mercoledì 24 ottobre 2007

La Rossa

Molto meglio esultare per la Ferrari che leggere le cavolate nei vari forum e blog su Internet, di cui nulla c'e' da esultare ma casomai da dubitare sull'intelligenza della razza umana.
D'altronde non lamentiamoci se censurano Internet, per la semplice ragione che non v'e' piu' nulla da censurare, se non aria fritta e neuroni sottozero.
Al massimo verra' archiviata qualche pratica polverosa inerente la lesa maesta' di nick virtuali, poiche' in Rete si costruiscono identita' fittizie.
Gia' le chat sono divenute il tempio della noia, del vuoto mentale, delle scritte ai bagni delle stazioni.
Usandola giusto come bacheca di annunci per qualche incontro sporadico di sesso, il resto non esiste, sono solo proiezioni mentali.
Oggi va di moda la giustizia sommaria, il tribunale opinionista del popolo, quando la gente non sa piu' argomentare o vivere la vita in maniera ludica e competizione leale, divengono un comodo surrogato per non guardarsi allo specchio.
Per la gioia di legali e censori, e' il mondo che si e' voluto, non vedo differenza tra la Formula Uno, una partita di calcio e Internet.
Penso che ritornero' a guardare la Tv, monnezza per monnezza, preferisco motori e palloni che assistere all'eutanasia di massa.
L'orrore del divenire di Internet in dieci anni, comunque specchio della realta', da prenderne atto e chiudere la baracca, almeno a livello sociale; poi a livello individuale per procacciarsi un po' di sesso, una ricetta di cucina o prenotare un viaggio, e' utilitaristica.
Per vincere ogni gara e ogni battaglia occorrono intelligenza e freddezza, intesa come distacco dall'istinto, dalla pulsione, dalla emotivita'; allo stesso modo andrebbe vissuta la realta' virtuale, magari cercando di essere se stessi, invece di vendere specchietti per allodole.
Nel mondo possibile, i colori non sono sugli schermi, ma in occhi, in natura, negli animali.
E in qualche raro esemplare umano che ancora non bivacca su Internet.

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