mercoledì 5 dicembre 2007

Potrei rinascere donna

L'ultima profezia del Dalai Lama: 
- Se la forma femminile sara' più utile saro' donna -.
Una monaca anziana reincarnata afferma che:
- Non c'e' nessuna legge che stabilisca se la reincarnazione debba avvenire in un corpo di uomo o in uno di donna: se una persona ha una mente illuminata, consapevole, compassionevole, allora nella prossima vita rinascera' in una forma superiore -.
Il Dalai Lama ha dichiarato che la reincarnazione femminile e' la piu' alta, non perche' "donna e' bello", ma perche' in questo mondo impossibile potrebbe essere piu' utile che concetti come tolleranza e pace, venissero da una donna.
La reincarnazione, dice il Dalai Lama - Oceano di saggezza - e' la conseguenza diretta del kharma, gli esseri reincarnati vengono al mondo perche' in un determinato momento c'e' bisogno di loro.
Dunque la reincarnazione puo' assumere diverse forme: uomo, donna, bambino, anziano, cane, gatto, albero, non ha forma fissa e mai si sa chi sia un reincarnato o una reincarnata; chi dice di esserlo forse non lo e', chi lo e' non sa di esserlo.

E se Cristo fosse nato donna?
Si sentono sempre piu' in giro confessioni, je accuse, mea culpa ed altre amenita' strappalacrime sul genere telenovelas e la vita in diretta, gara a premi su chi sfruculia meglio nelle disgrazie proprie e altrui.
E' il trionfo della sceneggiata napoletana, Mario Merola docet.
La spettacolarizzazione delle emozioni vissuta come il lettino dello psichiatra, confessionale e diario di bordo di casalinghe mantenute da ex mariti o da consorti attuali, in una sorta di rito collettivo liberatorio dai fallimenti esistenziali.
Come se bastasse parlarne o scriverne per esserne fuori.
Questa sorta di compiacimento narcisistico, o vittimismo, o mania di protagonismo, produce i suoi effetti scatenando nella folla, nella massa, una condivisione perbenista e politicamente corretta, che fa sentire tutti piu' buoni e comprensivi, la pietas cristiana dell'ama il prossimo tuo come te stesso.
Non e' un caso che tali esternazioni cosi' intime e privatistiche escano fuori nei periodi natalizi e pasquali; in fondo si tratta di concedersi e concedere un'elemosina, una medaglia al valore civile, semplicemente per il fatto di aver vissuto.
I cuori nobili, come da retorica da libro Cuore, dovrebbero tutti fare la ola da stadio a questi messaggi di aiuto, solidarieta', compatimento - ovvero con pathos soffro con te - caritatevoli e pieni di buoni sentimenti, valori e principii.
I cuori aridi invece, come da sano cinismo e realismo da gloriosa testata Cuore, risponderebbero con un sincero e terapeutico ecchissenefrega.
Che si tratti di casalinghe annoiate della ricca borghesia o di borgatare massmediatiche, l'appello non cambia, e si potrebbe tradurre in un cercasi un altro pollo che colto da commozione mi mantenga.
E a conferma di cio', si dovrebbe sentire anche l'altra campana, ossia quegli uomini che si sono ritrovati a lavorare dodici ore al giorno per mantenere donne obese e sciatte sino al momento del divorzio.
Ove hanno dovuto lasciare pure la casa, oltre all'assegno ai figli e alla moglie che poverella, soffrendo di depressione non puo' certo andare a lavorare, perche' si sa che costa fatica pulire scale o deretani agli anziani.
Donne che spesso usano i figli come ricatto affettivo e materiale, senza nulla togliere a quei padri che, alla pari di queste signore, fanno mancare il sostegno morale e monetario alla loro prole.
La domanda quindi sorge spontanea a queste 'signore' che non hanno mai lavorato, o solo saltuariamente, e per le quali il maggior pensiero e' stato il colore di smalto per le unghie o come candeggiare le tende.
Che non sanno cosa significa avere fame, girare per negozi cinesi e discount, o vendere oro e ricordi di famiglia agli usurai, ignorando l'insonnia da debiti, prestiti e sfratti.
Ma fino ad ora dove eravate, cosa avete fatto e come avete vissuto?
Come disse una terrorista tedesca ai propri aguzzini, una risata vi seppellira', care signore, perche' voi che finora avete dormito nelle vostre tiepide case, siete complici e colpevoli delle vostre miserie esistenziali, annegate nella bottiglia o negli psicofarmaci.
E siete le prime a disprezzare il vostro stesso genere e ad inchiodare le altre donne o diverse da voi, alla Croce.
Le donne davvero straordinarie sono quelle che in silenzio e senza clamore, hanno cambiato la propria vita.
Perche' vivere non e' un lusso, ma una necessita'.

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