sabato 10 maggio 2008

Madre Coraggio e i suoi figli

Nicola Tommasoli a ventinove anni la sera del Primo maggio e' stato massacrato di botte nella sua citta', Verona.
Da un branco di nazifascisti appartenenti a Forza Nuova per aver rifiutato loro una sigaretta.
Un calcio in pieno volto, due dita fratturate, emorragia cranica, coma, agonia e poi la morte.
Qualche anno fa un altro ragazzo fu assassinato a coltellate da un analogo gruppo di medesima ideologia, sempre per 'futili motivi'.
E infinite altre storie, vicende di violenza e aggressioni, perpetrate da bande neofasciste conniventi col silenzio complice omertoso o ignave di istituzioni, politici, amministratori, gente comune, invece di essere dichiarate e poste fuorilegge.
Sovente trattasi, per codeste teste rase erose da neuroni patologici, di futili motivi a scatenare la bestia nera, come ad esempio la diversita' apparente di un codino.
Trent'anni fa moriva ammazzato Peppino Impastato, giovane giornalista e attivista nella lotta contro la mafia.
Una carica di tritolo posta sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia, una bara priva di resti su cui piangere.
L'orgoglio di una madre risiede nell'aver cresciuto figli intelligenti e sani.
La vergogna nell'aver partorito creature futili e inutili.
 
- Ti ho insegnato ad essere onesto, perche' intelligente non sei. - 
(Madre Courage e i suoi figli, Bertold Brecht)

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