mercoledì 12 novembre 2008

Le due facce della sinistra

Di recente ho posto un quesito all'ente che gestisce le case popolari in Emilia Romagna, ossia se fosse una spesa indispensabile installare il digitale terrestre nelle case popolari. 
E sottolineo popolari, ossia ad affitti irrisori i cui costi sono sostenuti da tutti i contribuenti.  
L'utenza di questi alloggi e' composta da pensionati, invalidi, immigrati dal sud Italia, extracomunitari, famiglie monoreddito. 
La risposta dell'ente di una regione retta da un partito democratico che si dice di sinistra e' stata:
Vogliamo sottolineare che il digitale terrestre non e' una spesa voluttuaria, ma il nuovo sistema di diffusione che sostituira' a breve le trasmissioni in chiaro ed e' fondamentale per il diritto d'informazione -. 
Il diritto d'informazione?! 
Forse il funzionario rappresentante dell'ente si riferisce alle partite di calcio, o ai voyeur a pagamento del Grande Fratello, e sicuramente non conosce Internet. 
Perche' sarebbe come se io pretendessi di cablare un palazzo, anzi una citta', anzi che no l'Italia intera in nome del diritto all'informazione, sobbarcando i relativi costi agli italiani tutti. 
E si noti bene, non mi ha risposto Silvio Berlusconi, ma quella pseudo sinistra che si e' votata, e che ha perso - a questo punto grazie al cielo aggiungo - altrimenti si sarebbe inventata pure la tassa sul diritto d'informazione. 
Quella sinistra, quei valori di un tempo, quelle lotte e battaglie sociali non esistono piu'. In primis nella mente, nella volonta', nell'etica di questa gente, con cui non si ha piu' nulla da condividere se non aria fritta.
Di che ci si stupisce, meraviglia, se cio' che importa e' solo un contenitore e non il contenuto?
Cosa ci si puo' aspettare da sinistra come da destra se la pensano uguale, se agiscono uguale? 
Colpevoli complici all'unisono di un paese depresso. 

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