domenica 22 marzo 2009

Il ritorno di Samir Nadim

I miei amici invisibili, anzi che no l'uno. 
Si sovrappongono. 
Vi sono cose rimosse, riportarle a galla comporta incommensurabile sforzo. 
La mente ha la potenzialita' immaginifica di riporle, sedimentarle, riproporle. 
L'equilibrio dell'emotivita' e' complesso, oltremodo in sensibilita' esacerbate. 
Visioni, premonizioni, deja vu. 
L'omerta' dell'anima, non vedo non sento non parlo. 
Ladri di sogni. 
Vi sono narrazioni che si fermano in gola. 
Il groppo assale, la voce tremula, colpi repentini di tosse. 
Il corpo tradisce l'autocontrollo. 
Si strozzano le parole, occhi lucidi. 
Talvolta si scaraventa per manifestare un'impotenza. 
Per trasmettere un Sos. 
Solo l'amore, totale, riesce a percepire oltre al silenzio, alle pause. 
Senza domande, senza risposte, affini, compagni. 
Io so che tu sai. 
Manca un viaggio, oltre all'astrale. 
Stanotte una presenza, soffusa ombra, lieve seduta accanto, impercettibile moto di coltri. 
Palpebre sollevate innumerevoli volte al richiamo. 
Forse raggiunti?

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