domenica 16 novembre 2008

La misura dei soldi

Si misura a soldi quando mancano per campare, perche’ si fa presto a riempirsi la bocca di parole con la pancia piena. 
Se i soldi non fanno la felicita’, comunque garantiscono serenita’, e dignita’ aggiungo. 
Non si sta parlando di benestanti o ricchi, a loro lascio il lettino dello psicanalista tanto se lo possono permettere, ma di milioni di persone che fanno la fame, che non hanno soldi per pagare le bollette, che non possono mandare i figli a scuola, che non possono curarsi, e che non vedono futuro ne’ per se stessi ne’ per la loro prole. 
E sicuramente non sono i Veltroni, i Di Pietro, i Grillo e i Travaglio, a vivere questa condizione, perche’ comunque hanno sempre avuto possibilita’ di studiare, di lavorare, di sistemarsi assieme alle proprie famiglie. 
Poi e’ vero che Berlusconi lo votano in tanti, ricchi e poveri, cosi’ come Veltroni, idem dicasi per chi segue Grillo o Travaglio e gira col Suv. 
La differenza tra un ricco e un povero e' la scelta: un ricco puo' scegliere di divenire povero, un povero mai di diventare ricco. 
Chi e' cresciuto nell'indigenza, in miseria, e' consapevole del suo orrore, baratro, di cosa significhi a livello materiale, spirituale, famigliare, in termini di conflitti, sofferenza, resistenza fisica e psicologica, soprattutto se si e' genitori, figli, coniugi. 
C'e' chi da giovane ha compiuto la scelta radicale, rinunciando al denaro e al perbenismo borghese, stile francescano assai romantico un po’ bohemienne, ma frutto, decisione, responsabilita’ solo verso se stesso.
Nel ruolo di madre o padre e non piu' figlio cambiano le carte in tavola. 
Non vi puo’ essere armonia, giustizia, verita’ e bellezza, senza una vita dignitosa. 
Perche’ se pur vero che coi soldi non ci si compra vita, morte e amore, altrettanto vero che comunque ci si cura la salute, si va ad una mostra, un concerto o a teatro, si compra un quotidiano, si paga la connessione a Internet, magari si ottiene pure giustizia terrena; o si raggiunge l’amore pagando un biglietto del treno. 
Da genitore invece, ci si puo' permettere di far studiare i figli, di non farli lavorare in nero sottopagati, sfruttati, si puo' comprare quel jeans che a loro piace tanto, oppure comprare qualcosa per se' per sentirsi piu’ giovani e carini.
Ma soprattutto si possono avere occhi sereni con cui guardare l’alba.

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