mercoledì 21 maggio 2008

'O pacco

'O pacco a Napoli e' la sola servita e riverita dal Pulcinella di turno, perche' si sa che il mondo e' dei furbi e non dei fessi, e l'arte d'arrangiarsi s'impara da monelli nei vicoli.
Punirne uno per educarne cento, tuona il vice nano, come se gli editti fossero il prolungamento di una potenza assente; giusto colpire l'assenteismo ma senza fare proclami di tristissima memoria storica.
Si detassano gli straordinari sul lavoro privato, incentivando prestazioni extra in condizioni di lavoro precario e insicuro tipico italiano; di atipico ci sono solo le agenzie interinali che lucrano a provvigione sul sudore altrui.
Risulta altresi' incomprensibile la scelta governativa riferita al pubblico impiego di non applicare la tassazione, in clima di caccia alle streghe si segue la scia opinionista e mediatica del lavoratore pubblico fannullone.
Mirando al consolidamento e omologazione del rapporto di lavoro e produzione naturalmente livellato verso standard minimi; puntando alla modifica dello statuto dei lavoratori, troppo garantista per i datori di lavoro; riducendo i sindacati, soprattutto per demerito loro, a mere agenzie contrattuali.
E' sacrosanto il licenziamento per chi non fa il suo dovere, ma e' oltremodo la dirigenza a recepire stipendi assai ben retribuiti e a fare straordinari a pioggia, senza alcun controllo e verifica dell'operato, incentivati finanche da premi sul raggiungimento di presunti obiettivi.
D'altronde pure l'Unione Europea elargisce contributi a favore di nobili finalita' e di adeguamento ai parametri comunitari, per cui le amministrazioni pubbliche si reggono ormai su appalti, rotatorie e progetti, non sempre tesi al miglioramento e sviluppo di citta' e comunita' di contribuenti amministrati.
Detassare gli straordinari penalizza le donne, a meno che non siano single in carriera e senza famiglia, caricando oltremodo sulle loro spalle la cura dei figli e della casa, poiche' il coniuge e' impegnato a lavorare a oltranza per arrivare a fine mese a scapito della qualita' di vita e relazione. 
Sarebbe piu' utile, opportuno e dignitoso aumentare gli stipendi, in modo da rispettare la media europea, e nel contempo calmierare tariffe e prezzi del libero mercato e aziende fornitrici di beni primari essenziali  quali acqua, luce e gas.
Altro pacco, il pacchetto sicurezza.
Si concorda sulla limitazione del danno che provoca l'immigrazione clandestina, gli italiani sono maestri in questo avendo esportato all'estero oltre alla pizza la mafia, pero' la condanna al rimpatrio per chi oltre a non aver lavoro non ha casa adeguata, comporta il punire il povero Cristo ma non Barabba e i quaranta ladroni. 
E' risaputo che sovente si affittano posti letto a costi proibitivi, furfanteschi, a immigrati, in condizioni igienico sanitarie da terzo mondo, il tutto a loro spese e trattenendosi la cauzione di migliaia di euro, perche' tanto il precario extracomunitario di turno non ha gli strumenti o il denaro oppure i documenti in regola per rivolgersi alla giustizia.
E cosi' invece di colpire questi proprietari e affittuari, si punisce l'inquilino rispedendolo al proprio Paese di provenienza; peccato che allo stesso modo codesti italiani truffaldini non si possano rieducare in qualche tundra siberiana o savana.
Idem dicasi per il lavoro in nero, poiche' fa comodo avere lavoratori, schiavi, sottopagati e in condizione di carenti o assenti norme di sicurezza, non sindacalizzati.
Per cui si caccia il lavoratore extracomunitario, reo di avere fame e lavorare anziche' rubare, e si concede al signor padrone l'intoccabile profitto sulla manovalanza sacrificando la pelle altrui.
Soluzione equa sarebbe applicare analoga sanzione all'imprenditore italiano, che dovrebbe consistere nella confisca del profitto illegalmente guadagnato e reinvestito in fondo sociale, ad uso di imprese regolari e sane, e per vittime e famiglie di invalidi e morti sul lavoro.
Utopia?

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