giovedì 19 marzo 2009

Canini

Riflessione pacata. 
Da giorni leggo le parole della gente, ognuno e' gente,  chi incazzato, il tutto spiegabile in una semplice e pertanto verissima, frase: 'ho due bocche da sfamare non posso farlo a pieni polmoni'. 
C'e' chi sogna un Obama italiano, salvatore delle sorti nazionali e mondiali, ma il mondo e' rotondo come una palla, non sai mai dove ruzzola. 
Ci sono politici, economisti, finanzieri, laici, religiosi, talmente anacronistici da pensare che provengano da un viaggio nello spazio avendo sbagliato macchina del tempo. 
Ciascuno ha la propria visione del mondo, che guarda con i propri occhiali, chi miope, chi presbite, chi astigmatico, alla continua ricerca della propria dall'ottico. 
Ci vorrebbe un cane lupo, guida per i ciechi. 
Poiche' la gente vede e non vede, con sguardo distratto passa una sequenza di immagini, fissando il fermo immagine sull'ultima, avendo gia' rimosso la prima. 
Ad esempio, sono anni che gli amici del sud mi raccontano di cani randagi che scorrazzano per le citta', non vi sono canili o quei pochi in stato di degrado, e nessuna amministrazione ha mai investito sulla tutela e protezione degli animali, esclusa qualche faina in consiglio comunale. 
Non e' che al nord ci siano meno cani, ci sono solo meno randagi, perche' da decenni giunte votate dagli elettori hanno provveduto a garantire la salute degli animali e dei cittadini. 
Quindi il vero problema alla radice, non sono i cani randagi, ma il branco di amministratori latitanti nei confronti della popolazione, inclusi i cani. 
Forse lorsignori andrebbero rinchiusi, un sindaco ha il dovere di tutelare la salute e la sicurezza dei suoi concittadini, leggasi prevenzione, e cio' vale anche per gli animali sul territorio, quali soggetti godenti diritti. 
Non puoi ridurre alla fame - condurre alla rabbia - un essere vivente, e poi lamentarti e farlo sopprimere. Anestetizzate sono le coscienze, di quegli elettori che perseguono a votare siffatti sindaci ed amministratori. 
Codesto esempio puo' essere valido anche per la crisi mondiale. 
Quando non ci sara' piu' nulla da mangiare, per colpa di ladri istituzionali e rapinatori da libero mercato, e la gente sara' estremamente arrabbiata, incazzata, non credo che bastera' un'iniezione di valium a sedarla, ne' tantomeno il sistema agonizzante sara' in grado di produrre gli anticorpi atti ad eliminare miriadi di focolai infiammati. 
Lo scenario da si salvi chi puo', vedra' lo sbranamento cannibalesco tra randagi prima, col finale apocalittico del branco feroce scorrazzante per le citta', poi. 
Le nuove belve - i mostri generano mostri - non si accontenteranno piu' di qualche osso o scatoletta gettata nel mucchio. 
Una volta assaggiata la gustosa carne dell'accalappiacani.

Nessun commento:

Posta un commento