venerdì 2 maggio 2008

Esercizi di stile

Il computer, Internet, hanno sostituito l'antica corrispondenza, la cara scrittura vergata a mano talvolta in trepidante attesa di un messaggio o una promessa d'amore.
La scelta della carta era parte integrante, essenziale, della missiva, il colore, la percezione del tatto al tocco con la pergamena, il profumo che rimembrava e stimolava sensi.
Un capello a sancire, legare, il nodo che univa due anime distanti.
Ed era il lato piu' nobile, spirituale, che emergeva da quelle parole scritte, con l'impegno e la volonta' di spedire assieme alla lettera, pensieri e cuore.
Oggi si pigiano tasti, trasmettendo spesso il peggio di se', goliardia rasentante il volgare, triviale, identita' frustrate che si materializzano solo su monitor, per poi spegnersi in grigie vite stantie o mediocri rapporti occasionali.
Ricordo due casi emblematici, entrambi di sesso femminile, non che gli uomini siano esenti da travestimenti virtuali, anzi.
Una signora di media eta' che si dichiarava in rete sposata e virtuosa, proponendosi poi per incontri sessuali di gruppo, senza distinzione tra maschi e femmine.
Un'altra donna che si fingeva un tutore dell'ordine su Internet, gingillandosi nel sadomaso virtuale con altrettanti uomini in mania di onnipotenza.
Lungi da alcuna considerazione moralista, cio' che risulta interessante sono i meccanismi psicologici che azionano determinati comportamenti e bisogni.
Probabilmente sessualita' non vissute o problematiche, oppure semplicemente monotone, che portano a cercare pseudo trasgressioni in rete; d'altronde il sesso virtuale e' assai diffuso mediante l'ausilio di webcam e cellulari.
Ci si accontenta di leggere o ascoltare parole e frasi oscene, standard, manifestandosi in show di masturbazioni mentali o in video, giocando su fantasia e immaginazione a oltranza.
Un merito di Internet e' di aver prodotto quasi la scomparsa di voyeur ed esibizionisti da parchi e giardini pubblici, mantenendo sessualita' inibite sotto controllo, impedendo nel contempo lo sfociare in atti deprecabili reali.
Finche' due adulti sono maggiorenni e consenzienti, lecito il sesso virtuale come valvola di sfogo, purche' non vengano coinvolti minori o persone inconsapevoli.
Io mi diletto a scrivere da anni, sicche' ogni esercizio di stile mi attira e mi sfida, dal racconto noir al giallo, alla cronaca o fantasy, sino a letteratura e poesia erotica.
Ne scrivo sempre con distacco mentale e fisico, non mi coinvolge a livello ormonale e sensoriale, preferisco vivere la sessualita' dal vero, contatti, sensazioni, calore umano.
E' comunque un mondo sommerso curioso quello del sesso virtuale, a livello di fenomeno sociale e di costume.
Escono come dal vaso di Pandora, bisogni inespressi, fantasie irrealizzate, personalita' multiple, qualcuna sintomatica da schizofrenia.
Rimane tuttavia un modo per non tradire fattivamente eventuali partner, o perlomeno tradirli solo in incontri occasionali di sesso senza implicazioni sentimentali, ravvivando anche qualche coppia datata e stanca, stimolandosi nel gioco di gruppo.
Si rileva casomai una mancanza di stile, di lessico raffinato, intelligenza e cultura, perche' la sessualita' cerebrale necessita di arte.
E' la differenza che passa da una sveltina al tantra, dall'erotismo alla pornografia, tra un film con Alvaro Vitali e uno diretto da Almodovar.
Altrimenti l'eccitazione si limita a popcorn, birra e rutto libero.
Il tragicomico finale e' che, pur rubando per qualche ora alla notte il sogno di sentirsi un Rocco o una Moana, si ritorna poi all'alba a rivestire i soliti panni del ragioniere Fantozzi e della signorina Silvani.

- Per me... la corazzata Kotiomkin... e' una cagata pazzesca! -
(Fantozzi - Paolo Villaggio)

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