martedì 2 dicembre 2008

Che poi

Che poi questo osannare del povero e' bello, come se i ricchi fossero dei brutti coglioni, mi ricordo che lo facevano i preti e la Democrazia Cristiana, per convincere il popolo a restare nell'ignoranza. 
Mica il Partito Comunista, ve lo immaginate Berlinguer che nelle piazze incitava gli operai alla virtu' della miseria? 
Come minimo lo mandavano a quel paese. Dove dovrebbe andare Veltroni, che si preoccupa della pay tv, chi se ne frega dico io, che si preoccupasse del pane e della pasta, o delle tariffe dei bus. 
Che poi un po' coglioni lo siamo anche noi, che ci aggiungiamo al coro dei belati, pelati e prelati, sul povero e' bello. 
Io non ho mai visto un disoccupato felice, o uno affamato o infreddolito, oppure un padre che non sa come mantenere i suoi figli, allegri come una Pasqua. 
Solo i beoti possono avere il sorriso stampato sulla faccia mentre gli crolla il cielo sulla testa. 
E uno lo conosciamo bene, ma lui ride sempre perche' tanto tiene il casco. 
Che poi al posto di voler essere tutti ricchi, dividendo le risorse, e le finanze, si vuole che tutti si sia poveri, come se si stesse girando la fiction dei Miserabili, mentre invece girano solo le palle, quelle del lotto. 
Che poi nessuno vieta di fare voto di poverta' come San Francesco, e di correre nudo nella neve, che era anche un gran bel vedere nel film della Cavani. 
Che poi firmiamo petizioni e ci tuffiamo nel solidale tanto la firma e' gratis, ammesso che non sia una cambiale o assegno in bianco. 
Che poi io ci credo al povero e' bello quando se hai due biciclette me ne regali una. 
Che poi la sola cosa bella della poverta' e' la scheda elettorale, che puoi concederti il lusso di vergarla con un bel vaffanculo. 

Nessun commento:

Posta un commento