo stato emotivo, mirare al cuore dell'italiano consumatore e/o utente. 
Fortunatamente la Rete - pur saltandoci sopra - e' talmente duttile d'aver molle ad effetto boomerang.

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