mercoledì 3 dicembre 2008

Lavandaie

Si potrebbe aprire un dibattito su etica e mercato. 
Che ne pensiamo di noti personaggi che fanno pubblicita'? 
Se ad esempio uno stimato autore, invece che fare letteratura, cultura, giornalismo, informazione, promozionasse, pubblicizzasse, prodotti, che non sono arte, cultura, sapere, sarebbe piu’ ricco di beni materiali e piu’ povero di beni morali? 
Immaginiamoci un Gandhi, il Che, Marcos, Berlinguer, il Dalai Lama, Pasolini, e chiunque altro puo' produrre opinione e fungere da media. 
Poiche' volenti o nolenti si tracciano percorsi d’orientamento. 
Posso concepire un Totti in pubblicita’, ma Francesco e’ un calciatore, e il suo mestiere dare calci a un pallone e fare goal. 
Che poi tutti si fanno portavoce della famosa casalinga di Voghera, che andava bene forse un tempo per i film caserecci, ma oggi le donne sono piu’ evolute. 
E pure i maschi, fanno la lavatrice. 
Probabilmente a casa dei noti personaggi il bucato lo fa la colf filippina. 
Per restare in tema di candore, il Presidente del Consiglio, entusiasta della visita alle Poste, esordisce con la bella pensata di regolamentare il web. 
Non se ne parla proprio, pazienza bucare lo schermo, ma la rete e' gia' bucata di suo. 
Giu' le mani, sporche o pulite, da Internet.

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