domenica 10 maggio 2009

Grazie

Reggo male l'emozione. 
Mi prende un nodo e devo fuggire. 
A volte in bagno, a volte all'aria aperta.
E respirare profondamente, lentamente.
Mi e' successo al matrimonio di mio figlio. 
Forse ho rivisto me stessa, mia madre.
O forse il distacco, l'abbandono, che detesto. 
La vita in fondo e' costellata da partenze, e dipartite. 
Per poi ritrovarsi, qui o altrove.
Proteggo cosi' la mia sensibilita' esacerbata, bambina. 
Struggente sarebbe l'aggettivo che piu' s'addice. 
Forse mi si legge negli occhi. 
Per questo mai li chiudo. 
Per ricordare, ricordarmi, quanto vi sia di labile, delebile, mutevole, nel passaggio sulla terra. 
E cogliere, quali perle preziose, ogni dono che si scambia. 
Poiche' e' dono d'amore. 
Ma se al grazie d'esistere, non segue grazie d'esserci, il dono e' vano.

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