venerdì 19 settembre 2008

Ali d'Italia

Non so piu' cosa scrivere. 
Mia figlia sedicenne mi fa i discorsi di crisi economica che faceva mio nonno sul dopoguerra. 
Si vive alla giornata sospesi a un filo.
Quello che sta meglio e' micio. 
Ci vorrebbe una boccata d'aria. 

S'invecchia come l'aceto. 
In giro occhi spenti, sudati. 
L'indegnita' mai profuma di rose. 
Ali d'Italia, hai vinto un biglietto di sola andata.

2 commenti:

  1. Ciao Rox,è sempre un infinito piacere leggere i tuoi commenti, sanno di buono e di pulito.
    Mi resta sempre difficile destreggiarmi nella giungla internettiana,non mi piace molto come strumento, per quanto ne riconosca l'importanza e la grande utilità.Però che poltiglia nauseabonda a volte! Quello che mi sconcerta è la facilità di mistificazione,la falsità che si nasconde ovunque. Tutto sembra vero,tutti santi, sinceri, casti e puri, lupacchiotti e lupacchiotte vestiti d'agnellini.
    Io mi ritengo una specie di vagabonda del Web,cerco poesie, quadri, musiche,parole e silenzi.
    Ammiro molto il tuo talento di scrittrice,ma quello che mi sembra funzioni davvero bene nel tuo blog è la trasparenza e quell'idea che non trattieni le parole nelle maglie dell'ipocrisia e dell'opportunismo o di quel perbenismo patinato che ha imparato a dondolare da una scarpa all'altra sperando di non consumarne mai le suole.
    Un bell'abbraccione!!

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  2. ciao Cinzia sai, un tempo i cronisti erano testimoni del tempo, come scriveva l'esimio giornalista Enzo Biagi, in fondo noi che si fa blog siamo un po' cosi', raccontando storie minimali, un pensiero un'emozione uno sdegno.
    Poi ci sono i costruttori di pace, gli artefici di guerre, i fabbricanti insani di menzogne, e i portatori sani di schiettezza, non di verita' presunte ma solo di autenticita'. Grazie e contraccambio l'abbraccione :)

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