venerdì 8 agosto 2008

Anellopoli

Cinque anelli furoreggiano mediatici in questi tempi di notizie in rosso, non di comunismo ma di conti in banca. 
Comunque se Dio vuole sono finalmente in ferie, coi piedi in ammollo nella bacinella ghiacciata, alla ricerca di una foto di spiaggia cubana su Google da pubblicare sul blog col titolo: le mie vacanze.  
A proposito di Cuba, Cina, Tibet, olimpiadi e comunismo: non so se stiano peggio i raccoglitori di riso o quelli di pomodori nel sud Italia.
Non so se sia piu’ nocivo lo smog che inquina i polmoni dilatati degli atleti, o i veleni tossici di cisterne nostrane e ciminiere occidentali in India come in Africa.
Non so se i cinesi abbiano tanto da festeggiare con fuochi d’artificio e colombe luminose la repressione dei monaci tibetani mutilati; oppure il carcere duro per chi non libero d’esprimersi viola la censura su Internet.
Cosi’ come Bush prima di appellarsi ai diritti civili e umani, dovrebbe lavarsi la coscienza dal sangue dei bambini iracheni intelligentemente bombardati. 
Per farla breve, semplicemente, so soltanto che al di la’ di bandiere, proclami, ideologie, gli anelli possono essere catene, simboli come ceppi, da infilarsi al dito o altrove. 
In nome di amore, unione, vincolo, liberta’, uguaglianza, fratellanza, potere, mafia, loggia.
Nel nome del Signore degli anelli, Gollum e il suo tesoro.

Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende, 
Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di petra, 
Nove agli uomini Mortali che la triste morte attende, 
Uno per l’Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra 
Nella Terra di Mordor, dove l’Ombra nera scende. 
Un Anello per domarli, 
Un Anello per trovarli, 
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli, 
Nella Terra di Mordor, dove l’Ombra cupa scende.
(Il Signore Degli Anelli - J.R.R. Tolkien)

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