domenica 4 maggio 2008

Il silenzio degli innocenti

Nel silenzio un sussurro.
Sono i tempi della politica gridata, urlata, sguaiata, ben lungi dal quieto dibattere ed argomentare dei grandi statisti e persone civili.
Ci si confronta, o meglio ci si scontra, per slogan, luoghi comuni, banalita' imperanti e inneggianti al nulla, al vuoto, cori e voci dal branco.
E' continua prevaricazione, aggressione, violenza verbale e non verbale, un perenne stillicidio di coscienze, intelligenze, spirito critico.
Vige la trivialita', l'arroganza, la mancanza di rispetto e dignita', colpevole e complice chi sparge il seme dell'odio e dell'intolleranza; vittima chi ancora tenta un dialogare senziente e ragionato.
Il paradosso e' che invece di indicare al pubblico ludibrio, alla gogna, l'incivile dai modi barbarici, diventa zimbello di piazza colui che si discosta da mentalita' e linguaggi nazifascisti, razzisti, egemoni, emarginandolo e rendendolo invisibile.
Un tempo si diceva dare voce a chi non l'ha, oggi forse si dovrebbe perlomeno abbassarne toni e volumi, o almeno educarla a comunicare, trasmettere, invece che latrare.
Quale esempio si puo' dare se viene concesso di lordare strade, monumenti, luoghi sacri; se non si educano i figli a rispettare donne e anziani, piante e animali; se non si parte dalle piccole cose come riporre una cartaccia nel cestino.
In tutela del bene pubblico e dell'umanita' come valori base.
Non si tratta di ritornare al manierismo o all'ipocrisia formale da salotto borghese, ma a quel senso di civilta' che si esplica e manifesta in ogni gesto quotidiano, mediante il comportamento, lo stile di vita e la comunicazione.
Non e' l'uso della parolaccia che procura scandalo, la vera vergogna risiede nel vociare inconsulto e omologato di un popolo maleducato.
Sussurri non grida.

3 commenti:

  1. Un sussurro puo' far male di piu' di mille parole urlate.

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  2. ciao Amelie e grazie ad Angelo :) Beppone verissimo, anzi forse si sente piu' silenzio e assenza che rumore e presenza.

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