martedì 11 novembre 2008

Piccioncino mio

Siamo a meta' del cammin di nostra vita.  
E ci sono pure io, anche se a sprazzi sulla Via Crucis, stiamo a fare le stazioni, speriamo di partire. 
Ma sono i tempi in cui al rogo si mettono i barboni, e domani potremmo esserlo anche noi. 
Non avete idea di quanto mi sia faticoso ora come ora scrivere di speranza, di fiducia ancora non posso, ma se pur un giorno e' buio e l'altro appare fosco, anche un piccolo lumicino puo' essere una luce.
I piccioni ieri sera mi hanno ringraziato per aver citato Cacciari che si adira se si da' loro cibo poiche' deturpano i monumenti, ma di che si lagna questo filosofo assai ben pubblicamente retribuito? 
Se avesse da pensare a sfamare la famiglia, non si preoccuperebbe dei piccioni, e comunque io tifo sempre per gli animali. 
Perche' l'ottimismo e' il sale della vita, e la cacca di piccione presagio di moneta sonante e contante, checche' se ne dica. 
Ostregheta Cacciari! 
Se pure Phoenix il robot su Marte s'e' spento dopo 5 mesi, perche' nella parte boreale del pianeta e' inverno e non ha piu' energia solare a sufficienza, dimostrando quantunque che Marte fu vivibile trovando ghiaccio e sali indicatori di presenza d'acqua in tempi passati.
E se anche Spirit in un'altra area del corpo celeste e' in salute precaria e si cerca di salvarlo, ma tu che vuoi dai piccioni? 
Che non mangino piu' per non cacare piu' sulla tua nobile piazza? 
Fatti un giro tra i sospiri della gente sotto i ponti va, invece che passeggiare con una giovane e bella tosa in quel di San Marco, a rompere le uova ai piccioni. 

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