sabato 3 maggio 2008

AAA Rete in svendita

Tempi duri e cupi anche per la Rete.
Non mi riferisco a servizi commerciali o al libero mercato, ma a quella Rete che per anni e' stata baluardo di libera espressione, comunicazione, socializzazione.
L'open source, il peer to peer, condivisione e scambio di saperi, la deontologia ed etica del libero accesso e gratuita fruizione di uno strumento di infinite potenzialita' quale Internet.
Oggi viene svenduta, a prezzo irrisorio, in saldo, non da lobby multinazionali o governi censori, ma dagli stessi utenti e gestori che un tempo la difendevano e tutelavano.
L'amarezza del tradimento.
Spazi e luoghi di rete, contenitori, sempre piu' privi di contenuti, una rete velina di se stessa, come la peggiore televisione commerciale.
Ove si offre, si baratta, si svende qualsiasi oggetto e soggetto, dalle cure dimagranti miracolose alle case di vacanza, a seni e chiappe come specchietti per le allodole.
Per quei pesci palla e polli che sempre abboccano, sbavando per un'illusione, un senso di potenza, un sentirsi macho e femmina fatale, asmatici nei loro orgasmi virtuali.
Se i sogni son desideri, si pagano, e ognuno ha il proprio prezzo.
Prolificano i siti a pagamento, od occultati da pseudo donazioni, ove viene fissata una quota minima di 'contributo' con tanto di dati identificativi, anagrafici, email, numero di carta di credito.
Ovviamente i donatori godranno di un trattamento di favore, non si sputa nel piatto in cui si mangia.
Le motivazioni dietro a tale scelta esclusivamente economica sono occultate da presunti costi di gestione, sfruttando comunque canali pubblici e gratuiti per promozionare attivita' private.
I siti a tematica sessuale notoriamente sono i piu' frequentati e garantiscono una maggiore utenza, per cui e' sufficiente inserire qualche fotografia piu' o meno realistica, con frasi ammiccanti e compiacenti, allusive a taciti inviti e promesse di sessioni sessuali virtuali o reali.
Qualche criceto che dalla ruota cade nella rete si trova sempre, anche a pagamento; o donazione.
D'altronde c'e' chi si ricarica il cellulare in cambio di sesso virtuale in Internet.
Cosi' come vi sono anime in pena che lamentano false disgrazie e finte malattie, finche' qualcuno poco esperto o fresco di rete preso da compatimento spedisce vaglia solidali, o meglio in solido.
Si puo' dichiarare la fine della Rete, di quella filosofia, etica, spirito, che accomunavano identita' multiple anni fa.
La luce si e' spenta e resta solo un fioco lampione ad illuminare una patetica peripatetica.

3 commenti:

  1. No .. non concordo.
    La rete come tutti i luoghi di scoperta e' stata invasa dai mercanti, dai nuovi arricchiti, da chi vende ogni pixel per guadagnare 0,12 centesimi per ogni click....
    Ma insieme a tutto questo ci sono migliaia di anime della rete che non si venderanno mai... che sono online per raccontare e per conoscere.
    Ne sono convinto e ci voglio credere.
    Un abbraccio...

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  2. sicuramente ci sono anime belle, se no non continuerei a starci, ma calerei assai il numero delle persone non in vendita o in saldo, c'e' chi si vende l'anima nemmeno per lucro, ma per un'illusione :)

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