venerdì 11 aprile 2008

Riso amaro

Si parla di Mangano dagli anni Novanta, che non e' la bella Silvana del film Riso amaro, ma il fantomatico stalliere di Arcore, col risultato che comunque Berlusconi vinse le elezioni.
E non e' un caso che al Sud, soprattutto in Sicilia, fu eletto coi voti della mafia, tant'e' che in questi anni un considerevole numero di amministratori legati al suo partito, sono stati concussi per mafia.
Cosi' come in Campania, la camorra ha gestito per anni il business immondizia sotto la gestione amministrativa di sinistra, Bassolino docet.
Che stampa e potere siano uniti in matrimonio e relative corna e' risaputo.
Ho sempre assistito ad una informazione manipolata dalle lobby politiche ed economiche, oggi anche finanziarie, non solo alla Rai e sui quotidiani nazionali. Pure a livello locale, ci si spartisce giornalisti, direttori e pubblicita', inglobando o tagliando fuori l'informazione indipendente.
Il giornalismo e' condizionato dalle veline di partito e istituzionali, oltre che dai gruppi industriali che finanziano pubblicita' in cambio di audience.
Non ho visto liberta' di informazione nemmeno nelle realta' di sinistra ma solo, come altrove, dettami editoriali, censure e purghe di stampo bulgaro.
Si dovrebbe abolire in primis l'Ordine dei giornalisti, ma nessuno mai si prendera' la briga di andare contro cotale lobby asservita ai padroni e signori di turno.
Internet grazie al cielo ancora non e' controllabile, e comunque i maggiori tentativi di imbavagliarla sono giunti proprio da regimi e governi di sinistra.
Piu' di una ascesa inutile in politica di personaggi pubblici mediatici, utile solo a fagocitarli e zittirli, ci sarebbe bisogno di una voce autonoma davvero antagonista, un giornale, una radio, una tv, insomma un tam tam che vada oltre Internet o anzi che la amplifichi sempre piu'.
Ma ci vogliono soldi, senza denaro non si fa nulla, e soprattutto in Italia senza tessere di partito non e' possibile fare informazione, oltremodo se libera e trasparente.
Anni fa ci furono tentativi di azionariato popolare a favore di stampa, radio e Tv libere, ma miseramente fallirono.
Forse poichè risulta piu' comodo fare demagogia e propaganda, o seguire da spettatori la corsa, piuttosto che mettersi in gioco rischiando del proprio e pedalando.
D'altronde in un mondo dopato, ove anche l'informazione e' planetaria e globale, la fabbrica delle notizie non puo' esentarsi dal produrre parole come armi.
E bombardare inermi cittadini elettori con testate nucleari che, piu' che intelligenti, dilaniano ragione, senso critico e coscienze.

1 commento: