lunedì 12 maggio 2008

Trespassing

E' abitudine dei giornalisti nelle redazioni serali e notturne bere molte tazzine di caffe'.
Talvolta pero' una camomilla o una tisana non farebbero poi cosi' male.
Si assiste sempre piu' a trasmissioni televisive a scoop guidato, programmato, manipolato, diatribe, litigi, denunce, lei non sa chi sono io, spettacoli a effetti speciali col finale dei fuochi d'artificio di parole grevi, incendiarie.
Anche i giornalisti partecipano a cotali show caserecci di borgata, a scapito di ogni motivazione, perdendo il senso dei loro contenuti d'inchiesta, esaltando una forma che crea interesse mediatico scandalistico ma non imprime coscienza critica e memoria storica.
Non si tratta di reporter di guerra o di freelance in regimi dittatoriali, pur se la lotta con la muffa cartacea dei tribunali e’ dura e procura allergia.
Nonostante che Internet aiuti a fare ricerca tra una birra, una cicca e un tramezzino.
Non sono nemmeno eroi del giornalismo, ma presenze assidue contrattuali alle cosiddette trasmissioni d’opinione, prestazioni retribuite con lauti compensi, non certo lavoratori precari o a rischio mortale di incidente sul lavoro.
Per cui attenzione a non mitizzare, a non creare feticci, confondendo l’antagonismo e la libera informazione con le voci urlate, gridate, sguaiate e pacchiane.
Esiste un sottosuolo di giornalisti e portatori sani di cronaca invisibili, che non raggiungono l'audience dei grandi mass media, che operano a livello locale, con stipendi che non sono sicuramente quelli della Rai o di Mediaset.
E ci sono uomini, testimoni del tempo, che sia con governi di destra che di sinistra, di largo consenso o d’opposizione, lavorano poco o nulla, non perche’ non sanno lavorare o non sanno comunicare, ma perche' non fanno comodo a nessuno, non servono nessuno.
Ma servono alla gente comune, poiche’ vivono e sentono come la gente comune, sono al servizio della gente comune.
Con lo stile unico e proprio dei professionisti e signori del mestiere.
Uno di questi e’ Claudio Fracassi, l’ex direttore di Paese Sera e di Avvenimenti; un altro e’ Diego Cugia, autore di Jack Folla e Alcatraz, che operano per se' e per gli altri senza censure. 
Da esserne fieri e degni, affezionati.

- Forse Rosabella fu qualcosa che lui perse... -
(da Quarto Potere di Orson Welles)

2 commenti:

  1. Altra chicca da non perdere... i veri giornalisti hanno una differenza non comune con i poltronisti dei media allineati... le palle... che siano maschi o femmine hanno una schiena dritta e tanto coraggio.
    Così come hanno il diritto di chiamarsi degni uomini persone come il "nostro" Diego... che pur di non calare la testa rischia lavoro e futuro..
    Un abbraccio carissima...

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  2. difatti non l'ho citato a caso, perche' rimango sempre disarmata dall'umanita' altrui, soprattutto quando consapevoli che calpestandola si potrebbe arricchirsi, e chi fa la scelta opposta e' degno di stima e amore; abbraccio a te e alla tua sensibilita' e intelligenza :)

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