domenica 23 novembre 2008

La rabbia al cielo

Non si puo' andare a scuola e non tornare piu' a casa. 
Non e' fatalita', ma mancanza di sicurezza, tagli alla spesa pubblica, a un diritto fondamentale come l'istruzione; oltre ad inedia. 
Puo' capitare ad ogni ragazzo, ad ogni genitore, di salutare il proprio compagno, amico, fratello, figlio, e non rivederlo mai piu'. 
Il dolo non e' mai di nessuno, la colpa e' solo di essere nati, andare a scuola, fare figli, in un paese allo sfascio come i suoi soffitti che crollano. 
Disastri colposi che si ripetono quotidianamente, in ogni luogo d'Italia, e di cui non giunge notizia, finche' non ci scappa il morto. 
Poi, come per i caduti sul lavoro, tante belle parole, e niente di fatto. 
Internet serve anche a questo, a fare denuncia. 
In memoria di Vito, che gli studenti aprano un sito in rete di raccolta di tutti gli incidenti scolastici, testimonianze e video, per raccontare e per contarsi, prima che manchi un altro compagno al prossimo appello.
E che i genitori vigilino sulla sicurezza nelle scuole dei loro figli, non fidandosi di presidi, istituzioni amministratori pubblici; esigendo i certificati e gli attestati di sicurezza; pretendendo che gli stessi siano esposti al pubblico affissi all'interno della scuola. 
Che si facciano a tal uopo commissioni interne miste di genitori e studenti nelle scuole, e che i ragazzi non entrino a scuola finche' non sia garantita la totale sicurezza. 
Anche nel liceo di mia figlia sono avvenuti due episodi simili, fortunatamente senza vittime in quanto non era ora di lezione, ma un sabato mattina, proprio come nella scuola di Vito, e' crollato un soffitto; mentre a distanza di poco tempo e' scoppiato un incendio. 
Gli occhi di Vito oramai vedono il Celeste, ma non basta alzare gli occhi al cielo dei vivi e ricordarlo sopra una targa di marmo; in suo nome si puo' e si deve fare molto di piu'. 
Vito, studente diciassettenne, da lunedi' assente giustificato per sempre. 
Assente ingiustificato, invece, lo Stato. 
Da lunedi' si ordini in tutte le scuole del territorio nazionale una perizia sul rispetto delle norme di sicurezza e la manutenzione degli edifici scolastici. 
E la rimozione dall'incarico di chiunque non abbia ottemperato a tali obblighi. 
Ecco cosa dovrebbe dire, cosa ci si aspetterebbe, da un Presidente del Consiglio e della Repubblica, in un Paese civile ed evoluto europeo.

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