sabato 7 novembre 2009

Collocazione provvisoria

Sfoglio Facebook nel cuore della notte, in silenzio, non sono una voce fra tante, casomai un sussurro, la folla mi rende muta o urlante, ma la mia natura e' scrivere piu' che dire. 
Gli ignavi non sanno che il cammino della rivoluzione ha come unica direzione la via della spiritualita'; non passa attraverso politica, non solo mediante cultura, e quale bagaglio portera' giustizia, uguaglianza, liberazione, comunione e pace. 
L'odierno dibattito sul crocefisso e' una questione falsata. 
Similare a quello sul burqa, e se li lasciassimo entrambi? 
Equazione semplice di spiritualita' e cultura uguale a tolleranza e contaminazione. 
Quando qualcuno comprendera' il messaggio di Don Tonino Bello sulla croce, analogamente allo scritto di Pasolini sull'omologazione, senza starnazzare pari a oche, saremo un popolo evoluto. 
Le masse hanno sempre bisogno di un feticcio, pro o contro. 
Ma io ho bisogno di un corpo, per arrivare a Dio. 
Mi sottraggo alla rissa sulla ragione, preferisco un cheto dialogare duale, ove ci si scambia riflessioni, pause, sospiri, una risata liberatoria. 
La luce del sole talvolta acceca la ratio, altresi' il riverbero lunare accompagna il languore del dirsi. 
Cio' che rimpiango non sono le folle, le masse, le corti, bensi' l'atmosfera magica del porsi; uno piu' uno che fa quel noi, il corpo per giungere a Dio. 

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