lunedì 29 settembre 2008

Capitano di polizia

Malalai Kakar, capitano di polizia, dirigeva il Dipartimento per i reati sessuali a Kandahar in Afghanistan.
Quarantenne, da due anni aveva rinunciato al burqa, vivendo pressata da continue minacce di morte provenienti dall'integralismo religioso. 
E' stata crivellata di colpi davanti a casa mentre usciva per recarsi al lavoro, ferito gravemente uno dei suoi sei figli, entrambi bersagli di un commando di talebani. 
Recentemente in un'intervista Malalai Kakar aveva dichiarato: 
- I crimini alle donne sono reati su cui i miei colleghi maschi non vogliono investigare. 
Ricordo di quella volta che scoprii una donna e sua figlia incatenate al letto. 
La donna era vedova e i familiari l'avevano passata in moglie al cognato, che pero' l'aveva legata al letto per dieci giorni a pane e acqua. 
Ho liberato molte donne dalla schiavitu' dei loro uomini, e questo mi e' valsa una certa notorieta' tra le donne che mi amano, e mi fanno sentire forte contro le minacce di morte -.

2 commenti:

  1. Ciao,
    ecco qualcosa che fa male e poi fa bene,sicuramente qualcosa di cui parlare.
    C'è un orrore che non smetterà mai d'esistere e che sarà quello per la morte di Malalai e di altri milioni di donne strappate alla vita e alla dignità dell'esistenza.
    Ma c'è un orrore ancora più grande,l'indifferenza delle donne stesse che negano la realtà delle loro stesse sorelle.Appagate da un ego straripante,offuscate dalla ricerca di una visibilità che prostituisce ogni volta la propria anima.
    Sono gli uomini a premere il grilletto, ma le donne hanno procurato l'arma.
    Non ci sono orecchi a questo lamento antico e chi intende la lingua di questo pianto volge altrove lo sguardo.

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  2. vero Cinzia, non si possono riconoscere sorelle donne - o fratelli uomini - esseri cosi' indifferenti ed egocentrici. L'ombelico del mondo non e' il proprio narcisismo che e' solo un punto e mai il cerchio.

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