martedì 2 ottobre 2007

Saffo

Amica mia

Rideremo sui seni avvizziti dal tempo
e a quell’uomo meschino or informe
che brandiva superbo l’elsa
nel fodero un sol cinto d’ernia

Rimembreremo virginei sapori
velluti in punta di lingua
gocce al succo d’ambrosia
labbra nettate da fini capelli

Intrecceremo mani bocche arti
gambe abbracciate alla vita
vetrine spalancate sul mondo
serrate contratte allacciate

Imbandiremo alcove lauti pasti
nicchie in cui celar chicchi d’uva
nari stuzzicate spezie piccanti
calici a colmare svuotare mari

Serviremo carte giochi ludi
torri in legno biglie d’avorio
cera d’api in bossoli d’acciaio
archi tesi corde arpeggiate

Regneremo supreme sovrane
nei sensi la mente eterna beltà
dal ventre liberato l’orgasmo
la terra partorisce il cielo.

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